Brno è la seconda città della Repubblica Ceca. La sua fama negli ultimi anni è legata soprattutto al motociclismo e al gran premio che ospita, ma questa città e i suoi dintorni hanno davvero molto da offrire a chi vuole prendersi il tempo per scoprire una destinazione alternativa, lontana dalle masse e dal caos.
Brno per questo può essere definita come l’antiPraga: se Praga è sempre più soffocata dal turismo di massa, al punto che le autorità cittadine hanno dovuto vietare l’uso della bicicletta in alcune aree della città particolarmente congestionate dal traffico pedonale, Brno sembra invece che che voglia nascondersi per evitare di dare troppo nell’occhio.
Ed è come se la capitale della Moravia abbia due storie da raccontare, una alla luce del sole, l’altra clandestina e sotterranea.
In superficie, Brno si presenta come una tipica città mitteleuropea, quindi con una piazza centrale attorno alla quale si è sviluppata la vita per secoli, una torre del municipio e una cattedrale, ma a un occhio attento, non sfuggiranno una serie di bizzarrie che rendono questa città assolutamente unica nel suo genere.
Tra quelle alla luce del sole sono da annoverare la decorazione storta della facciata del vecchio municipio e il coccodrillo impagliato spacciato per un leggendario dragone fin dal 1608.
In uno dei punti più alti della città sorge la cattedrale neogotica intitolata a San Pietro e Paolo, mentre su uno degli altri che domina la città e la grande via centrale che, oggi pedonalizzata, è uno dei luoghi di maggiore attrazione per i turisti e per i cittadini.
Nel processo di pedonalizzazioni e moderazione del traffico intrapresi negli ultimi anni, buona parte dello spazio ricavato è stato restituito alla cittadinanza in forma di sedute e sedie a sdraio dove ci si può liberamente riposare.
Questo ha reso ancora pià attraente un centro storico dall’animo barocco, con mille dettagli sparpagliati in giro per la città e che meritano solamente di essere scoperti e messi in relazione tra loro,
Con una popolazione composta al 25% da studenti fuori sede, non stupisce che la città sia viva a qualunque ora del giorno e della notte, grazie anche agli artisti di strada che sanno animare i passanti.
La musica, d’altronde, è una della grandi passioni della capitale della Moravia: davanti al teatro dell’opera si può ancora trovare una curiosa statua che rappresenta il genio di Mozart per commemorare il concerto tenuto dal compositore austriaco alla tenera età di 12 anni.
Ma oltre alla vita in superficie, c’è una parte sotterranea della città che merita di essere scoperta: sono i tunnel del suggestivo labirinto sotterraneo della città, ma anche l’ossario dei cappuccini e, il 10-Z un rifugio anti atomico di epoca staliniana finalmente aperto alla cittadinanza.
Il 10-Z era pensato per offrire ricovero a 600 persone per 3 giorni in caso di attacco nucleare e oggi questo luogo ospita un ostello dove è possibile pernottare in un’atmosfera quantomai suggestiva e simile alle condizioni originali. Per un’esperienza meno impegnativa, si può usufruire del bar del rifugio o semplicemente visitare il museo per tornare immediatamente ai tempi della guerra fredda, ma dall’altro lato della cortina di ferro.
Ma la grande attenzione della città è la fortezza dello Spielberg, un castello che domina la città, noto alla storia per il suo ruolo di prigione, in particolare politica durante l’impero austro-ungarico. Qui fu imprigionato anche il patriota italiano Silvio Pellico dove scrisse “le mie prigioni”.
E underground qui è in qualche modo anche l’ambiente ciclistico, immotalato in due locali imperdibili: dalla parte del centro si trova il Brno Fixed Beer, una specie di punto di aggregazione realizzato all’interno di uno spazio industriale recuperato dove si passa il tempo a bere birra e parlare di biciclette.
Il cancello all’ingresso è realizzato con pezzi di biciclette saldati tra loro e, all’interno del cortile, si può trovare un murale che ritrae la Madonna del Ghisallo a cui si chiede (in Italiano) “prega per noi”; il clima è rivolto soprattutto al popolo dello scatto fisso, ma c’è anche una rampa per skaters e bmx.
Imperdibile per assaporare un’atmosfera che sa di birra, sudore e olio per la catena.
Dall’altro lato della ferrovia si trova il Bajkazyl, un bike cafè che rappresenta quasi il lato oscuro della ciclabilità: ricavato all’interno di spazi ferroviari, qui la luce è poca e l’arredamento decisamente poco curato. C’è una ciclofficina dove si può intervenire in autonomia, oppure chiedere un aiuto del mastro meccanico, ma in generale, all’ingresso sembra di entrare in una specie di Fight Club della bicicletta.
All’orario dell’aperitivo il Bajkazyl si popola di centauri a pedali che si scolano birra a non finire in un clima tanto dark quanto amichevole. Da provare.
Ma oltre a gironzolare per il centro, Brno offre anche l’occasione per una gita fuori porta non troppo impegnativa: dal centro città parte una pista ciclabile ricavata sui sedimenti di un vecchio tracciato ferroviario dismesso e che porta fuori dalla città senza incontrare traffico.
Questo altro non è che il tracciato dell’EuroVelo 9, il corridoio ciclabile che mette in connessione il Mar Baltico con il Mare Adratico.
Perdersi è quasi impossibile, non solo perché ogni itinerario ciclabile in Repubblica Ceca è perfettamente segnalato, ma anche perché in questo caso basta seguire il corso del fiume Svratka fino ad arrivare al Lago Brno.
Da qui si può godere dello spettacolo formidabile del Castello di Veveri che si affaccia sulla foresta sottostante.
Un piccolo strappo porta fino all’ingresso del castello. Ultimata la salita può valere la pena visitare gli interni, ma soprattutto, può valere la pena fermarsi nell’osteria del castello a rifocillarsi con un buon boccale di birra nostrana.
Brno, un paradiso! confermo!