Salvador Dalì è stato uno dei più pittori più apprezzati del XX secolo e che probabilmente ancora oggi incarna la figura dell’artista eccentrico e di successo in grado di trasformare in arte tutto ciò che toccasse, inclusa la propria vita quotidiana.
Limitare l’attività artistica di Dalì alla sola pittura sarebbe però estremamente scorretto perché significherebbe ignorare i suoi lavori in materia di architettura, design, scultura e fotografia che, sebbene meno noti, rendono l’idea della grandezza dell’artista catalano.
Un viaggio in Catalogna è l’occasione per visionarne le principali opere, ma anche per conoscere da vicino le visioni del maggiore esponente mondiale del surrealismo che è stato in grado di avvicinare al mondo dell’arte molti profani.
Teatro-Museo Salvador Dalì
Salvador Dalì nacque a Figueres nel 1904 e alla città natale rimase indissolubilmente legato fino al momento della morte che avvenne nel 1989. Proprio a Figueres Dalì volle creare la propria casa-museo dove venne sepolto e che rappresenta un’apologia surrealista progettata direttamente dall’artista utilizzando la struttura dell’antico teatro municipale
La Teatro-Museo è un’opera architettonica che rasenta la sinestesia in grado di evocare milioni di emozioni e sensazioni contrastanti in chi la visita a causa delle illusioni ottiche create con inarrivabile maestria e la folle combinazione di improbabili elementi architettonici e pittorici.
Il museo ospita numerosi capolavori del pittore come “Autoritratto molle con pancetta fritta” e il “Ritratto di Picasso”. All’interno del museo trovano posto i 39 gioielli artigianali appartenenti alla collezione permanente “Dalì Gioielli”, oltre a questi si possono ammirare i disegni e i dipinti realizzati per ciascun pezzo.
Casa-Museo Salvador Dalì
Se Figueres è stata però la culla e la tomba del grande artista, il luogo prediletto del genio surrealista è il villaggio di pescatori di Portlligat,Cadaqués, situato a 35 km da Figueres nel punto più orientale della penisola iberica dove Dalì situò il proprio laboratorio. La sua casa, plasmata a sua immagine e somiglianza, è una delle destinazioni maggiormente gettonate dal turismo culturale della Costa Brava dove i visitatori possono assaporare l’atmosfera lisergica di cui amava circondarsi, tra animali impagliati, libri, drappi, velluti e materiale che richiama la cultura pop della pubblicità del novecento.
In una gara di eccentricità, è veramente difficile stabilire quale sia l’elemento più suggestivo della casa di Cadaqués, lo specchio posto al lato della finestra della camera da letto è un piccolo capolavoro che permise a Dalì di vantarsi di essere il primo a vedere l’alba in tutta Spagna.
Casa-Museo Castello Gala Dalì
Ma la storia di Dalì sarebbe incompleta e superficiale se si dimenticasse la figura di Gala, sua moglie e musa ispiratrice, a cui l’artista regalò un castello nel piccolo centro rurale di Púbol posto lungo il corso del fiume Ter a una trentina di km a sud di Figueres. Si narra che al momento del regalo, nel 1970, Dalì giurò solennemente che non avrebbe mai messo piede nella residenza della consorte se non su suo esplicito invito. Questa ulteriore casa-museo in stile gotico-rinascimentale è uno spazio misterioso e romantico, ammobiliato con pezzi di antiquariato locale. Nei sotterranei del Castello di Púbol è possibile visitare il mausoleo di Gala.
I tre vertici di quello che si può definire il “Triangolo Daliniano” sono il modo migliore per conoscere uno degli artisti più influenti del secolo scorso e che ha fatto della propria arte uno stile di vita in un indissolubile connubio tra quello che esiste e quello che potrebbe essere celato dietro la realtà in una sovversione del creato nascosto al di là delle porte della percezione.
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