Meccanica

Guida completa ai cerchi per bici: caratteristiche, dimensioni e scelta ideale

Guida completa ai cerchi per bici: caratteristiche, dimensioni e scelta ideale

Quando si acquista una bicicletta, uno dei particolari cui si fa meno caso sono le ruote.
Si guarda l’estetica del telaio, il materiale, il tipo di deragliatore, persino la sella, ma le ruote passano in secondo piano. Sono ruote, cosa mai dovrei guardare? Al massimo mi serve sapere che tipo di pneumatici sono montati, giusto? Non proprio.

fonte: performancebike.com

In realtà, l’abbiamo già visto, non esistono parti della bici che siano meno importanti di altre, per cui questo articolo vuole far luce su uno dei tre componenti che vanno a formare le ruote: i cerchi.
Sia che siate dei neofiti che non ne sanno nulla, dei ciclisti “grammomaniaci” che lesinano su ogni milligrammo di peso o degli appassionati che si fanno costruire ruote custom dal proprio meccanico, capire cosa sono e quali sono le caratteristiche dei cerchi vi permetterà di scegliere le ruote più adatte alla vostra bici, aumentando il comfort e la performance.

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Indice

Cerchi bici: come sono fatti

Sezione di un cerchio per bici

I cerchi per bicicletta sono solitamente costituiti da una lamina estrusa. Si parte da una barra di materiale e la si costringe a passare attraverso una matrice che le conferisce la forma desiderata (un po’ come da piccoli si faceva con il pongo).
Questa lamina viene poi calandrata a macchina, ovvero viene resa cilindrica attraverso il passaggio tra dei rulli a pressione e numero di giri variabili. Le due estremità vengono poi saldate a macchina. In alcuni casi i cerchi possono essere costituiti da tre o più lamine calandrate, tenute assieme tramite degli spinotti innestati con interferenza (ovvero dove il diametro dello spinotto stesso è più grande di qualche centesimo di millimetro di quello del foro).

Cerchi-bici-3
Sezione di un cerchio per bici

Immaginando di tagliare a metà (in termine tecnico: sezionare) un cerchio, possiamo così descrivere le sue parti:

Canale: parte interna del cerchio, dove verrà alloggiata la camera d’aria
Sede per i nippli: i fori sulla circonferenza del canale servono per alloggiare le teste dei nippli, rendendo così possibile il fissaggio alla parte filettata dei raggi. Solitamente questi fori sono rinforzati con anelli in materiale resistente, per sopportare all’elevato stress torsionale;
Spalla del cerchio: le due spalle laterali del cerchio sono pensate per alloggiare il copertone, facendolo tallonare e tenendolo in posizione;
Pista frenante: se il cerchio è pensato per essere montato su bici dotate di freni a infulcro, la parete esterna è detta appunto pista frenante, poiché su di essa agiranno i pattini dei freni.

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Caratteristiche dei cerchi per bici

Ruota e cerchio

I cerchi per biciclette hanno forme, configurazioni e dimensioni differenti ma i loro compiti non cambiano. Un buon cerchio deve possedere le seguenti caratteristiche:

Resistenza alle tensioni interne: le tensioni che vengono trasferite sui raggi di una ruota quando li avvitiamo sui nippli sono enormi. Queste forze si vanno a scaricare sul mozzo e sul cerchio. Va da sé che un cerchio debba quindi resistere egregiamente ai momenti torcenti scaricati dai raggi e non debba ovalizzarsi;
Resistenza agli urti: dopo lo pneumatico, il cerchio è il primo componente che s’interfaccia con le vibrazioni e gli urti del terreno. Questi scontri possono a volte essere violenti, per cui ai cerchi è richiesta una notevole resistenza, affinché non si pieghino o si spezzino durante l’uso;
Smorzamento delle vibrazioni: il contatto ruota-terreno genera vibrazioni che dallo pneumatico si dipartono lungo il cerchio, i raggi, il mozzo, la forcella e quindi il manubrio.
Maggiore sarà la capacità del cerchio di assorbire o smorzare queste vibrazioni, minore sarà la quantità di esse che si trasmetteranno al ciclista, donando una sensazione di confort e riducendo l’affaticamento;
Resistenza alla corrosione atmosferica: i cerchi lavorano in condizioni gravose, spesso nel fango, nell’acqua o su strade poco pulite. La superficie esterna del cerchio deve resistere all’ossidazione e non deve arrugginire;
Capacità di raffreddamento: quando freniamo, l’attrito generato dal contatto dei pattini sulla pista frenante genera un notevole surriscaldamento localizzato.
La parte esterna del cerchio dev’essere in grado di “sfogare” al meglio il calore e di raffreddarsi quanto prima, poiché la potenza frenante è inversamente proporzionale alla temperatura delle pareti dei pattini e del cerchio;

Capire le dimensioni dei cerchi per bici

Cerchi da 26"
Cerchi della stessa misura, ma con misure diverse

Mettetevi l’anima in pace: il mondo degli “standard” dimensionali dei cerchi è il più confusionario che esista. Infatti non vi è un’indicazione univoca e molto spesso le dimensioni rappresentate non sono quelle reali del cerchio, bensì frutto di calcoli e semplificazioni (che non semplificano nulla).
Imparare a saper leggere la misura del cerchio che c’interessa è importantissimo, poiché altrimenti potremmo acquistare cerchi di dimensioni sbagliate e non adatti al telaio della nostra bici.
Partiamo da un esempio pratico per poi cercare di capirne un po’ di più. Se io volessi cambiare il cerchio della mia bici (quello rappresentato in foto), potrei indicarlo in tre modi differenti:

  • 28″;
  • 622;
  • 700C;

Tre differenti designazioni per dire la stessa cosa! È incredibile ma vediamo di essere chiari:

La prima indicata è la designazione in pollici, uno standard utilizzato nei paesi anglosassoni e nel mondo delle MTB. Il numero indicato si riferisce al diametro in pollici (un pollice, detto inch, equivale a 25,4 mm) del copertone che vi si può montare;
La seconda è la designazione europea. Può essere chiamata ISO (che sta per International Standard Organisation) oppure ETRTO (acronimo di European Tyre and Rim Technical Organisation).
La misura si riferisce al diametro del cerchio preso dal punto di tallonamento degli pneumatici. Si tratta di una misura non rilevabile facilmente con un metro, bensì con attrezzi specifici (tipo due raggi tagliati a 200mm e un regolo) oppure effettuando dei calcoli;
La terza infine è la versione francese (tanto per semplificare le cose, giusto?) che si riferisce al diametro nominale del cerchio, seguito da una lettera che ne indica la larghezza. Le lettere sono “A”, “B”, “C”, “D”, partendo dal più stretto al più largo.

Capire qual’è la dimensione del vostro cerchio è necessario anche per sapere che tipo di pneumatici potete montare, poiché in base al diametro e alla larghezza del cerchio varia anche il range di coperture. Ecco un breve specchietto per facilitarvi le cose:

Bici da corsa: lo standard è l’americano 28″, l’ETRTO 622 e il francese 700c. Raramente troverete cerchi differenti a meno che non possediate biciclette particolari come quelle da 27”, con un ETRTO equivalente a 630;
MTB: qui c’è un vero casino. Se possedete una MTB con ruote da 26″, allora il corrispettivo ETRTO è il 559 e il francese 650A. Ma se montate le 27,5″, avete un ETRTO e un francese denominati 650B. Infine, se montate i ruotoni da 29er”, avrete un ETRTO da 622 e un francese da 700B;
Cicloturismo: qui di solito dominano le ruote da 26″, per cui 559 in ETRTO o 650D in misura francese;
BMX: le vostre BMX sono equipaggiati con cerchi da 20″, per cui 406 ETRTO e 450A in misura francese;

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Cerchi bici: la scelta dei materiali

Esempi di cerchi ad alto profilo
Esempi di cerchi ad alto profilo

Il materiale perfetto non esiste, però potete sempre scegliere quello che fa al caso vostro. Sul mercato sono presenti cerchi varie fogge e tipologie, tra i quali ricordiamo:
Alluminio: la stragrande maggioranza delle biciclette al mondo monta cerchi in alluminio, poiché sono resistenti, leggeri, resistono all’ossidazione atmosferica e hanno una lunga durata;
Fibra di carbonio: è un materiale molto presente sulle biciclette da corsa dove ogni grammo perso è un grammo guadagnato. Sono molto leggeri, hanno profili più slanciati e alti e un’elevata resistenza alla fatica, tipica del materiale. Di contro sono poco affidabili in caso di pioggia, poiché la pista frenante subisce l’influsso dell’acqua. Inoltre quelli con pista frenante in carbonio soffrono il surriscaldamento;
Legno: una volta i cerchi erano costruiti in legno, calandrato a vapore. Ora sono tornati di moda, soprattutto nei restauri di vecchie bici d’epoca. Il legno è leggero e durevole, anche se molto meno degli altri materiali. Ha però un eccellente smorzamento delle vibrazioni e una corrosione pressoché nulla;
Magnesio: dicono sia il materiale del futuro. Resistente come l’acciaio e più leggero della fibra. Per ora rimane un materiale di nicchia, proposto ad atleti di elite o a cicloamatori danarosi;

I cerchi per bici in base alla destinazione d’uso

Se pensiamo alla destinazione d’uso, esistono tre grandi categorie di cerchi per biciclette.
Cerchi per camera d’aria: sono progettati per alloggiare una camera d’aria interna, che una volta gonfiata manterrà lo pneumatico in posizione. È lo standard più utilizzato al mondo;

Cerchio bici per tubolare
Esempio di cerchio per tubolare

Cerchi per tubolari: pensati per alloggiare i tubolari o Palmer (dal nome del loro inventore), sono lievemente differenti dai cerchi per camera d’aria, poiché qui non avviene il tallonamento del copertone, bensì il tubolare viene tenuto in posizione con una procedura di incollaggio con mastice;

Esempio di cerchio per tubeless
Esempio di cerchio per tubeless

Cerchi per tubeless: standard diffuso nel mondo della MTB che però trova ancora qualche resistenza nel settore strada. I cerchi tubeless sono pensati per montare coperture apposite, prive di camera d’aria.
I cerchi sono a doppio canale. In quello inferiore vengono alloggiati i nippli, che si vanno a innestare sui raggi. In quello superiore, completamente scollegato dall’inferiore, vi è solo una scanalatura per far tallonare il copertone. Questi viene riempito di lattice antiforatura e poi gonfiato;

Esempio di Cerchio 29+
Esempio di Cerchio 29+

Cerchi 29+: pensati per le fat bike, sono progettati per accogliere quei copertoni larghissimi. Solitamente a doppia camera, presentano degli “svuotamenti” all’interno, per ridurre il peso. Inoltre queste zone vuote, dove lo pneumatico va a lavorare, hanno un effetto ammortizzante, migliorando l’assorbimento degli urti.

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Acquistare cerchi nuovi: consigli pratici

Se volete acquistare dei cerchi nuovi e magari proporre al vostro meccanico di realizzare delle ruote per voi, tenete a mente queste cose:

Acquistate cerchi che siano davvero predisposti per l’uso che ne farete: è inutile farsi tentare da una liquidazione su un sito di acquisti online quando poi il cerchio non è pensato per la vostra disciplina. Se usate la MTB non potete certo acquistare dei cerchi full carbon per bici da cronometro, per esempio;
Comprate sempre cerchi e mozzi in un unico acquisto: questa regola serve per non sbagliare, poiché è facile acquistare un cerchio da 36 fori e poi un mozzo da 32 due mesi dopo, perché si è distratti o ci si è dimenticati. Inoltre alcune aziende (Mavic, DT Swiss, Sun Riglé, ecc…) offrono la possibilità di acquistare mozzi e cerchi dello stesso modello, pensati per lavorare insieme;
Non lesinate sulla qualità: le ruote sono importanti, i cerchi anche. Per cui acquistate solo cerchi di case conosciute e testate e che abbiano prestazioni eccellenti. È brutto ritrovarsi con un cerchio bozzato o quadrato mentre sì è in giro per il mondo;
La ruota è un insieme: se spendete una bella cifra per un paio di cerchi in carbonio per la vostra specialissima, poi non fate assemblare la ruota con mozzi e raggi da supermercato, solo per rientrare dalla spesa. I componenti di una ruota lavorano insieme e devono avere le stesse caratteristiche;
Non guardate solo alla leggerezza: è vero, quello che pesa meno è più facile da portare su ma a volte questa giustificazione non regge all’evidenza. Acquistare dei cerchi più leggeri può essere utile ma non indispensabile. Per capirlo potete usare la tecnica del costo x grammo. Dividete il peso risparmiato acquistando il nuovo cerchio (ma va bene per qualunque componente) per il suo prezzo e otterrete così il costo unitario per ogni grammo risparmiato. Esempio pratico: voglio comprare una coppia di cerchio che pesa 200gr in meno dei miei attuali. Il costo è 300€. 200/300=0.66gr/€. Ovvero ogni euro speso alleggerisco la bici di 0.66gr. Non mi sembra poi così tanto. E se invece cambiassi i miei vecchi pedali Shimano? Acquistandone un modello immediatamente superiore risparmierei 100gr, pagandoli in offerta a 39.90€. 100/39.39=2.5 gr/€. Ogni euro speso risparmio 2,5 grammi! Vedete come cambia il modo di vedere le cose?

Concludendo

I cerchi per bicicletta sono un argomento complicato, poiché già solo la loro designazione è assolutamente fuori controllo e gestita da ben tre differenti “standard”. Come ogni cosa e come ho già scritto in altri articoli, dovete dotarvi di ciò che serve a voi e che si rifletterà in meglio sull’uso che farete della bici. Non lasciatevi influenzare da pubblicità, marketing o dalle scelte degli atleti di elite. Accontentavi del meglio per voi e sarete felici. Un buon cerchio può durare una vita, regalando chilometri e chilometri di puro godimento.

Se volete capire bene le differenze tra un cerchio e l’altro e volete imparare a costruire o sistemare le vostre ruote, potete partecipare al nostro corso di specializzazione in ruote.

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Articolo aggiornato a settembre 2024

Commenti

  1. Mino ha detto:

    salve, ha una city bike con gomme da 14×1.95. siccome la posteriore mi salta fuori dal cerchio ho deciso di cambiarla ma in giro trovo solo gomme della stessa misura per bici da bambini e presumo siano graciline visto che sono un adulto di 70 kg.
    Quale tipologia devo cercare? Poi…posso mettere le 14×2.125? …..poi ancora…a che si riferiscono quei numeri dopo la misura (tipo 24 254)?
    Grazie

  2. Stefano ha detto:

    Buongiorno, dovendo sostituire il cerchio posteriore della mia bici da 28, dovrei acquistarne uno nuovo.
    Non avendo dimestichezza col tipo di scelta da fare, avrei una domanda; a livello di sostenibilità di peso (120/125kg) e resistenza alle sollecitazioni (buche e cambi di traiettoria veloci), che differenza c’è tra un cerchio a singola e uno a doppia camera?

    Grazie per la risposta

    Stefano

    1. Manuel Massimo ha detto:

      Il cerchio a doppia camera è più resistente e assorbe meglio le asperità del terreno: inoltre visto il peso da sostenere è sicuramente consigliabile rispetto a uno a camera singola.

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

  3. Pierluigi Passeri ha detto:

    Nelle prestazioni generali per un ciclo amatore influisce il diametro delle ruote? E in quale maniera positiva o negativa? Grazie Pierluigi Passeri

  4. fabio ha detto:

    Buonasera, premetto che sono poco pratico, sebbene mi piaccia molto andare in bici.
    Volevo sapere se è possibile cambiare tipologia di copertoni su una bici, anche a costo di cambiare i cerchi ovviamente, ovvero avendo una 28″ con copertoni da city bike (trattasi di una scott sub cross), posso passare per esempio a 29″ con copertoni per cross country?
    Grazie

  5. Aldo ha detto:

    Scusandomi per essere un po’ ritardo, vorrei chiederti delucidazioni su come misurare e valutare il consumo della pista frenante nei cerchi in composito. Ho dei Dura-Ace C50 comprati nuovi con cui ho fatto circa 5000 km e la pista è completamente a filo con il resto della ruota e dei C35 comprati usati che hanno fatto sicuramente moltssimi km con un leggero scalino (dell’ordine di non più di 0,25-0,30 mm.) Se passo un panno bagnato sui C50 rimane pulito, se lo passo sui C35 rimane un po’ di grigio… La Shimano mette un forellino sotto la pista ‘per verificare il consumo, ma non spiega come interpretarlo. Mi puoi dare un tuo parere? Grazie!
    aldo

  6. PAOLO ha detto:

    ciao Omar,ho una bici gravel con cerchi 622/19,che larghezza massima prevede questa misura? ci posso arrivare a 40/41?
    ciao Paolo

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