Peschiera del Garda è un ottimo “campo base” per i cicloturisti. Può essere infatti punto di partenza per diversi itinerari: l‘anello del lago di Garda, la ciclabile del Mincio, escursioni verso le montagne che sovrastano il lago. Un’altra possibilità è quella descritta qui: un percorso che raggiunge Verona passando per piste ciclabili e strade di campagna secondarie. Sono 32 km (solo andata) con una facile salita più o meno a metà strada. I più allenati potranno quindi anche partire la mattina e tornare la sera. Chi preferisce pedalare con più calma (e anche dedicare maggior tempo alla visita della città di Verona) potrà fare scelte diverse.
Mappa
Profilo altimetrico
Descrizione del percorso
Iniziamo a pedalare dal centro di Peschiera del Garda, attraversando i vari canali del fiume Mincio lungo lo stesso percorso della Bolzano-Ferrara, in direzione nord. Si pedala inizialmente sul lungolago, superando i numerosi campeggi della zona, fino a una curva a destra in cui ci si allontana dal Garda (3,3 km). All’altezza dell’abitato di Pacengo si gira a destra per via Belvedere (5,9km), inoltrandosi nella campagna lungo strade poco trafficate, in quanto servono solamente alcune case isolate.
Continuate a seguire la strada principale, ignorando le varie deviazioni a destra e sinistra, e passando sotto la SS450 (8,8km). Al chilometro 11 ci si immette nella SP27a raggiungendo le case di Sandra’, da cui si esce prendendo via Corobbi. A questo punto il percorso compie una specie di V verso sud per aggirare una collinetta e addolcire la salita. Continuando sempre lungo la strada principale si supera Barbarago e si torna verso nord. Appena usciti dall’agglomerato di case si prende un bivio a sinistra (15,3km, via Santa Giustina), e dopo 1300 metri si prende a destra (16,6km) per passare sotto l’autostrada.
Siamo ormai in vista di Bussolengo. All’incrocio con la strada principale (SP5a, 18,7km) attraversatela e prendete via Roma a destra: all’inizio è un po’ stretta, ma ben presto comincia una pista ciclopedonale protetta che vi accompagnerà per qualche centinaio di metri, per poi purtroppo interrompersi. Superata una rotonda, il centro (via Mazzini) è chiuso alle macchine e si può quindi pedalare tranquilli.
Si è costretti dai sensi unici a fare un po’ di giri (le strade sono strette), ma ben presto le piste ciclabili ricominciano e portano fuori da Bussolengo, passando davanti al cimitero. Anche la strada comunale San Vito ne è dotata, con tanto di tunnel solo ciclopedonale che passa sotto alla SP1 (21,7km). Si raggiunge così velocemente un canale parallelo al fiume Adige (22,4km) dove si abbandona la strada continuando a seguire il canale fino a quando esso non è “raggiunto” da via Turbina (26,8km): a questo punto si continua lungo la strada, passando sotto la ferrovia (28km), girando poi a sinistra per attraversare un altro canale, tornando su un percorso ciclopedonale che ci accompagna fino all’ingresso nel centro di Verona.
Dopo la fatica fatta, è giusto visitare con calma la città scaligera, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e visitata ogni anno da milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Per la sua posizione geografica, la città è sempre stata uno snodo importante dell’Italia settentrionale, controllando le comunicazioni sia sull’asse nord-sud che est-ovest. Per questo motivo, conserva importanti monumenti di tutte le epoche storiche. Basti qui citare i più famosi: l’Arena di epoca romana, la Basilica medievale di San Zeno, piazza dei Signori dell’epoca scaligera, la Porta Nuova di epoca veneziana…
Il ritorno a Peschiera del Garda avviene lungo la stessa strada dell’andata. In alternativa, Verona è un importante snodo ferroviario da cui è facile raggiungere le principali città italiane.
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