Non appena i miei occhi hanno messo gli occhi sulla nuova C17 di Brooks, storico produttore di selle in cuoio per biciclette dal lontano 1886, il mio cervello ha iniziato a inviare segnali alle natiche da cui è arrivato in tutta risposta una specie di prurito, un desiderio di provarla in lungo e in largo per capire che effetto possa fare pedalare su una sella fatta di gomma naturale e ricoperta di cotone.
Su diversi forum e blog questo cambio radicale è stato salutato come una mossa di marketing e, personalmente, non posso essere più d’accordo se per marketing intendiamo tutto il processo che parte dall’ideazione del prodotto, passa per la selezione dei materiali, a cui seguono test intensivi e termina con una comunicazione coerente con l’azienda e con la logica del prodotto.
La Cambium è quindi una sella molto interessante perché rappresenta una rivisitazione della celeberrima B17 ma che, a differenza di quest’ultima, è realizzata interamente in Italia da materiali altamente selezionati quali gomma naturale e cotone biologico o, come nel caso della Cambium Denim limited edition che ho avuto il piacere di provare, in jeans recuperato grazie a un accordo con l’azienda statunitense, Levi’s.
L’abbandono del cuoio a favore di altri materiali ha significato una sella decisamente più leggera (415 gr vs. 520 gr), “pronta all’uso” (le selle in cuoio necessitano di essere “sfondate” dopo aver pedalato qualche centinaio di km per adattarsi alla forma del bacino del pedalatore) e, soprattutto, che non ha bisogno di cure specifiche, né di essere messa al riparo dalle precipitazioni atmosferiche.
Il rivestimento in cotone, infatti, è impermeabilizzato attraverso un materiale che ne rende completamente liscia la superficie al tatto (una superficie ruvida come il cotone avrebbe comportato una costante e inesorabile abrasione dell’interno coscia dei pantaloni). Nonostante la rivoluzione nella scelta dei materiali, però, la Cambium è immediatamente riconducibile alla casa inglese, grazie alle tipiche borchie posizionate sul naso e sulla parte posteriore, nonché il marchio in rilievo sullo scheletro della sella.
Alla prova del culo, la Cambium si presenta come un’ottima sella, versatile per diverse situazioni e che fa tutto ciò che una buona sella deve fare: non schiaccia le parti molli, offre una concreta base di appoggio per le ossa ischiatiche e ha un naso sufficientemente lungo per permettere di modificare la posizione durante la pedalata, senza provare fastidi.
L’ho testata per oltre un mese su tutte le bici di casa per capire a quale posizione si presti meglio e devo dire che, alla prova dei fatti, l’ho apprezzata più in assetti più corsaioli che non in posizioni più rilassate. Questo, nonostante la casa madre proponga la C17 come sella pensata per bici da trekking e city bike, ma forse questo dipende dal fatto che, grande e grosso come sono, ho un bacino ampio e, in quanto tale, necessito di selle più larghe nella seduta.
La stessa impressione sembra averla avuta però anche Manuel Jeckel della rivista Tour Magazine che ha utilizzato la C17 durante la Silk Road, una spietata randonneur di 1200 km attraverso l’Uzbekistan.
Riassumendo, la C17 è un’ottima sella che merita di entrare a pieno titolo all’interno del catalogo Brooks, ha un peso che farà storcere il naso ai grammomaniaci fanatici del carbonio e uno stile che si addice a tutti coloro che vogliono guardare alla propria bici con soddisfazione per l’aspetto estetico.
Un’ulteriore selezione la fa, infine il prezzo: con 140 € non si può certo dire che sia economica ma, come dice il vecchio adagio: “se bello vuoi apparire, un pochino devi soffrire” e in questo caso, a soffrire è soprattutto il portafogli.
incuriosito dal prodotto, senza dubbio bellissom e ottimamente pubblicizzato (il catalogo Brooks è qualcosa di superbo – libretto stile racconto ), e in procinto di cambiare sella per la mia city-bike, ho chiesto e ottenuto una C17 dal mio negozio di fiducia (zona Navigli):
e dopo circa 2 settimane di utilizzo quotidiano, prevalentemente commuting urbano + 2 escurioni domenicali di circa 50 km cad, sono arrivato a concludere
che la C17 è sicuramente un buon prodotto, più incline ad un uso sportivo che turistico ma proposto a un prezzo assolutamente sproporzionato e poco concorrenziale
a validissime alternative – italiane e made in itlay as well, ma molto meno costose (es Selle Italia)- .
Premesso che i miei oltre 95 kg ben poco flettevano la gomma della C17 datami in prova, e con un’armotizzazione nulla su buche o pavè, ho riscontrato una sella
molto dura ( questo non per forza è un difetto) e poco incline quindi a usi “city” o turistico, o perlomeno così’ ho pensato dopo che ho potuto provare la SMP Hybrid Gel che, a quasi la metà del prezzo (circa 80€) offre
la medesima qualità costruttiva e un’adeguata struttura di supporto:
Pertanto , dal mio modesto punto di visto, il mio consiglio è: la scelta per una Brooks è da intraprendere, eventualmente, per una vera Brooks, ossia in pelle.
Altre motivazioni, che non siano puramente di estetica, non giustificano l’acquisto di una C17.
Sella favolosa presa dopo breve consultazione con Omar (Gatti).
Una Brooks a tutti gli effetti (possiedo una B15), ma con un confort per certi aspetti superiore alle cuoio.