Scoprire Samos in bicicletta

Arriviamo al porto di Samos dopo esserci imbarcati a Kuşadası, in Turchia. Il viaggio in barca dura un paio d’ore circa ma la parte più lunga è la procedura di disimbarco, con controllo passaporti e le solite domande di circostanza: “avete qualcosa da dichiarare?”.

Pinar porto

L’arrivo al porto di Vathy, Samos

Decidiamo di intraprendere il giro dell’isola in senso antiorario per godere subito delle bellezze della costa settentrionale. Ci lasciamo alle spalle la città di Vathy e il suo golfo, pedalando verso ovest. La strada sale subito, seppure in modo moderato e continua con un piacevole saliscendi.

Pinar cycle on the coast

Pedalando lungo la costa

pinar e chiesa

Piccoli tesori che si incontrano lungo la strada

Dopo 10 km si arriva a Kokkari, uno splendido villaggio di pescatori convertito al turismo dove i colori del mare, le scogliere e il bianco sgargiante delle case ci lascia a bocca aperta. È il luogo ideale per un primo spuntino, un bagno nelle acque del Mar Egeo e di una pennichella in spiaggia.

Bike Kokkari

50 sfumature di blu a Kokkari

spiaggia kokkari

La spiaggia di Kokkari

Da Kokkari si continua lungo la costa su una strada mai eccessivamente trafficata e piena di spiagge, calette, bar e strutture turistiche. Dopo altri 12 km si arriva alla città di Karlovassi, una cittadina dal sapore mediterraneo. Qui l’architettura moderna fa a cazzotti con lo stile greco ottomano delle abitazioni più antiche. La città non ha molto da offrire in termini di bellezze, a parte la chiesa di San Nicola e la piazzetta centrale dove ci si può fermare a bere un frappè rinfrescante.

Karlovasi chiesa Pinar

La chiesa di San Nicola a Karlovasi

Karlovasi

La piazzetta centrale di Karlovasi

Lasciato Karlovasi, dopo 5 km si arriva a Potami che custodisce uno dei tesori dell’isola. Dalla strada principale parte un sentiero che risale e spesso attraversa il corso di un fiumiciattolo. Camminando per circa 3 km circondati da una vegetazione secolare si arriva ad un piccolo canyon allagato e dalle acque cristalline e poco profonde. Attraversato il laghetto si arriva ad una cascata tanto piccola quanto inaspettata in un’isoletta mediterranea. Arrivare fino al canyon in bici è possibile, seppure a volte si rende necessario smontare di sella e caricarsi la bicicletta in spalla per superare rocce e tronchi d’albero.

Pinar ponte di legno

Verso la cascata di Potami

A Potomi finisce la strada costiera e si entra nell’entroterra. La strada principale parte da Karlovasi e conduce fino alla parte sudorientale del’isola, ma noi optiamo per una strada secondaria che si rivela inaspettatamente piena di salite brevi, ma spesso molto impegnative e con pendenze che arrivano anche oltre il 10%.

Pinar pale eoliche

Il vento è un compagno di viaggio prezioso in un territorio così assolato

pinar watch samos mountain

Un villaggio in lontananza nell’entroterra

Si attraversa la campagna rigogliosa coltivata a vite con cui si produce il moscatello di Samos, un vino bianco che si apprezza in particolare come aperitivo (secco) o per accompagnare i dessert (dolce). Dalla costa alla strada principale sono poco più di 16 km e occorre salire a 350 metri di dislivello. L’unico villaggio che attraversiamo è Leka, dove ci fermiamo per un boccone e a scambiare due chiacchiere con il proprietario di un bar che ci racconta della sua fuga dalla povertà dell’isola negli anni ’60 verso l’Australia, gli Stati Uniti per poi fare ritorno quando l’illusione del benessere portata dall’ingresso della Grecia nell’EU lo ha convinto a tornare. Dice che ora le cose non sono diverse da quando è partito, che nell’entroterra, oltre a coltivare la vite non c’è altro da fare.

Pinar montagna samos

Il villaggio di Pyrgos

All’altezza di Agii Theodori ci immettiamo sulla strada principale che costeggia il parco nazionale di Chamouli-Giaxi. La vegetazione è fitta e si distinguono gli odori della macchia mediterranea, soprattutto origano e finocchio. In alcuni punti si possono vedere distintamente il mare davanti e dietro di se. Poco prima di Pyrgos, al km 61, si raggiunge il punto più alto dell’intera gita: 500 metri slm e, dopo aver bevuto un caffè greco, si comincia con una lunga e piacevole discesa di quasi 20 km verso il mare.

Pinar spinge spiaggia

Prima di entrare nella città portuale di Pithagorion, andiamo a Potokaki per goderci un po’ il vento fresco sula spiaggia e un bagno rinfrescante. Potokaki è poco più di un insediamento votato al turismo composto di villette, ristoranti e resort balneari. Proseguendo verso ovest su questa strada si arriva al Tempio di Era, di cui, però, non è rimasto quasi nulla.

Da qui a Pithagorion sono circa 5 km. Pithagorion è una cittadina che ti meraviglia per la vita squisitamente mediterranea che vi si conduce. Gli uomini siedono al bar sulla via centrale e guardano i passanti e salutano tutti con uno squillante “Kalimera!”. Il porto e la zona lì intorno sono delle perle di placida tranquillità per quanto assediate da un turismo di fascia alta e i ristoranti affacciati sulle barche a vela ormeggiate al porto ne sono la dimostrazione. A fare da sentinella sulla baia c’è una piccola fortezza di epoca medievale.

pescatori pythagorio

Pescatori nel porto di Pithagorion

Da Pithagorion torniamo a Vathy per concludere il periplo con un’ultima salita fino a 160 metri da cui si può apprezzare l’intera baia. Vathy è il principale porto dell’isola e con i suoi 9000 abitanti è il centro più densamente popolato. Da un punto di vista architettonico è un misto di stili differenti che vanno dal tradizionale greco delle isole al neoclassico fino al liberty di primo novecento.

vathi scale

Uno scorcio di Vathy

Ovunque siate nell’isola, in ogni caso, non perdete di assaggiare i mille modi differenti in cui viene cucinato il polipo che in questa zona dell’Egeo è assolutamente irrinunciabile.

Concludendo, Samos è un’isola piccola il cui periplo può essere affrontato anche in una sola giornata ma a condizione di rinunciare a godersi le spiagge, il vino e la cucina locale. Il dislivello può essere affrontato a condizione di avere una minima preparazione alle spalle o di prendere il viaggio con estrema calma.


Per chi non volesse portarsi la propria bicicletta appresso, quasi ovunque nell’isola è possibile noleggiare biciclette anche di ottimo livello per scoprire i segreti di Samos.

Unico difetto: in tutta l’isola non esistono campeggi, ma il campeggio libero è tollerato e spesso anche visto con simpatia.

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