Quando si parla di posizionamento corretto delle tacchette sulla bici, si pensa che questo debba ridursi al solo avanzamento o arretramento rispetto al perno del pedale. In realtà, essendo noi persone che si muovono nello spazio e la pedalata un esercizio fisico dinamico, vi sono regolazioni altrettanto importanti, che non possono essere trascurate. In questo articolo andremo a vedere come posizionare al meglio le tacchette per ottimizzare la pedalata e ridurre il rischio di tecnopatie a carico di piede, tendini e ginocchio.
Indice
• Regolazioni delle tacchette sulla bici
• Allineamento tra ginocchio e piede
• Valutazione dell’allineamento e regolazione delle tacchette
• Concludendo
Regolazioni delle tacchette sulla bici
La pedalata è un’azione dinamica che si svolge in tre dimensioni, per cui anche la regolazione delle tacchette deve essere fatta di conseguenza seguendo tre direttrici:
• Avanzamento o arretramento rispetto al perno del pedale sul piano sagittale;
• Spostamento laterale sul piano frontale;
• Inclinazione rispetto all’asse mediale del corpo, che deve accomodare la naturale inclinazione dei piedi.
Solo se vengono rispettate e valutate tutte e tre le diverse regolazioni si può parlare di un ottimale posizionamento delle tacchette.
• Nel primo caso si dovranno individuare la prima e la quinta testa metatarsale e posizionare il perno del pedale tra queste due posizioni anatomiche.
• Nel secondo invece si dovrà andare a valutare l’allineamento del ginocchio con il secondo dito del piede.
• Infine si dovrà valutare la naturale inclinazione dei piedi e adeguarvi l’inclinazione delle tacchette.
Tacchette bici: allineamento tra ginocchio e piede
Quando camminiamo, nella fase di spinta, si ha l’allineamento tra la rotula e il secondo dito del piede (a meno di patologie o particolari atteggiamenti posturali). Questa una condizione fisiologica del nostro corpo che consente di dirigere in verticale la forza espressa, evitando le dispersioni, e di ridurre il sovraccarico sulle articolazioni. La stessa condizione deve essere riportata quando si pedala, soprattutto nella fase di spinta, cioè quando la pedivella è orizzontale.
Il controllo dell’allineamento deve essere effettuato in fase dinamica, cioè con il ciclista che pedala. E’ una condizione essenziale per valutare eventuali spostamenti laterali del ginocchio, che possono essere sintomo di un disequilibrio tra la potenza sprigionata dai muscoli della coscia (come il vasto mediale e il laterale, per esempio).
Per farlo si devono posizionare dei marker sul corpo del ciclista: uno al centro della rotula e uno sul secondo dito del piede.
Per farlo si deve tastare (con addosso la scarpa), la posizione dell’alluce e da lì scivolare verso l’esterno fino a premere sul secondo dito (il ciclista ovviamente dovrà confermare la cosa).
Si posiziona poi un laser che traccia una riga verticale e la si fa combaciare con il marker posto sul piede. Si fa pedalare il ciclista e si valuta in modo dinamico se il ginocchio è allineato con il secondo dito.
Questo procedimento si deve effettuare su entrambe le gambe, senza dare per scontato che una si comporti esattamente come l’altra.
Valutazione dell’allineamento e regolazione delle tacchette
Una volta controllato l’allineamento, sono quattro le possibilità che possono presentarsi:
• Il ginocchio è allineato;
• Il ginocchio è più spostato internamente verso il telaio;
• Il ginocchio è spostato esternamente;
• Il ciclista pedala con le ginocchia molto esterne (la pedalata “da pinguino”);
Si dovrà agire di conseguenza:
• Nel primo caso non si dovrà effettuare alcuno spostamento:
• Nel secondo caso non ovviamente possibile lavorare sul ginocchio, per cui la regolazione deve essere fatta agendo sulle tacchette. Si dovrà quindi spostare la tacchetta verso l’esterno della scarpa, per portare il secondo dito in corrispondenza della verticale del ginocchio;
• Nel terzo caso si agirà come nel secondo, ma in maniera opposta, cioè spostando le tacchette verso l’interno della scarpa, in modo da posizionare più esternamente il piede e quindi allinearlo al ginocchio;
• Nel quarto caso l’approccio è diverso. Per prima cosa si dovrà sottoporre il ciclista a un esame clinico o a una valutazione posturale da parte di un fisioterapista, che permetta di verificare la presenza o meno di atteggiamenti posturali, compensi muscolari, dismetrie o varismi/valgismi a carico di piedi o ginocchia. Una volta definiti i “limiti” biomeccanici del corpo del ciclista, si potrà ovviare all’estrema differenza spostando le tacchette e posizionando dei distanziali dietro al perno del pedale (come rondelle da 1mm di spessore). Nel caso dei pedali SpeedPlay è possibile usare pedali con perni di lunghezza differente.
Concludendo
Abbiamo visto quanto sia importante non limitare la regolazione delle tacchette al solo avanzamento/arretramento bensì valutare la pedalata su tutti i piani di visualizzazione.
Vi ricordo che per trovare al meglio la propria posizione ci si deve rivolgere a un biomeccanico professionista (laureato in scienze motorie o fisioterapia), che abbia soprattutto competenze anatomiche e che conosca come si muova il corpo sulla bici. Un errore è dare troppo peso alla nomea del biomeccanico o al software che utilizza, senza andare a valutare invece le reali competenze tecniche.
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Articolo aggiornato ad Agosto 2019
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