Itinerari

La via verde di Tortosa: un parco divertimenti naturale di 45 km

Le vie verdi sono ex tracciati ferroviari che, una volta caduti in disuso, sono stati riconvertiti a uso ciclopedonale creando dei corridoi verdi che attraversano territori anche imponenti. Sono un tipo di infrastruttura su cui si sta investendo molto in tutta la Spagna e in particolare in Catalogna.

Sfruttando i vecchi sedimi ferroviari i sentieri che ne risultano sono perciò ampi, continuativi, pressoché pianeggianti e completamente isolati dal traffico automobilistico.

La Via Verde di Tortosa (la Val de Zafan), situata nella parte più meridionale della Catalogna corre dalla cittadina di Horta de san Joan in discesa fino a alla città di Tortosa per 45 km e potrebbe essere considerato un parco di divertimenti naturale per famiglie e per chi ama pedalare senza sforzo.

Il fondo è sterrato ma ben battuto e quindi ideale per essere percorso con qualunque tipo di bicicletta. L’importante è scordarsi l’e-bike: l’inclinazione negativa del tracciato la rendono perfetta anche per i meno allenati.

La partenza è da San Joan de la Horta, un bellissimo borgo di mille abitanti in collina dove il pittore catalano Pablo Picasso trascorse diversi periodi della propria vita. Per capirne il motivo basta fare una passeggiata tra le vie scoscese di questo paese, osservare il paesaggio circostante e sentire salire la voglia di dipingere. Proprio al genio del cubismo è dedicato un museo che entra nella vita privata dell’artista raccontando un Picasso ossessionato dalla pittura già da ragazzo. Sono presenti diverse riproduzioni di quadri realizzati durante i suoi soggiorni.

Un taliat (“caffè macchiato” in catalano) nella piazza bassa e si scende la veloce discesa che porta fino al tracciato della vecchia ferrovia. Il percorso attraversa le colline utilizzando un susseguirsi di ponti e gallerie, più o meno brevi che sono una vera benedizione nelle giornate più calde. Le gallerie più lunghe (sono 19 in totale) sono illuminate a sufficienza grazie ai led alimentati da impianti solari, si raccomanda tuttavia di dotarsi di luci anteriori e posteriori.

Tutt’intorno è un susseguirsi di macchia mediterranea, foreste, rocce e scorci sulla Val de Zafan.

La segnaletica è a prova di distratto e perdere la via è molto difficile.

Di tanto in tanto compare una vecchia stazione, trasformata in un luogo per la sosta e il riposo dei ciclisti.

Dopo le stazioni di Bot e di Prat, al 15° km si arriva a Fontcalda, un bacino termale naturale inserito in una gola meravigliosa; per arrivarci bisogna uscire dal tracciato e percorrere una discesa tanto ripida quanto breve. La temperatura dell’acqua è di 22 gradi, quindi buona per tutte le stagioni. Vivamente consigliato portarsi il costume da bagno: resistere a quelle acque è difficile.

Tornati sulla via verde, si riprende a scivolare verso valle su un paesaggio adesso più addomesticato, si passa per la stazione di Prat de Compte e il tracciato arriva a congiungersi con il fiume Ebro, ma non prima di aver superato Benifallet.

La vecchia stazione di Benifallet è una delle opere di riconversione più riuscite: oggi è un bar-ristorante che, complice una cucina succulenta, lavora a pieno regime. Per chi non ha fretta è un passaggio obbligato.

Può valere la pena anche lasciare la traccia per visitare il paese, ma soprattutto il complesso di grotte che attrae turisti da ogni dove.

La vista dell’Ebro è monumentale: il più grande fiume della penisola iberica solca maestosamente la valle, circondato da vegetazione rigogliosa.

Le gallerie sono ormai alle spalle e lo spirito della pedalata sarà meno suggestivo, ma non di minore qualità.

La via verde si trasforma quindi in un tracciato circondato per km da oleandri che, al momento della fioritura, rendono estatica l’esperienza.

Lungo la strada verso Tortosa si incontra anche il paesino di Xerta, nella cui vecchia stazione è stato allestito un bike centre con caffetteria: qui si possono noleggiare bici di qualunque tipo e anche organizzare dei transfer con bici al seguito.

Tortosa arriva quasi all’improvviso, una piccola città dalla storia molto densa, ma che non ama raccontarsi. La vita qui scorre alla stessa velocità delle acque dell’Ebro, ormai prossime al delta.

Può valere la pena fermarsi per una notte per continuare il giorno successivo alla scoperta del delta dell’Ebro.

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