Salute

La tendinite del ciclista

Nonostante il ciclismo sia uno sport a bassissimo impatto su tendini e legamenti, alle volte è possibile sviluppare delle fastidiose e dolorose tendiniti. Solitamente, in assenza di asimmetrie o dismorfismi scheletrici, si tratta di tecnopatie legate a un errato posizionamento in sella o all’utilizzo di componenti non idonei. In questo articolo vedremo come si sviluppa e in che modo risolvere i problemi legati al tendine più grande del corpo umano, quello d’Achille.


Indice

Anatomia del tendine d’Achille

Il nome mitologico di questo tendine, scientificamente chiamato calcaneale, deriva dall’eroe greco Achille. La madre da bambino lo aveva immerso nelle acque del fiume infernale Stige per renderlo invulnerabile, poiché l’oracolo di Delfi ne aveva predetto la morte in tenera età. Peccato che per immergerlo lo avesse sostenuto dal calcagno, dimenticandosi di bagnare quella parte con l’acqua del fiume. Così Achille divenne invulnerabile tranne in un unico punto, il tallone, e fu proprio lì che Paride lo colpì con una freccia, uccidendolo.

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Tendine d’Achille

Tralasciando la mitologia e parlando in termini scientifici, il tendine calcaneale rappresenta l’estremità del muscolo surale (comunemente chiamato polpaccio), che è formato da tre ventri muscolari: il gastrocnemio e il soleo, che è doppio e simmetrico. Il tendine s’innesta sul calcagno e collega il polpaccio alla caviglia, sul lato posteriore del corpo. E’ il tendine più grande del nostro corpo, con una misura di quasi 15cm, formato da fibre di collagene tenute insieme da tessuti connettivali. Il compito del tendine è quello di modulare le funzioni meccaniche del soleo e del gastrocnemio, consentendo di muovere il piede. Questo è sottoposto a uno sforzo immenso: fate conto che deve sopportare qualcosa come 7 volte il nostro peso quando camminiamo e 15 volte lo stesso quando corriamo.

Nel ciclismo il suo lavoro è piuttosto limitato, data la scarsa mobilità del piede e il fatto che il peso del ciclista si scarichi sulla bicicletta e non sul tendine stesso. Nonostante questo lavoro in scarico, è possibile sviluppare una patologia, definita tendinite. Il problema è dovuto a un’infiammazione delle lamine di tessuto connettivale che tengono insieme le fibre di collagine del tendine. I sintomi si manifestano solitamente con gonfiore e dolore alla regione del tallone e a volte con l’impossibilità di muovere l’articolazione della caviglia.

Cause biomeccaniche della tendinite


Non essendo dei medici non possiamo dare alcuna indicazione su come curare i sintomi di una tendinite achillea ma possiamo vedere quali possono essere le cause, solitamente legate a un’errata messa in sella. Infatti una postura scorretta può sovraccaricare il tendine, sviluppando delle patologie. Per cui, se al termine di un’uscita in bici o al rientro di un viaggio, si presentano i sintomi di una tendinite achillea, bisognerà affiancare alle cure mediche anche una valutazione in sella per correggere eventuali errori. Nello specifico troviamo:

Sella troppo bassa

Se pedaliamo con una sella a un’altezza minore del necessario, rischiamo d’incorrere nella “pedalata di tallone”. Questo tipo di pedalata si manifesta con un’inclinazione eccessiva del piede, con il tallone che spinge verso terra per consentire ai muscoli della gamba di stendersi durante la fase di spinta. La ripetizione del gesto atletico errato comporta un’iperestensione del tendine d’achille che finisce per infiammarsi. Per questo la prima cosa da controllare è che l’altezza di sella sia giusta per le nostre proporzioni corporee e per la nostra flessibilità muscolare, consentendo di pedalare con il piede orizzontale in fase di spinta.

Tacchetta posizionata male

Se la tacchetta è troppo arretrata rispetto alla posizione corretta (in corrispondenza della prima testa metatarsale del piede), si ha uno spostamento in avanti del piede, con uno sbilanciamento delle forze. Infatti la forza muscolare generata dalla coscia e trasmessa alla tibia, si scaricherà più indietro rispetto all’asse del pedale, sovraccaricando il calcagno e quindi il tendine d’Achille. Un altro aspetto da tenere presente è l’inclinazione delle tacchette per agevolare la rotazione naturale del piede (che raramente è perfettamente diritto). Una tacchetta che costringe il piede in una posizione innaturale crea delle torsioni a livello delle articolazioni che si possono trasformare in tecnopatie a carico della caviglia, del ginocchio e del tendine calcaneale.

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Arretramento di sella non sufficiente

Terzo errore nell’impostazione della postura sulla bicicletta è l’arretramento della sella rispetto all’asse del movimento centrale. L’arretramento di sella influenza la posizione del ginocchio rispetto al pedale. La relazione migliore tra pedale e ginocchio è quando quest’ultimo si trova sullo stesso asse del perno del pedale, in una posizione definita neutrale. Spostando avanti o indietro il ginocchio (quindi diminuendo o aumentando l’arretramento di sella) si prediligerà l’espressione di potenza nel primo caso e il comfort nel secondo. Una posizione troppo avanzata può essere un problema poiché sovraccarica molto le articolazioni e i tendini, che si trovano a forzare parecchio e quindi possono infiammarsi;

Solitamente è bene agire su questi tre aspetti biomeccanici per eliminare il problema dell’infiammazione del tendine d’Achille. Il mio consiglio è quello di andare per gradi e quindi di controllare un aspetto alla volta e non farsi prendere dalla volontà di “strafare” e cambiarli tutti e tre assieme. Infatti è meglio per prima cosa regolare l’altezza di sella, assecondando il proprio cavallo e la flessibilità muscolare, e poi effettuare un’uscita. Se il problema persiste, allora converrà passare allo step successivo, cioè la regolazione delle tacchette. Se la tecnopatia non si risolve si dovrà correggere l’arretramento di sella, effettuare un’uscita e verificare il tutto. Seguendo il metodo è possibile capire dove fosse l’errore per evitare di ripeterlo nel futuro. Inoltre è molto più facile riposizionarsi su regolazioni precedenti in caso di peggioramenti visibili.

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basta dolori in sella

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Facciamo un esempio pratico: se io per risolvere una tendinite achillea regolassi l’altezza di sella, aumentandola e nell’uscita successiva avvertissi un peggioramento dei sintomi, sarei perfettamente in grado di capire l’errore: ho alzato in maniera insufficiente oppure eccessiva la sella. Grazie a ciò potrei risolvere con facilità il problema. Se agissi su tre regolazioni contemporaneamente e all’uscita successiva avvertissi dei peggioramenti, come potrei capire quale sia la causa? Dovrei cercare in tre direzioni diverse, magari peggiorando ulterioremente la situazione. Per cui l’approccio deve essere sempre: una regolazione per volta e vedere come va.

Infine va fatto notare che, se la regolazione biomeccanica non dovesse apportare benefici, il problema potrebbe derivare dall’utilizzo di scarpe non idonee con suola troppo morbida, che non limita l’escursione del tendine. Infatti l’uso di scarpe non destinate alla bicicletta (vedo tantissimi biker usare scarpe da tennis o da corsa, una volta ho trovato uno che usava un paio di scarpe casual di una nota marca di moda italiana) può comportare l’infiammazione del tendine. Per questo è sempre bene usare delle calzature appropriate alla disciplina praticata.

Concludendo


Ovviamente la regolazione biomeccanica non può risolvere problemi legati a dismorfismi scheletrici o a problemi muscolari, così come non potrà essere d’aiuto nei casi in cui la patologia sia ormai in stadio avanzato, con dolori accentuati e addirittura la riduzione dell’escursione del movimento articolare. In questi casi l’unica soluzione è rivolgersi al proprio medico ed effettuare gli esami e le cure per guarire, astenendosi completamente dall’utilizzo della bicicletta per non peggiorare la situazione.

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