Per la prima volta ci ho pensato su una salita nelle Dolomiti, spingendo al massimo i pedali ho pensato: perché non la Scozia? Avendo già girato in Norvegia l’anno scorso (sulla famosa Rallervegen) e detestando il caldo e l’umidità estiva del Veneto l’idea mi è sembrata subito entusiasmante e speravo di avere un’esperienza simile a quella norvegese optando nuovamente per i paesi con il clima più fresco e gradevole e dove la natura è rimasta quasi incontaminata dalla presenza e industrializzazione umana.
Il primo compito era ovviamente la scelta dell’itinerario. Lavorando nel turismo non mi permette di avere più di una settimana di ferie tra marzo e ottobre e fine agosto è l’unico momento quando in ufficio siamo leggermente meno impegnati. Facendo la ricerca online (ho consultato tanti feedback dai ciclisti) mi sono resa conto che devo decidere: ci porto la mia bicicletta o la noleggio sul posto? Cosa mi conviene di più? Così ho trovato il sito della Ticket to ride the Highlands che si trova a Inverness e offre noleggio bici per chi vuole visitare le Highlands, il loro sito è molto dettagliato e contiene molti suggerimenti o informazioni utili sui vari itinerari possibili: the Great Glen way, giro del lago Loch ness, le isole Hebrides e l’Highland tour che avrei selezionato come itinerario preferito.
Considerando i vari pro e contro, la scomodità agli aeroporti quando si tratta di viaggiare con il bagaglio speciale ho preso la mia decisione: noleggerò la bici sul posto. L’agenzia aveva delle ottime review, erano molto disponibili e veloci nelle loro risposte alle mie email e il prezzo era onesto (mi hanno perfino riconosciuto uno sconto settoriale per i lavoratori del turismo). Da Venezia avevo sostanzialmente una sola opzione: volare prima a Edinburgo e dopo prendere il treno a lunga percorrenza per arrivare a Inverness. Ci sono due compagnie che volano lì: la Easyjet e la JET2. Ho scelto la seconda perché il prezzo era leggermente meno costoso e il volo arrivava prima. E’ consigliato prenotare con largo anticipo in quanto i voli per quella destinazione, come per la Norvegia, sono piuttosto cari. Per quanto riguarda i pernottamenti, ad esclusione di Edinburgo, ho optato per i campeggi che era la soluzione più economica. Purtroppo il cambio tra le valute è poco conveniente se guadagni in euro. Dopo aver testato l’attrezzatura e preparato lo zaino grande (con l’essenziale quindi la tenda, il materasso auto gonfiabile, il sacco a pelo, la pila, la giacca e i pantaloni impermeabili) ero pronta per partire.
Giorno 1: Venezia-Edinburgo (non si pedala ancora ma manca poco!)
Il volo è stato tranquillo anche se comunque eccitante (adoro volare!) e sono arrivata in orario a Edinburgo. La Scozia è conosciuta per il tempo imprevedibile, tanta pioggia e vento, per cui non ero molto sorpresa quando appena scesa dall’aereo ho visto il cielo nuvoloso e le gocce di pioggia. La parte irritante quando si viaggia in UK è il fatto che non fanno parte della zona Schengen e di conseguenza il controllo passaporti era interminabile e abbiamo dovuto aspettare parecchio per i bagagli. Devo dire che l’aeroporto di Edinburgo, come quello di London Luton o di Bergamo, non è tra i miei preferiti, è caotico e organizzato male. La maggior parte dei viaggiatori sceglie l’aerobus veloce per raggiungere il centro città spendendo oltre 25 sterline. In realtà esiste un modo molto più economico (circa 5.5 sterline): il tram! In circa 35 minuti si arriva sul posto (bisogna scendere alla penultima fermata) e, sorpresa!: il wi fi gratuito a bordo e caricano le biciclette. Vorrei il trasporto pubblico in Italia fosse così!
Dopo una camminata di circa 15 minuti sono arrivata a destinazione: Destiny Student’s Brae house che si trova a circa 5 min dalla Royal Mile. E’ un’ottima opzione per i cosiddetti backpackers, studenti, chiunque viaggi con un piccolo budget. La struttura è nuova, aperta di recente e quindi le camere sono nuove, forse un po’ piccole ma comode e pulite: consigliatissimo! Terminato il check-in ho visto il cielo schiarirsi ed è apparso il sole, ho trascorso un pomeriggio piacevole scoprendo la città: Royal Mile, il Castello, the Real Mary King’s close (assolutamente da vedere se volete sapere come era la vita locale qualche secolo fa!). Ho perfino avuto la fortuna di trovarmi lì la settimana del festival internazionale della street art. Verso le 10 di sera ero ormai stanca ma nello stesso tempo non vedevo l’ora di iniziare la mia avventura!
Giorno 2: Edinburgo-Inverness
Le ferrovie scozzesi ScotRail, come fanno Trenitalia/OBB/DB, hanno delle offerte speciali sui treni lunga percorrenza se prenoti molto in anticipo. Ho acquistato il mio biglietto due mesi prima pagando solo 8 sterline invece di oltre 40: è una differenza notevole. Naturalmente ci sono delle condizioni: il biglietto è valido solo per il treno specifico e una sola data però se non ci sono degli imprevisti e arrivi per tempo a prendere il treno risparmi parecchio denaro che puoi spendere più tardi ai campeggi o per comprare il cibo. Alle 8.30 ero ormai sul treno per Inverness, come sulla tratta Oslo – Bergen anche qui i paesaggi che attraversi sono spettacolari e dopo circa 3 ore e mezza, a mezzogiorno si arriva a Inverness. L’ufficio dell’agenzia Ticket to ride the Highlands si trova a circa 10 minuti a piedi dalla stazione in un piccolo parco, il personale è super disponibile e accogliente. Ho preparato le mie borse lasciando lo zaino al deposito dell’agenzia. Sistemata la bici, ho preso gli attrezzi, una camera d’aria di scorta ed ero pronta per partire! La bici che ho scelto era la Trek 7.4 FX Allant (ormai fuori produzione purtroppo) che si è rivelata un’ottima scelta.
Il primo pomeriggio l’ho passato a testare la bici e fare un giro parziale del lago di Loch Ness. Le viste erano soddisfacenti però nulla a che fare che ciò che avrei visto poco. Il fatto che era nuvoloso potrebbe aver influenzato la mia impressione. Ho fatto circa 40 minuti prima di indirizzarmi verso il campeggio a Bunchrew che distava circa 20 minuti di bici dal centro città. Consigliatissimo il campeggio a chi viaggia con poco budget, con il camper o con la bicicletta; il manager è molto simpatico, per la notte ho pagato meno di 10 sterline, si può pagare anche con la Visa e le docce e acqua calda sono incluse nel prezzo. C’è perfino un phon disponibile, senza nessun costo aggiunto. Il campeggio ero abbastanza pieno ma ho trovato il mio posticino prima che iniziasse la pioggia. Si vede che viaggiare con i camper piace agli inglesi ma ho visto comunque anche delle targhe francesi, tedesco, belghe. Perfino dei motociclisti. Di notte ha piovuto, il vento è stato abbastanza forte, la temperatura è scesa ai circa 12 gradi, mi sono svegliata più volte di notte dal freddo e ho dovuto mettermi un secondo paio di pantaloni per dormire. Si, è stato uno choc termico dopo i 24 gradi in Italia di notte!
Giorno 3: Inverness-Clachtoll beach (via Ullapool)
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La mattina per fortuna il cielo si è schiarito e la giornata era calda e soleggiata. Ho preparato il tutto presto e sono partita per Inverness dove alle 10 ho preso il bici bus della compagnia D&E coaches che mi avrebbe portato assieme alla mia bicicletta fino a Ullapool da dove avrei cominciato il vero itinerario delle Highlands. Il bici bus è un van da 14/16 posti con il rimorchio dietro per le biciclette. I biglietti si possono acquistare direttamente dall’autista (pagamento solo in contanti); il costo per la bici è di 8 GBP e la tariffa per adulto è simile. Il nostro arrivo a Ullapool era ritardato per via di un camion di trasporto speciale che ha bloccato tutta la corsia, non era un buon inizio visto che avevo da fare quel giorno oltre 35 very hilly miles prima che si scurisse.
Appena fuori il paese ho incontrato la prima salita che mi ha dato una buona idea di cosa mi aspettava più avanti. Buoni cambi e freni idraulici a disco della mia bicicletta si sono rivelati indispensabili. La prima breve sosta era ad Ardmair per ammirare le vedute e il lago della zona. Vi dico ora cosa vuol dire pedalare in questa parte del mondo: se sulla mappa vedete un paese vuol dire che sono tre case in croce, un telefono pubblico e insomma, è così. Pochi negozi, assolutamente nessuna copertura (ci sarà un motivo perché si sono tenuti i telefoni pubblici!), zero internet. E’ un’immersione totale nella natura, con lunghi tratti praticamente incontaminati con eccezione della strada e qualche auto o caravan che passano. Le vedute sono eccezionali con le maestose colline che dominano il paesaggio, I famosi moors viola, il cielo, i laghi. Dopo il casino di Venezia dove lavoro questo è un cambiamento totale però tanto desiderato! Se ami la natura e non hai paura delle sfide questa è un’esperienza unica.
Le salite sono alle volte molto impegnative (pendenze da 12%): ammetto che a volte ero parecchio affaticata e viaggiando con il carico di 10 kg sul portapacchi mi ha costretto ad affrontare alcune salite a piedi spingendo la bici con le mani. Non mi sembrava razionale massacrare i muscoli e i polmoni sapendo che avevo da fare un itinerario impegnativo e dovevo gestire le mie forze in maniera sensata nei prossimi tre giorni. Ogni tanto ho visto dei ciclisti professionisti sorpassarmi prima di arrivare a Drumrunie e svoltare a sinistra per pedalare lungo Loch Lurgainn passando vicino al maestoso Stac Pollaidh (per chi ha più tempo a disposizione c’è un sentiero che porta credo sulla cima da dove si vede un paesaggio spettacolare). E’ una strada con una corsia sola per cui la massima collaborazione è necessaria tra gli automobilisti, i caravan e I ciclisti (segnaletica con scritta “passing place” per indicare i posti dove sorpassare): l’usanza locale richiede di salutarsi con la mano quando ci si sorpassa, un bel gesto che dimostra il profondo rispetto per le persone.
Dopo un po’ si arriva ad un incrocio, per chi ha tempo può indirizzarsi a Achiltibuie e pernottare lì. Io invece ho svoltato a destra in direzione di Inverkirkaig (si pedala lungo la costa!) prima di arrivare a Lochinver attorno alle 18 piuttosto stanca. Per fortuna l’Eurospar della zona era ancora aperto quindi ho potuto comprare tanta acqua e cibo prima di proseguire per Clachtoll beach (aspettatevi delle salite parecchio impegnative per strada!). Per chi ha più tempo si può deviare per la spiaggia di Achmelvich (tra le migliori in Scozia. io sono andata diretta a Clachtoll dove sono arrivata entro le 7,30 pm super stanca però fiera di me stessa. Il personale al campeggio è davvero gentile, mi hanno permesso di tenere la bici di notte in un posto sicuro e ricaricare il cellulare e la batteria della fotocamera. Il costo era di circa 10 GBP incluse le docce.
Al tramonto la spiaggia è spettacolare. Alcuni hanno optato per fare il bagno io però ho resistito visto che l’acqua era tipo 10-13°C. A Clachtoll trovi praticamente tre case, il campeggio, nessun ristorante, nessuna copertura: c’è il wi fi gratuito che funziona abbastanza bene se si sta vicino alla reception. C’è una macchina dove si possono comprare il caffè e tè ai soli 50 p, indispensabili visto che attorno alle 22 diventa parecchio freddo. La cosa incredibile è che alle 22 (23 ora italiana) è ancora chiaro! Gli abitanti dicono che tra fino luglio e primi di agosto praticamente rimane chiaro per tutta la notte, come sul polo nord. C’era parecchio vento e la temperature era scesa di nuova a 11/12°C per cui di nuovo faceva freddo e non sono riuscita a dormire più di 5 ore per via del freddo.
Giorno 4: Clachtoll-Scourie
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Un consiglio: svegliatevi presto per vedere il sole sorgere, anche se la spiaggia dà sull’ovest la vista è comunque spettacolare. Attorno alle 8.30 ero di nuovo in sella in direzione di Drumbeg e dei famosi negozi Una parte della strada passa lungo la costa, un’ottima occasione per chi ama la fotografia! Ci sono parecchie salite qui. A Drumbeg bisogna fermarsi al negozio, c’è di tutto qui (paragonando con gli altri questo è un paese abbastanza grande, più di 20 case!) e in più servono la colazione con tante di quelle pastine (super buone) assieme al classico tè inglese quindi quello con il latte che ho iniziato ad apprezzare: deve essere il clima, il vento e la bassa temperatura, di giorno facevano 20°C però sulle discese (weeeeee…) sembrava molto meno.
Ho conosciuto un adorabile ciclista anziano che, non lo so come ha fatto, seguiva lo stesso itinerario però al contrario il che è ancora più difficile. Abbiamo scambiato le nostre opinioni sui vari itinerari europei e mi ha dato un sacco di dritte sul cicloturismo in UK, grazie mille! Ora, si sa che la parte tra Drumbeg e Unapool è la più difficile di tutte, guardando la mappa vedrete dei segni come questi “>” o “<”: quando ci sono arrivata ho capito perché. Tremende le salite, sudavo come una matta! Spingevo e spingevo la bici camminando, non c’era modo per salire in sella, a meno che non ci si stia allenando per il Tour de France! Però quando arrivi alla discesa…wow, si viaggia ai 35 km/h e passa! Lungo la strada ho incontrato due signore inglesi, molto carine, che faticavano quanto me per finire come me: in piedi! Mi sembrava più una vacanza da sentieri in montagna che in bicicletta! Quando sono arrivata a Unapool ormai ero parecchio stanca, davvero! Avevo paura di non riuscire ad arrivare a Scourie se le salite erano così frequenti e impegnative.
Per fortuna a Kylesku ho fatto la mia meritata sosta e dove al ristorante dell’unico hotel in zona ho assaggiato una zuppa di pesce buonissima. I camerieri erano molto veloci e cortesi, dopo 5 minuti il mio piatto era già davanti a me e ho potuto pagare con la Visa, posto consigliatissimo per pranzo o cena. Dopo Kylesku il cielo è diventato nuvoloso e faceva più freddo però pedalare in mezzo ad un parco naturale era una buona occasione per qualche foto in più. C’era ancora qualche salite da affrontare però seguita da lunghe discese per cui alla fine sono riuscita ad arrivare a Scourie e il campeggio. E’ uno dei paesi più grandi in zona e c’era perfino un po’ di copertura. C’è un Eurospar dove puoi comprare acqua e cibo, vicino al campeggio c’è un bar/ristorante con la cucina, ricordatevi che lì I piatti vanno serviti di default con le patate al forno quindi se si è allergici bisogna avvisare la cucina, offrono i classici fish and chips, hamburger, pasta al formaggio, e le bevande. I prezzi sono tra i 5 e gli 8 GBP per pasto quindi non così alti.
Il campeggio è piuttosto grande, ci sono le docce con acqua calda, la lavanderia, perfino gli essiccatoi dove con 1 sterlina dopo 20 minuti hai I tuoi abiti asciutti che è utile nel caso di pioggia. Un dettaglio importante su Scourie: portatevi la rete da mettere sul viso e la rete da mettere dentro la tenda. Perché? Per colpa dei Midges! Sono dappertutto. Maliziosi. Molte punture. Compratevi la crema che alleggerirà l’effetto delle punture e mettete la vostra tenda in una zona non troppo riparata dal vento. Per fortuna verso le 9 si è alzato il vento e ha piovuto per cui mi sono salvata da una notte insonne. Il tramonto al campeggio è spettacolare. Una bella giornata di sole e una buona occasione fotografica. Molto fredda la notte quindi di nuovo non più di 5 ore di sonno.
Giorno 5: Scourie-Durness
Ultimo giorno di salite: ho dovuto aspettare che la tenda si asciugasse dopo la pioggia notturna però entro le 9 ero di nuovo per strada. Questa parte è stata più leggera rispetto ai primi due giorni quando ho dovuto spingere fino al limite, la strada era più pianeggiante, le salite meno pesanti, lunghissime le discese soprattutto l’ultima, dove arrivavi fino al lago Kyle of Durness. Questa pare è veramente incredibile, fantastiche le foto! Ho incontrato un altro ciclista carino con cui ho scambiato qualche parola, a dire la verità ci sono pochi cicloturisti in questa zona! Un’altra giornata di sole.
Per pranzo ero a Durness! Per chi ha più tempo non potete perdervi Cape Wrath. Io sono andata a Balnakeil beach prima di andare al Craft Village per assaggiare Best Hot Chocolate al bar Cocoa mountain. Wow! Non guardare le calorie. Servita in una tazza grande è una combinazione di cioccolato fondente e quello bianco. Free WI FI per cui mi sono potuta collegare al mondo. C’è una gatta sul posto piuttosto cicciotta che ti salterà sulle ginocchia e farà le fusa. Dopo sono tornata a Durness al campeggio di Sango Sands per il 4 pm check-in. Il Campeggio è enorme però c’è posto per tutti e il costo è sotto le 10 sterline.
Ci sarà un motivo perché c’è una scritta a Durness “Best beach in Scotland”. Sul serio! Sembra la Sardegna! È la miglior spiaggia che ho visto in Scozia. Per un pranzo o cena si può andare al ristorante situato vicino al Campeggio e l’apt – parecchia scelta (provate il garlic bread!) e c’è free wi fi. Ho pagato meno di 10 sterline per un pasto completo e il tè. Sono aperti per cena 6 pm – 8.30 pm. Un consiglio: Durness si trova nella parte nord della Scozia, in agosto la temperatura scende a 8°C, fa parecchio freddo in tenda per cui portatevi dei vestiti caldi, un sacco a pelo con tolleranza come minimo fino ai 5°C o meno oppure pernottate in un B&B che però sarà più costoso. Il vento è stato veramente forte: 35 mph (50 km/h) per cui sembrava ancora più freddo di prima.
Giorno 6: in spiaggia e ritorno a Inverness
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La mattina faceva veramente molto freddo. Ho dovuto mettermi due paia di pantaloni e I calzini termici da montagna. Però ne è valsa la pena: spettacolare il sole che sorge! E’ un’ottima giornata per riposare – ormai sentivo i muscoli. Si può proseguire fino a Tongue e dopo John O’Groats chi ha più giorni a disposizione. Ho fatto al colazione al Cocoa M, dopo sono andata a vedere le grotte di Smoo, per dopo pedalare fino al lago di Eriboll e rientrare a Durness per passare il tempo in spiaggia, c’era parecchio sole e faceva piuttosto caldo, c’era chi perfino ha fatto il bagno anche se l’acqua era fredda! Dopo le 3 ho preso il bici bus della D&E coaches per tornare a Inverness, il bus segue un’altra strada per cui ho potuto vedere ancora più paesaggi. Per le 7.40 eravamo a Inverness e ho di nuovo pedalato a campeggio di Bunchrew in tempo per ammirare l’incredibile tramonto. Paragonando con Durness la notte sembrava perfino calda!
Giorno 7: arrivederci Scozia
E così ho restituito la bici al noleggio, preso lo zaino e sono andata all’aeroporto per volare prima a Londra dove avevo un altro volo.
E’ stata una vacanza tra le migliori che ho fatto, sono stata veramente fortunata ad avere praticamente 6 giorni di sole in Scozia! Se pioveva era solo di notte. Un giro come questo è una prova di resistenza, carattere, forza; non è un itinerario facile quindi lo consiglio a chi veramente ama il cicloturismo, l’avventura, l’adrenalina, la natura e i paesaggi. Non è un giro per le famiglie con bambini, a meno che non si viaggi in macchina ma non è la stessa cosa. Bisogna essere allenati per resistere sulle salite anche quando si scende e si sale a piedi e bisogna avere esperienza per non morire sulle discese. Prendete nota che questa parte della Scozia non è una città grande con tanta vita notturna! Come già detto c’è poca copertura per cui non contate sulle app e gps, a meno che non si tratti di mappe offline. In ogni caso c’è una sola strada quindi la mappa non serve neanche. In molti posti si possono usare Visa o Mastercard ma non dappertutto quindi bisogna portarsi dietro i contanti, il cambio è quello che è ma c’è poca scelta.
Che tipo di bici è consigliato? Io sono andata con la bici ibrida che è una scelta migliore per questo itinerario se poi viaggi con le borse. I pneumatici sono abbastanza stretti per poter salire e poi scendere veloce. Bici MTB non vanno bene in quanto non è una strada su ghiaia o sassi e le gomme larghe saranno solo un ostacolo sulle salite. La mia bici ha fatto un ottimo lavoro, soprattutto i freni e i cambi. Zero problem tecnici, nessuna ruota bucata. Visto che è la Scozia il sole e bel tempo è la questione di fortuna, su questo itinerario sono necessari per ammirarlo in pieno, con la pioggia non è la stessa cosa. La gente è davvero accogliente e gentile. C’è tantissimo rispetto per i ciclisti sulle strade, c’è una grande differenza tra Italia e Scozia.
Volentieri sarò d’aiuto a chi ha qualsiasi domanda sul cicloturismo in Scozia. Buona pedalata!
Ciao Alessandra,
stavo programmando un viaggio come il tuo per giugno
come posso contattarti per info?
grazie, Sandra
Ciao Aleksandra, grazie di aver condiviso questa esperienza. Vorrei chiederti alcune informazioni sui viaggi che hai fatto in bici in Scozia. Come posso contattarti?
Ciao Aleksandra! Sto iniziando a organizzare con il mio ragazzo un giro in Scozia la prossima estate a cavallo di Ferragosto (una decina di giorni). Siamo abituati a viaggiare con zaino e tenda ma pur essendo sportivi (facciamo alpinismo, arrampichiamo e siamo gran camminatori) non siano cicloturisti esperti e vorrei costruire un itinerario che non ci “ammazzi” al primo giorno: hai suggerimenti? Grazie!
Bell’articolo Aleksandra, avrei delle curiosità? Quanto hai speso complessivamente? I campeggi non si prenotano? Si potrebbe avere una descrizione più approfondita dell’attrezzatura? Tenda, sacco a pelo materassino ok, ma quali sono quelli più giusti e meno ingombranti? (Non sono esperta di campeggio e di cicloturismo “senza assistenza”). Grazie
Ciao Jess, grazie per il commento. Ti rispondo direttamente per e-mail con tutti i dettagli.
BELLISSIMO REPORTAGE, COMPLETO, CAPILLARE, UTILISSIMO. GRAZIE.
Grazie mille per il commento, invito tutti a pedalare in Scozia, è fenomenale! Sono a disposizione per qualsiasi info.