Ciclismo urbano

Ciclovisite a Bologna con l’Ordine degli Architetti: in bici alla scoperta della città

Ciclovisite a Bologna con l’Ordine degli Architetti: in bici alla scoperta della città

Alla scoperta di Bologna in bicicletta attraverso un itinerario tematico alla scoperta de “La città mutante. Riusi del ‘900”. Questo il titolo della Ciclovisita – la numero 22 – organizzata dall’Ordine degli Architetti di Bologna in occasione della Fiera del Cicloturismo e dedicata ai progetto di recupero e trasformazione temporanea o permanente di significativi complessi architettonici del Novecento bolognese, in prevalenza fabbriche che poi, dopo la dismissione, sono diventate “altro”.

Ciclovisite Bologna
Ciclovisite a Bologna: un momento di spiegazione nel corso della ciclovisita 22 | Credits MirrorMedia.art

Ciclovisite a Bologna

La Ciclovisita di sabato 6 aprile 2024 – realizzato in collaborazione tra gli altri anche con Bikeitalia e Shimano – mi ha permesso di vedere Bologna, città che conoscevo, con un occhio diverso: un itinerario ciclonarrativo con la guida e la spiegazione attenta dell’architetto Daniele Vincenzi, all’insegna dell’archeologia industriale e del suo recupero nel tessuto urbano con arrivo a DumBO (Distretto urbano multifunzionale di Bologna): dal 2019 sede di eventi come la Fiera del Cicloturismo e luogo di aggregazione, in passato Scalo Merci Ravone come testimoniano i binari e i grandi padiglioni.

Pedalando alla scoperta della città

La pedalata è partita come di consueto da Piazza Re Enzo, nel pieno centro di Bologna: un luogo di ritrovo da dove cominciano tutte le ciclovisite, appuntamenti gratuiti che vanno avanti senza interruzioni a partire da giugno 2007. I partecipanti alla cicloescursione urbana scoprono l’itinerario preciso soltanto il giorno stesso dell’evento e compiono un percorso tematico che tocca le varie tappe in bicicletta e unisce i luoghi attraverso un fil rouge narrativo.

In sella a un’ebike futuristica

Per partecipare alla ciclovisita ho utilizzato una ebike urban di ultima generazione, messa a disposizione da Shimano: si trattava dell’Orbea Diem, un mezzo molto comodo e performante che nella versione che ho pedalato io aveva la trasmissione a cinghia, il cambio interno Nexus a 5 velocità, freni a disco e sistema di motorizzazione Shimano EP6. Grazie alle generose coperture e alla geometria del telaio dal design futuristico e con assetto ribassato la pedalata è stata molto confortevole, fluida anche sui tratti di sterrato e di pavé.

Le tappe a tema

Officine Minganti

La prima tappa è stata alle ex Officine Minganti, ieri fucina per macchine utensili la cui sede oggi è diventata un Centro Commerciale moderno ma che conserva elementi architettonici e tracce di questo recente passato industriale.

Museo per la Memoria di Ustica

Poi, pedalando compatti prevalentemente su ciclabile e su itinerari a basso traffico automobilistico, siamo giunti alla seconda tappa, la più toccante del tour: il Museo per la Memoria di Ustica ospitato nell’ex Deposito Tramviario della Zucca. Qui sono stati portati e ricostruiti i resti dell’aereo DC9 dell’Itavia partito da Bologna il 27 giugno 1980 e diretto a Palermo, abbattuto in cielo e inabissatosi nel mare di Ustica con 81 passeggeri a bordo. Un luogo del ricordo impreziosito dall’installazione permanente dell’artista francese Christian Boltanski che merita certamente una visita.

Museo per la Memoria di Ustica: il relitto del DC 9 dell'Itavia ricostruito
Credits MirrorMedia.art

Istituto d’Arte Applicata e Design

Altra tappa significativa è stata quella presso lo IAAD (Istituto d’Arte Applicata e Design) nato nel 2002 in un’area a vocazione artigianale e industriale: uno dei punti di riferimento della città di Bologna che rappresenta un luogo in cui convive il recupero del passato e la sua reinterpretazione in chiave moderna all’interno di un complesso che ha conservato e integrato i volumi esistenti.

Spazi recuperati a usi pubblici

Pedalando abbiamo toccato velocemente anche altre due tappe della ciclovisita – la ex Manifattura Tabacchi oggi sede degli spazi espositivi della Cineteca di Bologna, l’ex Forno Comunale oggi MAMBO (Museo d’Arte Moderna in Via Don Minzoni) e l’ex Macello Pubblico – giungendo poi al Centro Civico e Studentato di Via Berti realizzato nell’area del Mercato Bestiame dove i vari padiglioni sono stati recuperati a usi pubblici (sede quartiere, sala polivalente, biblioteca, studentato, asilo, sedi associative, centro anziani).

Credits MirrorMedia.art

Il nuovo sito ciclovisite.it

Ultima tappa della ciclovisita dedicata alla trasformazione della città di Bologna è stata DumBO, dove era in corso la Fiera del Cicloturismo: qui il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna Marco Filippucci ha presentato il sito ciclovisite.it, portale dedicato a questa esperienza unica nel suo genere che consente di visualizzare su schermo e ripercorrere le tappe delle pedalate passate e rappresenta un archivio online e un patrimonio – in continuo aggiornamento – che si arricchisce una visita dopo l’altra.

Un lavoro che Simona Larghetti, consigliera delegata alla Mobilità Ciclistica della Città Metropolitana di Bologna, considera prezioso: “Un progetto molto efficace nella sua semplicità che rappresenta un arricchimento culturale e sociale. E rilancia il tema di una città che deve essere accessibile e visitabile da tutte le persone”.

In bicicletta, a basso impatto, pedalando attraverso le trasformazioni urbane che si sono prodotte nel corso dei secoli nella città di Bologna.

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