Mobilità

Bike to Work, come abituarsi alla bici


Dopo il primo entusiasmo iniziale, anche l’interesse verso il bike to work può calare. Le motivazioni sono molteplici: le continue insistenze dei conoscenti su quanto sia pericoloso andare in bicicletta, gli impegni di lavoro, il termine della bella stagione sono solo alcuni esempi. Affinché l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti quotidiani entri a far parte in maniera definitiva della nostra vita, dobbiamo far sì che diventi un’abitudine e che smetta di essere una scelta momentanea o che sia solo un periodo di prova. In questo articolo vedremo quali accorgimenti mettere in atto per trasformare il bike to work in un aspetto irrinunciabile della nostra vita.

Il potere dell’abitudine


Una mattina mia moglie doveva andare all’ospedale di Monza per una visita e ha deciso di usare l’auto al posto della solita bicicletta. Dopo aver sprecato mezz’ora alla ricerca di un parcheggio e aver speso 4,80€ per un’ora di sosta in un autosilo, mi ha detto di non ricordarsi più di quanto fosse incasinato muoversi in auto e di aver ormai dato per scontato di potersi organizzare con facilità, visto che si muove sempre in bicicletta. L’abitudine a usare la bici si è talmente radicata in lei da farle dimenticare di quanto invece sia scomodo spostarsi in auto in centro città, addirittura credendo di poter applicare gli stessi vantaggi della bici anche con un mezzo motorizzato. Questo significa che l’uso delle due ruote a pedali è diventato una consuetudine, un fatto scontato e quotidiano e per questo ormai irrinunciabile. C’è solo un modo per far nascere l’abitudine al bike to work: essere costanti.

bike to work

Vi faccio un esempio concreto in cui molti di noi (me compreso, lo ammetto) ci possiamo riconoscere: a Ottobre ci si iscrive in palestra, si paga l’abbonamento annuale, convinti di voler ritornare in forma per l’estate successiva. Il primo mese è fantastico, le macchine, i pesi, l’atmosfera, è tutto nuovo e ci si sente bene e anche già più in linea. Poi si comincia con saltare una sessione, “tanto ci vado domani”, poi un’altra e un’altra ancora. Così arriva Aprile e ci accorgiamo di essere andati pochissimo in palestra. Questo accade perché l’andare in palestra viene visto come un qualcosa in più da fare, non come un aspetto integrante della nostra quotidianità. Lo stesso avviene con il bike to work. All’inizio è davvero bellissimo, sentire le endorfine in circolo, la novità della bicicletta nuova, poi quando l’entusiasmo si spegne, diventa sempre più dura prendere la bicicletta e si finisce per riprendere l’auto, “tanto in bici ci vado domani”.

E’ proprio in questi momenti che bisogna far nascere l’abitudine al bike to work e all’uso della bicicletta, poiché una volta che questa è diventata parte integrante della nostra vita non sarà più vista come una fase momentanea bensì come un aspetto importante e costante delle nostre giornate. I vantaggi sono innumerevoli: innanzitutto solo con la costanza riusciremo a rientrare in forma, a dimagrire o ad essere più allenati. Inoltre saremo sempre più pratici nel girare in mezzo al traffico, nel muoverci con disinvoltura tra rotonde, incroci e semafori, acquisiremo sicurezza in noi stessi (aspetto che si rifletterà sulla sicurezza in generale e sull’affrontare le situazioni di pericolo). Solo grazie all’abitudine al bike to work saremo in grado di raggiungere un traguardo importante: sentire la bici come parte integrante della nostra vita e delle nostre scelte. Arriverà un giorno, com’è successo a mia moglie, nel quale ci renderemo conto di essere così abituati ad usare la bici da esserci scordati dei problemi e delle noie dell’usare l’auto in città, fino a sentirci nervosi anche soltanto se per un qualsiasi motivo un giorno non possiamo pedalare.

Metodi per far nascere l’abitudine al bike to work


Alla base del successo del bike to work c’è sicuramente la forza di volontà, poiché non ci sarà nessuno che al mattino ci sveglierà e ci piazzerà in sella alla bicicletta ma saremo solo noi a decidere di farlo. Questo significa che a volte bisognerà inforcare la bici anche quando non si vorrebbe, soprattutto nelle mattine in cui ci si alza e si pensa “oggi no, domani sì”, perché quel domani rischia di allontanarsi sempre di più, giorno dopo giorno, fino a non giungere mai. Ovviamente nessuno di noi è un monaco buddhista dalla tempra d’acciaio, per cui la nostra forza di volontà può essere messa in scacco dalla stanchezza, dagli impegni extra lavoro, da una serata di bagordi, dalla pioggia e da una miriade di altri motivi. Accorrono però in nostro aiuto una serie di trucchi che, se messi in atto correttamente, ci spingeranno a usare la bicicletta sempre e comunque. Il nostro obiettivo è ingannare la nostra mente e le sue percezioni negative e l’impulso di arrendersi e scegliere la strada più semplice.
Quali sono questi trucchi? Vediamoli insieme:


Preparare i vestiti la sera precedente:

tutte le sere, prima di andare a letto, preparo sulla sedia in soggiorno i vestiti per andare in bici il giorno seguente. In questo modo al mattino trovo già tutto pronto e non devo decidere nulla e non devo nemmeno aprire l’armadio, evitando il classico tentennamento mattutino del tipo “dai, oggi fa freddo, chi te lo fa fare?”;

idee-ragali-ciclisti-magic-parka-tucano-urbano


Equipaggiare la bicicletta in anticipo:

altro metodo molto utile è quello di equipaggiare in anticipo la bicicletta con le cose che si utilizzeranno il giorno seguente, in modo da non doversene occupare al mattino. Ogni sera scendo in cantina con la sacca del pranzo, i vestiti e tutto quello di cui ho bisogno l’indomani e lo carico nelle borse. Così facendo innanzitutto risparmio tempo e questo mi permette di dormire un po’ di più, inoltre “mi costringo” a usare la bicicletta, perché tutta la mia roba è già pronta e toglierla dalle borse per poi usare l’auto sarebbe un lavoro in più. Da non dimenticare poi che spesso è proprio il fatto di dover caricare la bici al mattino che fa passare la voglia e fa preferire l’auto. Il consiglio generale è di evitare di preparare qualsiasi cosa al mattino ma di farlo sempre la sera prima;


Trovare degli impegni extra lavoro:

ogni tanto propongo a mia moglie, per invogliarla a pedalare, di passare a prenderla all’uscita dall’ufficio per poi andare a mangiare un gelato insieme in centro. Così facendo rendo per entrambi l’uso della bicicletta una necessità perché andare in centro in auto a quell’ora è sempre un suicidio, mentre con la bici è pratico e ci permette di passare del tempo insieme. Quindi è comodo trovarsi dei piccoli impegni da espletare una volta usciti dal lavoro, come andare a fare la spesa, comprare il latte, passare dal barbiere, tutte cose che sono facili da fare in bici mentre risultano difficoltose con l’auto per via del traffico o della mancanza di parcheggio;


Stimolare la motivazione:

a tutti capitano le giornate storte, quando ci si sente stanchi, un po’ abbattuti e l’ultimo pensiero è quello di usare la bicicletta. Non crediate che chi scrive per Bikeitalia sia un “duro e puro” della bicicletta, siamo esseri umani e i momenti no sono parte integrante della vita di ognuno. Per questo a volte conviene stimolare la motivazione. Si possono guardare dei video su You Tube, leggere i racconti di viaggio su Bikeitalia, dare uno sguardo alle notizie sul mondo del ciclismo urbano. Sentire parlare di biciclette “pungola” la nostra motivazione, accendendo l’entusiasmo. A me capita spesso quando guardo i video di mtb e il mio primo pensiero una volta terminata la visione è sempre quello di correre in cantina, salire in sella alla mia bici e correre sul primo sentiero;


Pesarsi:

un’utile spinta alla propria motivazione quotidiana è quella di pesarsi, soprattutto agli inizi. Il bike to work, per quando minimo possa essere il vostro tragitto, è un’attività cardiovascolare che brucia i grassi in eccesso e asciuga il fisico. Nelle prime settimane il calo di peso è evidente, poiché è dovuto all’evacuazione dei liquidi trattenuti per via della ritenzione idrica. Per questo basta pesarsi a intervalli regolari (ogni giorno, a giorni alterni, una volta a settimana). Fatelo la mattina appena svegli e vedrete che ogni volta avrete perso un po’ di peso e non c’è stimolo migliore del vedere in faccia i risultati positivi di ciò che facciamo. Un’alternativa può essere anche quella di misurare il numero di pulsazioni del vostro cuore. La mattina appena svegli mettete pollice e indice sulla giugulare e contate quanti battiti del cuore avvengono in un minuto. Sarà sorprendere (e stimolante) vedere che il totale dei battiti a riposo calerà progressivamente;


Sfidare sé stessi:

siamo essere nati per competere e primeggiare, anche con noi stessi. Scaricate sul vostro smartphone un’app che permetta di tracciare il percorso da casa e lavoro e di cronometrare la durata, oppure installate sulla vostra bicicletta un ciclocomputer. Osservate quanto tempo impiegate a percorrere il vostro tragitto e ponetevi degli obiettivi di miglioramento, come guadagnare qualche minuto, raggiungere una velocità massima più alta oppure mantenere la media di viaggio costante. In questo modo non avrete bisogno di stimoli esterni per prendere la bicicletta, poiché dovrete continuamente sfidare voi stessi, cercando di migliorare quello che avete fatto il giorno precedente;


Parlare del proprio bike to work:

essendo ancora (spero per poco) vista come una scelta controcorrente e originale, molte persone saranno spinte a porvi domande sulle motivazioni e sull’organizzazione del vostro bike to work. Parlate con loro, anche se partono da posizioni di critica aperta (che talvolta sfociano nel “ma te sei tutto matto”), perché permette di comprendere e di rinnovare le ragioni della nostra scelta. In questo modo non facciamo altro che ricordarci continuamente delperché abbiamo deciso di usare la bici per andare al lavoro, mantenendo molto alto il livello di motivazione;

Porsi degli obiettivi a lungo termine:

non c’è niente di più stimolante del porsi un obiettivo e raggiungerlo, per cui una grossa spinta all’essere costanti è scrivere sul calendario un obiettivo da raggiungere e fare di tutto per arrivarci. Ovviamente devono essere traguardi umani e su misura, in base alla vostra condizione, età, tempo da dedicarci. Ad esempio il mio obiettivo all’inizio del mio bike to work era riuscire a superare i 1000km in un mese, cosa possibile solo se fossi andato tutti i giorni al lavoro in bici. Ovviamente la soddisfazione è stata elevatissima quando il contachilometri di Strava segnava quella cifra a tre zeri. Ognuno di noi ha un desiderio, una piccola soddisfazione personale che vorrebbe togliersi. Penso a dimagrire, a impiegarci meno tempo, ad allenarsi per un viaggio, a diventare più bravi, a imparare a usare i pedali a sgancio rapido, i traguardi da raggiungere sono infiniti.

Concludendo

Riuscire a trasformare il proprio bike to work in un’abitudine consolidata è il primo passo per godere appieno dei benefici dell’uso costante e continuativo della bicicletta. Ora però è tempo di mettere le ruote su strada e vedere come comportarsi nelle vari situazioni che si possono presentare pedalando in città. Lo faremo con i prossimi articoli.

Meccanica di Emergenza per Biciclette

Corso Online

Scopri di più

Commenti

  1. Avatar Roberto ha detto:

    Confermo tutto.
    Da anni oramai e’ un momento magico andare al lavoro.
    Io ora sto nella fase del “voglio andare anche se piove” e con calma penso ci arriverò.
    Andate in bici … non solo per sport!

  2. Avatar velobicide ha detto:

    Vai in bici come fosse la prima volta,
    vai in bici come fosse l’ultima volta,
    vai in bici come fosse l’unica volta,
    vai in bici sempre col casco.

  3. Avatar Riccardo ha detto:

    Noo come si fa a perdere interesse per la bici? A me capita durante un’uscita qualunque tra amici di pensare con felicità che alla fine della serata dovrò tornare a casa in bici :D è sempre un’avventura!

  4. Avatar elena ha detto:

    Ciao Omar!
    ho scoperto i tuoi bellissimi articoli sul bike to work… volevo cominciare ma passare dal divaning a 35 km di bici al giorno (tra andata e ritorno) mi spaventano abbastanza. Hai qualche altro consiglio oltre a quelli in questo articolo per non stramazzare al suolo dopo i primi 10 minuti di pedalata? grazie

    1. Omar Gatti Omar Gatti ha detto:

      Ciao Elena,
      un’opzione potrebbe essere quella di cominciare con una bici a pedalata assistita, per poi passare a una tradizionale solo quando il livello di forma fisica sia incrementato.

      Buone pedalate!

      Omar

  5. Avatar Maurizio ha detto:

    Bell’articolo.. complimenti!
    Io aggiungerei…. Perché non montare un motore elettrico alla propria bici ?? Io l’ho fatto.. i prezzi ormai sono calati, sono felicissimo, affronto anche il sonno mattutin, Il vento contro e la poca voglia di partire..

  6. Avatar Igor Bagnai ha detto:

    Articolo pieno di stimoli per me che sono titubante ad usare la bici. Devo rompere questa insana e insostenibile abitudine dell’auto … ce la farò. Quando non ce la faccio penso che a fine mese posso utilizzare i soldi non dati ai petrolieri per una bella cena di pesce .. e allora godo. E ora a Roma guadagno un po’ di zipcoin il che non guasta. Facciamo si che le auto non ci condizionino la vita!!

    1. Omar Gatti Omar Gatti ha detto:

      Igor, hai tutto il nostro supporto. Volere è potere!

      Buone pedalate

      Omar

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *