Meccanica

Riparare la bici: 13 errori da evitare

Riparare la bici: facciamolo bene! La ciclomeccanica è un’occupazione che può portare grande soddisfazione al ciclista, sia esso amatoriale che professionista, perché porta a conoscere a fondo la propria bici e a saper far fronte a tutti i problemi che possono incorrere durante e dopo un’uscita. Ovviamente bisogna affrontarla con la dovuta cognizione, sapendo cosa si sta facendo e perché, senza andare a tentativi.

Ora che avete avuto un’idea di quali attrezzi acquistare, è tempo di imparare i segreti dell’arte di mantenere la bicicletta. Ma prima di imparare cosa fare, meglio mettere subito in chiaro che cosa va assolutamente evitato, in modo da fissarlo bene nella mente e nella pratica.

Ecco una lista dei 13 errori da principiante (ma anche da meccanico professionista distratto) da evitare assolutamente.

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1. Usare attrezzi non adatti

Una chiave dinamometrica che “tira” da 50 a 150 Nm. Sarebbe assurdo utilizzare coppie di serraggio del genere su una bici!

“Ogni bullone ha la sua chiave” non è solo la frase che usa il mio titolare per sottolineare che per ogni problema esiste una soluzione. Presa più alla lettera significa che per ciascuna tipologia di vite da serrare esiste il suo corrispondente attrezzo di forma e dimensione. Tentare di serrare i bulloni di una bicicletta con chiavi troppo piccole oppure rovinate non porta altro che a spanare la testa della vite, rendendo poi la successiva estrazione un rosario di problemi, a volte irrisolvibili. Prima di stringere qualunque vite provate la chiave sulla testa, per vedere se balla o, come si dice in officina, “è la sua”. Stesso discorso per gli elementi più tecnologici delle biciclette moderne, come movimenti centrali press-fit o snodi di sospensioni posteriori. Gli attrezzi per questo genere di lavori sono parecchio specifici e di conseguenza costosi. Da una parte è rinomato che un vero meccanico si costruisce da solo i propri attrezzi, ma lo fa sempre con cognizione di causa.

2. Lavare la bici con l’idropulitrice

è bello e comodo lavare la mtb con l’idropulitrice dopo un’uscita fangosa ma questo accorcia la vita dei componenti!


L’idropulitrice è una gran bella cosa per lavare la carrozzeria dell’auto ma lasciatela perdere quando dovete pulire le vostre biciclette. L’acqua ad alta pressione tipica degli autolavaggi infatti riesce a superare la barriera dei paraoli, delle ghiere e delle guarnizioni e penetra all’interno dei punti cardine della bicicletta, dilavando il grasso protettivo e lasciando che il metallo lavori a contatto con altro metallo. Lavare la bici con getti ad alta pressione comporta un logoramento più veloce di movimenti centrali, deragliatori, serie sterzo, mozzi e sospensioni. Meglio usare il caro e vecchio secchio con la spugna, oppure una canna dell’acqua a bassa pressione. Se non potete fare a meno di utilizzare l’idropulitrice, state lontani almeno un paio di metri e non sparate il getto direttamente sui componenti più fragili.

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3. Metterci troppa forza

le bici da bambino sono perlopiù fatte di plastica, evitate di serrare con forza se non volete romperle!
le bici da bambino sono perlopiù fatte di plastica, evitate di serrare con forza se non volete romperle!

C’è una cosa da tenere sempre a mente quando si monta una bicicletta: state costruendo una macchina, non state montando uno scaffale di metallo. Questo significa che non dovete metterci tutta la forza che avete in corpo, così sarete sicuri che non ci saranno allentamenti accidentali. Le biciclette moderne, dopo la diffusione del carbonio, sono molto delicate e tutti i componenti devono essere installati con una coppia (che altro non è che la forza di serraggio) definita. La maggior parte dei componenti attuali riporta l’entità della coppia di serraggio da applicare, solitamente in Nm, ossia Newton x metro. Per chi di voi preferisce utilizzare unità di misura più classiche dirò che 10 Newton equivalgono a 1 chilogrammo forza, ovvero 1 chilo di spinta per cm2. Quindi, quando si monta una bicicletta in carbonio è bene utilizzare una chiave dinamometrica, un attrezzo tarabile alla coppia di serraggio desiderata. Una volta raggiunto il valore di coppia la chiave “scatta” e il meccanico sa di non dover spingersi più in là. Serrare troppo sul carbonio può creare della cricche che poi, sottoposte alla sollecitazione di fatica, si propagheranno e porteranno il pezzo a rompersi. Serrare troppo su alluminio e acciaio, oltre alla rottura sotto sforzo, può portare al grippaggio dei pezzi, dovuto al surriscaldamento, con conseguente impossibilità di smontare i pezzi assemblati.

4. Montare senza grasso

i cuscinetti delle biciclette non devono lavorare a secco!
i cuscinetti delle biciclette non devono lavorare a secco!

Quando si installano due pezzi di metallo non li si può far lavorare a contatto, bensì bisogna frapporre tra loro un lubrificante che ne impedisca il grippaggio e che consenta il successivo smontaggio. Un esempio banale mi è capitato quando ho acquistato la mia prima mtb nuova di pacca: il meccanico distratto ha montato i pedali senza grasso. Quando ho voluto installare gli spd ho dovuto portare la bici in officina da me e mettere il pedale in morsa e far girare la bici. Il perno del pedale aveva grippato dentro alla pedivella e i due filetti si erano microfusi. Quindi quando installate un qualunque componente filettato di una bicicletta cospargetelo di grasso, che male non fa. Mettete a bagno nel grasso i cuscinetti dei movimenti centrali, dei mozzi e delle serie sterzo, e lubrificate sempre con un filo di grasso anche i fili dei freni prima di inserirli nelle guaine. Poi, visto che il troppo stroppia sempre, quando serrate ripulite il grasso in eccesso, che diventa un ricettacolo di polvere e sporco. Se non sapete quale grasso usare e come farlo, leggete l’articolo dedicato.

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5. Usare grassi e lubrificanti non idonei

i componenti di una bici possono essere costosi, sicuri di voler usare lubrificanti da pochi euro?
i componenti di una bici possono essere costosi, sicuri di voler usare lubrificanti da pochi euro?

L’abbiamo già detto in un altro articolo, ma non è mai abbastanza: ci sono grassi e lubrificanti che ha senso usare e altri che è meglio evitare. I lubrificanti per bicicletta sono pensati per essere efficaci a basse temperature di lavoro, resistere all’azione di dilavamento dell’acqua, permettere lo scorrimento metallo-metallo limitando al massimo l’usura. Il grasso di montaggio migliore per la bici è il grasso bianco al litio, resistente all’acqua e attivo a temperatura ambiente. Lo si può acquistare in qualunque ferramenta. Oppure si possono acquistare i grassi specifici prodotti o consigliati dalle case produttrici di componenti per bicicletta. Non va bene, ad esempio, usare grassi di tipo automobilistico, che sono progettati per attivarsi a temperature più alte e che su una bicicletta non lavorerebbero a dovere. Così come sarebbe da evitare il grasso comune, che va bene un po’ per tutto e per niente.
Stesso discorso per i lubrificanti per catene o sospensioni. I primi dovrebbero contenere del teflon (detto PTFE), un materiale con caratteristiche oleose che aumenta la lubrificazione e lo scorrimento tra le parti. I secondi invece sono molto specifici e conviene acquistare i prodotti consigliati dalle case produttrici delle sospensioni. Certo, in caso di necessità e in mancanza di altro una spruzzata di WD40 sulla catena la si può anche dare (ma sarebbe meglio di no, perché è uno sbloccante), ma dato il costo accessibile forse è meglio preferire il lubrificante Shimano al teflon.

6. Mettere troppo lubrificante sulla catena

la catena deve essere lubrificata per scorrere bene, non deve essere immersa nell’olio!
la catena deve essere lubrificata per scorrere bene, non deve essere immersa nell’olio!

Passiamo da un eccesso all’altro, o niente grasso o troppo lubrificante. Ho visto ciclisti prendere la bomboletta di WD40, far girare a mano la catena e spruzzare una quantità assurda di olio per poi risalire sulla bici con la trasmissione che gocciolava. Ricordatevi sempre una cosa: che la virtù sta nel mezzo, mai poco mai troppo, sempre il giusto. Una catena impregnata d’olio diventa un ricettacolo per polvere, terra, sporco e qualsiasi cosa si trovi sul terreno e venga sollevato dal nostro passaggio. Lo sporco si attacca sulla parte esterna della catena e si accumula con un effetto “carta vetrata” che usura le maglie della catena, le pulegge del deragliatore e i denti di cassette e corone. Inoltre lo sporco si impacchetterà nello spazio libero tra un pignone e l’altro creando una poltiglia che renderà meno precisa la cambiata.

7. Toccare senza sapere

Ecco un classico errore da principiante: tagliare i raggi della ruota senza prima estrarre la ruota libera. E ora?
Ecco un classico errore da principiante: tagliare i raggi della ruota senza prima estrarre la ruota libera. E ora?

La legge non ammette ignoranza e nemmeno quella della meccanica. Prima di mettere mano a una bicicletta ragionate su quali sono i problemi, quali le possibili soluzioni, come attuarle e, soprattutto, se siete in grado di farlo. Ho visto amici biker fermarsi a lato di un trail perché sentivano lo sterzo lento, estrarre il multitool e agire sulla vite che regola i cuscinetti, senza prima allentare quelle che fissano l’attacco manubrio sul canotto forcella. Questo è un errore di “ignoranza meccanica”. Agire sulla vite che regola le serie sterzo non filettate senza prima allentare le viti dell’attacco manubrio non serve a niente se non a rovinare i cuscinetti e il ragnetto interno. Così come ho visto altri cercare di smontare prima la boccola brocciata sulla pedivella sinistra dei movimenti centrali Hollowtech senza prima aver allentato le due brugole di fermo. Risultato, cuscinetti sovraccaricati e destinati a rovinarsi. Quindi prima di effettuare qualsiasi intervento ragionate sulle vostre capacità e fatelo con umiltà, che è una gran dote, perché non c’è nulla di peggio di un meccanico che crede di essere il depositario della saggezza.

8. Montare i cuscinetti al contrario

Posizionare le gabbiette dei cuscinetti al contrario è molto facile, prestate attenzione durante il montaggio.
Posizionare le gabbiette dei cuscinetti al contrario è molto facile, prestate attenzione durante il montaggio.

Parlo dei cuscinetti a gabbie che si usano nelle serie sterzo e nei movimenti centrali classici. Questo tipo di cuscinetto, sicuramente più pratico delle sfere libere, va installato con il lato delle sfere verso la pista di scorrimento, non al contrario! Per cercare di essere più chiaro dirò che le sfere dei cuscinetti delle serie sterzo superiori ed inferiori devono “guardarsi” mentre quelli dei movimenti centrali devono “guardare” verso l’esterno della bici. Montare i cuscinetti al contrario rende la bici instabile, a volte inguidabile e pericolosa, porta a una prematura usura dei giochi ed è un errore molto facile da commettere. Ammetto di esserci caduto anch’io stesso. Per cui, “fate ballare l’occhio”

9. Forzare le filettature

Controllate bene i filetti prima di montare se non volete avere spiacevoli sorprese!
Controllate bene i filetti prima di montare se non volete avere spiacevoli sorprese!

Gli accoppiamenti filettati, non solo delle biciclette, devono essere di facile montaggio e smontaggio. Le tolleranze dimensionali e di lavorazione di questi accoppiamenti possono essere molto precise, per cui dovrebbero innestarsi con facilità (la prima parte di filetto deve “prendere” girando la vite con le mani). Questo vale a maggior ragione sulle biciclette, dove le filettature sono delicate e molto varie. Filetti inglesi, italiani, svizzeri o francesi, passi e diametri differenti, questo aspetto delle mondo delle bici è tutt’altro che standardizzato. Per questo è bene controllare sempre che il pezzo che vogliamo montare abbia la stessa filettatura, dimensione e passo del foro presente sulla bici. Per farlo bisogna armarsi di calibro e di una arnese che si chiama contafiletti. Mai, e dico mai, cercare di innestare due pezzi con filettatura differente, anche se di primo acchito sembra che combinino. Così come mai forzare due pezzi con filettatura identica ma che faticano a innestarsi. Forzare significa grippare, spanare le viti, rovinare i filetti. Se rovinate il filetto della scatola di un movimento centrale, per esempio, dovrete portare la bici da un ciclista per farvelo ripassare. Quando due pezzi forzano controllare l’assialità del montaggio (ovvero che non lo stiate montando storto), mettete un po’ di grasso e riprovate. Se forza ancora smettete e rivolgetevi a un negozio specializzato.

10. Lasciare freni e sganci rapidi allentati

Via il freno
controllate sempre di aver chiuso lo sgancio rapido dei freni prima di risalire in sella!

Un errore che si commette soprattutto quando si smontano la ruote, magari per una foratura. Per smontare una ruota si deve allentare lo sgancio rapido che fissa il mozzo sui forcellini della forcella e aprire quello dei freni, per allontanare quello che serve i pattini fino a consentire l’uscita della ruota. Quando poi rimontate la ruota ricordatevi sempre di serrare di nuovo gli sganci rapidi dei freni e dei perni. E ricontrollate sempre questi sganci ogni volta che usate la bici. Un freno con lo sgancio rapido aperto non frenerà a dovere, mentre una ruota con lo sgancio rapido allentato può uscire dai forcellini durante la corsa, con esiti catastrofici per il ciclista.

11. Montare gli pneumatici al contrario

leggete le spalle dei copertoni, vi racconteranno tutto quello che c’è da sapere
leggete le spalle dei copertoni, vi racconteranno tutto quello che c’è da sapere

Gli pneumatici non sono tutti uguali. Quelli da mountain bike, ad esempio, presentano delle tassellature polivalenti, che cambiano effetto sul terreno a seconda del montaggio. Infatti montando lo pneumatico con i tasselli in una o nell’altra direzione possiamo ottenere più scorrevolezza e velocità oppure più grip. Anche gli pneumatici per bici corsa o passeggio hanno un verso di rotazione, montarli al contrario significa annullare le caratteristiche progettuali dello pneumatico stesso. Controllate bene sempre la spalla dello pneumatico: accanto ai codici di dimensione e di pressione di gonfiaggio minima e massima, si può trovare stampigliata una freccia che indica il senso di rotazione. Fate in modo che sia lo stesso della ruota.

12. Invertire il senso di serraggio del nipplo di un raggio

attenzione quando lavorate su una ruota, peggiorarne il funzionamento è facilissimo!
attenzione quando lavorate su una ruota, peggiorarne il funzionamento è facilissimo!

Quando ci accingiamo a centrare una ruota, bisogna sempre tenere a mente il verso di serraggio e di allentamento del nipplo di un raggio. Un nipplo si serra facendolo ruotare (guardando dalla propria prospettiva) in senso orario e lo si allenta facendolo girare in senso antiorario. Questa norma è da tenere ben presente perché basta un attimo di soprappensiero per allentare un raggio che va tirato e non riuscire più a raccapezzarci, finendo per mandare fuori centro totalmente la ruota.

13. Montare i pedali al contrario

Pedali
I pedali hanno filettature speculari, prestate attenzione durante il montaggio

I pedali di una bicicletta hanno filettature diverse. Quello destro, che viene montato sul lato trasmissione, ha una filettature destrorsa, per cui si avvita facendolo ruotare in senso orario. Quello sinistro, montato sul lato sinistro della bici, ha una filettatura sinistrorsa, ovvero si avvita facendolo ruotare in senso antiorario. Questo perché, se fosse filettato normalmente, potrebbe svitarsi durante l’utilizzo. I pedali dx e sx sono marcati con delle belle R e L (che sta per right, destra e left, sinistra), per cui non potete sbagliare. Invece sbagliare è proprio facile, basta un attimo di disattenzione e il primo filetto che salta ed ecco che un pedale destro s’innesta su una pedivella sinistra. Il risultato sarà un pedale che ruoterà fuori asse, rendendo la bicicletta instabile, tanto che guidarla diventerà pericoloso. Oltre alla probabile rovina dei filetti.

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Articolo aggiornato a febbraio 2023

Commenti

  1. Avatar LUIGI ha detto:

    MOLTO INTERESSANTE, BRAVO E GRAZIE

  2. Avatar Grigolato Lamberto ha detto:

    Salve, non sono d’accordo nell’usare il w40 per la catena in quanto non idoneo, ma usare i lubrificanti appositi.

    1. Avatar Manuel Massimo ha detto:

      Infatti non consigliamo di usarlo: nell’articolo c’è scritto che sarebbe meglio utilizzare uno specifico lubrificante al teflon, in assenza di altro “una spruzzata di wd40 si può anche darla” non significa “lubrificate con il wd40”. Peraltro poi scriviamo che è assolutamente sbagliato eccedere con la quantità e utilizzare il wd40 (che è uno sboccante) per la lubrificazione della catena.

  3. Avatar Alessandro ha detto:

    Ciao Omar,
    Aggiungerei non controllare periodicamente l’usura della catena. Purtroppo spesso i meccanici non lo fanno se non richiesto esplicitamente… se non sei sufficientemente informato, può capitarti di dover poi sostituire oltre la catena, anche l’intero pacco pignoni e le corone! Da 30-40 euro si passa a 300-400 euro per l’intervento… che dici, ne scrivi sul blog? Grazie per il lavoro che fai, ma soprattutto per come lo fai.
    Alessandro

    1. Omar Gatti Omar Gatti ha detto:

      Ciao Alessandro,
      grazie per apprezzare il mio lavoro. Nell’articolo dedicato alla catena ne parlo abbondantemente di questa necessità.

      A disposizione

      Omar Gatti

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