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La preparazione della bicicletta per affrontare avventure sottozero

La preparazione della bicicletta per affrontare avventure sottozero

Bicicletta: avventure sottozero. Verrebbe da pensare che preparare la bicicletta per pedalate estreme nell’artico richieda molto tempo e componentistica speciale. Quando pensiamo al freddo la nostra tendenza autocentrica ci fa immaginare scenari apocalittici. Sono comuni i racconti degli abitanti artici, dalla Siberia al Canada, di persone rimaste bloccate sottozero, spesso purtroppo rimettendoci la vita, con il motore in avaria a causa del freddo glaciale.

Nel nostro attraversamento del circolo polare artico canadese in inverno, ci è capitato di imbatterci in macchinari da lavoro, vuoti, con il motore acceso in mezzo al nulla. Uno di questi abbiamo persino considerato di usarlo come riparo per la notte, ma il rumore e la puzza di gasolio ci hanno fatto desistere.

Le temperature in queste zone sono così rigide che il motore di una macchina ha bisogno di essere mantenuto costantemente al caldo per poter funzionare e far partire la scintilla che attiva la combustione. Per questo la maggior parte delle case hanno il garage riscaldato o una presa elettrica esterna. Ma per i macchinari da lavoro, distanti centinaia di chilometri dal primo caseggiato, l’unica alternativa è lasciare il motore acceso e sperare di trovarlo ancora così appena sarà necessario.

Preparare la bici per avventure sottozero

Mentre le storie di terrore sugli automobilisti bloccati sono abbastanza comuni, altrettanto non si può dire delle storie sui ciclisti. Sicuramente perché chi attraversa il circolo polare artico in inverno in bicicletta si prepara adeguatamente, ma anche perché la bicicletta riesce a funzionare egregiamente a qualsiasi temperatura. Naturalmente scendendo molto sotto lo zero è bene avere qualche accortezza in più.

bicicletta avventure sottozero
Preparazione della bicicletta per avventure sottozero

Quando abbiamo preparato la nostra avventura canadese a -30 °C , ci trovavamo nel pieno del deserto australiano con +40 °C, una differenza di temperatura che ha richiesto un grosso sforzo di immaginazione per capire esattamente a cosa andavamo incontro e di cosa avremmo avuto bisogno. Abbiamo speso molto tempo studiando i resoconti di chi, prima di noi, aveva già affrontato lo stesso percorso con le stesse condizioni.

Con avidità abbiamo consumato i video di Iohan Gueorguiev mentre pedalava sul McKenzie congelato qualche anno prima, cercando dettagli ed informazioni.

Copertoni chiodati

Il primo grosso accorgimento per la bicicletta sono stati i copertoni chiodati. Nelle zone remote che si attraversano entrando nel circolo polare artico, le strade sono generalmente lastre infinite di ghiaccio, impossibili da pedalare con normali copertoni. Per cui è necessario montare dei copertoni chiodati che fanno presa nel ghiaccio e evitano lo slittamento, un po’ come le catene della macchina.

Camere d’aria o tubeless?

Non prevedendo di incontrare temperature al di sotto dei -40°C abbiamo deciso di utilizzare normali camere d’aria. Pensandoci nel 2017 ancora non esistevano le Schwalbe Aerothan (speciali camere d’aria ultraleggere ed estremamente resistenti) ed il tubeless non era ancora così diffuso tra i viaggiatori di lunga percorrenza per problemi di reperibilità del liquido e del kit di riparazione. Nel giro di pochi anni lo scenario è cambiato completamente.

Schwalbe Aerothan camera d'aria ultraleggera
La camera d’aria ultraleggera Aerothan della Schwalbe

Grassi e lubrificanti

Di fondamentale importanza l’utilizzo di un grasso particolare per il movimento centrale ed i mozzi delle ruote. I normali grassi infatti rischiano di indurirsi alle basse temperature impedendo il regolare movimento delle sfere e bloccando completamente il sistema di rotazione sia dei pedali che delle ruote.

Bisogna cercare di mantenere lubrificate tutte le parti che effettuano movimento, compresi i cavi dei freni. Tutto avremmo pensato arrivati ad Inuvik, in Canada, tranne di non riuscire ad utilizzare il freno anteriore probabilmente bloccato dall’umidità congelata all’interno della guaina. Fortunatamente la Dempster Highway non presenta grandi discese per cui siamo riuscita ad andare avanti senza grossi problemi.

Durante la nostra pedalata in inverno in Asia Centrale, non toccando mai temperature al di sotto dei -20 gradi centigradi, non è stato necessario né cambiare i copertoni, percorrendo quasi sempre strade sterrate e nemmeno ingrassare le parti di movimento con lubrificanti speciali. Le nostre Cinelli Hobootleg hanno lavorato egregiamente durante l’attraversamento dell’Ustyurt Plateau in Uzbekistan e la Pamir Highway in Tagikistan nei periodi invernali.

Ma -20 e -40 °C non sono la stessa cosa per cui è bene curare minimamente la bicicletta affinché funzioni al meglio e non rischiare così di restare bloccati nel mezzo di un oceano congelato.

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