Bici pieghevole Tern Link D8: 3 anni dopo


Nell’aprile del 2013 ho comprato una bicicletta pieghevole, la Link Tern D8.

Tern Pinar

L’ho acquistata a causa del nuovo lavoro, in centro. Ogni giorno dovevo percorrere 15 km tra andata e ritorno, ma il mio nuovo ufficio non aveva un luogo sicuro per ricoverare le biciclette durante l’orario di lavoro e l’idea di lasciare la mia bici legata a un palo qualsiasi per tutta la giornata correndo il rischio di non trovare nulla una volta terminato, non mi entusiasmava. Anche l’idea di rinunciare alla bici per utilizzare i mezzi pubblici non mi piaceva granché: per quanto la mia città goda di un sistema di mezzi pubblici che tutto sommato funziona, iniziare e finire le giornate di lavoro pigiata come una sardina dentro un autobus assieme a un centinaio di persone che cercano di trovare posizione, non mi sembrava particolarmente desiderabile.
Ho quindi deciso di investire poco più di 650 € per comprare un mezzo di trasporto che mi permettesse di pedalare ogni giorno e che potessi ricoverare sotto la scrivania durante le ore di lavoro senza timore dei furti.

Link Tern D8

Nell’arco di questi 3 anni ho percorso circa 5000 km e oggi la mia Tern Link D8 si presenta così:

Rispetto alla configurazione originale con poca spesa ho aggiunto un portapacchi (che, però, non ho trovato particolarmente utile) e ho cambiato la sella che non faceva al caso mio. Per il resto, praticamente tutti i pezzi originali sono rimasti al loro posto.

Stile di guida:

La Tern Link D8 si basa su un telaio in alluminio 6061 con una geometria tipicamente urban, con un angolo dello sterzo molto verticale che consente cambi di direzione particolarmente repentini per driblare agevolmente la automobili bloccate nel traffico o eventuali ostacoli che si presentano davanti all’improvviso. Anche la posizione, per quanto vari in base all’altezza della sella, consente di pedalare con il busto eretto e avere un andamento rilassato.
Le ruote da 20″ sono sufficientemente grandi per dare una sensazione di stabilità durante la pedalata e le coperture Schwalbe Citizen da 1.75″ hanno fatto il loro sporco lavoro. In tre anni ho registrato solo una foratura a causa di un chiodo che avrebbe perforato qualunque cosa, momento in cui ho avuto modo di apprezzare anche il sistema di sgancio rapido delle ruote presente sia all’anteriore, sia al posteriore.

Tern Link D8 dettaglio9

I freni sono dei v-brake tradizionali che, all’anteriore, vengono montati tra la forcella e il telaio, una soluzione che probabilmente non cambia nulla in termini di efficienza della frenata, ma che si rivela utile al momento di piegarla.

Tern Link D8 dettaglio10


Il cambio esterno a 8 rapporti è a marchio Neos, non ha mai avuto bisogno di essere regolato: per quanto semplice, fa il proprio lavoro e ha uno sviluppo metrico interessante che rende versatile l’uso della bici anche con salite relativamente impegnative.

Tern Link D8 dettaglio2

Una volta piegata

Tern Link D8

La Tern Link D8 è una vera bicicletta quando si tratta di pedalare, ma che dimostra una superiorità ingegneristica al momento di piegarla. Il catalogo Tern sostiene che si pieghi in 10 secondi, ma all’occorrenza si può agevolmente scendere sotto i 5. Le maniglie di apertura e chiusura, sia del telaio, sia del manubrio, sono dotate di una linguetta di sicurezza che impedisce l’apertura accidentale. Particolarmente interessante è il sistema di apertura e chiusura dello sterzo che consente una regolazione facile e immediata.

Tern Link D8 dettaglio8
Tern Link D8 dettaglio5


Una volta chiusa raggiunge le dimensioni di 38 x 79 x 72 cm. Il sistema è stato concepito lasciando il manubrio in posizione esterna che, in questo modo,  evita spiacevoli schiacciamenti di accessori posti sul manubrio.

Il sistema di chiusura è una calamita che unisce la forcella con il carro posteriore.

Tern Link D8 dettaglio6

Peso.

La Link D8 pesa attorno ai 12 kg, non è quindi una piuma, ma il peso non rappresenta un grosso problema neppure per me che non dispongo di una forza erculea. Alla fine le volte in cui la bici deve essere realmente sollevata sono veramente poche e solo per pochi metri: giusto lo scalino per salire sull’autobus o sul treno, qualche gradino per entrare in uffici o in casa, ma niente che non si risolva in meno di 30 secondi. Per il resto, la Link si lascia spingere rotolando senza problemi.

3 anni dopo:

In questi 3 anni la manutenzione effettuata è stata pressoché nulla, a parte oliare la catena e aver sostituito cavi e pattini dei freni, non ho mai fatto nulla di rilevante. In compenso, però, l’utilizzo intensivo che ho fatto della bici ha comportato qualche piccolo inconveniente dovuto a colpi vari subiti durante il trasporto: ho perso la placchetta con il logo Tern posizionata sia sul tubo sterzo che sul deragliatore posteriore. In ogni caso, tutto ciò che svolge una funzione propria e non di mera estetica è ancora al proprio posto e continua a funzionare.
I cavi dei freni e del cambio, a causa dell’azione di sfregamento, hanno col tempo limato la vernice all’altezza della testa della forcella.

Tern Link D8 dettaglio3

Nonostante io viva in una città di mare e mi trovi quasi sempre a pedalare, sia d’inverno che d’estate in presenza di salsedine, l’ossidazione dei componenti è ridotta al minimo e la cosa è facilmente comprensibile: le bici pieghevoli originariamente nascono proprio come strumenti da utilizzare in accoppiata alla barca a vela. La resistenza all’erosione dell’acqua salata è quindi un presupposto importante nella scelta dei componenti e dei materiali.

Dopo 3 anni, inevitabilmente anche la gomma del GripShift di Sram (il cambio) sta iniziando a dare segni di cedimento e usura, mentre le manopole ergonomiche Biologic sono sempre come nuove.

Tern Link D8 dettaglio4

Rispetto alla Dahon Vitesse D7.

La grande differenza rispetto alla Vitesse di casa Dahon, principale concorrente, è la cura dei dettagli e la componentistica (decisamente superiore quella di casa Tern) e il sistema di piegaggio dello sterzo. Mentre la Vitesse D7 richiede correzioni continue della regolazione dello sterzo per eliminare dei giochi che si presentano costantemente e danno un senso di insicurezza, la Tern Link D8 è molto stabile e offre la sensazione di avere un pezzo unico che va dalla forcella fino al manubrio.

Conclusioni

La Link D8 di Tern è una buona bici pieghevole che si lascia maltrattare senza risentirne troppo. Come tutte le buona bici pensate per l’uso urbano, resiste anche a lunghi periodi senza manutenzione, al sale e alla morchia. Il prezzo, 679 € per la versione coi parafanghi, la rende poco appetibile per chi non conosce il mondo delle pieghevoli e non ne riconosce il valore, ma la spesa iniziale si ammortizza in fretta per chi la utilizza in modo intelligente: basti pensare al risparmio sui biglietti dei mezzi pubblici, parcheggio, benzina e, soprattutto, in termini di furti sventati. Oltre a questo, la componentistica montata e di buon livello e questo si traduce in spese successive all’acquisto per manutenzione o sostituzione di pezzi pressoché pari a zero.

In buona sostanza, questa pieghevole ha superato i primi 3 anni a pieni voti e c’è da aspettarsi che resista ancora molto a lungo a un uso quotidiano intensivo.

Commenti

6 Commenti su "Bici pieghevole Tern Link D8: 3 anni dopo"

  1. Jorge ha detto:

    Fra poco sarò trasferito a Roma da Bogotá… sono cosi contento con la mia D8 che la porterò in Italia. È una bici incredibile, pure io l’ho acquistata 3 anni fa . È vero che si po’ trasportare sul una ruota una volta chiusa, ma le prime volte ti fa impazzire perché quello che la fa rimanere chiusa è un magnete… non molto forte. Ma una volta acquista la tecnica va bene. Sono alto 182 e si adatta perfettamente.

  2. Agosantino ha detto:

    Ciao. Io vorrei acquistare una pieghevole per attaccarci dietro il carrellino per bambini. Così butto entrambi in auto e poi mi sposto dove voglio per “biciclettare”. Le ruote sono sufficientemente robuste!?

    1. Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Agosantino,

      Le ruote non subiscono particolari sollecitazioni dalla presenza del carrellino. In ogni caso, le dimensioni ridotte delle ruote le rendono particolarmente resistenti e difficilmente deformabili.

      Buone pedalate.

  3. Evelina ha detto:

    Ciao è adatta anche per un ragazzo alto 185?
    E una volta chiusa, posso trasportarla sulle ruote prendendola dal manubrio o dal sellino o va sollevata x forza? Grazie

    1. Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Evelina,
      sì, può essere trasportata facendola scivolare sulle ruote, ci sono diverse tecniche per farlo.
      185 cm è l’altezza massima. Oltre questa altezza si richiede l’uso di un tubo telescopico.

      Ciao!

  4. Alessandro ha detto:

    Confermo appieno i tuoi commenti, ce l ho da 6 mesi, e ogni giorno faccio in media 50 km, e risponde bene allo stress cittadino, per essere un entry level e di ottima qualita e non paragonabile alle altre marche come qualita prezzo.

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