Roma-Benevento in bici lungo la Via Francigena del Sud
La cosa più bella che possiamo fare il primo gennaio è dedicarci a qualcosa che amiamo: l’anno, ancora puro e incontaminato, è al suo inizio e attende con trepidazione che gli venga impressa una direzione. Forti di questa consapevolezza, abbiamo deciso di dare avvio al 2022 con un un viaggio in bicicletta: ci piace moltissimo pedalare e siamo fermamente convinti che aver pedalato il primo dell’anno significa che anche i restanti giorni saranno intrisi di biciclettate.
Così, la mattina del primo gennaio, ci siamo diretti di buon’ora alla basilica di San Pietro e abbiamo cominciato a Roma il nostro cicloviaggio diretto a Benevento. La cupola di San Pietro era avvolta in una fitta nebbia che però, gradualmente, si è dissolta: questa lenta apparizione ha avuto per noi il valore di una rivelazione mistica e di una benedizione per il viaggio incipiente.
Questo viaggio lo abbiamo affrontato in due, o meglio in coppia, ma i primi chilometri li abbiamo percorsi in compagnia di amiche e amici che ci tenevano a condividere con noi una parte dell’esperienza e a sperimentare cosa significa viaggiare in bicicletta. Abbiamo seguito le tracce della Via Francigena del Sud, che ci hanno consentito di insinuarci in tanti bei luoghi per noi sconosciuti.
Non sempre è stato facile seguire l’itinerario prefissato, infatti questo percorso è previsto soprattutto per viaggiatori a piedi e quindi più volte abbiamo dovuto spingere le bici su sentierini sassosi o su melmose stradine infangate. Non è mancato qualche momento di sconforto, ma in fondo si sa che chi affronta viaggi in bicicletta ama faticare e soprattutto confrontarsi con situazioni in cui la vita si rivela nel suo lato più selvaggio e quindi autentico.
Da Roma fino a Benevento lungo la Via Francigena del Sud abbiamo percorso quasi quattrocento chilometri, con seimila metri di dislivello positivo e altrettanti di dislivello negativo: detta così sembrano solo numeri e sinceramente le cifre non ci interessano poi tanto. Quello che invece ci emoziona è sapere tutto ciò che questi numeri contengono: paesaggi, incontri, difficoltà e soddisfazioni, tutti aspetti che riempiono di significato le cifre, che altrimenti sarebbero degli involucri vuoti.
Di luoghi che ci hanno stregato ce ne sono tanti e quelli che ci sono rimasti più impressi sono il Lago Albano a Castel Gandolfo (mèta raggiunta dopo la prima salita del viaggio che, si sa, non si scorda mai), il borgo di Sermoneta che se ne sta arroccato sulla collina e che domina con le sue torrette e i suoi merli l’Agro Pontino, il Monte Circeo che si avvista in lontananza appoggiato sul mare, il bianco paesino di Sperlonga che quasi scintilla in contrasto con il blu circostante, le curve mozzafiato della provinciale per Itri, le montagne del Matese e l’ultima estenuante salita con cui abbiamo attraversato il boscoso massiccio del Taburno.
Gli incontri, poi, meriterebbero un testo a sé: i bei volti incontrati sono moltissimi e la gratitudine che si meritano è ancora maggiore. Paola e Paul, bel caso di internazionale omonimia, ci hanno accolti nel loro b&b nelle campagne di Velletri e ci hanno intrattenuti con piacevoli chiacchiere, Umberto e Doris ci hanno ospitati a Sessa Aurunca nonostante la loro struttura fosse chiusa e ci hanno scaldati con una zuppa bollente consumata insieme al tavolo della cucina, Gabriele di World Bike Formia ci ha fatto una revisione completa delle biciclette senza chiedere nulla in cambio, Anas, Vincenzo e Mattia ci hanno portati a mangiare una pizza nel paese di Alife e ci hanno addirittura prestato una stufetta per scaldare la gelida stanza del santuario che ci ospitava.
La mattina del primo dell’anno, quando siamo partiti da Roma, non avevamo idea di cosa ci attendesse: pensavamo solo a pedalare e a meravigliarci. L’8 gennaio, quando abbiamo raggiunto Benevento, ne sapevamo abbastanza di pedalate e di meraviglia, ma soprattutto di gratitudine nei confronti delle persone, della natura, delle bici e delle nostre gambe. Si chiude un capitolo, ma il libro è ancora lungo e denso di avventure… attendiamo con ansia la prossima, curiosi di viverla e ardentemente desiderosi di levigarla con le parole.
[Costanza Brini – Instagram: Ora pedala]
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