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Luci anteriori per bici: quanti lumen sono abbastanza?

Luci anteriori per bici: quanti lumen sono abbastanza?

È arrivato l’autunno e le giornate si sono accorciate. Il cambio dall’ora legale a quella solare ci ha portato via un’ora di luce, alla sera, e pedalare al buio col rischio di non essere visti è una strada non percorribile.
Le luci anteriori sono una dotazione indispensabile: andiamo a vederne le caratteristiche.

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Se rendersi visibili è la condizione assolutamente necessaria, vale la pena chiedersi “quanto occorre vedere quando si pedala di notte?”

Ovviamente non esiste una risposta univoca a questa domanda: perché tutto dipende da una serie di questioni quali l’illuminazione stradale, il fondo stradale, la velocità e il livello del traffico.

Pedalare in centro città dove le luminarie non lasciano un solo angolo di strada avvolto dall’oscurità, in una periferia dove il comune è andato al risparmio o in mezzo a un bosco dove l’unica luce è quella delle stelle e il fondo stradale è pieno di insidie non è la stessa cosa e per ciascuna situazione si richiedono dotazioni differenti.

Cos’è il lumen?

Per capire qualcosa in più partiamo dall’unità di misura della luminosità, il lumen che rappresenta la quantità di luce visibile all’occhio umano emessa da una determinata fonte. Tutte le luci disponibili sul mercato sono catalogate in termini di lumen, ma quanti lumen sono adatti a quali contesti?

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Il peso è una componente importante per la scelta della luce: si va dai 43 ai 258 grammi

Verrebbe da dire “il più possibile”, ma come al solito puntare su caratteristiche funzionali elevate significa anche fare conto con alcuni aspetti negativi quali aumento dei costi, aumento dei pesi, riduzione dell’autonomia d’uso e aumento dei tempi di ricarica.
Per cercare di fare chiarezza sul tema, abbiamo deciso di utilizzare alcuni prodotti dal catalogo Cateye e di compararli tra loro.
I prodotti che abbiamo preso in considerazione sono i Volt80, Volt200, Volt400, Volt800 e Volt1600. Si tratta di dispositivi al led a luce bianca (da montare all’anteriore) con batterie al litio e ricarica USB, che emettono luce rispettivamente pari a 80, 200, 400, 800 e 1600 lumen.

Abbiamo messo a confronto i diversi modelli in una strada di campagna in condizioni di oscurità pressoché assoluta per capire quanta illuminazione possa essere ritenuta sufficiente. In questa valutazione ci siamo concentrati esclusivamente sui lumen sviluppati perché questi sono quanto dichiarato dai vari produttori, ma sarebbe opportuno considerare anche, ad esempio, la lente che determina il cono di luce proiettato.

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Le foto che vedete qui sotto danno un’idea della differenza tra le diverse situazioni e sono state realizzate utilizzando gli stessi valori di iso, diaframma e tempo di esposizione:

Quello che emerge dal nostro esperimento empirico è che 80 lumen garantiscono una visione di ciò che avviene entro i 3 metri innanzi a sé, ma esclusivamente nel punto esatto in cui viene puntato il faro. Mentre la versione da 200 lumen consente anche un’illuminazione laterale. Salendo a 400 lumen si ha una buona visione fino a 10 metri. A 800 lumen si possono raggiungere i 15 metri di buona illuminazione, mentre con 1600 lumen, si ha la sensazione di riuscire a scorgere qualunque dettaglio nell’arco dei 15 metri avanti a sé e il punto di buio arriva a oltre 40 metri di distanza.

Giusto per avere un elemento di paragone, i fari (alogeni) delle automobili emettono generalmente 1500 lumen e questo basta per capire che non è necessariamente vero che più lumen ci sono, meglio è. Proviamo infatti a immaginare di passeggiare su una via pedonale del centro storico di una qualunque città e incontrare un veicolo che ci viene incontro e ci spara i suoi 1500 lumen dritti negli occhi da una distanza di 5 metri. Non è sicuramente un’esperienza piacevole, ma dall’altra parte del manubrio, illuminare una parte di strada già illuminata a giorno dai lampioni del comune è un palese spreco di energia che si traduce in una riduzione dell’autonomia d’uso della luce.

Quanti lumen? A ciascuno il suo

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Ambito ottimale di utilizzo dei dispositivi

Sulla base dell’uso che si fa generalmente della bicicletta si può pertanto arrivare a tipizzare l’esigenza in termini di lumen: chi utilizza la bici alla sera esclusivamente nel centro storico delle città (tipicamente ben illuminate) potrà accontentarsi di un quantitativo di 80 o 200 lumen; chi si sposta anche nelle periferie, magari attraversando qualche parco, potrebbe sentire l’esigenza di disporre di fino a 400 lumen; chi si sposta anche su strade extraurbane (le famigerate provinciali spesso buie come caverne) dovrebbe non lesinare, mentre la massima potenza è richiesta solamente per chi utilizza la bici in notturna in ambito offroad per cui occorre tenere sotto controllo ogni singolo sassolino che possa finire sotto le ruote.

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A questi elementi vanno inoltre aggiunte considerazioni relative a condizioni atmosferiche (in caso di riduzione della visibilità occorre compensare con la luminosità) e alla velocità di crociera (quanto maggiore è la velocità tanto maggiore deve essere la luminosità).
Ma nella scelta del giusto dispositivo illuminante devono essere anche considerati aspetti come il costo e il peso: illuminazioni più performanti sono anche più pesanti, costose richiedono maggiori tempi di ricarica e quindi, come sempre, la sfida è trovare il giusto equilibrio tra performance e prezzo.

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Un elemento da non trascurare è la durata d’utilizzo della luce con una carica e il tempo necessario per la carica.

Mentre la durata d’uso di un faro anteriore alla massima potenza ha una durata standard (dichiarata dal costruttore) di circa 2 ore a prescindere dalla potenza (tanta potenza = batteria molto grande), il discorso cambia quando si usa il faro in modalità “flashing” che utilizza una luminosità massima di 200 lumen e quindi offre prestazioni che vanno dalle 5 ore per il Volt80 fino alle 100 ore per il Volt1600.

Ma la grande differenza in termini di tempo riguarda soprattutto il momento della ricarica: Ricaricare il dispositivo Volt80 richiede 1,5 ore; il Volt200 richiede 3 ore; 6 ore per il Volt400; da 5 a 11 ore per il Volt800 e addirittura da 9 a 16 ore per il Volt1600.
In ogni caso vale la pena riflettere su una questione: una delle più grosse critiche che vengano mai rivolte a chi va in bicicletta è di andarsene in giro spesso e volentieri di notte senza luci. E sappiamo tutti quanti che questa critica corrisponde alla verità. Sappiamo anche che una delle argomentazioni maggiormente riportate nei verbali in caso di incidente è il classico “non l’ho visto”.
Se la scelta su quanti metri vedere davanti a sé può essere lasciata al singolo, quella di rendersi visibile non può essere argomento di discussione. Il mercato offre soluzioni per tutte le tasche e in molte situazioni le luci da bici vengono regalate come gadget.

gadget
Gadget ottenuti in vari eventi: nessuno circoli più al buio.

Davvero non esiste più nessuna scusa per non essere visibili quando ci si muove in strada.

Articolo aggiornato a ottobre 2024

Commenti

  1. ALFONSO PINZINO ha detto:

    Come ripresa del mio commento precedente, una considerazione in merito ai lavoratori che utilizzano la bicicletta per effettuare consegne anche notturne:
    come mai i datori di lavoro dei settori di delivery non sono obbligati a fornire al personale dispositivi luminosi e/o riflettenti personali e borsoni o cassoni con profilo luminoso e/o riflettente tipo i profili dei camion?

  2. ALFONSO PINZINO ha detto:

    Credo che, oltre ai dispositivi di illuminazione e/o riflettenti, posizionati sulla bicicletta, siano altrettanto indispensabili i dispositivi indossabili di illuminazione e/o riflettenti personali.
    Se si incrocia un ciclista mentre si è alla guida di un auto, di notte o in condizioni di scarsa luminosità e la bicicletta non è dotata di dispositivi riflettenti laterali risulta difficilmente individuabile e si rischia di investire il ciclista.
    Se un ciclista viene urtato lateralmente, frontalmente o posteriormente e finisce lontano dalla bicicletta, rischia di essere investito da un altro mezzo perché non è visibile.
    Pertanto è necessario che, sia la bicicletta, che il ciclista, debbano essere entrambi dotati di dispositivi di illuminazione e/o riflettenti separati.
    Personalmente quando uso la bicicletta in condizioni di scarsa luminosità o di notte utilizzo i seguenti dispositivi:

    PERSONALI:
    – Casco con posizionate luce frontale bianca (fissa e intermittente), luce posteriore rossa (fissa e intermittente).
    – Bretelle riflettenti da cantoniere.
    (fissa e intermittente).

    SULLA BICICLETTA
    – Luce anteriore bianca (fissa e intermittente).
    – Luce posteriore rossa (fissa e intermittente).

    – Dispositivi riflettenti sui raggi e cerchioni e/o copertoni con particolari riflettenti.

    Tutti materiali sono reperibili online o presso negozi di articoli sportivi.

  3. Reda ha detto:

    voglio questa luce e quanto costa e di dove siete io abito a santhia

    [ Le luci di cui si parla nell’articolo sono del marchio Cateye, per maggiori informazioni può fare riferimento al loro sito: https://www.cateye.com/ ]

  4. Francesco ha detto:

    volevo sapere quanti siano i lumen consigliati per una bdc usata con la luce del giorno a fini di avvertimento

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