Sgancio rapido: manutenzione e corretto utilizzo
Lo sgancio rapido (spesso chiamato all’inglese, ovvero quick release) è un sistema molto pratico per rimuovere e fissare la ruota al telaio. Nonostante la sua semplicità, deve essere usato nel modo giusto, per evitare spiacevoli inconvenienti.
Come tutti i componenti della bicicletta, inoltre, è soggetto a usura e perciò necessita di manutenzione. Vediamo come usare al meglio e prendersi cura degli sganci rapidi della propria bicicletta.
Anatomia di uno sgancio rapido
Lo sgancio rapido è stato inventato da un genio della meccanica applicata al ciclismo: Tullio Campagnolo. La storia della sua invenzione sfocia nella leggenda ma è sempre un piacere raccontarla.
Campagnolo, giovane ciclista amatoriale, stava gareggiando sui monti Berici (nel vicentino) ed era in testa. Ai tempi l’unica possibilità di variare il rapporto di pedalata era data da due pignoni di diverso diametro montati sul mozzo posteriore: uno per la pianura e uno per la salita.
Il ciclista, prima di approcciare la salita, doveva scendere, allentare i dadi che fissavano i mozzi, girare la ruota, tensionare la catena e infine serrare nuovamente i dadi.
Così fece il giovane Campagnolo, peccato che facesse davvero freddo e che i dadi fossero congelati. A niente valsero i suoi sforzi: dovette ritirarsi.
La leggenda narra che, mentre rientrava sconsolato, abbia pronunciato la frase “Ghe de cambiar quaccosa de drìo!” (trad. “C’è da cambiare qualcosa dietro!”).
Mito o realtà, Campagnolo brevettò un sistema di rilascio della ruota molto pratico, che definì appunto sgancio rapido, e che viene utilizzato ancora oggi, anche se sembra cedere il passo alla sua evoluzione naturale: il perno passante.
Uno sgancio rapido è l’insieme di vari componenti:
• Leva: la parte terminale, che si serra sul telaio e realizza il fissaggio;
• Eccentrico: il corpo sul quale lavora la leva, che è formato da una camma eccentrica che quando viene ruotata preme sul forcellino e blocca in sistema;
• Molle coniche: due spirali in metallo a forma conica che lavorano sul telaio e compensano gli sforzi in compressione del sistema;
• Perno: elemento cilindrico solidale con l’eccentrico, si inserisce all’interno di un foro del mozzo. Ha il terminale filettato che permette il montaggio del controdado;
• Controdado: elemento che si monta sulla parte destra del telaio e che regola la forza di serraggio dello sgancio rapido;
Come lavora uno sgancio rapido? Attraverso l’attrito generato dall’accoppiamento tra mozzo, forcellini, eccentrico e controdado.
Quando noi avviciniamo il controdado al forcellino, non facciamo altro che mandare in battuta le facce del forcellino stesso contro il dado del mozzo e quello dello sgancio rapido.
Se notate infatti sia i dadi che i forcellini presentano delle zigrinature: servono per rendere più “rugosa” la superficie e migliorare l’attrito generato dall’accoppiamento.
La leva comanda un eccentrico, ovvero un componente di forma ovale che quando ruota ingaggia il forcellino e blocca il sistema, che viene mantenuto serrato dalla forza esercitata dalla leva e dall’attrito generato tra le superfici a contatto tra loro.
Quando ruotiamo poi la leva verso l’esterno, l’eccentrico libera la presa sul forcellino, l’attrito si annulla e il sistema si apre, consentendo lo smontaggio della ruota.
Il corretto utilizzo di uno sgancio rapido
Nonostante possa sembrare banale, lo sgancio rapido deve essere utilizzato nel modo corretto al fine di evitare accoppiamenti e fissaggi deboli che possono allentarsi durante l’utilizzo della bicicletta.
Ecco le fasi di un corretto montaggio dello sgancio rapido:
Inserire il perno all’interno del mozzo, lasciando la leva sul lato sinistro (quello privo di trasmissione) della bicicletta.
Tra forcellino e corpo dell’eccentrico va interposta la molla conica, facendo attenzione a posizionare la parte terminale del cono (quella con il diametro minore) verso la ruota;
Infilare la seconda molla conica sul perno dal lato trasmissione della bicicletta, mantenendo sempre la parte con il diametro minore rivolta verso la ruota;
Avvitare il controdado fino a mandarlo in battuta contro il forcellino;
Serrare la leva sul telaio, mandando così l’eccentrico in battuta sul forcellino e concludendo il serraggio;
Una delle domande più frequenti è: quanta forza devo mettere nel serrare la leva? Tecnicamente non vi è un’indicazione precisa del serraggio in Nm ma gli inglesi usano un sistema ingegnoso, anche se empirico, denominato “imprint on palm”.
In sostanza lo sgancio rapido è ben serrato quando la leva è così dura da lasciare un segno sul palmo della mano.
Ovviamente non bisogna esagerare, per evitare di spaccare qualcosa, ma se la leva risultasse troppo facile da chiudere, allora è meglio serrare nuovamente il controdado e riprovare.
Un altro sistema per la verifica del corretto serraggio è il seguente: una volta portata la leva contro il telaio, provate a riaprire lo sgancio: dovreste fare una notevole forza per riuscirci.
In questo modo sarete sicuri che le vibrazioni che irrimediabilmente si scaricano sul mozzo non allenteranno accidentalmente la leva, con conseguenze molto pericolose.
Un’altra questione da approfondire è: dove posiziono la leva sul telaio? Questa domanda non è scontata, perché dal corretto posizionamento della leva dipende anche la possibilità di un eventuale allentamento accidentale.
La leva ha un senso di chiusura: lo si vede a occhio, poiché sulla leva stesso vi è riportata la dicitura “Open” e “Closed”, che indicano il verso di chiusura e di apertura.
Il problema è il seguente: lavorando con un eccentrico, in teoria è possibile chiudere lo sgancio anche ruotando la leva nella direzione di apertura.
Questo però è un errore, poiché per via della sua conformazione la leva non aderirà al telaio e potrebbe allentarsi facilmente. per questo è sempre bene controllare che la dicitura “Closed” sia visibile dall’esterno una volta che lo sgancio è serrato.
Quando serriamo la leva dello sgancio sulla forcella, ci sono delle situazioni da evitare assolutamente, che sono quelle riportate nelle foto seguenti.
da evitare
assolutamente da non fare!
Questo perché la leva deve essere sempre parallela ai forcellini e mai perpendicolare. Inoltre serrandolo in questa posizione è facile che un ramo o una radice possano infilarsi, aprendo lo sgancio.
la corretta posizione della leva anteriore
Inoltre la leva dovrebbe essere adiacente ma mai trasversale rispetto ai pendenti della forcella.
Per quel che riguarda lo sgancio della ruota posteriore, la leva dovrebbe posizionarsi sui pendenti, lasciando un minimo di spazio per agire manualmente.
serraggio ok
altra soluzione corretta
soluzione accettabile
Lasciare tutta la leva sui pendenti infatti può rendere molto difficoltoso una successiva apertura, poiché non vi è spazio per arrivarci con le mani.
evitare assolutamente
Infine, non bisogna mai posizionare la leva esterna ai pendenti posteriori.
La manutenzione dello sgancio rapido
Anche lo sgancio rapido va controllato? Certo che sì, se non si vogliono evitare brutte sorprese, che vanno dall’ossidazione del sistema alla rottura per fatica.
La manutenzione dello sgancio è un’operazione semplice che non impegna più di cinque minuti e che andrebbe effettuata almeno una volta ogni due mesi (una volta al mese se girate molto e in condizioni gravose di pioggia, fango o polvere, oppure se aprite e serrate spesso lo sgancio per smontare la ruota).
La procedura di manutenzione è la seguente:
Rimuovere completamente lo sgancio rapido dalla bicicletta;
Pulire con sgrassatore per bicicletta per rimuovere le tracce di sporco e ossidazione;
Controllare lo stato del perno, che non deve essere ossidato, non deve presentare crepe e deve essere dritto. Se è piegato, non mettetelo in morsa per raddrizzarlo, perché potreste dare il via a una cricca per fatica. Meglio sostituirlo. Controllate anche che la filettatura non sia spanata;
Controllare le molle. Devono essere integre, non devono essere schiacciate o aperte, né devono presentare evidenti tracce di corrosione;
Lubrificare il sistema. Date una goccia di sbloccante sulla leva e poi muovetela a vuoto tre-quattro volte per far sì che il lubrificante penetri all’interno della camma;
Ingrassare il perno. Spalmate un velo di grasso bianco antigrippante o di grasso al rame sull’intero perno, affinché sia protetto dall’azione dell’acqua e non ossidi;
Rimontate il tutto;
Magari questa attenzione allo sgancio rapido vi può sembrare una fisima ma vorrei che non la prendeste sottogamba. Nel 2012 ho preso in mano una vecchia mtb Bianchi Ragno di mio cognato per andare al lavoro e non avendo posto per ricoverarla, la lasciavo all’esterno. Nonostante la cura che avevo messo nel tagliandarla, lubrificarla e sistemarla, un giorno, per colpa di una buca più profonda, il perno dello sgancio rapido anteriore si è spezzato, liberando la ruota. Morale della favola: tre settimane di trauma cranico e dieci punti di sutura dietro l’orecchio destro. Per questo è importante controllare sempre lo stato di “salute” anche degli sganci rapidi.
Concludendo
Abbiamo ripercorso la storia dello sgancio rapido, abbiamo visto come funziona e come installarlo al meglio e quali sono le semplici procedure di manutenzione da effettuare periodicamente.
Buonasera. Una domanda,la lunghezza degli sganci è standard o cambia da bici a bici? Grazie
Buongiorno..
quando serro la ruota posteriore non è più fluida quando la faccio girare….come se fosse
frenata leggermente, mi sono accorto che nel serraggio il carrello del cambio si sposta e questo fa si che quando metto il rapporto grande davanti e il rapporto grande dietro, se giro i pedali al contrario cade la catena, questo non succede se apro lo sgancio rapido posteriore..che però non posso allentare troppo altrimenti si sgancia la ruota.
Ciao Orazio,
le molle ci sono ancora? In caso devi sostituire lo sgancio, perché è rotto
Buone pedalate!
Omar Gatti