Se sei un appassionato di gravel, allora preparati a un viaggio attraverso gli scenari che solo la Toscana può offrire agli amanti di questa disciplina. Scopriamo la Valdelsa fiorentina, un territorio ricco di fascino e trascendenza, poco battuto dal turismo di massa, che offre una varietà di percorsi adatti a chi desidera pedalare in contesti dove lo sterrato e l’asfalto si fondono in un connubio avvincente.
Il percorso che affronteremo si snoda principalmente su strade bianche e su strade secondarie poco trafficate. Continui i saliscendi che permettono di godere di panorami che spaziano su mezza Toscana. La lunghezza complessiva è di 92 km da percorrere in un giorno oppure in due, a seconda del proprio livello di allenamento.
Itinerario gravel nella Valdelsa
Inizieremo la nostra avventura nella Valdelsa partendo da Certaldo, una cittadina industriale dove è ancora tangibile l’atmosfera magica del suo passato. Questo comune si distingue per avere una parte bassa, più moderna, ed una alta, costituita dall’antico nucleo medievale circoscritto da imponenti mura.
Lasciato il centro cittadino, ci dirigeremo verso Petrognano, attraversando il piccolo centro abitato di Sciano. Pedaleremo su una strada tranquilla, che sale con pendenze dolci, immersi nel paesaggio tipico di questa zona. Ci circondano vigneti, oliveti e cipressi, ma soprattutto si incontrano i calanchi, un fenomeno di erosione dei terreni argillosi che provoca ramificazioni e screpolature degli stessi.
Le strade bianche della Valdelsa
Dopo circa 9 km abbandoneremo l’asfalto per addentrarci su strade piene di polvere e ghiaia, proprio come piacciono a noi. Una breve discesa ci condurrà nel fondo della vallata e da lì cominceremo nuovamente a salire per raggiungere Marcialla. La salita è bella impegnativa (o “ignorante” come si usa dire da queste parti), con pendenze che si faranno sentire nelle gambe meno allenate. Come sempre, la vista ripagherà tutto lo sforzo fatto.
Da Marcialla, un piccolo borgo situato su un colle che fa da spartiacque tra la Val d’Elsa e la Val di Pesa, scenderemo lungo strade panoramiche da cui sarà possibile scorgere una miriade di castelli e ville fortificate, fino a raggiungere il Lago di Tavolese. Qui sarà possibile fare una sosta per gustare ottimi piatti di cucina tipica toscana.
Successivamente un’ascesa sterrata ci porterà a visitare la Pieve romanica di San Lazzaro a Lucardo, risalente al X secolo, dove al suo interno sono conservati affreschi risalenti al 1400.
Proseguiremo poi fino a raggiungere la località chiamata Betto, dove ci immetteremo su una strada bianca che sembra essere stata creata proprio per il gravel. Fiancheggiati da cipressi e in costane compagnia dalla polvere, continueremo a pedalare su questo tragitto nervoso, ma scorrevole fino a raggiungere località Tresanti, una frazione del comune di Montespertoli. Passata la chiesa di San Bartolomeo, una semplice e austera costruzione del 1600, proseguiremo fino alla rotatoria di Via Pian Grande, dove un madonnino svetta al suo centro.
Lasceremo la strada asfaltata per salire lungo Via di Montorsoli, per poi scendere velocemente fino a Castelfiorentino. La cittadina della provincia di Firenze, ricca di itinerari naturalistici è interessante dal punto di vista artistico per le sue numerose chiese, ville signorili e gli affreschi di Benozzo Gozzoli (a cui è stato dedicato anche un museo, il BEGO, situato in pieno centro).
Panorami della Valdelsa in Gravel (di Enrico Rugi)
Seguendo il nostro itinerario, attraverseremo il centro storico di questa città, potendone ammirare i monumenti più belli e gli scorci più caratteristici. Proseguiremo poi in direzione Dogana, ma eviteremo di passare sulla strada asfaltata, sfruttando un passaggio sterrato che si snoda lungo il fiume Elsa. Utilizzeremo la strada principale solo in caso di pioggia.
Il tratto di Via Francigena
Passata la località Madonna della Tosse, saliremo sul poggio dove sorge il borgo medievale di Castelnuovo d’Elsa. Il borgo domina la valle che collega San Miniato a Castelfiorentino, dove sono evidenti le tracce di un passato glorioso: la struttura fortificata, le chiese ed il cassero.
Con un piccolo tratto di asfalto arriveremo a Coiano, un villaggio sulle colline cretose tra le acque del fiume Elsa e quelle che fluiscono nel fiume Egola. La località si trova su una delle direttrici della Via Francigena. La Pieve dei Santi Pietro e Paolo a Coiano, infatti, è citata anche nei manoscritti dei viaggi di Sigerico, l’arcivescovo di Canterbury.
Seguiremo un tratto della celebre via storica per andare a riprendere la strada che ci porterà nel comune di Montaione. Questa piccola perla Toscana è famosa per la lavorazione artigianale del vetro e per i prodotti enogastronomici di alta qualità, come il tartufo e le castagne.
Per arrivare a Montaione dovremmo pedalare lungo una salita poco trafficata, da cui sarà possibile godere di un panorama unico nella pace più assoluta. Procederemo con calma, perché la salita è lunga e presenta uno strappo impegnativo nel finale. Dopo una visita d’obbligo del centro storico, scenderemo in direzione Castelfiorentino.
Al termine della discesa, imboccheremo nuovamente la Via Francigena, che ci porterà fino a Gambassi Terme. La strada torna ad impennarsi su tratti a fondo ghiaioso, ma compatto e continuerà fino ad un punto di sosta classico per i pellegrini: il fontanello in Via della Melania.
Da qui riprenderemo la strada asfaltata e passeremo per le località di Borgoforte e di Chianni. Qui sarà possibile fermarsi ad osservare la Pieve di Santa Maria Assunta, uno dei più importanti esempi di architettura tardo romanica in Toscana.
L’itinerario prosegue fino ad arrivare nel centro di Gambassi Terme, un borgo romantico, tutto da scoprire. Famoso per i monumenti storici e le sue acque curative, era già noto in epoca medievale, quando la città era una stazione di sosta per i viandanti.
Riprendendo la marcia, continueremo a pedalare lungo la Via Francigena, in direzione San Gimignano. Sfrutteremo una bellissima strada bianca per giungere in località Pancole, dove prenderemo la deviazione per fare ritorno a Certaldo. La strada continua in discesa su un fondo scorrevole. Alzando lo sguardo sarà possibile vedere le colline del Chianti. Saremo circondati da vigneti e casolari antichi, testimoni della tradizione contadina di questo territorio.
Giunti in località Badia a Elmi, sfrutteremo la pista ciclabile per arrivare dalla parte opposta della città in tutta sicurezza. Più precisamente si arriva nel parco collinare di Canonica, un’area verde attrezzata per gli appassionati di outdoor. Una salita ci porterà sulle creste delle colline intorno all’abitato e da qui una piacevole strada, un po’ asfaltata e un po’ sterrata, ci porterà nel borgo di Certaldo Alto. Prima di scendere al punto di partenza, un giro dentro le mura fortificate è doveroso: varcandole sembra davvero di tornare indietro nel tempo.
Questo viaggio attraverso la Valdelsa Fiorentina con la bici gravel è un’esperienza coinvolgente e appagante. Ogni sforzo, ogni goccia di sudore, viene ricompensata da panorami che alimentano l’anima, regalando ricordi indimenticabili.
La traccia di questa avventura gravel nella Valdelsa fiorentina è scaricabile da questo link.
N.B.: Per un itinerario più tranquillo e alla portata di tutti: la Valdelsa in bicicletta tra vigneti infiniti, ulivi secolari e paesaggi medievali.