Con oltre 5.000 chilometri di ferrovie dismesse, di cui molte lungo il mare, l’ltalia ha un enorme potenziale a portata di mano su cui investire sempre di più nel prossimo futuro, capace di generare rinascita economica e produrre attrattività attraverso la valorizzazione della bellezza del patrimonio naturalistico, storico e culturale in cui viviamo.
Il processo di trasformazione delle ferrovie dismesse in Greenways, permette di dare vita a percorsi piacevoli da vivere nel verde, che ben si prestano ad accogliere cicloturisti e amanti del movimento lento. Attraverso il progetto “Binari verdi” l’Associazione Italiana Greenways – in collaborazione con il Touring Club Italiano – offre supporto agli enti locali nelle fasi di studio e costruzione di fattibilità per la conversione dell’itinerario ferroviario in ciclabile.
Diverse Regioni hanno già rigenerato i vecchi sedimi ferroviari per offrire una nuova accoglienza turistica e cicloturistica: pedalare lontano dal traffico, immersi in panorami suggestivi lungo i binari delle vecchie ferrovie, è un’emozione da provare. Ecco quindi di seguito una selezione di alcune tra le principali greenways realizzate in tutta Italia.
Via Verde dei Trabocchi, Abruzzo, 42 km
I Trabocchi sono le palafitte sull’acqua che i pescatori abruzzesi utilizzavano storicamente per pescare. La Via Verde dei Trabocchi che ne prende il nome è realizzata in gran parte sul tracciato ferroviario dismesso della linea Adriatica, che correva lungo il mare. Pedalare a bordo acqua da Pescara verso sud fino a San Salvo, al confine con il Molise è un’emozione imperdibile. Il percorso rientra nel progetto più ampio della Ciclovia Adriatica Bike to Coast che renderà ciclabile l’intera costa abruzzese. Itinerario
Mirandola – Sala Bolognese, Emilia Romagna, 50 km
Inaugurata il 13 aprile scorso, il tratto di ciclabile che da Mirandola arriva a Sala Bolognese, corre lungo il tracciato dell’ex ferrovia Bologna – Verona. Un tratto completato di 50 km che permette di pedalare in paesaggi rurali godendosi i profumi della campagna e che aggiunge un tassello al più ampio e ambizioso progetto della Ciclopista del Sole che dal Brennero ci permetterà di pedalare fino in Sicilia.
Spoleto – Norcia, Umbria, 50 km
Dismessa nel 1968 la linea ferroviaria, la Spoleto – Norcia è diventata uno degli itinerari più ricercati dagli amanti della bicicletta. Cinquanta chilometri di tragitto da pedalare lungo l’ex ferrovia, attraverso le incantevoli colline umbre tra borghi arroccati e distese naturali da rimanere impresse nella memoria per la loro bellezza. Attenzione che l’ex ferrovia veniva considerata di tipo alpino per la sua altimetria, ci sono quindi tratti di notevole pendenza.
Calalzo di Cadore – Dobbiaco, Veneto – Trentino Alto Adige, 60 km
La pista ciclabile che da Calalzo di Cadore arriva a Dobbiaco, chiamata anche Ciclabile delle Dolomiti si snoda in gran parte lungo la vecchia ferrovia e permette di arrivare dal Veneto fino al Trentino – Alto Adige, percorrendo circa 60 chilometri. Di notevole spettacolarità, il tragitto attraversa alcuni dei panorami dolomitici più incantevoli, pedalando immersi nel verde e circondati da cime maestose, rendendo l’esperienza unica.
Brennero – Bolzano, Trentino Alto Adige, 97 km
Il tratto di ciclabile che da Brennero arriva a Bolzano prende il nome di ciclabile della Valle Isarco ed è un percorso semplice di quasi 100 chilometri che si snoda tra colline e aree boschive delle zone dolomitiche, in un immersione di tranquillità e di verde brillante. Poiché in leggera discesa – la pendenza media è del 3% -, ben segnalato e in sede protetta, l’itinerario è adatto anche alle famiglie e divisibile in più tappe grazie all’ottima ricezione turistica offerta dalla zona.
Tarvisio – Resiutta, Friuli Venezia Giulia, 45 km
Il tratto di ciclabile tra Tarvsio e Ressiutta in Friuli Venezia Giulia, appartiene alla famosa Ciclovia dell’Alpe Adria ormai celebre via di unione tra l’Europa centro – orientale e il Mare Adriatico. Costruito sul tracciato della disimessa “ferrovia Pontebbana” , Tarvisio – Ressiutta è un percorso che permette di scoprire gli spazi naturalistici pregiati che regala il Friuli Venezia Giulia, attraversando viadotti, ponti e gallerie che superano gole e rocce, risbucando in prati e boschi da lasciar stupidi nel contrasto con le spettacolari Alpi Giulie. Per arrivare al mare seguire la ciclabile fino a Grado. Info
San Lorenzo al Mare – Ospedaletti, Liguria, 24 km
La più famosa ciclabile italiana è stata ricavata dalla dismissione dei binari della ferrovia Genova – Ventimiglia e si trova nella provincia di Imperia, nella riviera di Ponente della Liguria. Si parte da San Lorenzo al Mare e si arriva, in 24 chilometri di pedalata senza interruzioni ed esclusivamente lungo il mare, a Ospedaletti. Molto popolare perchè semplice e adatta a tutti, questa splendida ciclabile è da provare una volta nella vita, per dire “l’ho fatta!” Lungo il percorso si possono fare soste per fare il bagno e per mangiare e a Sanremo un giro in centro città è consigliato. Il progetto è di allungare il tracciato fino al Ventimiglia, al confine con la Francia.
Voghera – Varzi, Lombardia, 38 km
Altro esempio di riconversione ferroviaria in Greenway è la tratta Voghera – Varzi, i cui binari erano fermi dal 1966. Siamo nell’Oltrepò Pavese, un territorio che vale la pena di riscoprire a pochi chilometri di distanza da Milano ma anche da Genova e da Torino. La Greenway Voghera Varzi è un percorso di 38 chilometri da pedalare con lentezza lungo il torrente Staffora per immergersi nel sorprendente paesaggio alle porte dell’Appennino.
Treviso – Ostiglia, Veneto – Lombardia, 56 km
La Treviso-Ostiglia è una linea ferroviaria costruita dall’esercito per la difesa dei confini nord-orientali e tristemente utilizzata per la deportazione di ebrei verso i campi di concentramento della Germania nazista. Terminata la guerra non fu mai molto sfruttata tanto da essere presto abbandonata. Oggi l’ex linea ferroviaria rivive grazie alla trasformazione in una frequentatissima pista ciclo-pedonale che merita di essere percorsa per arrivare dal Veneto fino in Lombardia.
Mantova – Peschiera del Garda, Lombardia, 48 km
Percorribile in entrambi i sensi la pista ciclabile Mantova – Peschiera del Garda corre lungo le sponde del fiume Mincio e porta dalla bellissima città dei Gonzaga fino alle sponde del Lago di Garda. Quasi una cinquantina di chilometri in sede protetta che rendono il tragitto adatto anche a i neofiti dei pedali. Lungo il percorso si può fare una sosta al Parco Giardino Sigurtà, per un’immersione nei colori e nei profumi unici che offre.
Ciclabile Val Brembana, Zogno – Piazza Brembana, Lombardia, 21 km
Pista ciclabile lungo il fiume Brembo nella Bergamasca, la ciclabile della Val Brembana che da Zogno arriva a Piazza Brembana è in leggera salita e quasi interamente costruita sul sedime dell’ex ferrovia che collegava le valli. Itinerario ideale per una gita in giornata, è possibile raggiungere la ciclabile dalla città di Bergamo unendo il percorso Sombreno – Zogno
Fiuggi – Paliano, Lazio, 25 km
La ciclabile Fiuggi – Paliano corre per circa 25 chilometri lungo i binari dismessi su cui circolava il treno che da Roma portava a Fiuggi, i cui storici pali di collegamento elettrico sono ancora visibili lungo la strada. Un percorso di sali e scendi a tratti impegnativo immerso tra boschi di castagno, vigneti e ulivi alle porte della capitale.
Airasca – Moretta, Piemonte, 20 km
Realizzata sul sedime della ex linea ferroviaria regionale Airasca-Saluzzo che ha smesso di funzionare già alla fine dell’800, la pista ciclabile che da Airasca conduce a Moretta si trova nel verdeggiante territorio del Pinerolese. Un percorso pianeggiante lungo il quale si incontrano diverse risorgive tanto da prender il nome di “Via delle Risorgive. Per informazioni qui