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Cicloturismo in Danimarca: in bici alla scoperta della Selandia

Cicloturismo in Danimarca: in bici alla scoperta della Selandia

Prima di goderci Copenaghen, con le sue spiagge, i suoi locali sul mare e i suoi quartieri trendy, abbiamo esplorato la zona della Selandia in bici. Per non sobbarcarci questioni logistiche farraginose ( treno – aereo – autobus – treno – eccetera) abbiamo optato per noleggiare delle bici a Copenaghen con le relative borse panniers (Baisikeli Rental – Valby) invece che portarci le nostre.

Il percorso ad anello è durato 5 giorni, con circa 45 km percorsi al giorno, e paesaggi bellissimi e anche molto diversi, con campi di grano, orzo, pascoli, parchi, querce, faggete, castelli e tanti villaggi di pescatori.

Prima tappa:  Copenaghen – Helsingør

Copenaghen – Helsingør è una delle ciclovie più belle, qui infatti abbiamo incontrato tanti cicloturisti diretti a Nord. Il primo tratto è stato su una corsia ciclabile larghissima – ovviamente –  accanto al mare fino al parco Dyrehaven, un parco naturalistico bellissimo, con tante querce centenarie, tra cui una di 800 anni, dove abbiamo incontrato cervi e tanti piccoli bambi liberi. Subito dopo, invece ci si immerge, costeggiando la ferrovia, in un tunnel di alberi fino ad Helsingør.

Danimarca Selandia crediti Daniela Scianaro
Selandia in bicicletta (crediti Daniela Scianaro)

Siamo sulla ciclovia nazionale 9, nonché Eurovelo 7, segnalata benissimo, tant’è che ogni traccia sul cellulare risulta superflua. Tappa intermedia al Louisiana Museum of Modern Art, che sta a Copenaghen come il MoMa sta a New York: è il museo più visitato della Danimarca e uno dei punti di riferimento dell’arte contemporanea a livello internazionale, esempio di perfetta fusione tra arte, architettura e natura. Godendo della luce anche dopo cena, arrivati ad Helsingør, abbiamo ammirato il bellissimo castello, cupo e maestoso, sul mare dove Shakespeare ha ambientato il suo Amleto

Seconda tappa: Helsingør – Ølsted

Un tratto molto rilassante praticamente in mezzo a tante piccole foreste e distese di orzo e grano, con due tappe : la prima il castello di Fredensborg ( in realtà solo per un caffè) e la seconda nel più grande e davvero immenso castello di  Frederiksborg, nella cittadina di Hillerød. Il castello è in un parco totalmente pedonale e ciclabile, con tanti laghetti, giardini all’italiana e punti ristoro. (Dormitina sotto  un albero obbligatoria). Federico II, Re di Danimarca, costruì un primo castello come sua residenza, che successivamente il figlio Cristiano IV rase al suolo quasi interamente per costruirvi quello che tutt’oggi è il più famoso castello rinascimentale in stile olandese, eretto su alcune piccole isole del lago Slotsø . Arrivo con pernotto e cena nel villaggio di Ølsted.

Danimarca Selandia crediti Daniela Scianaro
Danimarca Selandia (crediti Daniela Scianaro)

Terza tappa: Ølsted – Holbaek

Una lunga pedalata in mezzo ai fiordi. I villaggi sono sempre molto piccoli e molto semplici, ma è stato piacevolissimo saltellare da un fiordo all’altro attraversando i tanti ponti. Le coste sono sempre zone di pascolo per mucche e di pesca. Qui il primo assaggio delle acque del mare del Nord (per due pugliesi quasi un oltraggio!) prima di arrivare ad Holbæk. Ecco: una cosa che abbiamo imparato è che, contrariamente a quello che accade in Italia, il fine settimana è fine settimana per tutti: quindi i negozi il sabato chiudono alle 15 ed  è tutto chiuso (tranne qualche locale di ristorazione) fino al lunedì. Le cittadine quindi possono sembrare spente e vuote, ma la loro filosofia è che tutti hanno diritto a godersi 2 giorni di sport e natura con amici e famiglia, e il lavoro e il business passano in secondo piano. E quindi… rispetto!

Danimarca Selandia crediti Daniela Scianaro
Selandia (crediti Daniela Scianaro)

Quarta tappa: Holbæk – Roskilde – Køge

Forse la tappa con più sali e scendi (la Danimarca proprio piatta non è) e con più pioggia, ma prima o poi doveva capitare! Si scorre lungo la strada nazionale ma sempre in corsia protetta e comunque costeggiando dei parchi. La svolta: ad un certo punto in mezzo ad un parco dove sembrava non esserci nemmeno un bar aperto essendo domenica ci imbattiamo in un birrificio – miracolo, con tanto di produzione e degustazione, parco giochi e tanti animali: birra d’obbligo.  Facciamo poi tappa a Roskilde al Museo delle Navi Vichinghe ma soprattutto alla bellissima cattedrale, luogo di sepoltura di re e regine fin dal XV secolo (addirittura l’unica cattedrale in Selandia fino al XX secolo) le cui guglie gemelle dominano lo skyline della città e patrimonio Unesco. Per accorciare l’arrivo a Køge e goderci la serata approfittiamo delle efficientissime ferrovie danesi sempre molto bike-friendly.

Danimarca Selandia crediti Daniela Scianaro
Selandia (crediti Daniela Scianaro)

Quinta tappa: Køge – Copenaghen

La pioggia della sera prima non ci ha permesso di visitare la zona attorno a Køge per cui prima di partire per Copenaghen visitiamo un altro castello, il Vallø Slot, nato nel 1500 e ricostruito a fine 1700 a seguito di un incendio, anch’esso immerso in un parco enorme pieno di cicloturisti e trekkers. Il viaggio di ritorno verso la capitale scorre liscio, accanto al mare, incrociando tanti e tanti cicloturisti in ogni direzione (siamo di nuovo sulla rotta per il Nord). 

Cose belle vissute durante il viaggio in Danimarca

La facilità con cui è possibile seguire i percorsi in bici, senza nessuna necessità di tracce ma solo guardando la segnaletica; treni totalmente bike friendly, così come le strutture ricettive e di ristorazione; tanti e tanti amici cicloturisti, giovani e meno giovani, con bambini, cani e carrettini; gentilezza e rispetto diffuso verso i cicloturisti; parchi bellissimi; sempre strade dove sono presenti case, fattorie, chioschi quindi mai nessuna zona “scoperta”; sempre possibile andare con la bici da un punto A ad un punto B nella sicurezza più totale e sempre immersi nella natura; meteo clemente , giusto qualche pioggia ma ci sta.

Cose brutte vissute in Selandia

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[di Daniela Scianaro]

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