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Camere d’aria e valvole per bici: guida completa

Camere d’aria e valvole per bici: guida completa

Camere d’aria per bici.

Pà, vieni giù và, che ho bucato la ruota!Quante volte ho urlato questa frase dal basso del cortile, facendo alzare mio papà dal divano e dalla visione di 90° minuto, per scendere a sistemarmi la bicicletta. In realtà quella che si bucava, che chiamavo generalmente ruota, era la camera d’aria, ovvero il componente interno che viene gonfiato e permette di mantenere in posizione lo pneumatico, che altrimenti stallonerebbe (ovvero uscirebbe dalla sua sede sulle piste del cerchio) non appena iniziassimo a pedalare.

VIDEO – Cosa fare se buchi una gomma

Indice
Breve storia della camera d’aria
Anatomia di una camera d’aria
Le valvole per bici
Problematiche
Scegliere le camere d’aria giuste

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Breve storia della camera d’aria

Le camere d’aria, gioia e dolore di ogni ciclista, anche del più amatore, non sono sempre andate a braccetto con la bicicletta. Nella preistoria del mondo ciclistico i mezzi meccanici non avevano alcun tipo di pneumatico, bensì solo dei cerchi di legno come quelli dei carretti (e per questo avevano guadagnato la nomea di “scuotiossa”). Poi su questi rozzi cerchi vennero installate delle coperture, che però erano piene, ovvero formate da un unico corpo di gomma, che non necessitava di pressione (un po’ come quelle dei mezzi agricoli e industriali di oggi). Se era vero che con queste coperture non si poteva certo forare, era altresì penoso metterle in rotazione, poiché possedevano un’enorme inerzia dovuta al peso, ed erano poco deformabili e quindi non miglioravano affatto il comfort di guida.

L’invenzione della camera d’aria si deve allo scozzese Dunlop, che nel 1888 decise di migliorare il funzionamento delle ruote del triciclo del figlio. Dunlop creò uno pneumatico formato da sottili fogli di gomma, lo calzò su dei cerchi appositi e lo gonfiò con dell’aria in pressione: la scorrevolezza e la leggerezza ottenute erano imparagonabili. Le ruote Dunlop spopolarono ben presto nel mondo del ciclismo, già quando, nel 1889, un ciclista inglese vinse un circuito di gare con una bicicletta equipaggiata con ruote Dunlop.

Anatomia di una camera d’aria

Una camera d’aria è formata da fogli di butile, un tipo di gomma sintetica, che vengono accoppiati tra loro all’interno di uno stampo apposito. Una volta posizionati in questi stampi, i fogli di butile subiscono il processo di vulcanizzazione, ovvero vengono riscaldati e legati chimicamente a molecole di zolfo, per rendere il corpo finale più elastico e migliorarne la resistenza a trazione. E’ proprio durante il processo di vulcanizzazione che viene inserita la valvola per il gonfiaggio, affinché venga inglobata nel tessuto della camera stessa. Grazie alla vulcanizzazione si ottengono camere d’aria con pareti sottili e uniformi, che riescono a dilatare e a mantenere la pressione interna.

In alternativa al butile esistono le camere d’aria in lattice, che sono più elastiche e offrono una resistenza migliore al rotolamento. Di contro però sono più portate a perdere la pressione interna (andrebbero controllate prima di ogni uscita) e subiscono l’aggressione di agenti chimici come l’olio o della semplice luce solare. Per questo le camere d’aria in lattice vengono usate quasi esclusivamente per i tubolari, dove sono racchiuse e protette dal tessuto cucito attorno.

In base al peso (e quindi alla quantità di fogli di butile utilizzati e allo spessore finale della camera), possiamo dividere le camere in standard, superleggere e rinforzate. Le prime sono le più comuni, hanno uno spessore normalizzato e vengono utilizzate su una miriade di ruote di diametro e larghezza differente. Le superleggere sono destinate al settore corsa e ai grammomaniaci, poiché permettono di risparmiare peso, diminuendo lo spessore (e quindi la quantità di fogli di butile sovrapposto). Questa leggerezza però paga dazio sulla resistenza alle forature, poiché essendo più sottili resistono meno alle pizzicature. Se per le forature ci si può dotare di uno pneumatico rinforzato, per le pizzicature si deve dire che queste sono rare, poiché la camere è gonfiata a 8-9bar, divenendo così molto rigida e indeformabile. Infine troviamo le camere d’aria rinforzate, formate da un numero di fogli superiore, che garantisce uno spessore elevato. Qui il discorso è contrario a quello precedente: se la resistenza alle forature è massima, lo è anche il peso e la conseguente inerzia alla messa in rotazione.

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Le valvole per bici

La valvola è quell’appendice che sporge dal corpo della camera d’aria e permette l’insufflaggio dell’aria in pressione. Nel mondo delle biciclette, sulle moderne camere d’aria, si possono trovare due tipi di valvola, denominate Presta e Schrader. Le valvole Presta hanno origine francese, sono formate da una vite filettata nella quale è innestato il corpo valvola, che viene aperto o bloccato tramite un dado posto all’estremità. In questo tipo di valvole la chiusura è garantita dalla stessa aria interna, che ha una funzione di tappo. Le valvole Schrader sono mutuate dall’industria automobilistica (è impossibile trovare una Presta su un’automobile, poiché non hanno nemmeno la camera d’aria). In questo caso si ha un corpo in ottone che alloggia il corpo valvola vero e proprio, costituito da un otturatore mantenuto in posizione da una molla.

La domanda che tutti fanno è: qual é valvola è la migliore? In realtà non esiste una risposta univoca, poiché entrambe le valvole hanno pregi e difetti. Le Presta sono più portate a perdere la pressione (soprattutto quando si attacca e si stacca la pompa durante le fasi di gonfiaggio), le Schrader invece mantengono meglio la pressione interna ma sono più difficili da gonfiare, poiché bisogna vincere la forza della molla che mantiene in posizione l’otturatore. Ormai entrambi gli standard hanno raggiunto un livello tecnologico che garantisce una durata e una tenuta dell’aria ottimali.

La cosa più importante da ricordare è che le valvole non sono intercambiabili. Le Presta hanno un diametro di 6mm, mentre le Schrader sono costituite da un corpo da 8mm. Per questo i cerchi pensati per alloggiare valvole Presta non possono essere usati con valvole Schrader, a meno di non forare il cerchio con punte elicoidali da 8,5mm (operazione da non effettuare con cerchi in carbonio!). Inoltre le pompe di gonfiaggio che lavorano su valvole Schrader hanno bisogno di adattatori per essere utilizzate con valvole di tipo francese. Anche se in linea teorica si può montare una camera con valvola Presta su un cerchio predisposto per le Schrader, questa soluzione è sconsigliata, poiché la valvola avrebbe gioco sul foro, aumentando le possibilità di venir tranciata.

Le valvole Presta inoltre presentano un dado di bloccaggio che va avvitato sul corpo e mandato in battuta contro il cerchio. Questo dado non ha alcuna funzione strutturale (tra l’altro non tutte le case lo includono nella fornitura), bensì serve soltanto per evitare che la valvola rientri nel cerchio quando si cerca di attaccare il terminale della pompa.

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Problematiche delle camere d’aria

Le camere d’aria, nonostante le innovazioni tecnologiche, presentano delle problematiche. Ci sono le forature (dovute all’intromissione di corpi estranei appuntiti) o le pizzicature (dove il cerchio “ghigliottina” la camera), delle quali abbiamo già parlato cercando di trovare delle soluzioni. Spesso però le camere d’aria soffrono anche lo strappo delle valvole. E’ una caratteristica che si presenta spesso sulle Presta. Quando mettiamo in rotazione una ruota, la camera d’aria interna ha una velocità di rotazione differente rispetto quella dello pneumatico. Quando poi freniamo, le camere sono portate a slittare all’interno dello pneumatico, scivolando sul cerchio. Questo può portare a tranciamento della valvola, soprattutto se il dado di bloccaggio viene serrato con troppa forza. Se la valvola è tranciata è inservibile e bisogna sostituire la camera d’aria.

Ci sono alcune regole da seguire per scegliere le camere d’aria giuste per la propria bicicletta:

Tipo di cerchio

Può sembrare una banalità, ma le camere d’aria possono essere installate solo su cerchi dedicati. Le tecnologie tubeless hanno eliminato l’uso della camera. I cerchi per camere d’aria hanno profili differenti e nel canale interno sono presenti i fori per l’alloggiamento delle teste dei nippli. Inoltre sono provvisti di una striscia di plastica definita “paranippli” (o flap, se amate gli inglesismi), per evitare che i fori sul cerchio possano tagliare la parete inferore della camera. Quindi per prima cosa osservate bene il vostro cerchio per vedere se sia per tubeless o tradizionale per camera d’aria e agite di conseguenza. In realtà una camera d’aria può essere montata su un cerchio tubeless, ma questo avviene solo in episodi di emergenza (foratura in mtb mentre ci si trova a 100km da casa).

Diametro del cerchio

Sulle varie dimensioni dei cerchi ci siamo già soffermati, l’importante è che la camera d’aria abbia il medesimo diametro del cerchio sulla quale andrà alloggiata.

Solitamente sulla confezione sono riportate tutte le caratteristiche dimensionali della camera d’aria
Solitamente sulla confezione sono riportate tutte le caratteristiche dimensionali della camera d’aria

Sezione

La fortuna in questo caso ci viene incontro, poiché le camere d’aria, grazie alla loro capacità di dilatare ed espandersi, possono essere utilizzate con pneumatici di sezione differente. Per esempio una camera d’aria da 26″ può essere montata con coperture di sezione compresa tra il 17 e i 46mm.

Tipo di valvola

Come abbiamo visto, le valvole non sono compatibili, per cui dovete acquistare le valvole adatte per il diametro del foro del vostro cerchio. Se non siete sicuri, potete prendere un calibro e misurare il diametro del foro. Se è da 6,5mm è per Presta, se è da 8,5mm monta invece delle Schrader. Potete forare il cerchio, ma a volte questa operazione può stressarlo e far partire una rottura per fatica.

Lunghezza valvola

Le camere d’aria possono essere provviste di valvole di lunghezza variabile. Anche se in linea di massima montare una lunghezza di valvola piuttosto di un’altra non comporta ripercussioni, si può comunque incappare in alcuni problemi. Una valvola più lunga innanzitutto è più debole e portata a piegarsi o tranciarsi, inoltre può ridurre la luce tra la valvola stessa e l’incrocio dei raggi (questo problema si presenta soprattutto con ruote a 36 fori e raggiatura in quarta). Riducendo la luce disponibile diminuisce lo spazio per la pompa, rendendo difficoltoso l’inserimento di quelle più ingombranti.

Materiale

Anche se il 90% delle camere d’aria disponibili sul mercato sono in butile, alcune case propongono modelli differenti, con caratteristiche proprie. Fatevi consigliare dal negoziante in fase d’acquisto.

Spessore pareti

Non tutte le case produttrici indicano lo spessore delle pareti, ma un buon negoziante potrà indicarvi certamente la tipologia di camera adatta alle vostre esigenze: standard, superleggera, rinforzata.

Tipologia

Infine potete scegliere delle camere semplici, latticizzate per essere autosigillanti, oppure rinforzate per ridurre le possibilità di foratura.

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Articolo aggiornato a Novembre 2022

Commenti

  1. Roberto ha detto:

    ciao, il mio problema con la valvola è che non mi entra l’aria con la pompa si blocca. Mi hanno detto che è possibile sbloccare facendo uscire l’aria, ma l’aria non esce, sembra si sia bloccato all’interno così che non esce e non entra l’aria. E’ consigliabile inserire un lubrificante per disostruire la valvola? grazie

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