Cicloturismo

Portapacchi per cicloturismo: quali, quanti e perché

Portapacchi per cicloturismo: quali, quanti e perché

Normalmente quando si arriva alla necessità di un portapacchi ci si pone il quesito della portata. E se il quesito non si pone significa che il suo uso, relativamente alla portata, è modesto. Partendo però dalla necessità di un portapacchi, molto spesso non abbiamo l’idea precisa di quanto deve portare, anche perché assai spesso non abbiamo una idea precisa di cosa portare e quanto questo “quanto” possa pesare.

Lo scopo della foto all’inizio del report è proprio questo: dare una idea visiva di un peso più o meno. Sicuramente è un modo molto empirico, poco professionale ma da l’idea. Anche perché, assai spesso comperiamo il portapacchi ben prima di caricarlo e così ci affidiamo a portapacchi dalle grandi portate inutili e però costose.

portapacchi-bici

Per quanto caricato possa sembrare il portapacchi posteriore della bici in foto non sta sicuramente portando più di 20 kg. Nelle borse ci sono vestiti e quello che serve per lavarsi e e tra le borse c’è appoggiata la tenda da 1,5 kg (sacco a pelo e materassino gonfiabile sono sul portapacchi davanti). Quindi per diversi usi e carichi differenti, ci sono portapacchi adatti. Cercarlo con precisione significa non sprecare denaro. Poi uno ovviamente ci tiene alla marca e alla sicurezza di una portata di 40 kg, vuole andare sul sicuro e sceglie uno portapacchi super. Ma questo è un altro andare, come si dice.

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Per uso quotidiano

A molte persone il portapacchi posteriore che trovano già in dotazione sulla bici serve solo per metterci il giornale, oppure una cassetta di plastica della frutta da riempire con la piccola spesa quotidiana, il pane, o la roncola per tagliare dei rami o piccoli attrezzi che servono per l’orto un po’ distante da casa.


Ecco l’esempio di un portapacchi posteriore minimale, con portata di 7-8 kg esagerata per il servizio che fa. Difficilmente si trova in giro con delle borse attaccate. Si aggira normalmente su una bici single speed sgranocchiante nel paese di residenza del proprietario, non conoscerà altri luoghi, spesso dorme all’aperto e riposa per giorni e giorni in qualche cortile e assai spesso rifiuta di avere la luce dietro: troppo chic, appesantisce (metti che gli capiti di portare l’elenco telefonico…) e se esce, al primo crepuscolo rincasa. Ha una portata minima e un costo, sempre che non sia in dotazione, intorno ai 10 euro senza luce e tra i 13-15 con la luce posteriore.

portapacchi per bici

Questo modello, dalla linea super essenziale anche negli spessori, con piccole varianti è sicuramente il più diffuso e lo possiamo vedere tutti i giorni nelle strade dei nostri paesi e città. Esiste anche il modello per la ruota anteriore con un prezzo intorno agli 8-9 euro. Ecco un classico esempio visibile tutti i giorni della serie: vedi mai che un giorno devo mettere qualcosa sul portapacchi.

portapacchi per bici rossignoli

Per uso quotidiano ma chic

Ma la bicicletta aspetta al varco anche gli sciccosi che la desiderano elegante anche negli accessori. Il portapacchi serve per caricare una borsetta che si toglie, quindi rimane a vista, quindi deve essere elegante, e quindi sottile, e quindi essenziale: eleganza essenziale senza fronzoli ma ricercatissima, magari in titanio. Eccone alcuni bei esempi che non hanno bisogno di commenti ma che rendono molto bene l’idea sciccosa della bici. Personalmente non sono molto chic ma mi piacciono tanto. Molte sono attrezzate anche per viaggi con portapacchi anteriore e posteriore.

Produttrice di questi portapacchi particolari ed eleganti è l’azienda “Soma”, con prezzi decisamente alti.

Per uso giornaliero pratico

Ma c’è chi non fa un uso di immagine della bici, ma la usa per la sua praticità in città e lungo le strade. Ha bisogno di fare piccole spese oppure di portare il proprio Pc al lavoro o a casa di qualche amico per condividere tante cose. In questi casi il portapacchi ha quasi sempre le luci di qualità e spesso ha degli accessori che consentono il fissaggio delle borse, dei cestini o dei bauletti senza l’ausilio di corde elastiche.

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Racktime

Questa azienda di proprietà della Tubus, si occupa di portapacchi in alluminio per l’uso giornaliero con portata fino a 30 kg. La politica di questa azienda è di fornire una serie di modelli che fanno però parte di un unico sistema che permette le luci, il fissaggio delle borse e dei cestini che a loro volta sono prodotti dall’azienda. Inoltre dispone di portapacchi per l’alloggiamento delle pile sotto il piano di appoggio. Ecco l’ultimo modello che ha permesso alla Racktime di vincere un premio per l’innovazione. I led sono incorporati nel tubo del telaio e possono funzionare sia a pile sia a batteria. I fili corrono nel vuoto dei tubi in alluminio.

portapacchi-accessori

Topeak

Diretta concorrente della Racktime, in quanto produce tutta una serie infinita di accessori per le biciclette, e all’interno di questo discorso ha anche essa una serie interessante di portapacchi in alluminio con portata di 25 kg. Sono quindi portapacchi leggeri adatti ad un uso tranquillo. Come questi adatti a scavalcare l’ingombro dei dischi e ha anche il sistema di fissaggio senza corde elastiche sul piatto superiore.

Ma produce anche tutta una serie di portapacchi al tubo sella completi di luci incorporate e di sistema di aggancio senza corde per un uso giornaliero pesante.

portapacchi-disc
portapacchi-unita

Avendo studiato il meccanismo di fissaggio hanno anche in catalogo una serie di borse e cestini come si può vedere qui.

Per viaggiare

Quando la necessità diventa quella di viaggiare il portapacchi è quasi più importante della bicicletta. Difficilmente di trovano portapacchi con le luci incorporate, ma si trovano molti rinforzi supplementari, spessori di tubo di 12 mm e oltre a volte. Non si pensa ad avere agganci automatici alle borse, si deve legare e bene soprattutto quelle appoggiate al piano. E qui le aziende al top non sono molte e se la giocano con politiche molto diverse. Comanda il gruppo la Tubus.

Tubus

È sicuramente l’azienda di riferimento. Produce una gamma infinita di modelli in acciaio e titanio. Ecco una foto più esplicativa di ogni discorso.

portapacchi-modelli
portapacchi-giallo

Qui c’è quasi tutta la produzione di portapacchi posteriori. Non c’è spazio per pinzillacchere: essenza robustissima pura e semplice con portata fino a 40 kg, prendere o lasciare. Da veri tedeschi non modificano una cosa che va bene, ma potrebbero migliorare facendo, per esempio, un piattino sopra da appoggiare come si deve e facendo un po’ più largo l’appoggio superiore e magari più lungo. Hanno la pretesa che le bici si adeguino ai loro portapacchi. Quindi se i Tubus non vanno bene è la bici che è sbagliata: e qualche volta hanno pure ragione.

Sui portapacchi anteriori si sono fermati ai cosiddetti lowrider limitando i desideri di chi anche lì vuole un appoggio e costringendo a montare come questo signore il portapacchi della Nitto sopra i lowriders. Un’altra soluzione assurda concepita in un momento di smarrimento è il portapacchi anteriore modello Swing per le bici da viaggio sospensionate davanti. Eccolo.

portapacchi-grigio

Se non ho capito male le borse salgono e scendono insieme alla sospensione. È un autentico ambaradan. Non mi pare una soluzione logica che altre aziende invece hanno trovato e che elenchiamo più avanti. La soluzione rapida, comunque ce l’hanno in casa. Basta prendere un Tubus disc, rovesciarlo, metterlo davanti e fissarlo all’archetto fisso della forcella con un foro, ecco come l’ho montato sulla mia bicicletta: utilizzato molto e con soddisfazione.

C’è un proverbio bergamasco simpatico che spiega molto bene lo Swing: “sircà ol frècc fò per ol lècc” tradotto significa “cercare il freddo da qualche parte nel letto”: come complicarsi la vita con soddisfazione.

portapacchi-e-luce

A parte queste critiche che si rivolgono solo ad un atteggiamento di superiorità tipico di chi vive di gloria, e dei tedeschi in particolare, rimane una grande azienda costruttrice e da considerare sempre come punto di partenza per la scelta del portapacchi. Unici nel panorama di questo mercato hanno tutto una serie di schede tecniche che aiutano moltissimo nel montaggio. Sul Tubus Cargo per esempio,o il Cargo Classic. A queste cose i concorrenti non pensano, i tedeschi si. Nel bene e nel male sono sempre loro.

Old mountain man

È l’esatto contrario della Tubus: è una azienda artigianale. Pochi modelli ed universali. Addirittura possono essere montati sulle biciclette con sospensioni posteriori ed anteriori. Il kit viene consegnato sempre completo, poi ognuno prende ciò che gli serve. Sono in alluminio con portata dichiarata fino a 35 kg per il modello pioneer. Adatto a bici con freni normali e con freni a disco, può essere fissato agli ugelli dei freni o al telaio senza ugelli predisposti. Vanno bene su tutto. Hanno il piano di appoggio più largo e più lungo del Tubus e anche coperto così che funzionano anche da parafango. L’unico neo la verniciatura che, sull’alluminio, il fatto che sia artigianale non dà tranquillità, e il fatto che non hanno mai previsto la possibilità del montaggio del faro posteriore.

portapacchi-differenza

La mia bici, la cui foto segue, ha davanti un Tubus Disk e dietro un OMM, Pioneer. Oltre al fatto che l’OMM risulta più lungo e più largo, ha un forte sbalzo posteriore che libera completamente i piedi, nonostante agganci le borse con gli uncini delle borse allargati al massimo. Questo particolare lo si può intuire osservando la fotografia serale della bici completa in basso. Il fissaggio con le staffe risulta molto rigido. Ha sostituito il Tubus cargo precedente con grande soddisfazione e ho piazzato anche una luce sotto al portapacchi. La aggiungo perché si capisce bene la larghezza che ha il Pioneers.

bici-luminosa

Per ovviare alle difficoltà che avevano i propri acquirenti a trovare i portapacchi adatti, alcune aziende di telai e bici complete hanno cominciato da un po’ a costruirseli ed alcune aziende hanno addirittura reso solidale il portapacchi con il telaio.

Due aziende che hanno deciso di costruirsi da sé i portapacchi per le bici da viaggio sono Salsa e Thorn.

portapacchi-giallonero

Ma la bicicletta del mio amico Marco, che ha fatto con la Appaloosa Santiago di Compostela, la Germania, L’Austria senza considerare altri tragitti, mi ha sempre incuriosito. Eccola.

portapacchi-bianco

Il portapacchi è completamente solidale, anzi fa parte del telaio irrobustendo sé e anche il telaio. Esattamente come era la gloriosa Graziella.

portapacchi-grazielle

E questa soluzione comincia ad essere usata anche da costruttori di bici da viaggio estremamente importanti, come per esempio la Tout Terrain.

portapacchi-tout

Questa è sicuramente la soluzione che da un punto di vista di solidità, stabilità, e pulizia della bicicletta dà più garanzie.

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Articolo aggiornato a marzo 2023

Commenti

  1. Guido ha detto:

    Ciao, una domanda:
    come faccio a mettere le luci che sono tutte studiate per tubo sella sul portapacchi che ha attacco orizzontale e molto stretto? Vendono degli adattatori?
    Grazie

  2. Dani ha detto:

    Buona sera,
    ho una vecchissima scott yz 3 voltage sulla quale vorrei montare un portaborse posteriore.
    POtreste indicarmi quale sarebbe il più adatto?
    Grazie a tutti

  3. alessandro ha detto:

    grazie Felino, mi sapresti indicare anche modello delle crosso?
    poi vorrei farti una domanda è vero che il rivestimento interno tende a rompersi con gli anni?

  4. felino ha detto:

    crosso per tutta la vita. te lo dice uno che ha utilizzato per tanto tempo ortlieb.
    non è che ce l’ho con la ortlieb ma quella anteriore ha un fissaggio piuttosto vetusto che non abbraccia tutto il diametro del manubrio. per quella vale la pena la Arkel che costa un pò ma è favolosa e che ho avuto. le altre borse della ortlieb hanno un gancio che se picchi la borsa andando si stacca, mi è successo e me ne sono accorto dopo un pò. le crosso classiche, pur avendo un sistema di aggancio primitivo è molto funzionale. inoltre solo le borse dietro hanno la capacità delle 4 classiche ortlieb anteriori e posteriori.

  5. alessandro ha detto:

    ciao a tutti io ho una Stigmata della santa Cruz, devo equipaggiarla con portaborse e borse per andare a fare il giro della Via Francigena,Ravenna Roma.
    ho pensato a portapacchi della OMM dietro e non so che borse mettere, cosa mi consigliate?
    Alessandro

  6. felino ha detto:

    Oltre alla qualità del portapacchi occorre un fissaggio attento e adeguato, altrimenti le rogne sono sempre in agguato. Un viaggio è faticoso, non curarlo lo farà diventare più faticoso.
    anche in questo caso vale la regola: se si fallisce la programmazione, si programmano grosse difficoltà e a volte il fallimento.

  7. Fabio ha detto:

    Spesso sento e o leggo di chi lamenta di un telaio bici poco preciso quando carica la bicicletta con le borse da viaggio,ecco che,questo articolo può dare le risposte giuste,un buon portapacchi solido elimina quella fastidiosa deriva che fa traballare tutto quando pedali a pieno carico o in discesa tra tornanti stretti….

  8. felino ha detto:

    non so quali portapacchi tu abbia usato. se hai preso quelli che normalmente si trovano su amazon non ho dubbi che ti possa essere capitato.
    Io credo che risoveresti molte cose, ma non vedo la bici, se comperassi un old mountain man descritto in questo articolo. si attacca al mozzo e ti vengono consegnate le fascette giuste nel caso non avessi gli agganci sui foderi per i due fissaggi superiori.

  9. Luca ha detto:

    Negli ultimi 3 anni ho rotto 2 portapacchi della portata di 25kg con il carico intermente poggiato sul mozzo. Vedo in rete molti poirtapacchi agganciati al sottosella e al telaio con fascette (senza bisogno di rorare il telaio, cosa per me essenziale) con portate di 50 fino a 75kg (es COMINGFIT), Qualcuno lii ha valutati ?

  10. Matteo ha detto:

    Ho integrato la bici al portapacchi.

  11. Francesco ha detto:

    Complimenti per l’articolo ricco di idee e spunti.
    Soprattutto grandiosa l’idea del Tubus Disc sulla ruota frontale, ottimo per chi come me non ha fori filettati e vuol usare il solo mozzo.
    A tal proposito vorrei chiedere: sullo sgancio rapido fornito da Tubus è necessario aggiungere degli spessori? Gli sganci anteriore e posteriore hanno lunghezze diverse per cui immagino che questa differenza vada compensata, se sì che spessore hanno?
    Grazie mille e buona pedalata.

    PS al.solo mozzo c’è anche l’Outpost in alluminio ma è una cosa mastodontica in stile front rack Surly

  12. felino ha detto:

    credo che bikepacking e cicloturismo siano espressioni diverse di una medesima passione. ognuno sceglierà: c’è chi li pratica entrambi

  13. Francesco ha detto:

    Utile articolo! Sono convinto che alla fine il portapacchi posteriore (serio) possa rappresentare anche per il randonneuring una soluzione stabile, sicura e definitiva. Non mi sono infatti piu di tanto affezionato al bikepacking puro, oltretutto non economico e spesso ai miei occhi non sempre stabile. Anche dal punto di vista del peso, tutto considerato, credo che saranno presto rivalutati…

  14. Fabio ha detto:

    Buon giorno.
    Non so se voi potete aiutarmi, ma ho pensato che, forse, con tutti i grandi esperti e appassionati di bicicletta frequentatori del sito, potrei trovare la risposta che cerco.

    Per una “Bottecchia modello 220 TX55 21 v” avuta in dono, ho l’esigenza di cambiare il portapacchi posteriore con un colore differente, ma il modello deve essere identico a quello montato. Per prima cosa ho contattato “Bottecchia”, che incredibilmente non sa chi sia il fornitore straniero da cui comprano quei portapacchi (?!?). È più realistico pensare che per qualche oscurissimo motivo non vogliano dire chi sia il fornitore (sanno solo che è straniero), altrimenti sarebbe fuori dal mondo che questi non sappiano a chi danno i soldi (addirittura la tipa dell’ufficio commerciale che mi ha risposto, ha chiesto quelli dell’ufficio acquisti…, che neanche sanno nulla; dovevo chiedere a mia zia). Alla fine, mi hanno detto di chiedere al rivenditore della bicicletta di richiedere a loro quel portapacchi del colore voluto. Magari alla fine farò così, però mi è sembrato stranissimo che nella ricerca fatta sui tanti siti che vendono portapacchi di tutti i modelli, e sui siti di 3 produttori stranieri che producono portapacchi e accessori, proprio quel modello non l’abbia trovato da nessuna parte. O è sfortuna «fantozziana», o è (almeno) strano. Da chi lo comprano questo benedetto portapacchi quelli di “Bottecchia”? A questo punto lo chiedo a voi. E a chi sennò? =)

    Grazie e buona giornata
    Fabio

    1. felino ha detto:

      non conosco neppure io che una azienda faccia dei portapacchi colorati. chi fa i portapacchi normalmente, se non sono per le sue biciclette di sua produzione, li fa neri e se sono di alluminio o titanio li fa anche del tipico grigio: colori che si adattano a tutte le bicilette.
      l’unica che li fa colorati è la Tout Terrain tedesca che però, molto intelligentemente, integra il portapacchi nel telaio della bicicletta
      che nessuno sappia il fornitore del portapacchi in azienda è abbastanza normale se chi risponde è un commerciale o un amministrativo.
      ad ogni modo sappi che se usi le borse si rovinerà molto presto e un portapacchi rosso rovinato appare più rovinato di uno nero.

      1. Fabio ha detto:

        Sale, felino, e grazie…

        …Bhe, credo che l’ufficio acquisti lo debba sapere; ma in generale, non considero normale che qualcuno chiami un produttore di biciclette del livello e la storia di “Bottecchia”, e questa persona nell’arco della telefonata non riesca ad avere la semplicissima informazione su di un accessorio di una bicicletta. C’è poco altro da aggiungere…

        Riguardo il mio “problema” specifico, non cerco il portapacchi colorato. Il modello di “Bottecchia” citato da me ieri, monta un portapacchi marroncino, ma di una tonalità, oggettivamente, difficile da apprezzare, molto difficile. In realtà, è lo stesso marroncino dei dettagli della bicicletta (che è nera) ma la percezione che si ha di quel marroncino sul portapacchi è completamente diversa rispetto ai dettagli grafici, perché l’oggetto è più grande. Io vorrei far montare quello stesso modello di portapacchi, ma nero. Che esiste, e l’ho scoperto ieri in altri modelli “Bottecchia”, qualcuno delle serie sia TX (che è la mia) che TY, uomo e donna (e due o tre modelli donna lo hanno anche rosa). Quindi, vedrò con qualche rivenditore come fare per poterlo acquistare.
        Sul discorso di chi sia il fornitore che li vende a “Bottecchia”, proprio oggi un rivenditore che conosco mi ha detto che è un rivenditore cinese, quindi vallo a individuare… O te lo dice “Bottecchia” o diventa quasi impossibile risalirci.

        Grazie
        Fabio

  15. Lorenzo ha detto:

    Qualcuno conosce il portapacchi thule pack ‘n pedal? Ho una specialized epic con carro in carbonio, qualcuno ha già utilizzato questo portapacchi su foderi in carbonio?

  16. felino ha detto:

    non avendo le foto dei foderi ti consiglio un allestimento da bikepacking, o se sei alla prima esperienza e non conosci come si porta l’essenziale ti consiglio un carrellino monoruota. nella striscia “Cerca” scrivi carrellino e ci sono indicazioni anche lì.

  17. Andrea ha detto:

    Ottimo articolo, complimenti.
    Avrei una domanda da farti: possiedo una bici da corsa e questa estate vorrei farmi una settimana viaggiando in centro europa.
    Non riesco a capire quali possano essere portapacchi compatibili con la mia bici, puoi darmi qlc dritta o consigliarmi qualche modello?
    Grazie mille

    Andrea

  18. felino ha detto:

    un portapacchi ha un appoggio di 35-40 cm di lunghezza e una larghezza di appoggio di 12-15 cm. a meno di metterlo per traverso che è un modo pericoloso per agganciare qualche cosa mentre si pedaqla, non vedo altra sostituzione. a meno di usare, come faccio io , un carrellino che si aggancia e sgancia in un attimo.

  19. francesco ha detto:

    A me servirebbe una bici per andare in palestra e quindi dovrei portarmi dietro il borsone con tutto l’occorrente dentro quindi ricambio vestiti e il resto… credete che si possa fare? Il borsone e abbastanza voluminoso

  20. Luca Monaco ha detto:

    Buon giorno a tutti!
    Innanzitutto complimenti per l’articolo: si vede che è scritto col cuore da una persona molto competente, nell’era in cui Google ci permette di essere dei tuttologi trovare articoli originali e scritti con tanta passione é davvero raro.

    Mi sto approcciando per la prima volta al cicloturismo con la mia ragazza e se le ha la fortuna di possedere una polivalente io me la caverò adattando la mia mtb front (una RR 8.1, purtroppo dannatamente scomoda per i lunghi viaggi).
    Vorrei acquistare il portapacchi e le borse e nonostante io sia uno squattrinato studente universitario vorrei acquistare del materiale di buona qualità, avevo pensato come portapacchi posteriore di comprare un old Mountain man pioneer e come borse le Back-Roller Plus della Ortles. Che ne pensate?
    Dove posso acquistare quel portapacchi?
    Grazie mille!

    1. felino ha detto:

      niente da dire su quella scelta. ti sarei più di aiuto se mi inviassi la foto del forcellino posteriore sia dal lato pignoni che dall’altro. inviale al mio indirizzo personale [email protected] .

  21. fabio80s ha detto:

    Ottimo articolo. Ho avuto un Tubus disco su una MTB 6 anni fa, è stato il mio primo portapacchi, è ancora lì, montato, perfetto. Da 4 anni ho una bici da trekking o da viaggio e anteriormente ho un altro Tubus, che conferma l’impressione del primo. Ben fatto, anche leggero, pur essendo in acciaio.

  22. felino ha detto:

    è stato un tentativo di quel momento lì: d’altro lato volevo agganciare l’innesto del rimorchietto. poi ho trovato il modo di sistemare serraggio e innesto dalla parte sinistra.

  23. ferruccio ha detto:

    come mai sulla tua bici hai la leva di serraggio della ruota dalla parte del cambio? c’è un motivo preciso?

  24. ferruccio ha detto:

    ciao,
    riguardo l’oldman mountain, dici che è artigianale e non ti fidi.
    volevo dirti che nel “circuito” sono considerati tra i migliori in fatto di qualità/leggerezza.
    se uno non ha intenzione di fare del fuoristrada estremo, sono articoli di prima qualità.
    io ho ordinato i portapacchi per la mia bianchi oetzi con freni a disco.
    non daresti 5 lire sulla durata dell’attacco sul mozzo ruota eppure un cicloturista si è fatto tutta la cina con questi portapacchi e un altro sito afferma che, malgrado le apparenze, l’attacco è estremamente robusto.
    chi li fa è un signore che è passato per sola passione dall’azienda paterna specializzata nella lavorazione dell’alluminio alla fabbricazione di portapacchi in alluminio sfruttando tutta la conoscenza accumulata nel settore.
    ciao

    1. felino ha detto:

      forse non hai letto bene. io mi fido più dell’artigiano che dell’industriale. e un anno e mezzo di utilizzo mi hanno fatto apprezzare moltissimo L’ OMM veramente. il fissaggio è spettacolare. l’appoggio grande e funziona ottimamente anche da parafango, lo sbalzo posteriore non permetterà mai ai piedi di raggiungere le borse, e sopratutto hanno fatto l’aggancio molto robusto . figurati che ho attaccato all’OMM anche il gancio per il carrellino e va benissimo. detto tutto questo ho criticato , e il tempo mi ha dato ragione la verniciatura. lavoro nel settore dell’alluminio e credimi , per verniciare l’alluminio è dura e un artigiano fa fatica. è talmente vero che ho risolto, pensa tu, con una bomboletta . ma qui entra in gioco il continuo movimento che ha la borsa ortlieb piccola che ho attaccata sempre. ….. uso la bici tutti i giorni. le uniche borse che agganciano bene sotto questo aspetto sono la crosso se non vuoi spendere (che costano meno e hanno il 50% in più di litri), e le arkel. la arkel ha i due ganci superiori fatti con una trovatissima: si adattano automaticamente al diametro del portapacchi.

  25. felino ha detto:

    caro tolbiac simone, mi sa proprio che non hai capito. invece di fare il maestrino sui pregiudizi, prima osserva bene, e poi giudica senza pregiudizi

  26. felino ha detto:

    infatti lo swing sale e scende con gli ammortizzatori. in pratica gli ammortizzatori oltre a sostenere la bici, la persona, sostengono anche le borse. ribadisco trattasi di ambaradan. è talmente vero che la tubus è imitatissima, ma non in questo caso. ririribadisco è un ambaradan imbarazzante per una bella azienda tipica tedesca .
    omm si fissa agli steli che contengono gli ammortizzatori i quali fanno il loro lavoro su è giù sopportando solo bici e persona. il tubus disc funzionerebbe come un omm su una sospensionata…..ma non lo ammetterebbero mai neanche se glielo fai vedere.
    per l’ultima parte sarebbe necessario spiegare un pò a lungo la differenza tra giudizio e pregiudizio. sappi che il giudizio discende normalmente da una esperienza diretta , il pregiudizio dal sentito dire: grazie ma non è il mio caso. ah dimenticavo, non stiamo parlando di ciclomeccanica ma di portapacchi.
    per il portapacchi saldato è molto semplice: si tratta di una azienda tedesca…..questo per dire il pregiudizio. è una soluzione che ho sperimentato indirettamente da un amico con cui pedalo spesso. non c’è paragone tra un tubus, un omm, o che dir si voglia per stabilità, robustezza e quant’altro. sulla storia che si salda in giro, si può saldare in giro un portapacchi a parte come un integrato. una parte del telaio o una forcella, qual’è il problema. comunque bravo

  27. tolbiac ha detto:

    Un’osservazione sul modello Swing della Tubus.
    Per quanto d’aspetto sembri “un ambaradan” in realtà le borse non scendono e salgono con le ruote perché il portapacchi è solidale con la testa della forcella, che sta ferma rispetto al resto della bici.
    Quindi le borse rimangono ferme, e la ruota sale e scende come deve seguendo la sospensione, niente meno come il tubus disc montato davanti come nel tuo esempio.
    L’Old Man Mountain anteriore invece, sale e scende col movimento della forcella, visto che è fissato direttamente sugli steli.
    Personalmente non sono d’accordo sul portapacchi integrato che necessariamente irrobustisca il telaio. Era vero per quanto riguardava la Graziella e i suoi cloni (e neanche tutti) ma su una bici col classico telaio a diamante non lo vedo cosí pratico e appesantisce e basta (meglio a mio giudizio un portapacchi in alluminio). Se per una saldatura fatta male, cedimenti vari etc. si dovesse rompere, si rimane fregati. Con un portapacchi normale, in viaggio, si potrebbe riuscire a ripararlo con poca ferramenta, uno integrato la vedo dura.

    Mi permetto un appunto stilistico; la frase “un atteggiamento di superiorità tipico di chi vive di gloria, e dei tedeschi in particolare” è particolarmente infelice. Si lascino i pregiudizi al di fuori della ciclomeccanica.

  28. Questo post l’ho trovato solo oggi.
    Veniamo al dunque, sono passa vent’anni che viaggio in bici, vacanze di due, tre settimane, per solito con una mtb front con copertoncini slick da 1,25~1,50, 8~10kg di peso sul posteriore e manubrio scarico. Il portapacchi che preferisco è il modello in alluminio semplicissino ad astine saldate: http://s.sbito.it/images/88/8838937760.jpg
    Una delle caratteristiche fondamentali, al di là della portata, è che non fletta. Se il portapacchi flette la bici diventa sfuggevole, si controlla male in curva e diventa fastidiosa quando in salita si sale in piedi sui pedali. Evitate portapacchi con le giunture rivettate.

    Per le escursioni brevi, con mtb full e bdc, ne ho uno “a sbalzo” da fissare al reggisella (sulla bdc riesco a sfruttare il tubo piantone, abbassando il baricentro). Su questi modelli va IMHO preferita la versione con viti di fissaggio a quella con lo sgancio rapido, perché evita di dover sfilare la sella e soprattutto il serraggio è più efficace (questi portapacchi hanno di brutto che se non serrati bene si mettono in obliquo rispetto all’asse della bici.

    Da ultimo segnalo un’evoluzione “terminale” dell’idea di portapacchi, l’Xtracycle (http://www.xtracycle.com/cargo-bicycles/xtracycle-cargo-bicycles/xtracycle-freeradical.html), una prolunga da montare posteriormente alla bicicletta (con conseguente traslazione della ruota posteriore), che oltre a due comodi borsoni dispone di un ripiano in legno in grado di trasportare un passeggero adulto o due bambini. Più un oggetto per uso cittadino che da viaggio, comunque interessante.

    1. felino ha detto:

      Extracycle è effettivamente una idea. Con limiti e virtù. la cosa interessante è che si possono caricare borsoni che possono contenere tutto. Inoltre non è solo da viaggio ma anche da trasporto: diversi lavori artigianali che si svolgono all’interno di un raggio d’azione non eccessivo possono essere fatti con questi mezzi. Il kit per realizzarlo trovo sia elevato: almeno quanto una bici di media qualità e comunque più di una bella bici usata. Esistono anche biciclette che escono così dalla fabbrica come per es. Kona, oppure come Surly ed altri. hanno ovviamente un costo un po’ più elevato di una bici normale, ma il telaio è tutto saldato e il trasporto, sia per viaggio che per utilità, risulta assai più stabile. può contare anche sulla possibilità di gomme più larghe. Extracycle rimane comunque una splendida idea. lo esclusi dall’articolo perché era un po’ difficile collocarlo come semplice portapacchi: è un sistema di prolungare la bici per rendere agganciabili due borsoni grandi o addirittura, come ho visto con i miei occhi 4 borse back Ortlieb grandi. Soluzione gradita, per quelli come me che vogliono avere niente sul manubrio. a me personalmente, anche solo una borsetta davanti da fastidio, odio dover forzare anche se di poco la guida. Ognuno, come sempre, ha le sue sensibilità.

      1. Io ho smesso di portare roba attaccata al manubrio, anche se ammetto che anni fa ci appendevo un intero corredo fotografico formato da reflex e quattro o cinque ottiche intercambiabili (compreso uno zoom 65-200mm), più accessori. Avevo modificato una borsa anteriore Ferrino alla bisogna, autocostruendo la parte interna con cartone ondulato e realizzando una serie di vani apribili, su due livelli.
        A questo proposito, visto che con l’Xtracycle siamo andati off-topic, segnalo la soluzione per il trasporto anteriore della pieghevole Brompton: una staffa fissata direttamente sul telaio, dotata di sblocco rapido, che supporta una borsa anche di parecchi litri. Non gravando sulle parti mobili (sterzo, ruote) tale borsa può essere caricata anche di peso notevole senza che la guidabilità della bici ne sia inficiata. ;-)

    2. felino ha detto:

      ben inteso, come sempre, grazie per il commento, che si commenta da sé :-))))

      1. P.s.: puoi anche non ringraziarmi per ogni commento che posto, tanto continuerò a farlo ugualmente… :-)

        P.p.s: come co-autore del sito, se commenti dopo aver effettuato il login apparirai con la fotina ed i link di default.

  29. giancarlo ha detto:

    Complimenti per i servizi e gli spunti che ne possiamo trarre.
    Nel mio piccolo, vedrò di aggiornare la comunità sulle mie esperienze in materia.
    Tutti insieme possiamo veramente fare tanto…

  30. giancarlo ha detto:

    Un appunto, da motociclista (ma anche da ciclista!) che ama viaggiare carico. In moto, la distribuzione dei pesi e gli eventuali errori di bilanciamento e fissaggio si pagano molto più carichi per via della diversa velocità…
    Avendo le sospensioni, io non metterei portapacchi a gravare sulle “masse non sospese” (= le ruote) perchè su buche e sconnessioni il maggior peso gravante sulle sstesse scassa le sospensioni e crea spostamenti di carico notevoli, e conseguente deviazione di traiettoria repentina. Starei sui portapacchi fissati “saggiamente” al telaio.
    Ma non ho pratica, perchè non possiedo ammortizzate (da ex pistard, adoro il contatto diretto non mediato, in certi casi nemmeno dal cambio!).
    Giancarlo da MB

    1. felino ha detto:

      qui non ti seguo. ma segui le tue esperienze e scegli quello che ti dicono tenendo conto di tutti i fattori implicati.

    2. felino ha detto:

      pure io non ho ammortizzate…e mi guardo bene. quando si va piano si va dappertutto anche con le rigide. la mia è rigidissima e comodissima. poi dipende uno il sedere che ha.

  31. fede ha detto:

    grazie 1000 della risposta immediata; in effetti l’OMM consente di trasportare fino a 32 Kg circa mentre il THULE arriva fino a 25 Kg e sembra, con 4 vincoli separati debba vibrare meno.
    Dopo la tua risposta ho deciso di acquistare l’OMM; appena provato Ti farò sapere le differenze (un amico ha il THULE)
    salutoni su 2 ruote artigliate
    fede

    1. felino ha detto:

      se mi permetti ti faccio parte di una esperienza. non necessitiamo mai per viaggi di pochi giorni di 40kg di portata. lo scrivo qui perchè ho iniziato con questo concetto ma poi nel report non l’ho sviluppato. per portare 40 kg occorrono due borse piene dietro, due davanti piene, la borsetta al manubrio il borsone dietro pieno e un altro borsone sopra il borsone, e non sono sicuro di arrivare a 40kg. con questo ambaradan sto in giro 3 anni e prendo però il carrellino , perchè il problema non è il peso ma l’ingombro. l’OMM risponde molto bene con una dimensione maggiorata in lunghezza, in larghezza e il piatto sopra . il piatto sopra è sottostimano, ma se passeggiando devi appoggiare una maglietta sei sicuro che non ti va nei raggi……. il Thule è ottimo, nulla da dire, lo trovo un pò piccolo. hanno fatto anche delle borse dedicate che sono molto belle, ma le vedo come uso da citta’. se però vai con la mtb aspetto le tue sensazioni . L’OMM lo trovi alla stazione delle biciclette di milano. spediscono

      1. felino ha detto:

        dimenticavo, costa un pò di più del tubus….ma è una spesa di cui non mi sono ancora rammaricato

  32. fede ha detto:

    ciao, complimenti per l’articolo; posseggo una mtb full che volevo attrezzare per viaggi di più giorni. Un mio consiglio è di inserire nell’articolo, per completare il ventaglio di possibilità offerte dal mercato, i portapacchi per queste bici. Una ottima soluzione mi sembra quella proposta da una ditta neozelandese. Ti allego l’indirizzo dove si può vedere il sistema freeload.co.nz/pages/6/freeloaders

    buone pedalate a tutti
    federico

    1. felino ha detto:

      bella aggiunta che io ho tralasciato. e’ un portapacchi della ditta Thule http://www.thule.com/it-IT/IT/Products/Bike-Bags-and-Racks/Racks che è specializzata in portabici e si è avventurata in questo settore inventando questo portapacchi . come vedi è piccolo , non ha una grande portata , porta meno dei racktime descritti nell’articolo . è usato da viaggiatori in mtb che cercano la leggerezza e quindi vanno veloci. è un altro modo di andare in bici. c’è chi, come loro viaggia ancora più leggero viaggiando senza portapacchi e attaccando tutto al telaio http://salsacycles.com/culture/new_product_salsa_frame_bags
      e’ un altro modo anche questo. ma se pensi di viaggiare lento con tenda e sacco a pelo considera una portata superiore . ti consiglio vivamente lOmm che descritto nel report. anche questo lo puoi montare sulle full ma porta di più come vedi qui http://www.bikepacking.net/forum/index.php?topic=4899.0

      un’altra soluzione è non montare nulla di nulla ne borse ne portapacchi e farsi un carrellino che usi quando ti occorre, e se vuoi farti una escursione non lontano da dove ti sei fermato hai la bici libera.
      come vedi la bici è libertà…………..l’importante che ti diverta

  33. Roberto Babini ha detto:

    Complimenti molti.
    Correzioni nessuna.
    Aggiunte, se posso aggiungerei un consiglio per i ciclo-viaggiatori.
    Quale che sia la scelta del portapacchi, mettete in conto delle possibili rotture.
    Il portapacchi, specie carico e sottoposto a sollecitazioni, è soggetto a tensioni critiche nei punti di giunzione.
    Buche impreviste, sbandamenti…
    Non scordate nel kit da viaggio, viti di ricambio e fascette in plastica.
    Fanno miracoli e levano dagli impacci… in attesa di trovare un’officina.

    1. felino ha detto:

      ti ringrazio….verrà un giorno che la redazione si troverà da qualche parte…….prendo spunto per una riflessione. perchè un tubus da 40 kg può rompersi? perchè un test in laboratorio non è un test con le sollecitazioni della strada…..e’ sempre un pezzo aggiunto al telaio come può essere una sella o altro. alla fine che porta tutto è la vite di aggancio. e’ anche per questo che la finale del report illustra la necessità che chi fa le bici da viaggio integri il portapacchi con il telaio. la portata diventa eccezionale. un portapacchi così a occhio porta quanto un telaio di bici e oltretutto lo rinforza. ian Hibell, mitico viaggiatore l’aveva così e vi metteva sopra tutto comprese 4 taniche da 5 litri e se ne andava nel deserto con una bici con telaio da corsa.

      1. Roberto babini ha detto:

        Felino sai com’è…
        Non è nella natura umana l’essere infallibile.
        Affondano navi dal nome Titanic…
        Si sgretolano tetti dal nome Eternit…
        Si rompono portapacchi infrangibili.
        Meglio adeguarsi a qualche rattoppo, non si sa mai…
        Ciao
        :-)

        1. felino ha detto:

          …………………nell’attesa che si costruiscano biciclette con portapacchi integrato. poi si spezzerà proprio lì e noi ci romperemo quelle cose lì……………

  34. giovanni ha detto:

    Accidenti, questo Felino ne sà una + del diavolo.
    Veramente bravo.

    1. felino ha detto:

      già, ma il diavolo , alla fine è un pirla che si è rovinato la vita e per invidia cerca di rovinare quella degli altri……solo per dire che non ci vuole molto per saperne una di più………..
      per un report così basta allenare l’osservazione attenta. esercizio poco reclamizzato ma altrettanto valido di quello di saper ascoltare. se messi insieme diventano una bomba di idee senza neppure lo sforzo alambiccare il cervello. a presto

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