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Fancy Women Bike Ride, missione compiuta

Fancy Women Bike Ride, missione compiuta

La Fancy Women Bike Ride completa la sua missione globale e lascia lo spazio per azioni locali e indipendenti.

Poco più di 10 anni fa, la mia amica Sema Gür, dopo una discussione scherzosa con l’ennesimo ciclista maschio che cercava di spiegarle come ci si deve vestire, come ci si deve comportare, come si deve pulire la bicicletta, decise di organizzare una pedalata per sole donne, vestite in modo esagerato e improbabile.

Era un tiepido pomeriggio di inizio autunno a Izmir, Turchia. Lei non lo sapeva, io non lo sapevo, ma in quel momento e da quella provocazione stava nascendo la Fancy Women Bike Ride ( FWBR), un movimento che negli anni ha coinvolto centinaia di migliaia di donne in oltre 200 città in 30 paesi.

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In questi 11 anni mi sono presa la briga di coordinare questo evento per farlo uscire dalla Turchia e oggi è arrivato il momento di annunciarne la fine perché ci sentiamo di poter dire di aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissate, cioè “incoraggiare le donne a pedalare affinché sempre più donne possano andare in bicicletta”, rivendicando il diritto allo spazio pubblico e chiedendo maggiore visibilità nella società.

In questi anni abbiamo raggiunto traguardi significativi, spingendo molti comuni a partecipare alla Settimana Europea della Mobilità, inserendovi le iniziative per celebrare la Giornata Mondiale Senza Auto; e le organizzatrici locali della FWBR sono state coinvolte a convegni, dibattiti e incontri per la creazione di infrastrutture sicure per chi va in bici. Abbiamo creato dei corsi per insegnare agli adulti ad andare in bicicletta e che un sorriso vale più di mille parole. Nel 2022 siamo state insignite dalle Nazioni Unite del premio per il World Bicycle Day come esempio di leadership nella promozione dell’uso della bicicletta.

Se la cosa ha funzionato, il merito è stato della formula, semplicissima:

  • l’evento si svolge nello stesso giorno (la terza domenica di settembre);
  • il luogo di incontro, il municipio (un luogo ben noto e i giornalisti sono facili da catturare) e luogo di arrivo, un parco (per connettersi e socializzare);
  • la distanza della pedalata non superiore ai 5 km (il gruppo target sono i non ciclisti);
  • tutti sono benvenuti, dai bambini ai ciclisti meno esperti;
  • alle partecipanti veniva richiesto di personalizzare le proprie biciclette con fiori (la cosa più importante è che la bici rappresentasse la propria padrona) e di presentarsi alla pedalata con un vestito che non hanno mai avuto il coraggio di indossare (se puoi pedalare così, puoi pedalare con qualsiasi cosa) e di salutare con la mano e
  • sorridere (ogni singolo partecipante aveva foto incredibili, e queste foto hanno contribuito a diffondere il messaggio sui social media e oltre) ai fotografi.

Dopo 11 anni è arrivato il momento di trasformare la Fancy Women Bike Ride e permettere le migliaia di donne che hanno conosciuto il nostro semplicissimo modello organizzativo possano replicarlo sulla propria scala locale per adattarlo alle esigenze specifiche di ogni città. Perché le donne di Cagliari possono avere bisogni e sensibilità differenti da quelle di Colonia o di Teheran e, in quanto tali, devono potersi organizzare in modo diverso.

Le organizzatrici locali decideranno quindi cosa fare in modo indipendente, senza il bisogno di chiedere l’autorizzazione a una coordinatrice per ogni passo del processo, senza bisogno di seguire manuali, ma agendo in totale autonomia. In questi anni hanno già sviluppato la capacità di far pedalare le donne ogni volta e in qualsiasi modo desiderino. Adesso è arrivato il momento di togliere le rotelle e diventare indipendenti, ciascuna a modo proprio.

Tante città si sono già mosse per organizzare pedalate a cadenza mensile o in giornate topiche come la Giornata Mondiale della Bicicletta (3 giugno), la Giornata Internazionale della Donna (8 marzo), o la Giornata Mondiale Senza Auto (22 settembre), ecc.
L’anno scorso la Fancy Women Bike Ride è stata organizzata in 17 città italiane e le organizzatrici si sono già unite per creare una sinergia tra di loro.

Per quanto mi riguarda, tolto il cappello da coordinatrice internazionale della Fancy Women Bike Ride, continuerò a indossarne ancora molti: direttrice della Fiera del Cicloturismo, ambasciatrice di Women In Cycling, membro del Consiglio della rete EuroVelo e project manager in Bikenomist.

Nel 2013 ho partecipato alla mia prima Velo-City (il vertice mondiale della ciclabilità) a Vienna dove ho conosciuto persone come me che volevano cambiare le abitudini delle persone per avere una società migliore e città più vivibili. Sono tornata a casa e ho deciso di puntare sulle donne . Perché se in una città le donne vanno in bici, vuol dire che quella città è a misura di tutti. Ogni anno sono andata nuovamente a Velo-City, per imparare da altre persone come me, ma spesso anche per condividere le mie esperienze e conoscenze. Quest’anno la conferenza Velo-City si svolgerà a Ghent.

Per me è stato un vero privilegio essere la coordinatrice di tutto questo, aver conosciuto migliaia di donne e aver potuto condividere un percorso con Antonella Santoro, Senem Ozen, Angela Pulliero, Joana Troplini, Silvia Francesca Pietra, Laura Russo,Raffaella Bonomi, Kety Piras, Giulia Fragale, Marta Minore, Stefania Marongiu, Anna Siviero, Elena Mancusa, Francesca Gaiannelli, Cinzia Malin, Emanuela Martini, Pernilla Vall, Ammj Traore, Giulia Matteucci, Marta Needy, Elisa Gallo, Silvia Pietrantonio, Susanna Maggioni, Arianna Giaretta, Silvia Camon e Saveria Fontana.

E voglio cogliere l’occasione per ringraziare le lettrici e i lettori di Bikeitalia che hanno seguito con attenzione la crescita di questo movimento.

Un brindisi a questo splendido viaggio percorso insieme e a tutte le strade che sono ancora da esplorare davanti a noi.

Ci vediamo dal 9 al 11 Marzo per le manifestazioni “Stop al Nuovo Codice della Strage”.

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