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NO al Codice della Strage: oltre 40 città in piazza per la sicurezza stradale

NO al Codice della Strage: oltre 40 città in piazza per la sicurezza stradale

Da sabato 9 marzo a martedì 12 marzo, in oltre 40 città italiane, da Roma a Milano, da Cagliari a Trieste, da Bari a Genova passando per Bologna, ci saranno decine di manifestazioni per chiedere lo Stop al Codice della Strage, organizzate dalle associazioni familiari delle vittime sulla strada e altre organizzazioni e associazioni contro il nuovo Codice della Strada voluto dal Ministro Matteo Salvini e in discussione in Parlamento, che riporterà indietro l’Italia di 40 anni dal punto di vista della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile e la allontanerà ancora di più dagli altri Paesi europei dove i livelli di mortalità per incidenti stradali e per inquinamento sono già inferiori a quelli italiani.

Stop al Codice della Strage mobllitazioni in tutta Italia

Mobilitazioni in oltre 40 città italiane

Questo il calendario delle mobilitazioni previste tra il 9 e il 12 marzo in oltre 40 città italiane:

  • Sabato 9 marzo: Firenze, Napoli, Bari, Cagliari, Aosta, Alessandria, Ascoli, Bresso (MI), Chieri (TO), Fano, Pesaro, Lodi, Modena, Padova, Pordenone, Teramo, Trento, Treviso, Udine, Reggio Emilia
  • Domenica 10 marzo: Roma, Milano, Bari, Jesi (AN), Lecce, Monza, Pomigliano D’Arco (NA), Trieste
  • Lunedì 11 marzo: Genova, Lecco, Parma
  • Martedì 12 marzo: Torino, Bologna, Perugia, Ferrara, Varese

L’elenco completo di manifestazioni, flash mob e iniziative in tutte le città coinvolte è presente a questo link.

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Il Codice della Strada in Parlamento

Da martedì 12 marzo alla Camera partirà la discussione finale verso l’approvazione in prima lettura delle modifiche al Codice della Strada, che peggiorerà il livello di tutela della vita umana nelle nostre città: sulle strade urbane ci saranno più automobili e camion che potranno viaggiare più veloci e senza limitazioni e controlli, diminuiranno gli spostamenti a piedi e in bici, aumenteranno le persone uccise o ferite gravemente (alla guida di auto, a piedi, in bici), ci sarà più traffico e, quindi, crescerà l’inquinamento e aumenteranno le patologie respiratorie e cardiovascolari.

La riforma, infatti, ha un impianto molto chiaro, debole coi forti e forte coi deboli:

  • da una parte, meno regole, meno limitazioni, meno controlli, meno sanzioni e più libertà di circolare e andare veloci nelle città per auto, moto, camion merci, eccetera;
  • dall’altra parte, regole più restrittive, meno spazio in strada e quindi, meno sicurezza per i veicoli più leggeri e gli utenti più vulnerabili, cioè pedoni, ciclisti, micromobilità, bambini, anziani, disabili.

Una riforma contro la sicurezza stradale

È perciò una riforma contro la sicurezza stradale, con limiti di velocità più alti, restrizioni all’uso di autovelox e controlli automatici in generale, nessun intervento reale sulla distrazione alla guida; una riforma contro la mobilità sostenibile, con uno stop immediato alla realizzazione di nuove ciclabili urbane e una sola multa per chi viola le aree pedonali anche più volte al giorno; una riforma contro i Comuni, con nuovi regolamenti e decreti ministeriali che decideranno se, come e dove le città possono usare leve come ZTL, telecamere, sosta regolamentata, eccetera.

Stop al Codice della Strage

Per fare pressione sui deputati da tre giorni è in atto un’azione di mail bombing contro la revisione del Codice della Strada: finora sono state inviate oltre 6 mila mail da cittadini e cittadini ai parlamentari eletti nelle diverse Regioni italiane.

“Gentili onorevoli, siete ancora in tempo per salvarmi la vita”: inizia così la lettera inviata dagli attivisti ai parlamentari contro la revisione del codice della strada, ribattezzato ‘Codice della Strage’.

Inoltre centinaia di esperti del settore (urbanisti, architetti, ingegneri, avvocati, esperti di politiche pubbliche, etc) hanno inviato una lettera al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini per esprimere la propria profonda preoccupazione per l’involuzione che il Paese sta subendo sui temi della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile.

“Stop al Codice della Strage” è un’iniziativa diffusa promossa dalle associazioni familiari delle vittime sulla strada e altre organizzazioni nazionali in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Veneto, Puglia, Lazio, Toscana, Trentino, Abruzzo, Val d’Aosta, Sardegna, Liguria, Umbria.

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