Negli ultimi anni, un numero crescente di città francesi è stato incluso nel cycling-friendly cities index. La conseguenza è stata quella di convincere più persone a prendere in considerazione la Francia come destinazione per una vacanza in bicicletta. Come ha raggiunto la Francia questa posizione prestigiosa accanto ai Paesi Bassi e alla Danimarca nel mondo del ciclismo?
Spoiler: non si deve solamente al Tour de France.
Diventare una destinazione cicloturistica richiede una struttura completa che comprenda tre elementi cruciali: infrastrutture, servizi e competenza. Ciò significa una rete infrastrutturale regionale e nazionale ben sviluppata e sicura, una rete collaborativa di fornitori di servizi che favoriscano la crescita reciproca, un trasporto pubblico efficiente e l’intermodalità, e un monitoraggio continuo dei progetti e delle decisioni basato sui dati.
La Francia non solo ha soddisfatto questi prerequisiti, ma li ha anche superati
Vantando una vasta rete di 25.000 chilometri di piste ciclabili e 8.000 servizi bike-friendly, la Francia punta a diventare la principale destinazione mondiale per le vacanze in bicicletta entro il 2030. Si noti che ha già conquistato il secondo posto nel 2023, seconda solo alla Germania.
La Francia si impegna a reperire e utilizzare le risorse necessarie per essere leader nel settore cicloturistico e per accogliere i visitatori con il più caloroso benvenuto. Stabilire una visione unificata e considerare tutte le sfaccettature del turismo in bicicletta, sia lungo percorsi designati che all’interno delle destinazioni, è di fondamentale importanza. Questo implica l’integrazione di varie modalità di viaggio, come il bikepacking, il cicloturismo orientato alle famiglie, l’alla inclusive, i viaggi in MTB o gravel e persino ciclismo su strada, lungo i passi iconici del Tour de France.
Intervista a Karine Dupuy
Ho avuto l’opportunità di discutere gli ultimi sviluppi con Karine Dupuy, direttrice di France Vélo Tourisme e membro stimato del Consiglio EuroVelo. Le intuizioni di Karine aiutano enormemente a comprendere le strategie di governance e gestione della rete nazionale delle piste ciclabili in Francia.
Può spiegare lo scopo e le attività di France Vélo Tourisme?
France Vélo Tourisme è un’associazione di interesse generale che riunisce attori professionali privati e pubblici. Il suo obiettivo è quello di rendere il turismo in bicicletta in Francia un comparto leader nel ambito della sostenibilità e dell’accessibilità.
Noi come team, non solo rappresentiamo il punto di coordinamento tra gli attori pubblici e privati, ma collaboriamo a creare l’offerta nazionale cicloturistica. Inoltre, produciamo contenuti specializzati il cicloturismo: testi, dati cartografici, campagne di promozione destinate al pubblico francese e a quello internazionale. Facciamo promozione e lavoriamo per il miglioramento del brand Accueil Vélo, così come per il potenziamento dei servizi e dei prodotti legati al turismo in bicicletta.
Da quanti anni France Vélo Tourisme svolge queste attività?
L’organizzazione è relativamente nuova. Nel 1998 è stato avviato il piano nazionale per il cicloturismo in Francia. Nel 2000, ogni percorso ciclabile aveva il proprio sito web (nonostante ciò abbia richiesto risorse finanziarie e di tempo importanti). Nel 2012 è stata fondata France Vélo Tourisme con due obiettivi: promuovere tutti gli aspetti delle vacanze in bicicletta e diventare il data hub di riferimento per coordinare tutte le analisi e le attività relative alle reti di percorsi turistici ciclabili.
Sul sito internet si trovano tutte le informazioni di cui un cicloturista ha bisogno per organizzare un viaggio in bicicletta in Francia?
Dedichiamo sforzi significativi a questo scopo. Il sito web di France Vélo Tourisme è una piattaforma centralizzata, che aggrega informazioni proveniente dalle diverse regioni. Coinvolge 7 milioni di visitatori e realizza 26 milioni di visualizzazioni all’anno. Utilizza un codice personalizzato per le mappe e fornisce ai visitatori l’accesso a una vasta gamma di informazioni, tutte in un unico luogo virtuale. Ci sono gli alloggi, i ristoranti, le attrazioni, i negozi di biciclette, i punti di noleggio e gli uffici turistici che si trovano lungo i percorsi. Inoltre, gli utenti che stanno pianificando il proprio percorso possono anche facilmente trovare informazioni sulle connessioni ferroviarie.
Ci sono 10 percorsi EuroVelo in Francia. Come si integra la dimensione europea nella strategia francese?
Con 10 percorsi e quasi 9.000 km, EuroVelo rappresenta una parte importante della nostra Rete Nazionale di Percorsi Ciclabili in Francia. I percorsi EuroVelo sono i più avanzati nel nostro paese e completamente integrati nella strategia nazionale per il turismo in bicicletta. I percorsi EuroVelo hanno un’influenza incredibile a livello europeo e internazionale, cosa che li rende imprescindibili nella costruzione di percorsi e viaggi a lunga distanza.
La Francia considera essenziali i percorsi EuroVelo per delineare percorsi nazionali, regionali e locali. Questo approccio ha accelerato il progresso e il potenziamento di questi stessi itinerari. Il monitoraggio continuo, facilitato da contatori automatici come i sistemi implementati da EcoCounter, ha fornito informazioni sui percorsi preferiti dai pendolari e dai cicloturisti, indirizzando le decisioni sull’allocazione dei budget aggiuntivi e i focus su cui concentrarsi.
Il futuro è nei dati
Il monitoraggio è davvero necessario per analizzare i progressi del cicloturismo in Francia e in tutta Europa e soprattutto per identificare ciò che va implementato. Abbiamo bisogno di dati strutturati e del monitoraggio dell’evoluzione dei visitatori. Così come è fondamentale valutare i benefici economici del settore nel lungo termine, in modo da poter influenzare i processi decisionali.
Paesi come la Germania, con la sua Bicycle Travel Analysis, stanno producendo dati stimolanti. Ma sarebbe utile avere un osservatorio europeo per il turismo in bicicletta in grado di dare una visione generale e puntuale. Purtroppo, al momento, non ci sono studi recenti a livello europeo.
E in Italia? Siamo in attesa dei risultati del IV Rapporto Nazionale sul Cicloturismo in Italia, condotto da Isnart, Legambiente e in collaborazione con Bikenomist. Il rapporto sarà presentato al Forum del Cicloturismo a Bologna, il 5 aprile.
buongiorno
mi chiamo Stefano sono un appassionato di cicloturismo, purtroppo in Italia non c’è un trasporto ferroviario adatto a chi si sposta con bici e borse, le stazioni e i treni sono inadeguati.
inoltre il problema principale è la totale mancanza di rispetto degli automobilisti nei confronti di chi viaggia in bici, viene visto solo come un fastidioso intralcio. si tratta di insegnare che la strada è di tutti dai pedoni agli autocarri tutti hanno gli stessi diritti di circolare senza rischiare continuamente la vita….
Buongiorno mi chiamo Lorenzo Masi, abito a Ceccano e cerco di spostarmi in bicicletta ma non vi sono piste ciclabili le strada sono tutte in stato pietoso le città a 30 km vanno benissimo, non vi è un tpl adeguato in certi giorni è inesistente, vi e la più alta percentuale di autoveicoli 100 ab. x 80 automobili , e fanno bene in Francia con quello che può offrire il mondo della bicicletta, grazie.