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Da Aquileia a Alleghe in bici: più forti del meteo, pedalando per una buona causa

Da Aquileia a Alleghe in bici: più forti del meteo, pedalando per una buona causa

Pedalare per una buona causa. Questo lo spirito con cui è nato il progetto Bike4life da parte dell’Associazione Cistinosi che, alla sua seconda edizione, vuole richiamare l’attenzione su una malattia rara e dare visibilità a chi si adopera per il sostegno delle persone che ne sono affette, con un evento sfidante e per certi aspetti estremo. Quest’anno Omar, il ciclista protagonista, affronta le Alpi, da Aquileia a Genova, in cinque giorni e oltre 1200 km! Sabato (5 agosto 2023) abbiamo accompagnato Omar lungo la prima tappa, la Aquileia-Alleghe.

Da Aquileia a Alleghe in bici pedalando per l'Associazione Cistinosi

Non bastavano i 200 km e nemmeno i 3000 metri di dislivello, a rendere tutto più epico si è messo pure il meteo: le previsioni del giorno prima non garantivano per noi un solo km asciutto! Indubbiamente questo ha influito sulla partecipazione, comprensibili gli annullamenti dell’ultimo minuto, ma possiamo affermare con ancora più orgoglio che, chi c’era, il programma originario l’ha portato a termine in toto comunque.

E, a onor del vero, siamo sì partiti col diluvio, ma km asciutti ce ne sono poi stati, a riprova di una frase che mi piace utilizzare spesso: il meteo è fatto per essere disatteso! Siamo in nove a partire da Aquileia, nella splendida cornice di Piazza Capitolo e della Basilica, con il tifo del sindaco e di numerosi appassionati, cittadini, amici che, malgrado la pioggia, sono lì per dare il loro contributo. Grazie! Otto ciclisti e una ciclista (io!) che sulle note di “We are the Champions” montano in bici già rinfrescati dalla pioggia e sorridenti, consapevoli e determinati, spregiudicati e folli. A San Daniele, dopo 66 km (tutti sotto la pioggia), strappetto sul porfido in stile classica del nord e prima sosta per un caffè e qualche foto.

Qui ci raggiungono altri tifosi e ciclisti, qui concludono il loro percorso alcuni ciclisti e ne subentrano altri. Ripartiamo in cinque, quattro ciclisti e una ciclista (sempre quella!) e, contro ogni previsione, affrontiamo la prima vera salita di giornata senza pioggia: si tratta di Pala Barzana, una bella salita, sufficientemente impegnativa, senza traffico, con panorami sulle Prealpi Carniche, che ci conduce da Poffabro, uno dei borghi più belli d’Italia, alla forcella.

Pit stop. I ragazzi dell’Associazione, che ci seguono e scortano con due furgoni, hanno pensato a tutto: panini, frutta, crostate, acqua, siamo serviti e riveriti! Ripartiamo in picchiata, una lunga discesa fino al lago di Barcis, lo smeraldo delle dolomiti friulane. D’obbligo una fotografia! Ci stiamo avvicinando al Veneto, attraversiamo le zone tristemente note per la tragedia della diga del Vajont, nel Parco naturale delle Dolomiti friulane e i borghi di Erto e Casso, uniti in un unico comune, il più occidentale del FVG e al confine con la provincia di Belluno, ed arriviamo a Longarone.

Km percorsi circa 170, manca pochissimo, se non che il pochissimo è (solo) il Passo Staulanza. Il cartello segna 31 km. Cambi di ritmo continui, pendenze anche a doppia cifra e le scritte sull’asfalto che ci ricordano il recente passaggio del Giro d’Italia.

Quando arriviamo sul passo è una festa! Erik, l’autista di uno dei furgoni, mi guarda e dice “ma come hai fatto a fare questa salita con le ruote della carriola!?!?”. Scoppio a ridere. Sono in gravel, sicuramente ho fatto più fatica degli altri in bici da strada, ma viste le previsioni di asfalto bagnato mi sentivo più sicura. Questa frase mi rimarrà impressa! Come l’altra frase emblematica dell’evento. La sera prima al telefono con uno dei partecipanti dichiariamo convinti “se piove non partiamo”. Che bugia!!! Tornando a noi… ancora una lunga e veloce discesa ed entriamo trionfanti in piazza ad Alleghe, dove ci attendono il sindaco, un gruppetto di alleghesi e lo staff dell’Associazione. Che impresa!

Spengo il garmin con 209 km e 3200 mt di dislivello (qui la traccia completa), nove ore abbondanti di bici. Grata a questo sport che ci fa faticare e soffrire, che non conosce vincoli metereologici, che è una sfida continua. Un abbraccio con Omar e ad attenderci sono le caraffe di spritz aperol sul lungo lago. Ce lo meritiamo!

[Anna Andriani]

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