Quando si parla di allenare la forza, molti ciclisti sembrano non sentirci: da un lato sono spaventati da leggende metropolitane e dall’altro pensano che non sia importante. La maggior parte dei ciclisti amatoriali infatti è convinta (erroneamente) che per eccellere in questo sport si debba solo pedalare e il più a lungo possibile. Oltre al fatto che parecchi studi indicano che l’intensità sia maggiore del volume, è anche vero che moltissimi ciclisti sono esposti a infortuni da sovraccarico, che vediamo quotidianamente nei nostri Bikeitalia LAB, dove effettuiamo visite biomeccaniche. Oltre a questo emerge chiaro un aspetto: allenare la forza rende più resistenti.
Allenare la forza: perchè ci rende più resistenti
Allenare la forza non ha il solo scopo di rendere i muscoli più forti e di migliorare la connessione neuromuscolare ma anche di rendere più resistenti agli stress da sovraccarico i tessuti più deboli: tendini, ossa, cartilagini e legamenti. Questi, soprattutto tendini e legamenti, sono i tessuti che s’infiammano più facilmente nel ciclista medio e che spesso producono infortuni che ci costringono a rinunciare alla bici per qualche tempo.
Grazie all’allenamento della forza invece possiamo effettuare quello che tecnicamente viene chiamato “adattamento anatomico”, ovvero migliorare la resistenza tissutale di tutto il corpo e quindi prepararlo per gli stress che andrà a subire nel futuro. Vi faccio un parallelo: sapete perchè i maratoneti kenioti sono i più forti al mondo? Perchè passano l’infanzia a camminare a piedi nudi, attività che rinforza i loro tendini e legamenti e li rende in grado di sopportare volumi di allenamento che sono suicidi per un corridore occidentale. Lo stesso avviene con l’allenamento della forza per il ciclismo: i pesi permettono di aumentare la contrazione muscolare e questa di rimando forza i tendini a rinforzarsi e le ossa ad aumentare la propria matrice ossea.
I pesi, lo strumento per ridurre gli infortuni nel ciclismo?
Una meta-analisi, dal titolo “The effectiveness of exercise interventions to prevent sports injuries: a systematic review and meta-analysis of randomised controlled trials”, ha messo a confronto quattro diverse attività che spesso vengono utilizzate a scopo preventivo: stretching, propriocezione, allenamento della forza e multisport. Tra le quattro lo stretching si è dimostrato non avere alcun benefici in termini di prevenzione degli infortuni mentre l’allenamento della forza mostrava dei benefici più alti rispetto alla proprocezione e al multisport (che comunque risultano essere validi nella prevenzione degli infortuni).
E’ stato visto che l’allenamento della forza ha dei benefici sia nella prevenzione degli infortuni acuti (che nel ciclismo sono rari, a meno di traumi diretti) ma anche di quelli cronici, che invece rappresentano il 99% dei traumi di questo sport. Quindi la palestra, intesa come sollevamento di pesi volti alla tonificazione muscolare, effettuata con criterio e con un’ottica corretta al ciclismo è una delle migliori strategie per ridurre o risolvere i dolori in bici.
Impara ad allenare la forza con il nostro corso online
Se volete imparare ad allenare la forza in maniera corretta e scientifica e soprattutto con il giusto focus sul gesto della pedalata, noi di Bikeitalia abbiamo creato il corso online “L’allenamento della forza nel ciclismo”. Un videocorso online di 3,5 ore per capire come funziona la forza, come allenarla per il ciclismo e come creare un piano di allenamento annuale. Il corso è accompagnato da slide e da due libri di testo: “L’allenamento della forza nel ciclismo” e “Allenamento funzionale per ciclisti”. Il relatore del corso è Omar Gatti, biomeccanico, laureato in scienze motorie e direttore della formazione Bikeitalia.
Per maggiori informazioni sul corso potete cliccare sul box sottostante: