Gravel

Fascinazione gravel bike: la rinascita della bicicletta

Fascinazione gravel bike: la rinascita della bicicletta

Immaginate di dover pedalare sul percorso della Parigi-Roubaix e la sua cinquantina di km di pavè più o meno sconnesso, oppure di voler intraprendere quello dell’Eroica con i suoi oltre 100 km di strade bianche, che bici scegliereste?
Una mountain bike? Una bici da corsa? Una bici da ciclocross? Una bici da cicloturismo?

Rispondere a questa domanda non è semplice perché l’evoluzione del mondo della bici ci ha portato a sviluppare soluzioni tecniche sempre più specifiche che si prestano a condizioni d’uso molto particolari ed estreme: la bici da corsa serve quindi a percorrere strade perfettamente asfaltate, le mtb servono a percorrere sentieri particolarmente accidentati, le bici da trekking servono a portare bagagli un po’ ovunque ma senza l’assillo della velocità.

Indice
Bici per lo sterrato
Quale bici scegliere

Bici per lo sterrato

Alfredo Binda
Afredo Binda, in sella alla sua “normalissima” bicicletta

Personalmente, se mi dovessi trovare a rispondere a questa domanda, sceglierei una bicicletta che sia discendente diretta di quelle utilizzate da Ganna, Girardengo e Guerra per fare la storia del ciclismo, in un periodo in cui le strade non erano certo asfaltate e le bici erano costruite per resistere a tutto.
E sarebbe quindi una bicicletta con un telaio da corsa, ma non troppo estremo, anzi, con una geometria tendenzialmente comoda in modo da poter stare anche molte ore in sella, ruote rigorosamente da 28” e copertoni maggiorati (magari anche di 40 mm di sezione) con un minimo di grip.

Bene, la buona notizia è che questo tipo di bicicletta esiste (ancora) e sta riscuotendo molto successo negli Stati Uniti dove sempre più persone stanno riscoprendo il piacere di pedalare sulle strade bianche in sella alle loro gravel bike (gravel=ghiaia).

La nascita di questa nuova moda deriva da un’esigenza concreta: negli USA, infatti, a causa degli elevati costi di manutenzione, la pressoché totalità delle strade secondarie non viene asfaltata e viene invece lasciata a se stessa. Questo fenomeno ha fatto in modo da spostare su queste strade tutti coloro che non desiderano condividere il manto stradale con il traffico motorizzato.

Panorama warbird

Da qui sono nate anche molte competizioni, come la Trans Iowa (una maratona in bicicletta da 500 km su strade sterrate da percorrere in 34 ore). All’aumentare della domanda, corrisponde ovviamente un aumento dell’offerta e molti marchi si sono quindi lanciati nella realizzazione di bici appositamente pensate per queste imprese. Niner, All-City e Salsa sono alcuni dei marchi più popolari che stanno sviluppando questo filone di prodotti, rincorsi a stretto contatto dai grandi Specialized e Trek che raramente si lasciano prendere alla sprovvista.

La gravel bike in Titanio di Decathlon
Anche Decathlon si è rivolta al mercato delle Gravel Bike

Le soluzioni proposte sono generalmente biciclette che ricordano le bici da ciclocross, ma con una geometria meno nervosa che privilegia il comfort e le lunghe percorrenze, quindi con tubi meno verticali, il carro posteriore più lungo e, soprattutto, con la scatola del movimento centrale più bassa (ché non bisogna mica saltare gli ostacoli) per avere un baricentro più basso e quindi una maggiore stabilità.

paris roubaix
Questa volta si montano copertoncini semi slick

I freni sono rigorosamente a disco, in modo da consentire frenate perfette anche in caso di acqua o fango e alcuni scelgono di montare dei manubri da “randonneur” per consentire una maggiore stabilità nella guida senza però rinunciare alle molteplici posizioni che un manubrio da corsa è in grado di offrire.

Per quanto le gravel bike siano state progettate appositamente per un uso su strade leggermente sconnesse, nulla vieta ovviamente di utilizzarle anche su strade asfaltate per ritrovarsi infine ad avere sotto il culo un mezzo non troppo schizzinoso, che sia in grado, insomma, di abbandonare alla bisogna il levigatissimo manto stradale per gettarsi su stradine di campagna o su ciclovie più o meno curate mantenendo però una velocità di crociera soddisfacente.

Dettaglio di una bici gravel

Il trucco sta nella scelta delle gomme che si utilizzano e l’optimum lo si raggiunge in abbinamento con una mountain bike da 29″ (le ruote da 29″ per MTB alla fine sono ruote da 28″ con il copertone maggiorato che aggiunge un altro pollice), in questo modo si ha la possibilità alla bisogna di montare ruote da strada o da fuori strada a seconda del mood del momento, semplicemente agendo sullo sgancio rapido della ruota.

Quale Gravel Bike scegliere


Proprio quest’ultimo punto rappresenta, a mio avviso, il grande valore di questa tipologia di bici che le consentirà di conquistare sempre più fette di mercato in futuro: avete presente la scenetta tipica davanti al negoziante? Quella che inizia e si sviluppa più o meno così:
Buongiorno, vorrei una bicicletta”
“Buongiorno a lei, cosa ci deve fare?”
“Mah, qualche passeggiata, un po’ di sport, magari un’escursione sulla pista ciclabile in valle lungo il fiume, se capita anche un giro con gli amici”.

La Gravel Wilier Jaroon

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Questo è il momento in cui oggi il negoziante generalmente punta il dito verso una mountain bike entry level, dotata di un pessimo ammortizzatore all’anteriore che non servirà mai a nulla, ma che incide molto sul peso e sul prezzo e che viene spacciato come la panacea ad ogni male.

canyon-grail-bici-gravel
Canyon Grail


Con l’arrivo nei negozi di questa nuova tipologia di bici, il negoziante in questo frangente potrebbe iniziare a puntare il dito verso una gravel bike evidenziando come, questo tipo di bici, da circa un centinaio di anni a questa parte, faccia esattamente quanto richiesto dall’acquirente.

La Gravel Bergamont Grandurance

Non solo, ma voglio anche spingermi oltre: non appena sarà passata la sbornia delle biciclette a scatto fisso in città, prevedo che sempre più ciclisti vorranno tornare alla ruota libera, alle marce e a un mezzo di trasporto che sappia affrontare pavè, sanpietrini e manto stradale sconnesso senza battere ciglio. Un mezzo di trasporto da usare in settimana e nel fine settimana.

Dettaglio Niner RLT9 avanti

Qualcuno potrebbe obbiettare che le gomme maggiorate delle bici gravel possono comportare un aumento di attrito e una diminuzione della velocità, a loro faccio presente che negli anni ’90 lo standard di gomme usate dai professionisti aveva una sezione di 21 mm, nel decennio successivo lo standard è diventato i 23 mm, adesso Nibali e compagnia pedalante al Tour montano copertoni da 25 mm. Se tanto mi dà tanto.

Insomma, sono sempre più convinto che, dopo l’ultimo trend di estrema specializzazione, il mondo della bici stia tornando ai fondamentali, avendo messo a punto uno strumento poliedrico in grado di soddisfare le esigenze di pressoché tutti i pedalatori con un’anima sportiva.

Commenti

  1. Francesco ha detto:

    Buongiorno a tutti…vi chiedo un consiglio..ho una bici Pinarello in carbonioda corsa..la vorrei vendere e farmi una bici gravel per uscire settimanali..lavoro di tutti i giorni e allo stesso tempo poter andare saltuariamente a fare cicloturismo…cosa mi consigliate? ..telaio acciaio o alluminio?
    Grazie
    Francesco

  2. Alessandro ha detto:

    Tutto quello che avete descritto nell’articolo viene sintetizzato perfettamente nelle caratteristiche tecniche di una bicicletta unica nel suo genere ideata da CINELLI marchio Milanese con idea di BILL GATES si proprio lui HOY HOY BOOTLEG non più in commercio purtroppo dal 2014/16 andatevela a vedere ha delle minuzie incredibili e intelligenti non a caso buona serata!

  3. Federico Villa ha detto:

    ciao, dopo 15 anni di inattività vorrei rimettermi in sella e pensavo all’acquisto di una gravel / touring. Sono molto inesperto e vorrei evitare di assemblarla io. Ho un budget attorno ai mille euro, vorrei una bicicletta molto flessibile e comoda per la schiena (quindi non troppo aggressiva come posizione) , con possibilità di montaggio porta pacchi posteriore e possibilità di mettere dei copertoni di una certa grandezza perchè vorrei fare anche un po di sterrato. Sapresti darmi qualche consiglio ? grazie mille :)

  4. marco ha detto:

    Ciao, in questo periodo più mi guardo intorno e più vedo gente in giro con le bici più diverse, dai fighetti sulle fixed con le ruote e il nastro manubrio abbinate alla coppola e ai calzini ai supernonni (siano lodati e ringraziati!) a cavallo di bdc anni ’70/’80 con il cambio a manettina sul telaio, dai trentenni su MTB full sull’alzaia del Naviglio Grande a famiglie intere in giro con bici da supermercato.
    Io, un quarantenne in piena crisi di mezza età, possiedo una normalissima MTB entry level con la quale mi tengo in forma e ho in garage un telaio di una vecchissima MTB (1995) con forcella rigida. E se la “trasformassi” in qualcosa di simile ad una gravel? Nonostante le ruote da 26″ e la pesantezza del telaio in acciaio la voglia di dotarla di manubrio a piega ed usarla per buttarmi nei tanti sentierini sterrati della campagna dove abito è enorme!!!
    Cosa ne pensi?

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Marco,

      Penso che sia un’idea interessante e che vale la pena tentare per vedere l’effetto che fa.
      L’unico aspetto un po’ discutibile riguarda le dimensioni delle ruote e, soprattutto, l’inclinazione dell’attacco che modificherebbe non di poco la posizione.
      Ma tentare vale la pena. Credo che lo farò anche io a breve.
      Ti farò sapere come è andata. :)

      Buone pedalate.

  5. Marco ha detto:

    Per i mie 50 anni gli amici mi hanno regalato una Trek Crossrip. Non sono un ciclista esperto ne particolarmente allenato. Vado in bicicletta quando posso, ma questa estate ho fatto un viaggetto di 4 giorni in Toscana. Ho percorso sui 300km di cui almeno un centinaio su strade bianche. Gomme 700X32 telaio solido e manubrio da corsa. Che dire, evviva le Gravel bike.

  6. alessandro ha detto:

    io stavo cercando una tuttofare, dal gravel leggero (nel senso che non faccio gare) al cicloturismo caricato (a gennaio probabilmente andremo a Cuba in bici), quindi un qualcosa di versatile che mi accompagni un pò ovunque dal fuoristrada per divertimento (ho una on one customizzata fargo e mi son divertito molto, so che l’uso è diverso ma mi aspetto di far qualcosa anche di tecnicamente interessante ogni tanto se mai riuscissi) alla marcia lunga. Avrei identificato la Genesis CDF 20 o anche la 10, che è più economica (leggendo anche le risposte di prima visto che Tiagra e Sora, un pò detto da te e un pò da un test visto su youtube non sembrano così scostanti) anche se la Jamis ha proposto sta renegate super bella. Cosa ne dici? unica perplessita è che la crd 20/10 allestite normali hanno cerchi da 32 fori e non 36, dici che caricata potrebbe esser limitante?
    se hai consigli o idee sono aperto…sto studiando

  7. fulvio ha detto:

    Ciao Paolo,
    un bell’articolo davvero. Ci sono finito per caso ma mi sono riproposto di ritornare più spesso sulle tue pagine – sempre molto interessanti. Da anni viaggio il nord Europa (e ora anche una breve deviazione a sud, in Marocco) con una Surly LHT e mi chiedo come mai non ci sia arrivato prima. La sola bici – a mio avviso – di cui uno potrebbe aver bisogno per una vastità di occasioni. La mia LHT si è fatta oltre 6.000km in Islanda, di cui un buon 40% su strade con fondo parecchio sconnesso (la Kjolur, aka F35, fatta due volte, ne è un esempio). Mai avuto un problema.
    Aggiungo che, come è giusto che sia, la LHT è UNA BICI, punto. Nessun fronzolo, nessuna particolarità tecnica. Solo un sano mezzo con cui fare pressoché qualsiasi tipo di strada.
    Se ti fa piacere dai un’occhiata alle foto che ho fatto alla randonnée Martesana Van Vlaanderen sul mio sito (http://www.fulviosilvestri.com/) dove, peraltro, si è visto ogni tipo di bicicletta. Perché non abbiamo bisogno del marketing per scoprire cos’è una gravel bike: l’abbiamo sempre avuta.
    Buona continuazione!
    fulvio

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Fulvio, anche io utilizzo da 8 anni una Surly LHT, battezzata proprio sulle strade dell’Islanda, messa poi a dura prova sugli alitpiani della Bolivia, etc: https://www.bikeitalia.it/la-bici-da-viaggio-perfetta-secondo-me/.
      Per quanto ritenga anche io che sia una bici tutto fare (anche se le ruote da 26″ mi stanno facendo sorgere qualche dubbio), è altresì vero che ha il grosso limite di non essere esattamente una bici performante: il gravel, alla fine, è una disciplina sportiva e richiede velocità, con la mia LHT, anche quando non è carica, difficilmente riesco a raggiungere medie superiori ai 20 km/h.
      Per contro, sembra destinata a sfidare l’eternità per quanto è solida.
      Insomma, ciascuno ha il proprio concetto individuale di funzionalità ed è giusto così.
      Mi fa piacere che tu mi segua, anche io seguo le tue disavventure, anche se non ti commento mai. :D

  8. mattia ha detto:

    Ciao Paolo, anch’io sono un grande estimatore delle surly e volevo chiederti un piccolo parere; purtroppo non ho mai provato la Ogre e mi sembra il tipo di bici ideale per me, una tuttofare insomma. L’unica alternativa che mi do è un modello della Gasventinove (conosci? sono italiane fanno davvero delle belle cose) che si chiama Santiago Gravel, e già dal nome si intende che tipo di bici possa essere ma è più cattiva di quanto farebbe pensare. Mi domando se la Ogre sia una buona bici davvero, per viaggiare infilare in un bosco.., e se questa santiago pur guardando più al bike packing possa essere adatta anche a lunghi viaggi. Dimmi che ne pensi, grazie!
    Mattia

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Mattia,

      La Ogre è esattamente quello che dici, una bici tuttofare, una specie di mtb rigida da utilizzare in qualunque contesto e che si presta anche a montare portapacchi per lunghi viaggi. Sulle Gasventinove, le conosco, mi piacciono, ma non so dirti altro.

  9. marco ha detto:

    Ciao a tutti, ciao Paolo,
    articolo molto interessante!
    mi sono innamorato della BMC GF02 DISC, che ne dite??? Utilizzo: fare tanti km sia in città che su sterrato, magari anche un po’ di asfalto ma con molta calma… vorrei sapere se la conoscete o qualcuno l’ha provata?
    Grazie mille!
    ciao
    marco

  10. Giovanni Giovanni ha detto:

    Ciao Francesco, per un viaggio di 30000 km circa, in programma per l’anno prossimo, ho comprato una Specialized Awol Elite. Il modello 2015, colore canna di fucile, lo trovi a 1100/1200 € compresa di parafanghi in acciaio e portapacchi Tubus anteriore e posteriore, la trasmissione è Sora 3×9. Il modello 2016, solo in bianco metallizzato, (che arriverà a gennaio), lo troverai a € 1250/1350, compresa di parafanghi in alluminio, portapacchi tubus posteriore e l’ormai celebre Specialized “pizza rack” anteriore, trasmissione Tiagra 2×10. Il telaio è identico, solo che il modello 2015 è fatto con tubi Reynolds 520, il telaio 2016 non ne sono sicuro. La Awol è una bici molto divertente e reattiva, nel traffico urbano (e io sono di Palermo, quindi anche traffico mooooolto indisciplinato) è uno spasso, sulle lunghe distanze è come una coperta confortevole, sulle strade bianche, assorbe una discreta quantità di vibrazioni (con ruote da due pollici Balloon è super morbida). Sono felicissimo dell’acquisto e non tornerei indietro.

    1. enrico ha detto:

      Una elite a 1100??!?
      Dove l’hai trovata??

      1. GIOVANNI GIOVANNI ha detto:

        Ciao, da Cicli Franceschi di Lucca.

  11. Francesco ha detto:

    Devo acquistare la bici della vita!
    Vado con una corsa da 40 anni…ne ho 60.
    Ora vorrei una bici da touring meglio se all , anche se Sara la strada il terreno principale. Vorrei un mezzo comodo, seduto da mattina a sera….faro’ il giro delle varie regioni italiane e per l’Europa….. (il sogno farmi il Cile). Con borse da viaggio. Meglio una gravel o una kona sutra o una trekking 520? Dovrà bastarmi per tutta la vita…spero ancora lunga.
    Grazie del consiglio

  12. Paukzen ha detto:

    Bellissimo articolo e molto interessanti anche i commenti.
    Sono tornato oggi da un tour di 1000 km circa utilizzando una MTB (ciclabili asfaltate e sterrati abbastanza semplici). Di giri di più giorni (con tenda) ne faccio appena posso. Il pbm della MTB è ovviamente la lentezza e la pesantezza. Però la MTB la uso spesso nei we da vera MTB e non ci rinuncerei mai. Ho poi una bici da corsa che alla fine è quella che utilizzo di più e una bella single speed per la città. Insomma: troppe bici!!! Un’altra per il cicloturismo no!
    Però queste gravel mi stanno interessando molto con l’idea di vendere la bdc e usare questo tipo di bici per entrambi gli usi: come bici da corsa (non faccio gare ma visto che esco con gente con la bdc non vorrei essere troppo penalizzato) e come bici da cicloturismo.
    Non ci sono gravel predisposte per portapacchi?
    Detto tutto ciò, qual’è secondo voi il compromesso migliore bici da corsa / bici cicloescursionismo?
    Domanda da un 1.000.000 di dollari?
    Grazie a tutti

  13. giuseppe ha detto:

    Ciao,
    mi piacciono le bici a 360°. Vado su strada e faccio enduro, sto costruendo una fixed e faccio (quando posso) vacanze in bici. Adesso però mi manca proprio quella per un bel tour e mi sono innamorato della Specy Awol ma nessuno ne parla. Ne hai sentito parlare da qualcuno che l’ha provata? Cosa ne pensi per giri all round?
    grazie
    giuseppe

  14. Domenico zenone ha detto:

    Davvero interessante l’articolo! Io 3 anni fa non conoscendo l’esistenza delle gravel bike e volendo una bici tuttofare ho sistemato una cannondale badboy7 cambiando il manubrio con una bella piega, copertoni scwalbe hurricane, pedali da MTB a sgancio e una sella comoda della stp. Nonostante le ruote da 26″, freni v brake e guarnitura un po’ da supermercato (shimano acera) mi diverto molto e anche dal punto di vista estetico (anche l’occhio vuole la sua parte) non è affatto. Devo dire che leggendo l’articolo mi è venuta voglia di prendermi una bella salsa vaya o Fargo, però il prezzo è ancora un po’ proibitivo per me, la mia cannondale assetata come ho detto sopra l’ho fatta con meno di 700 euro tutto compreso e inoltre mi spiacerebbe separarmene. Mi piacerebbe avere un tuo parere sulla mia bici.

  15. Massimo ha detto:

    Ciao, lettura interessantissima. Dopo mesi di ragionamenti e studio ho trovato una bici che mi ha convinto per l’uso che volevo farne (casa-lavoro, giro la domenica, prati sterrati…) e ho scoperto solo ora che è una gravel bike. E’ una Kona Rove AL, non costa nemmeno tanto, e mi ci trovo bene. Credo che ci sia gran voglia di bici così versatili.

  16. Gabriele ha detto:

    Grazie mille del consiglio….già viste anche quelle che mi hai linkato e ne ho già scelte un paio!!

  17. Gabriele ha detto:

    Ma questo tipo di bici è anche adatta per fa del cicloturismo? Tipo 1-2 settimane
    Grazie mille!!

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Certo, a condizione che abbia gli occhiellli per montarci il portapacchi.
      In ogni caso, per il cicloturismo è sempre meglio pensare a cose dedicate a questo scopo.
      Qui ne trovi una bella carrellata: https://www.bikeitalia.it/bici-cicloturismo/

  18. matteo ha detto:

    Volevo gentilmente chiedere che ne pensa della specialized diverge elite A1, sono intenzionato a comprarla ma non sono un intenditore, vale il prezzo che costa?1000€

  19. Ivan ha detto:

    articolo interessante e in linea col mio dubbio.
    Sono sempre andato con la bici da corsa, ma negli ultimi anni sono passato alla mtb. A parte qualche raro caso di itinerari specifici x mtb, i percorsi che faccio sono asfalto di trasferimento e qualche sterrato di “mezza” collina.
    Ora però vorrei tornare alla strada pur mantenendo la mtb. Questo tipo di bici, come quelle da cross, però mi fanno riflettere.
    Vale la pena acquistare una bdc per un paio di uscite, di due ore ciascuna, la settimana?

  20. Max ha detto:

    Ciao ancora un tuo commento. Ho 4 bici nell’obiettivo e sono 3 filosofie diverse:
    – Specialized Sectuer, 9,5 kg, alluminio A1 con forca in carbonio e freno a disco
    – Ridley XBow 20 disc allroad, allestimento simile ma parafanghini e ruote più stradali (200 euro in più)
    – Kona Honky Tonk, siamo all’acciaio (anche la forca), montaggio e prezzo simile alla Specy 1 kg in più forse meno tecnologia ma tanto fascino
    Uso: bici da strada invernale con digressioni su strada bianca (non troppo tecnica ma anche con pendenze importanti), no viaggio
    CIao

  21. Gianfermo ha detto:

    Buongiorno Paolo.
    Una info, sulla Salsa Vaya3 è possibile montare il Rohloff come sulla Fargo?
    Da quanto ho capito dalle info sul sito Salsa mentre la Fargo può montare il Rohloff su tutti e tre i modelli, la Vaya lo può montare solo sul modello più caro il travel.
    Tu cosa mi sai dire?

    Non mi dispiacerebbe una Salsa Vaya 3 con Rohloff.

    Ciao grazie.

  22. Daniele ha detto:

    Ciao Paolo,
    vorrei dotarmi della mia prima bici dopo le piacevoli scorribande estive sui monti lariani pedalando con delle carrette ritrovate nei box di famiglia . Mi stavo già orientando verso la tipologia ” Gravel ” per la sua duttilità e mi son imbattuto nel tuo bell’articolo e i successivi interessanti commenti !
    Volevo chiederti cosa ne pensavi della nuova Diverge Elite A1 o la Sport A1 ( evoluzione della Tricross del ’14 ? ) oltre ai parafanghi possono montare anche portaborse post e ant ? Se da carichi la salita divenisse troppo faticosa si può cambiare guarnitura ?
    Grazie e buone pedalate a tutti !

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Daniele,

      Cosa ne penso? è una bici e in quanto tale vale più quello che pensa il tuo corpo che quello che penso io. Quelli di Specialized la descrivono come una bici da corsa endurance che strizza l’occhiolino agli sterrati e l’opinione dell’azienda è confermata da varie opinioni in giro per il web (anche se raramente mi è capitato di leggere recensioni negative di bici, ma questo è un altro discorso). Trovo sicuramente interessante il sistema di assorbimento delle vibrazioni attraverso le curvature dei foderi del carro posteriore e della forcella, ma confesso di non averli mai testati di persona.

      Detto questo, sì, oltre ai parafanghi si può montare anche il portapacchi ma solo al posteriore, per l’anteriore, si dovrebbe cambiare la forcella con una predisposta con occhielli per i low rider.

      Ma se la tua esigenza è quella di montare borse e portapacchi, allora potresti orientarti verso bici da randonneur che si prestano meglio al tipo di cose che forse hai in mente.

      La guarnitura può essere cambiata in qualunque momento, ma se compri un modello che monta una compact, invece che cambiare la guarnitura, potresti pensare di cambiare direttamente alcuni pignoni con dei pignoni da mtb: è la soluzione adottata dai vecchietti che non ce la fanno più sulle salitone e vogliono prendersela comoda.

      Ciao. :)

  23. Max ha detto:

    Bell’articolo. Ho tre domande:
    1) Perché comprare una gravel anziché una bici da ciclocross. Cito ad esempio la Caadx, telaio conosciuto e affidabile, componentistica simile a molte gravel bike, idem per le ruote. La fascia d’uso mi sembra simile, ruote e freni consentono ampie divagazioni e su strada asfaltata il comportamento credo sia simile.
    2) L’idea di adattare una bici da corsa già pensata per i fondi difficili? Penso ad una Ridley Fenix/Synapse/Roubaix, telaio da strada con accorgimenti per il comfort, molte possono accogliere copertoni fino a 28, scegliendoli ben tassellati, quando di meno possono fare fuori dall’asfalto rispetto ad una gravel e quanto di più invece quando tornano all’asfalto, considerando anche il vantaggio di peso?
    3) 1000/1300 euro telaio in alluminio o Crmo? Sora o Tiagra? Prodotti nuovi come Giant, Specy, GT (mi piace molto) o collaudati com Kona? Cosa prenderesti in questa fascia?

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Max,

      1) le bici da ciclocross hanno la scatola del movimento centrale più alta (per saltare gli ostacoli) e un carro posteriore più corto. Questo si traduce in maggiore nervosità, reattività, ma anche in una minore stabilità. Le gravel sono state studiate per lunghe percorrenze, le ciclocross per compiere scatti continui. La differenza la noti a fine giornata, soprattutto lungo la colonna vertebrale.

      2) 28mm ad alcuni può sembrare poco. Le gravel possono montare anche 32 mm o più. E poi c’è la questione del freno ad archetto che è un accumulatore di poltiglia.

      3) Io sono un fan dell’acciaio, ma è una questione di gusti personali, quindi mi sento di votare Kona. L’alluminio per me diventa interessante se associato a sistemi di riduzione delle vibrazioni (copertoni maggiorati), e allora nella tua fascia di prezzo ci potrebbe stare la Niner RLT di cui si parla molto bene oltre oceano. Sora o Tiagra? Non voglio dire che uno vale l’altro, però…

  24. Alessandro ha detto:

    Ciao Paolo,
    articolo interessante, credo che molta gente si sia spostando su una scelta del genere.
    Io ho una Cannondale caadx da ciclocross che ho “trasformato” montando portapacchi e manubrio Woodchipper della Salsa con levette dei freni supplemetari. Ho inoltre sostituito il deragliatore posteriore con un 105 a gabbia lunga in modo poter montare un pacco pignoni 11-36 per affrontere le salite più dure.
    Mi ritrovo con una bici “tuttofare”, leggera, confortevole ed estremamente resistente.
    Ps. sono tortnato ieri da un giro di 450km in Svizzera sulla via del Rodano.
    Ciao ciao, Ale

    1. Simone ha detto:

      Ciao alessandro, anch’io ho una caadx e vorrei fare alcune modifiche, mi potresti dare qualche suggerimento o mandare qualche foto della tua modificata?

      grazie simone

  25. Francesco Giuffrida ha detto:

    Ciao Pinz! Io uso da quasi tre anni una vecchia bici Chiorda anni 80 in acciaio. Ho montato portapacchi e borse Thule. La bici ha già i parafanghi. Tutto acciaio. Ci vado al lavoro ogni giorno a Roma , circa 40 km al giorno di cui molti sullo sconnesso. Unico problema: rompo due raggi al mese sulla ruota posteriore. Credo che cambierò ruota! @fgiuffrida.

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Francesco,
      direi che le soluzioni siano principalmente due:
      1. ti metti a dieta
      2. provi a raggiare a ruota “in quarta” (se la ruota ha 36 fori)
      :)

  26. giovanni ha detto:

    Ciao Paolo, premetto che da cicloturista e da addetto ai lavori accolgo con favore la rinascita delLA BICI, ciò detto io capisco che tocca commentare quello che il mercato sdogana, qual’è la notizia? avere una bici multiterreno? e le ibride e/o touring?… bisogna ad onor del vero dire che tutto questo gran giro ci riporta alla buona vecchia bici da touring o ibrida. Ora gli americani hanno inventato questo nuovo segmento “gravel” ma alla fine della fiera se ci metti un portapacchi hai fatto una bicicletta touring con qualche inutile complicanza come i freni a disco idraulici (Salsa gravel…) senza polemica ma vedere l’emergere di questi prodotti mi fa pensare all’opposto… che si inventino cose solo per vendere… Saluti Giovanni

  27. franco ha detto:

    Con la mia bic da trekking attuale una trek fx 7.3 con gomme schwalbe marathon

  28. Paolo Pizzuti ha detto:

    Ottimo la gravel bike ci voleva ,ma penso che si possa anche costruirsela,cercherò di farlo al più presto,anche perchè a Roma di strade bianche non c’è ne sono ma di buche….quante ne vuoi ciao Paolo

  29. Fabio ha detto:

    all’arrivo della Salsa Vaya mia moglie ha detto:
    -non è che adesso mi rimane tutta l’estate la bdc tra i piedi in garage?-

    sacrosanta verità!

  30. Francesco ha detto:

    Io due anni fa ho preso una Specialized Tricross! Credo sia una gravelbike…
    Ruote da 700 35C, parafanghi e portapacchi e vado quasi ovunque, sterrati, asfalto, salite e qualche corsetta…
    Ottime bici le gravelstradebianche!
    Ciao

  31. Cesare ha detto:

    Purtroppo Paolo, la surly lht non si trova facilmente ed ha un costo di listino nettamente superiore, la trucker con freni a disco sale ancora… Comunque ho saputo che la gazzetta può montare fino ai 28mm con parafanghi, oltre occorre smontarli!
    Per quanto riguarda il freno hai ragione, ma la userei prevalentemente “on-road” più che “off-road”.
    Senza contare che la cinelli me la venderebbe a circa 850 il rivenditore dietro a casa… quindi avrei anche una certa assistenza e garanzia, mentre le Surly e Salsa varie per avere buoni prezzi, bisogna prenderle da siti tedeschi ed io non sono un buon “meccanico” sinceramente!

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Caro Cesare,

      Gli americani dicono “you get what you pay for”.
      Io uso da diversi anni una LHT con cui ho affrontato pressoché qualunque cosa, dai deserti della Bolivia alle ciclabili dell’alto adige. Mai un’esitazione.
      Al di là di questo, la Gazzetta mi sembra una bici pensata soprattutto per l’uso urbano, ma che può ovviamente essere utile anche per un cicloturismo leggero.

  32. massimo ha detto:

    ciao Paolo,
    premesso che adoro trafficare sulla bici:
    – set di ruote con Alfine8/Schwalbe Big Apple e forcella rigida per uso generico e touring anche a lungo raggio (io con le gomme da 2.35″ mi trovo benissimo ammortizzano e vanno benone anche su terreni dissestati, abbassando un po’ la pressione)

    – set di ruote con mozzo tradizionale 10V, pneumatico MTB e forcella ammortizzata per uscite più impegnative prevalentemente fuoristrada.
    Ma quando monto il kit con pignone singolo la differenza si sente, la KM singlespeed è un fulmine!

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Interessante combinazioni, sono sicuro che ti ci diverti un mondo :D

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Un bellissimo anatroccolo.
      Mi piace in particolare la scelta del manubrio, come ti trovi?

  33. Luca ha detto:

    Buongiorno Paolo,
    quali sono a tuo modo di vedere le differenze sostanziali tra una Fargo e una Vaya/Warbird ?
    Grazie e complimenti!

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Luca,

      Le bici Salsa, in generale, rappresentano diverse sfumature dello stesso concetto che è quello dell’avventura in bici, quindi è impossibile trovare delle differenze abissali tra i vari modelli. In ogni caso, La Fargo si basa su una geometria corta e che rievoca la MTB e quindi maggiormente indicata per percorsi in fuoristrada, magari in modalità bikepacking. La Vaya è la proposta di Salsa per il cicloturismo su strada per montare portapacchi e low rider. La Warbird è, invece, una bici da corsa pensata apposta per le strade bianche e che, al limite, consente un viaggio in modalità bikepacking.

  34. Stefano ha detto:

    Sono felice possessore di una specialized Crux disc modificata con cambio x9 e pignoni 11-36 ruote iron cross e gomme surly da 41 vivendo ad Aosta i rapporti aitano.
    Mi sto facendo tutti i rifugi con strada di accesso ovviamente sterrata e trovo la bici ideale Ci ho fatto a aprile anche laLodi Lecco Lodi (165 km) e sono felicissimo e la bici con cui mi diverto di piu

  35. massimo ha detto:

    hola!
    io resto fedele alla mia Karate Monkey! ho due set di ruote e due forcelle, difficile per me pensare a qualcosa di più totale…

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Cambio al mozzo o single speed?

  36. Cesare ha detto:

    Infatti anche io stavo cercando questo tipo di bici: infatti mi sono innamorato della Salsa Vaya, che però ha un prezzo per ora inavvicinabile per me, quindi mi sto informando sulla Cinelli Gazzetta della strada (una bici già dotata di parafanghi, attacchi per portapacchi, più leggera di una bici da viaggio vera e propria, in acciaio) solo che non capisco a che ruote posso arrivare, di serie monta delle 700×25, non so se con delle 28mm sbatta sul parafango. In generale, qualcuno ha avuto modo di provarla?

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Cesare,

      Per esperienza ti posso suggerire la Surly Long Haul Trucker o la Disc Trucker: costi contenuti e ampiamente modificabile. In alternativa c’è anche la Kona Sutra. Sulla Gazzetta per montare gomme superiori a 25 devi togliere i parafanghi e poi c’è sempre il problema del freno ad archetto che, in caso di fango, poltiglia o sporco è un disastro.

    2. Francesco ha detto:

      io ho optato per la Giant Toughroad slr

  37. Giovanni ha detto:

    Materiali? Alluminio e Carbonio o anche acciaio come le bici da viaggio? E quale è la differenza con una bici da viaggio (una volta messo il portapacchi)?

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      I materiali sono tutti: titanio, alluminio e acciaio soprattutto, ma anche carbonio in alcuni casi.
      La differenza con la bici da viaggio? Dipende dalla bici da viaggio, ma in generale le gravel bike sono più reattive delle normali bici da viaggio in quanto sono ancora pensate per un minimo di competizione, per quanto non esasperata.

      1. francesco ha detto:

        Ciao a tutti,
        sto perfezionando la mia biga,una Surly Straggler. Vorrei montare un drop-bar da off-road.
        In rete ho trovato questi:
        WTB Mountain Road Drop Bar
        OnOne Bingo Handlebar
        OnOne Midge bar
        origin 8 gary bar
        JUNEBUG BAR somafab
        ed ovviamente il super famoso Salsa woodchipper.

        Avete esperienze o suggerimenti, vengo dalla mtb e di pieghe non so nulla ma mi affascinano tanto.
        Premetto che ne faccio un uso molto misto, come vorrebbero i costruttori. Cerco principalmente comodità ma senza rinunciare al controllo in discesa. In settimana, usandola come mezzo di servizio , devo fare i conti con il traffico romano, quindi non esagererei con la larghezza.

        Grazie e buona pedalata a tutti.

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