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Piemonte, da ferrovie a ciclabili: la Via delle Risorgive e la Via della Pietra

Piemonte, da ferrovie a ciclabili: la Via delle Risorgive e la Via della Pietra

Nell’ultimo decennio nella pianura piemontese a cavallo fra la Città Metropolitana di Torino e la Provincia di Cuneo è stato fatto un prezioso lavoro di riconversione di due ex ferrovie inutilizzate da molti decenni. Per tutti coloro che – come il sottoscritto – sono alla costante ricerca di assi viari su cui pedalare in condizioni di maggiore sicurezza, la scoperta della Via delle Risorgive inaugurata nel 2017 ha rappresentato un importante stimolo a dirottare parte delle uscite stagionali a sud di Torino, in un’area solitamente poco esplorata soprattutto per ragioni di traffico.

Parallelamente a quest’asse di 19,2 km che unisce Airasca a Moretta, è stata completata, con inaugurazione nell’ottobre del 2023, l’asfaltatura della Via della Pietra che collega Barge a Bricherasio creando un’alternativa pedemontana di 11,2 km. E, di conseguenza, creando anche i presupposti per un itinerario ad anello con oltre 30 km da percorrere in sicurezza. Vediamo come.

Via delle Risorgive: da Airasca a Moretta

Via delle Risorgive - crediti Davide Mazzocco
Via delle Risorgive – crediti Davide Mazzocco

Come accade quando si valorizza un “ramo secco” regalandolo alla comunità dei pedalatori, anche ad Airasca si può arrivare via treno, con il collegamento ferroviario che unisce Torino e Pinerolo. Si tratta di un’opportunità davvero ghiotta per le famiglie e per tutti coloro che non amano pedalare su strade promiscue. Spostandosi esclusivamente sulla pista ciclabile e percorrendola nei due sensi di marcia è possibile pedalare per 38,4 km in totale sicurezza.

Una volta usciti dalla stazione di Airasca si percorre Via della Stazione a destra fino a Via della Maniga, poi, dopo un’ulteriore svolta, si giunge all’ingresso della pista ciclabile, situata ad appena 550 metri dal nodo ferroviario. L’asfaltatura relativamente recente, una buona manutenzione e la regolarità delle pendenze rendono questa ciclovia decisamente piacevole da percorrere.

La Via Delle Risorgive, più comunemente conosciuta come la Pista ciclabile Airasca-Moretta, è stata ricavata dall’asfaltatura del sedime dell’ex linea ferroviaria che unì Airasca a Saluzzo fra il 1884 e 1986. Dopo trent’anni di abbandono, i lavori di asfaltatura hanno fatto di quest’asse uno dei più importanti passaggi dell’EuroVelo8 in territorio italiano. Nei 19,2 km che uniscono Airasca a Moretta si attraversano i territori di Scalenghe, Cercenasco, Vigone e Villafranca Piemonte, località tradizionalmente legate all’agricoltura e all’allevamento bovino.

Quando si entra nei centri abitati e in corrispondenza con le intersezioni della viabilità ordinaria, occorre rallentare e prestare la massima attenzione al comportamento dei conducenti dei mezzi motorizzati. In ogni caso la pedalata sulla Via delle Risorgive è estremamente piacevole e rilassante. Oltre ai ciclisti e ai pedoni, la pista è frequentata da roller e skiroller.

Località e aree di sosta

Nelle quattro località intermedie del percorso, sfruttando gli spazi delle antiche stazioni ferroviarie, sono state costruite altrettante aree di sosta. Attrezzate con una fontana, rastrelliere e una tettoia consentono di ristorarsi e ripararsi in caso di maltempo. A Vigone è stata allestita un’area outdoor con attrezzi ginnici.

Brevi deviazioni dal percorso consentono di rifocillarsi in bar, chioschi, trattorie e ristoranti. Il nome di questo itinerario cicloturistico si deve alle numerose risorgive presenti nella zona. Una di queste sorgenti d’acqua dolce provenienti dalle falde freatiche è il Fontanile Ulè che si trova fra Vigone il ponte sul fiume Pellice.

Via della Pietra: da Bricherasio a Barge

Dopo alcuni anni di lavoro, dallo scorso 28 ottobre la Via della Pietra è interamente asfaltata da Bricherasio a Barge. Gli 11,2 km che collegano il comune del torinese a quello del cuneese sono ora accessibili a qualsiasi tipo di bicicletta. L’altissima qualità del fondo stradale e la messa in sicurezza dei tratti più esposti con parapetti lignei e metallici rendono questa pedalata interprovinciale ideale anche per i piccoli pedalatori. A differenza di quanto avviene sulla Via delle Risorgive, il problema delle intersezioni con la viabilità secondaria della Via della Pietra è stato risolto con la realizzazione di alcune passerelle che rappresentano gli unici dislivelli di un percorso totalmente pianeggiante.

Questo itinerario pedemontano si sviluppa su di un territorio noto soprattutto per la produzione delle mele. Lungo il tracciato sono allestite aree di sosta con fontana. Il comune di Barge è fra i più importanti centri italiani nella lavorazione della quarzite. Per agevolare il trasporto di questo materiale utilizzato nell’edilizia di pregio venne realizzata una ferrovia che fu operativa dal 1885 al 1984. Da qui il nome di Via della Pietra che campeggia sulle indicazioni in pietra di Luserna che segnano i passaggi di comune e sui masselli in quarzite che conteggiano il chilometraggio della ciclabile.

L’anello di Risorgive e Pietra

La vicinanza fra le due piste ciclabili al confine fra la Città Metropolitana di Torino e la Provincia di Cuneo può essere lo stimolo per un giro ad anello che vi proponiamo in senso orario.

Moretta - Santuario della Beata Vergine del Pilone- crediti Davide Mazzocco
Moretta – Santuario della Beata Vergine del Pilone- crediti Davide Mazzocco

La partenza è alla stazione ferroviaria di Airasca, a circa 500 metri dall’inizio della pista ciclabile che in 19,2 km conduce a Moretta, più precisamente davanti al Santuario della Beata Vergine del Pilone. Qui la ciclabile si conclude, ma proseguendo per altri 500 metri si arriva al quadrivio da cui parte la SP29, la Strada Provinciale che in 19 chilometri conduce sino a Barge passando per Cardè, Crocera e San Martino.

L’inizio della Via della Pietra è in Piazza della Stazione e si trova alla destra dell’Istituto Alberghiero di Barge. In 11,2 km si raggiunge Bricherasio e da qui si seguono le indicazioni per Garzigliana e, successivamente, per Macello. Un paio di chilometri sulla SP158 fino a Buriasco e altri 6 sulla SP138 consentono di tornare sulla ciclabile Airasca-Moretta che si può percorrere a ritroso fino al punto di partenza per un totale di 76 km e 150 m di dislivello.

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Commenti

  1. Carlo Alberto Dondona ha detto:

    Purtroppo, come scritto, i treni per Pinerolo non sono predisposti per le bici. E quelli che lo sono possono portarne ben poche. Trenitalia non sembra troppo sensibile al problema e servirebbe un pressing da parte delle istituzioni che, altrettanto, non sono in grado di fare nulla. Meno male che controllori e conducenti sono sempre gentili e non obiettano. Occorrerebbe predisporre spazi e fare un’adeguata pubblicità al servizio.
    Usando il treno ho allargato enormemente i miei orizzonti ciclistici

  2. Carlo Alberto Dondona ha detto:

    Intanto meglio che niente. Poi basta raccordarli con le strade interpoderali circostanti. Inutile è i suo commento

  3. Giuseppe Imperato ha detto:

    ….buongiorno, ha ragione Luciano. le mappe……sono un corredo informativo incredibile per chi non è della zona, sarebbe una buona informazione in più.
    Cmq…bravi!!!
    Giuseppe Imperato

    1. Manuel Massimo ha detto:

      Nell’articolo sono linkate le due pagine ufficiali – quella della Via delle Risorgive e quella della Via della Pietra – in cui sono presenti e scaricabili le mappe e le tracce gpx degli itinerari in questione.

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

  4. Luciano Righi ha detto:

    Tutto molto bello e interessante ma sarebbe ancora più bello e interessante se ci fossero anche le relative mappe molto utili per chi non è di Torino o piemontese e quindi deve programmare un po’ tutto

  5. Gabriele ha detto:

    L’articolo dovrebbe però essere più preciso sulla combinazione treno + bici.
    Ad oggi la linea Torino – Pinerolo non ha praticamente nessun treno col pittogramma della bicicletta, quindi la bici montata non può essere caricata.
    Probabilmente per un viaggiatore singolo il controllore potrebbe chiudere un occhio, ma se sale ad esempio una famiglia con più bici e magari anche il rimorchio più ingombrante, potrebbe diventare un problema, sia per trovare lo spazio ma anche per il fatto che il controllore potrebbe non far salire a bordo.
    Un vero peccato perché lungo la linea Torino – Pinerolo ci sono parecchi percorsi adatti a famiglie ma senza l’ausilio del treno diventa difficile farne uso.

  6. Francesco Robiglio ha detto:

    19 km nel nulla non servono molto.

  7. Carlo Alberto Dondona ha detto:

    Le utilizzo spesso e sono ben fatte, facilmente raccordabili utilizzando la fitta rete di stradine interpoderali (la mia preferita da Barge verso Cavour, guado di Zucchea riporta a Vigone e alla ciclabile).
    Peccato che negli anni non si sia riusciti ad attivare qualche servizio nelle ex stazioni, che vengono cedute dal Demanio in uso gratuito e potrebbero diventare cliclofficine, B&B a supporto dei ciclisti. Probabilmente al momento non c’è ancora passaggio sufficiente.
    E’ vero che ad Airasca (e Pinerolo) si arriva comodamente col treno da Torino, lo uso spesso, anche se Trenitalia sembra ignorare l’esistenza delle bici e manca l’apposito spazio. I controllori però non dicono nulla.
    La ciclabile della pietra è veramente ben fatta. Mi risulta che fosse in progetto la prosecuzione del percorso fino a Saluzzo anche se non più su ex ferrovia.

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