Parigi è tutt’oggi famosa per i suoi eleganti “boulevard”, la cucina internazionale e il panorama urbano raffinato. Nell’ultimo decennio, questa splendida metropoli ha coniugato la sua eleganza storica con la modernità su due ruote, proiettandosi verso il titolo di capitale ciclabile d’Europa.
Il centro è sempre più a misura di ciclista, il traffico automobilistico cala. Questo, in vista delle Olimpiadi, è un ottimo segnale, anche se bisognerà vedere se i provvedimenti presi non congestioneranno le aeree periferiche. Inoltre, come funzionerà nelle banlieue? Anche qui verrà ripensata la mobilità? La città, all’esterno delle aree centrali e del trafficatissimo boulevard Périphérique, conta ancora moltissime automobili.
In questo articolo cerchiamo di mettere assieme gli aspetti salienti dell’ultima decade in un mondo di eleganza su due ruote, infrastrutture innovative, e un profondo impegno per la sostenibilità.


Infrastrutture ciclabili
Parigi ha trasformato il suo paesaggio urbano per accogliere i ciclisti con le braccia aperte. Le sicure piste ciclabili si snodano attraverso la città, ma l’elemento più caratteristico è sicuramente la “Voie Georges Pompidou,” una lunga pista ciclabile sulle rive della Senna. Percorrendo questo itinerario, i ciclisti possono godere della vista sulla cattedrale di Notre-Dame e sulla torre Eiffel, creando un’esperienza ciclistica unica al mondo, a volte vicino al surreale. Alla sua apertura nel 2017 la felicità dei ciclisti si contrapponeva al fastidio degli automobilisti. Oggi forse ci si comincia ad abituare al cambiamento.
Il cambiamento c’è stato anche per la celebre Rue de Rivoli che da arteria molto trafficata è diventata una superciclabile in un tempo davvero breve. È successo dopo la pandemia, quando la sindaca Anne Hidalgo ha deciso di chiudere l’iconica strada al traffico motorizzato.
Ma ciò che rende Parigi davvero speciale sono i suoi “Ponts Par Nature” (ponti verdi). Questi giardini galleggianti si trovano sopra i ponti della città e fungono da oasi verdi per i ciclisti. Puoi fare una pausa, ammirare l’arte di strada locale e immergerti in un’atmosfera che rende Parigi unica.


Sostenibilità su due ruote, e le Olimpiadi?
Parigi sta adottando una strategia ambiziosa per risolvere il problema del traffico, specialmente in vista delle Olimpiadi, con un focus particolare sulle biciclette. La città sta investendo tantissimo nell’espansione delle piste ciclabili, creando una rete intricata che attraversa la città. Questo incoraggia i residenti e i visitatori a optare per le biciclette, riducendo così il numero di veicoli sulle strade. Inoltre, il sistema di bike sharing è stato potenziato, rendendo le biciclette facilmente accessibili a chiunque desideri esplorare la città in modo sostenibile.


Parigi ha implementato anche misure per disincentivare l’uso dell’auto, come limiti di velocità molto bassi e pedaggi urbani nelle zone più congestionate. Queste prese di posizione radicali non solo riducono l’inquinamento e migliorano la qualità dell’aria, ma contribuiscono anche a rendere il centro urbano più sicuro e accogliente per i ciclisti.
Queste iniziative rappresentano una risposta concreta al problema del traffico, integrando la bicicletta come componente essenziale della soluzione in vista delle Olimpiadi.
La sicurezza prima di tutto
Parigi ha adottato un approccio olistico alla sicurezza stradale. I giovani ciclisti partecipano a programmi educativi facoltativi, che insegnano loro le regole della strada e promuovono la condivisione delle strade in modo sicuro.
Gli automobilisti partecipano a corsi specifici (non obbligatori) per aumentare la loro consapevolezza della presenza dei ciclisti. Un’innovazione chiave è stata l’introduzione del limite di velocità di 30 km/h in quasi tutte le aree urbane del centro. Questa misura sta per essere introdotta in moltissima città europee e non solo migliora la sicurezza, ma contribuisce anche a ridurre l’inquinamento e promuove un comportamento responsabile.


La voce della comunità di Parigi: Michele
Parlando con Michele, un appassionato ciclista residente a Parigi da 12 anni, emerge una trasformazione epocale nelle infrastrutture ciclabili della città. Lui ricorda che all’inizio della sua avventura, la mancanza di piste ciclabili rendeva pericolosa la pedalata per le strade parigine. Gli automobilisti spesso ignoravano i ciclisti. Cose viste e riviste in Italia, purtroppo.
Tuttavia, negli ultimi anni, c’è stata un’impressionante evoluzione. Parigi ora vanta un’ampia rete di piste ciclabili che consente di attraversare la città in sicurezza. La comunità ciclistica parigina è cresciuta notevolmente, ma questo ha portato anche a sfide come ingorghi ciclistici e occasionali tensioni tra ciclisti. Nonostante ciò, rimane una forte solidarietà tra coloro che scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto. La storia di Michele è una testimonianza di come Parigi stia pedalando verso un futuro più sostenibile e ciclismo-friendly.
Parigi è in continua evoluzione e sta dimostrando che una grande metropoli con un impianto antico, può adattarsi con successo alla cultura della bicicletta. L’obiettivo dichiarato da David Belliard (braccio destro della Hidalgo) nel 2021 era quello di rendere la città 100% ciclabile entro il 2026. Ce la faranno?
Se altre capitali europee seguiranno l’esempio di Parigi, potremo assistere a una rivoluzione ciclistica in tutta Europa, contribuendo a ridurre l’inquinamento atmosferico e a migliorare la qualità della vita urbana! Paris, la Ville des Lumières, potrebbe diventare anche la “Città delle Biciclette”, chissà.
Noi siamo fiduciosi.
Fonti: www.paris.fr | www.gouvernement.fr | www.lespontsparnature.fr
Articolo molto interessante, esempi realizzati di una possibile sostenibilità che naturalmente deve essere pensata, come dice giustamente Andrea, rispettando e valorizzando la città in cui viene progettata. Grazie!
“Eh…! Ma Roma non è Parigi!”… Ritornello già sentito? Tipo quando si porta Amsterdam come esempio? Complimenti all’autore dell’articolo per la fiducia… Spero di poterla esprimere anche io, un giorno…
Apprezzo molto gli articoli di Andrea Veronese. Chiedo di ricevere il vs materiale informativo, grazie
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