Biomeccanica

Biomeccanica: posizione delle tacchette e impatto sulla pedalata

Biomeccanica: posizione delle tacchette e impatto sulla pedalata

Biomeccanica del ciclismo: la posizione delle tacchette. Uno dei punti di contatto più importante del ciclista è quello del piede sul pedale, talmente importante che gli anglosassoni lo definiscono “foot-pedal interface”. La regolazione delle tacchette ha un impatto su diversi aspetti del ciclista e in questo articolo andremo a vedere quali.

Posizione tacchette e impatto sui muscoli

Molti biomeccanici non curano questi dettagli ma la posizione delle tacchette modifica l’intensità di attivazione dei muscoli coinvolti nella pedalata. Spostando le tacchette infatti è possibile favorire maggiormente l’utilizzo di un distretto muscolare piuttosto che un altro. Questo aspetto è fondamentale per distribuire in modo corretto le forze che agiscono sulle articolazioni al fine di evitare lo sviluppo di patologie da sovraccarico e inoltre per permettere al ciclista di reclutare in modo simmetrico le fibre muscolari di entrambe le gambe. Inoltre è importante sottolineare per i triatleti che cercare di favorire una spinta più di quadricipite e scaricare i glutei e gli ischiocrurali apporta un vantaggio, poiché consente di iniziare la fase di corsa senza sovraccarichi, riducendo anche l’incidenza degli infortuni.

In questa immagine potete notare l’influenza sulla distribuzione dell’attivazione muscolare della posizione delle tacchette.

Posizione tacchette

Come si nota nell’immagine di destra, le tacchette messe in maniera errata comprometto l’attivazione dei quadricipiti, mandando in iperattivazione la catena posteriore. Una volta regolate le tacchette la situazione è molto più distribuita e simmetrica, come si può vedere nell’immagine di sinistra.

Posizione tacchette, addormentamento dei piedi e spinta sui pedali

Diventare biomeccanico

Una volta si tendeva a posizionare il perno del pedale sulla prima testa metatarsale. Questa vecchia soluzione portava il perno sull’articolazione metatarsofalangea, con conseguente coinvolgimento delle dita del piede nella spinta. La sollecitazione delle dita conduce spesso all’addormentamento dei piedi, poiché vi è una perdita di sensibilità dei nervi che innervano le dita dei piedi. Se soffrite di addormentamento dei piedi la prima strategia è quella di arretrare le tacchette, portandole (come spiegato qui) tra la prima e la quinta testa metatarsale. Infine, la posizione delle tacchette ha un impatto sulla spinta. La parte del piede che si trova tra la prima e la quinta testa metatarsale è considerata un plateau rigido, che ottimizza la spinta. Quando il perno del pedale si trova sulla prima testa metatarsale le dita vengono coinvolte nella spinta sul pedale, con conseguente perdita di capacità di spinta.

Posizione delle tacchette e mobilità della caviglia

La posizione delle tacchette ha un impatto anche sulla mobilità della caviglia. Non è raro infatti vedere nel nostro studio biomeccanico ciclisti con tacchette avanzate sulla prima testa metatarsale pedalare di punta, con una grande plantiflessione. Questo avviene perché, più il perno del pedale viene posizionato sulle dita, il braccio di leva che il polpaccio deve gestire in pedalata è elevato, per cui se non riesce a sostenerlo manda in plantiflessione il piede e a lungo vi possono essere episodi di tendinite. Portare la tacchetta tra la prima e la quinta testa metatarsale permette di ridurre il braccio di leva che il polpaccio deve gestire e quindi migliorare la mobilità stessa della caviglia.

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Posizione tacchette

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