Non sempre la massima precisione è un bene. Avere troppe informazioni può essere peggio rispetto ad averne la giusta quantità. Per questo può essere utile semplificare una traccia GPS, cioè ridurre il numero di punti di cui è composta.
Che cosa vuol dire semplificare una traccia GPS
Come abbiamo scritto nell’articolo su tracce, rotte e waypoint, una traccia GPS si compone di una serie più o meno lunga di coordinate che individuano dei punti sul pianeta Terra. Seguire una traccia non vuol dire altro che seguire questi punti uno dopo l’altro, compito di cui si occupa il ricevitore GPS che poi vi dà le istruzioni ad esempio su quando girare.
Se i punti sono troppo distanti l’uno dall’altro, può essere difficile seguire la traccia, soprattutto quando ci si trova davanti a bivi o a percorsi tortuosi. È quindi importante che una traccia abbia una risoluzione sufficiente, cioè un giusto rapporto fra lunghezza del percorso e numero di punti di cui si compone. I programmi automatici di creazione o registrazione di tracce sono intelligenti, e aumentano la densità di punti in corrispondenza delle curve, diminuendola nei rettilinei, quando non serve.
Ma a volte i punti possono essere troppi: semplificare una traccia GPS vuol dire ridurre il numero di punti di cui si compone una traccia; anche questo processo di semplificazione è intelligente, ed è quindi più drastico sui rettilinei, lasciando un maggiore dettaglio in corrispondenza delle curve. Lo potete vedere nell’immagine in alto: la traccia blu è quella originale, la traccia rossa è quella semplificata: è facile notare che non è stato tolto dettaglio dove serve, cioè nelle curve; mentre i rettilinei sono stati resi con un numero molto minore di punti.
Quando può servire ridurre il numero di punti di una traccia GPS
Se è facile capire perché avere troppi pochi punti può essere un problema, non così immediato è spiegare perché avere punti in eccesso può essere un problema. Ci sono alcune situazioni in cui potreste desiderare ridurre il numero di punti di una traccia:
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- problemi di memoria: se avete un ricevitore GPS con qualche anno sulle spalle, è possibile che abbia una memoria limitata. Se dovete prepararvi per un lungo viaggio, con tante tracce “pesanti”, potreste avere problemi a farle entrare tutte nella memoria del GPS. Semplificarle vi permette di ridurre la dimensione dei file.
- problemi di elaborazione: se notate che il GPS (che sia uno smartphone o un ricevitore GPS dedicato) è lento nel caricare le tracce; se la mappa reagisce lentamente ai cambi di direzione indicati ad esempio dalla bussola; se scrollare lungo la mappa è un’operazione lenta e che procede “a scatti”… provate a semplificare la traccia. Se il processore grafico del GPS deve disegnare una traccia molto precisa sarà più lento.
- applicazioni web: se dovete usare le tracce per farle visualizzare ai visitatori di un sito web, più i file sono leggeri e meglio è, anche in questa era di fibra e 4G. Anche sulle nostre mappe generali degli itinerari carichiamo versioni semplificate delle tracce che potete poi scaricare dalle singole pagine degli itinerari.
- Esportazione o visualizzazione di dati: con le tracce GPS si possono fare molte cose diverse. Spesso è tutto più semplice se semplificate una traccia. Lo abbiamo visto ad esempio nell’articolo su come creare il profilo altimetrico di una traccia: troppi punti possono creare un profilo più difficile da leggere.
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Usare GPS Visualizer per semplificare una traccia GPS
Anche in questo caso lo strumento più immediato da usare, gratuito, è GPS Visualizer. Partiamo sempre dal fatto che state lavorando su file .gpx oppure su file .kml, i due formati di file più utili. In ogni caso potete sempre convertire i vostri file da un formato all’altro.
Il punto di partenza sono due pagine che già conosciamo bene: questa per ottenere un file .kml, e questa per ottenere un file .gpx. Si tratta di moduli pensati per convertire un file di diverso formato nel formato desiderato, ma potete usarli benissimo per semplificare una traccia anche se il vostro file di partenza è già nel formato giusto. In parole povere: potete usare un file .kml come origine per ottenere un file .kml, e lo stesso per i file .gpx, nonostante il modulo sia pensato per convertire file da un formato all’altro.
FILE .KML
Se volete ottenere una traccia semplificata in formato .kml, partite come detto da questa pagina. Le opzioni come potete vedere sono tantissime: qui vi segnaliamo solamente quelle utili ad ottenere una traccia semplificata, senza ulteriori modifiche. Le opzioni di cui parliamo sono segnate in rosso nell’immagine sottostante:
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- Output file type: sempre meglio selezionare .kml, e non .kmz
- Colorize by: none (in questo modo un eventuale colore da voi assegnato alla traccia non viene modificato).
- E infine l’opzione più importante: Max points per track, cioè numero massimo di punti per ogni traccia che caricate. Provate a sperimentare con il numero che vi dà il migliore compromesso fra risoluzione della traccia e dimensione del file. Per percorsi cicloescursionistici sono tipicamente sufficienti poche centinaia di punti.
- Infine dovete ovviamente caricare il file di partenza, da semplificare…
- … e cliccare su “Create KML file”. Dalla pagina che si aprirà potrete aprire o scaricare il file .kml
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FILE .GPX
Per i file .gpx la procedura è molto simile. Dovrete partire da questa pagina. Cliccate prima di tutto su “Show advanced options” in fondo al modulo per visualizzare le opzioni avanzate.
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- output format: scegliete ovviamente “GPX”
- Scegliete il file da caricare
- Max points per track: indicate il numero di punti massimo della traccia
- Cliccate su Convert per ottenere il vostro file con la traccia semplificata
- Dalla pagina che si aprirà potrete aprire o scaricare il vostro file.
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Ecco fatto! Ora avete delle tracce più piccole, più facili da gestire, ma comunque sufficientemente precise da risultare utili!
Leggi anche: GPS: waypoint, rotte e tracce per un approfondimento.