Bici da supermercato: vale la pena acquistarle? Una volta stavo facendo la spesa al supermercato e mi sono imbattuto nella vendita promozionale di una city bike e una MTB in superofferta a 99€ l’una. Incuriosito ho preso in mano le biciclette, ho provato a salirci in sella, ho dato un’occhiata alla trasmissione, alla scorrevolezza dei mozzi e alla qualità dei freni.
Di ritorno a casa ho cercato di capire se valesse la pena d’investire meno di 100€ per possedere una bicicletta e ho deciso d’informarmi. Questo articolo ha l’obiettivo di rispondere all’annosa questione: ha senso acquistare una bici al supermercato?
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Indice
- Anatomia di una bicicletta da supermercato
- Cosa aspettarsi da una bici acquistata al supermercato
- Vale la pena acquistare una bici al supermercato?
- Verifiche preliminari
- Regolare il cambio della bici passo-passo
- Video: Regolare il deragliatore posteriore
Anatomia di una bicicletta da supermercato
Nonostante l’ampiezza delle offerte, che coprono quasi l’intero panorama delle biciclette disponibili, da quelle per turismo alle MTB, passando per city bike e biciclette per bambini, i mezzi proposti dalla grande distribuzione sono accomunati dalle medesime tecnologie, che possiamo qui riassumere:
- Telaio in acciaio: solitamente le biciclette sono realizzate con un tubazioni in acciaio saldato, di norma un acciaio del tipo Hi Ten oppure acciai dolci. Questi ultimi sono effettivamente pesanti e a parte questi impieghi non trovano consenso nel resto dell’industria ciclistica;
- Serie sterzo filettata: il classico sistema con forcella filettata da 1″, ormai in disuso. Viene utilizzato per abbassare i costi progettuali, poiché passare alle serie sterzo ahead da 1.1/8″ richiederebbe un aggiornamento dei progetti. Raramente si trovano biciclette con serie sterzo ahead a così basso prezzo.
Il gioco di sterzo viene realizzato usando gabbiette di sfere o sfere libere tenute in posizione da un bagno di grasso; - Movimento centrale a perno quadro: la maggior parte delle biciclette propone un movimento centrale con perno quadro e pedivelle calettate con interferenza. Di norma i movimenti sono del tipo a calotte regolabile, raramente si trovano movimenti centrali a cartuccia.
Sulle biciclette da donna o da città si può trovare anche il sistema di fissaggio delle pedivelle con le chiavelle vecchio stile. Il movimento è realizzato con sfere in bagno di grasso; - Mozzi a coni e sfere: i mozzi sono realizzati in alluminio, con le piste di scorrimento ottenute tramite stampaggio (quelli di alta gamma, come gli Shimano, sono realizzati tramite rettifica a macchina e sono di un altro pianeta rispetto a questi).
Il perno del mozzo è filettato e privo dello sgancio rapido, poiché il fissaggio si effettua solo tramite dado e controdado da serrare sui forcellini; - Ruote: cerchi in alluminio e raggi in acciaio a unico diametro, con copertoni per camera d’aria;
- Comandi cambio: i più diffusi sono di tipo Grip Shift, che permettono di cambiare rapporto facendo ruotare la parte interna della manopola.
- Pedali: flat, di plastica stampata su perno in acciaio, con catarifrangenti sui lati.
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Cosa aspettarsi da una bici acquistata al supermercato
Avrete notato anche voi che la dotazione tecnologica di queste biciclette si attesta a un livello base, per permettere di vendere a un prezzo decisamente allettante.
Molti lettori che si stanno avvicinando al mondo delle biciclette ci scrivono per chiedere consiglio sull’eventuale acquisto di una bicicletta del genere, spesso attratti dal prezzo. Vediamo nel dettaglio cosa davvero ci si può aspettare da una bicicletta acquistata al supermercato:
• Pesantezza: avendo telai in acciaio dolce, raggi di diametro costante e componenti di primo prezzo, una bicicletta del genere risulta pesante da pedalare. Infatti è un sintomo comune salirci sopra e notare di fare molta fatica (più di quanto ci si aspetti). Questa situazione può scoraggiare i meno entusiasti, facendo pensare di non essere portati ad andare in bici;
• Scorrevolezza: a un prezzo così conveniente non è possibile certo pretendere una cura certosina nel montaggio (spesso effettuato in catena di montaggio e in paesi dell’Est asiatico). I mozzi, le piste della serie sterzo e del movimento centrale possono essere montati con grasso insufficiente (a volte anche senza), aumentando quindi la pesantezza generale della bici poiché la scorrevolezza risulta molto limitata, velocizzando al contempo l’usura dei componenti stessi;
• Difficoltà di manutenzione: utilizzando queste tecnologie, alcune di esse ormai abbandonate dalle case ciclistiche, effettuare la manutenzione diviene scomodo e poco pratico, dovendo utilizzare attrezzi di difficile reperibilità, poiché caduti in disuso;
• Mancanza di supporto tecnico: come fate a sapere se la bicicletta che volete acquistare è adatta all’uso fuoristrada, tiene bene le discese o anche solo se sia della vostra taglia? In realtà non potete, poiché le uniche persone a cui rivolgersi sono i commessi del supermercato che oltre a confermarvi il prezzo di vendita difficilmente sapranno dirvi di più.
Diverso invece è rivolgersi a un negoziante (qualificato e di fiducia), che sappia supportarvi al meglio nella scelta del mezzo più adatto;
• Mancanza di regolazione: le bici per la grande distribuzione sono premontate, ovvero con tutti i componenti installati ma non regolati. Essendo vendute in un supermercato non ci sarà nessuno in grado di effettuare la regolazione dei freni, dei cambi e delle altezze di sella e svettamento manubrio, per cui dovrete effettuarle voi.
Difficilmente troverete un meccanico disposto a regolare una bici che avete acquistato in un supermercato invece che da lui (oltre a essere una cosa poco rispettosa nei suoi confronti e del suo lavoro). Ho visto alcune biciclette con il manubrio montato al contrario per ragioni di spazio venir vendute esattamente in quel modo, senza che venisse effettuato l’allineamento.
Vale la pena acquistare una bici al supermercato?
La risposta è: dipende da cosa intendete fare.
Se il vostro desiderio è acquistare una bicicletta da usare raramente, magari da lasciare come secondo mezzo presso la casa delle vacanze o da parcheggiare la mattina in stazione per poi riprenderla la sera, allora può anche andar bene, visto che l’investimento in termini monetari è quasi banale.
Vi ricordo però che questi mezzi sono realizzati partendo dal presupposto che la bicicletta sia solo un giocattolo, uno svago della domenica e non un mezzo di trasporto serio, a volte l’unico che avrebbe ragione di essere posseduto.
Quindi, quando acquistate una bici da supermercato, sappiate che state pagando 99€ per un bene che presso un negozio paghereste tre o quattro volte di più e quindi non potete certo pretendere le medesime performance o qualità.
Inoltre dovete tenere conto del fatto che sarà davvero difficile rivendere una bici da supermercato usata, qualora voi decideste di passare a un modello superiore o perché vi siete trovati male e avete deciso di sospenderne l’utilizzo. Sarà già difficile liberare posto in garage regalandola a qualche amico. Invece le bici di qualità hanno un buon indice di rivendita.
Se invece vi state avvicinando al mondo della bicicletta, avete intenzione di vedere come vi sentite e siete incuriositi da questo modo di viaggiare, sia perché volete dedicarvi al bike to work o rimettervi in forma, il mio consiglio è di puntare a una bici di qualità superiore.
Investendo cifre intorno ai 200-300€ potete acquistarla presso un negoziante qualificato, che possa effettuare le regolazioni e la messa in sella, oltre che aiutarvi nella scelta della taglia e offrirvi una garanzia sul suo lavoro. Non c’è nulla di più sconfortante del salire in sella con entusiasmo e voglia di fare e di vedere i propri desideri abbattutti dai limiti tecnici del mezzo.
Ricordate sempre che, come disse Armstrong in un’intervista, “non è solo questione della bicicletta” ma che comunque sul mezzo dovrete esserci voi e dovrete farlo nel migliore dei modi, poiché il ciclismo presuppone un binomio perfetto tra il ciclista e la sua bici. Se sarà in grado di rispondere al meglio in ogni situazione, finirete per amarla e questo, lasciatemelo dire, vale più dell’investimento di denaro che c’è dietro.
Una volta acquistata la vostra bici, se volete imparare a metterci mano sotto la supervisione di un istruttore esperto e senza paura di fare danni, dal 2015 Bikeitalia tiene corsi di formazione nella propria scuola di Sesto San Giovanni, la prima scuola di formazione in meccanica ciclistica con una sede fissa. Dalla nostra porta sono passate più di 3000 persone. Per capire se il nostro corso di meccanica base 1 fa per voi, guardate il video:
Articolo aggiornato a marzo 2023
Dipende che cosa se ne vuol fare come scritto nell’articolo. Credo che l’umiltà sia un valore importante e per svolgere piccole commissioni o andare fino in stazione o ancora per un bambino che ci gira in paese gettandola in terra senza riguardo vada benissimo la bici del centro commerciale poiché una bici più costosa e dal marchio più o meno blasonata sarebbe chiaramente sprecata. Va da se che volendo fare un uso sportivo della MTB è doveroso orientarsi verso qualcosa di gamma più alta. Detto questo, trovo stucchevole parlare di negozio di fiducia e aiuto del meccanico per le regolazioni di biciclette di una semplicità estrema. Con un po’ di pazienza e le innumerevoli guide presenti in rete penso che chiunque riesca a far funzionare decentemente un cambio, dei freni meccanici con azionamento a cavetto non hanno chissà quante regolazioni e dover dare dei soldi a qualcuno per mettere il manubrio in linea con la ruota e alzare la sella finché non ci si sente comodi a pedalare francamente lo troverei imbarazzante.
Che siano bici base nessuno lo mette in dubbio ma appunto dipende cosa uno vuol fare. Va da se che volendo fare escursionismo sui sentieri sicuramente è più appropriata una bici di gamma più alta, ma per svolgere piccole commissioni, andare in stazione o per il bambino che ci gira in paese buttandola in terra senza riguardo e rigandola va benissimo la Mirage di turno, al netto delle menate da parte degli amichetti figli di papà con la puzza sotto il naso. E qui si potrebbe chiedere: Ha senso prendere una full di marca per un ragazzino che non la sfrutterà mai neanche lontanamente? Credo sia una domanda retorica, eppure… chiudo il commento con una nota: La retorica del negozio di fiducia già di per sè è stucchevole, con un po’ di pazienza e le migliaia di guide che ci sono online chiunque può regolare un cambio fino a farlo lavorare almeno decentemente senza far saltare la catena sui rapporti, dei V-brake azionati dal cavetto chissà quali regolazioni difficilissime avranno mai. E sinceramente, personalmente, senza offesa, ma se dovessi dare dei soldi a qualcuno per mettermi il manubrio dritto e alzarmi la sella finché non mi trovo comodo mi sentirei un idiota. Vabbè che ormai nel 2024 abbiamo abolito il pensiero però a tutto deve pur esserci un limite.
Articolo insulso e gettato lì “tanto per”.
Semplicemente quando acquisti la stessa bici al negozio, la paghi sì 3 o 4 volte di più.
Sicuramente molti optano per la bici del supermercato perché la bici te la fregano, e quindi tanto vale pagarla poco.
A tale riguardo secondo me le bici da supermercato sono anche peggio dell’usato di bassa lega, perché appunto te le danno tutte da regolare, cosa che richiede almeno un’ora di lavoro di una persona esperta.
E se uno si pone il dubbio se convenga acquistarle, significa che non ha l’esperienza necessaria per fare le regolazioni necessarie.
Però per fortuna la gente opta (anche) per quelle da supermercato, perché remunerare la vendita degli usati di bassa lega significa intrinsecamente stimolare i furti. Il mercato dell’usato delle bici va sempre preso con le pinze, verificando scrupolosamente cosa si sta comprando, e da chi.
visto la facilità con cui fregano le bici quando si fa una commissione ho esperienza purtroppo quella del supermercato la si usa da lasciare attaccata a un palo e se la fregano la spesa è poca