Quando si parla di allenamento e valutazione della prestazione nel ciclismo, sono molti gli elementi da tenere in considerazione: resistenza aerobica, soglia lattacida, forza muscolare degli arti inferiori, ecc.
Con l’avvento dei misuratori di potenza sono stati poi introdotti e divulgati nuovi concetti che, invece che basarsi sulla frequenza cardiaca, si basano sull’effettiva forza impressa sui predali: ciò ha permesso di affinare maggiormente la preparazione atletica del ciclista sulla base di dati più oggettivi e più dettagliati. Infatti il Power Meter, misurando la potenza di spinta e trazione durante la pedalata, consente di capire in modo approfondito la prestazione sportiva del singolo individuo (dall’amatore al professionista) riuscendo addirittura, se integrato su pedali e montato su entrambe le pedivelle, a evidenziare le asimmetrie tra arto inferiore destro e sinistro; andando anche oltre ai già preziosissimi dati di Bilanciamento di potenza (L/R Power Balance).
Indice
• Perché studiare l’asimmetria di spinta tra i due arti
• Come valutare la differenza di spinta
• Cause dell’asimmetria e come migliorare il bilanciamento
• Concludendo
Perché studiare l’asimmetria di spinta tra i due arti
Quando un ciclista si allena globalmente (cercando di migliorare la resistenza, alzando il valore del proprio VO2max, cercando di spostare verso l’alto la soglia del lattato), l’analisi dettagliata della spinta non rappresenta un dato particolarmente importante. Tutta l’attenzione sarà rivolta all’intensità, al volume di lavoro, ai tempi di percorrenza su determinati tratti. La situazione cambia invece, quando un atleta ha ormai raggiunto un picco di prestazione e di forma, elevato o non, dal quale non riesce ad avanzare e ottenere ulteriori miglioramenti; in quel caso, per evolvere, è fondamentale analizzare ogni minimo aspetto della pedalata per intervenire più efficacemente. L’analisi della spinta e delle asimmetrie tra gamba destra e sinistra è un valido strumento per individuare molte di questi aspetti specifici e lavorare in modo più mirato.
Per poter studiare nel dettaglio come analizzare la spinta globale e quella di ogni singola gamba, è necessario dotarsi di un misuratore di potenza preciso, possibilmente con doppio sensore (ovvero con un sensore separato per gamba destra e sinistra). Secondo noi, la soluzione migliore è quella di utilizzare un sistema su pedale, che legge appunto la potenza dove viene applicata, senza dispersioni. Per questo articolo noi abbiamo utilizzato il power meter su doppio pedale Assioma DUO, progettato e prodotto dall’azienda italiana Favero Electronics. Durante i test ne abbiamo apprezzato particolarmente la facilità di installazione (si monta e si sposta come un comune pedale) e la possibilità di collegarlo contemporaneamente al ciclocomputer e al PC tramite doppia comunicazione ANT+ e Bluetooth.
Come valutare la differenza di spinta
Da dove partire? La soluzione migliore è valutare la spinta durante un test massimale come quello della FTP o della LTHR, per poi analizzare i dati con un software (ne potete trovare diversi su internet; anche gratuiti). In alternativa si può fare un test di 30 minuti, a intensità submassimale (non a esaurimento) sui rulli, in modo da ricreare un ambiente “da laboratorio”, privo di tutte le interferenza tipiche dell’uscita in strada.
Una volta caricata la traccia registrata dal misuratore di potenza su Golden Cheetaah, andate nella sezione “Corsa in bici” e cliccate sulla finestra “In più”.
Da qui selezionare “Impostazioni grafico” e si aprirà una pagina pop up. Andate su “Curve” e selezionate tutti le spunte relative al bilanciamento destra e sinistra.
Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio le singole performance:
• Bilanciamento destro e sinistro (Power Balance): possiamo andare a valutare (in percentuale), quanta della potenza generale espressa in una rivoluzione del pedale sia stata generata dalla gamba destra e quanta dalla gamba sinistra;
• Efficienza di coppia (Torque Effectiveness): identifica la percentuale di potenza di spinta generata durante una rivoluzione del pedale. In sostanza si effettua un rapporto percentuale tra la potenza generata in spinta e quella totale. Il valore massimo possibile è il 100%;
• Picco di potenza (Power Peak): è il punto di massima espressione di potenza nell’arco della pedalata. In letteratura questo punto è riferito alla pedivella orizzontale (parallela al terreno). E’ importante che il picco di potenza tra destra e sinistra sia equilibrato e posizionato nello stesso momento, al fine di ottenere una pedalata il più omogenea possibile;
• Omogeneità di pedalata (Pedal Smoothness): è il rapporto percentuale tra la distribuzione, nella circonferenza della pedalata, tra la potenza media generata e il picco di potenza;
Cause dell’asimmetria e come migliorare il bilanciamento
Se il dato proveniente dal Power Meter mostrasse un’asimmetria di lato, i motivi potrebbero essere molteplici. Per il miglioramento della prestazione, ognuno di questi andrebbe studiato e risolto.
Posizionamento biomeccanico scorretto
La prima causa, quella più ovvia per un’asimmetria di spinta, può essere quella di uno scorretto posizionamento sulla bicicletta. Ci è capitato spesso durante i bikefitting di trovare ciclisti con tacchette montate in modo asimmetrico o “casuale”. Avevano magari cambiato scarpe o nessuno li aveva formati sul corretto posizionamento e si erano arrangiati con un posizionamento fai-da-te. Altra causa riscontrata per la spinta asimmetrica era dovuta alla sella leggermente ruotata verso destra o sinistra e che imponeva un adattamento al ciclista. Oltre a generare una spinta di pedalata poco efficace, un errato bikefitting è comunque una situazione alla quale rimediare perché potrebbe provocare, oltre che riduzioni della performance, anche problematiche posturali e di salute. Analizzare la simmetria di spinta in tempo reale è perciò un importante vantaggio per chi decide di munirsi del misuratore di potenza.
Differenza di massa muscolare tra lato destro e sinistro
Dopo aver stabilito e definito il corretto posizionamento in sella con un biomeccanico, nel caso in cui l’asimmetria di spinta sia ancora presente, è lecito pensare che sia dovuta ad uno squilibrio tra i muscoli di destra e di sinistra. Anatomicamente parlando è normale che il nostro organismo non risulti esattamente simmetrico; tutti noi presentiamo delle asimmetrie, sia di tipo scheletrico che muscolare, dovute ad atteggiamenti posturali, prevalenze di lato e storia sportiva. Il powermeter che prevede l’analisi della spinta di entrambe le gambe è un ottimo ausilio non solo per il biomeccanico, ma anche per il preparatore atletico o l’allenatore, per decidere su quali muscoli andare a lavorare per compensare le asimmetrie morfologiche e anatomiche. Osservando i profili di spinta e trazione si riescono a identificare i punti del ciclo di pedalata critici e risalire ai muscoli che non permettono di ottenere la stessa prestazione tra destra e sinistra.
Scarsa capacità di reclutamento simmetrico dei motoneuroni
Quando ci muoviamo il sistema nervoso centrale, in particolare la corteccia motoria, comanda i muscoli attraverso il sistema nervoso periferico, reclutando le fibre muscolari responsabili della contrazione. Negli atleti più evoluti il comando motorio viene inviato in maniera altamente selettiva e ottimizzata, reclutando solo i distretti muscolari strettamente necessari al movimento; tutto deve essere improntato alla massima economia e minimo dispendio energetico. Contrariamente all’atleta esperto, l’amatore, non possiede questa capacità e durante la pedalata non sfrutta il miglior schema motorio possibile. L’uso del misuratore di potenza può servire per allenare questa capacità perché con sessioni specifiche, soprattutto indoor sui rulli, fornisce al ciclista un utile feedback con ben 3 dati di grande importanza: simmetria di spinta, efficienza di coppia e uniformità di pedalata.
Infortuni e traumi
Il pedale misuratore di potenza è molto importante per supportare la fase di recupero in seguito a un infortunio. Dopo aver lavorato con il fisioterapista “sul lettino”, prima di ricominciare a pedalare in modo serio ed essere considerato guarito, il ciclista dovrebbe verificare che anche il gesto atletico in bicicletta risulti corretto e nessuno strumento, a eccezione del power meter, permette di raggiungere questo obiettivo. Durante uscite di intensità via via crescente, fornendo i dati registrati provenienti dai pedali al proprio terapista, si può effettuare un monitoraggio attento e preciso del recupero. Così si evitano nuove ricadute e infortuni da sovraccarico potendo avere il confronto tra lato sano e infortunato del ciclista.
Concludendo
La simmetria di spinta è un elemento fondamentale per la prestazione del ciclista di ogni livello. Che sia per la prevenzione di patologie muscolari e tendinee, sovraccarichi articolari oppure per il miglioramento della prestazione, solo con il pedale misuratore di potenza è possibile studiare questo aspetto durante vere uscite su strada.
Ricordiamo che tutte le nozioni riportate sono puramente informative e non intendono sostituire il parere del vostro medico di fiducia.
Autori
Omar Gatti: responsabile area tecnica Bikeitalia
Paolo Gaffurini: PhD in scienza dell’esercizio fisico e professore all’Università di Brescia presso la facoltà di Scienze Motorie.
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