Bici

Tutti i motivi per cui truccare un’ebike è una cattiva idea

Le bici a pedalata assistita, sia per gli spostamenti di tutti i giorni, come anche per percorrere sentieri di montagna, o per un utilizzo professionale per consegne nei centri storici chiusi al traffico, si stanno diffondendo con numeri davvero importanti in questi ultimi anni.

Partiamo dai numeri

Nel 2017 sono state 148.000 le bici elettriche vendute in Italia (poco meno del 10% del totale) e di queste il 65% erano MTB nel 2020 in Italia i numeri sono quasi raddoppiati: 280 mila unità vendute (+44%) e 275 mila e-bike prodotte (+29%). Un trend in costante ascesa e anche il dato europeo sulle vendite (fonte CONEBI) corrispondente a poco più di 16 milioni di unità in Europa nel 2021.

Truccare l’ebike: una pratica illegale e rischiosa

Le bici a pedalata assistita stanno avendo una “primavera” di vendite, ma sta crescendo anche la convinzione che la pedalata assistita possa essere “modificata” e quindi alterata senza alcun problema.
Chiariamolo subito: le bici a pedalata assistita non sono da modificare, da sbloccare, per differenti motivi. Truccare il motore delle ebike è una pratica illegale che aumenta la velocità massima, ma mette a rischio la sicurezza, la salute e la “tenuta” della bici.

Le possibilità sono infinite, ma nessuna è lecita (e noi non ne parleremo in questo articolo).
Si tratta innanzitutto di una norma di buon senso prima che di rispetto del Codice della Strada e del diritto.

Display di un'ebike con mano del ciclista sul manubrio - truccare l'ebike pratica illegale e rischiosa
Truccare l’ebike: una pratica illegale e molto rischiosa

Un inquadramento normativo

Bicicletta elettrica e/o LEV (Light Electric Vehicle, veicolo elettrico leggero, di peso non superiore a 400 kg) sono termini che indicano due diversi concetti di veicoli dotati di un motore elettrico ausiliario:

  1. velocipedi dotati di motore ausiliario che non possono essere azionati esclusivamente dal motore; il motore assiste lo spostamento solo quando il ciclista pedala. Generalmente i veicoli di questo tipo sono denominati ebike [nota: sulle ebike è tuttavia consentita la funzione walk assist fino a 6 km/h]
  2. velocipedi dotati di motore ausiliario che possono essere azionati esclusivamente dal motore; per gli spostamenti non è necessario che il ciclista pedali. Generalmente i veicoli di questo tipo sono denominati pedelec.

I velocipedi a pedalata assistita con una potenza nominale continua massima superiore a 0,25 kW e le e-bike che possono essere azionate esclusivamente dal motore sono inclusi nell’ambito di applicazione della Direttiva 2002/24/CE (e delle modifiche successive).

Nella direttiva essi sono classificati come motocicli a prestazioni ridotte, ossia veicoli muniti di pedali con un motore ausiliario di potenza pari o inferiore a 1 kW e una velocità massima per costruzione non superiore a 25 km/h.

Nell’ultima modifica del Codice della Strada è stata introdotta la possibilità sulle cargo bike di avere una assistenza del motore fino a 0,50 kW.

ebike amazon

Obblighi se la velocità massima dell’ebike è superiore a 25 km/h

Le biciclette a pedalata assistita dotate di motore che eroga potenza anche oltre i 25 km/h e le ebike con velocità massima per costruzione superiore a 25 km/h sono classificate come ciclomotori tradizionali e devono essere omologate come tali. In tutti gli stati membri dell’Ue la classificazione come ciclomotore comporta l’uso obbligatorio del casco, l’obbligo di assicurazione e un limite di età; in alcuni casi sono previsti anche un numero di targa e la patente di guida.

Masterclass in Meccanica Ciclistica

Trasforma la tua passione in una professione

Scopri di più

Truccare l’ebike: cosa dice il Codice della Strada

Art. 50 comma 1. I velocipedi sono i veicoli con due ruote o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi (come le handbike, ndr), azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW, o di 0,50 kW, la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare.

Sostanzialmente la legge italiana considera biciclette quelle in cui il motore assiste il ciclista, non quelle dove lo sostituisce. Pertanto ogni forma di acceleratore sulla bicicletta è illegale oltreché sconsigliato.

Cosa rischia chi modifica e sblocca la pedalata assistita

Molti kit sono in vendita online sulle principali piattaforme di e-commerce, ma per la legge non è perseguibile chi vende e compra i kit, ma chi altera il mezzo e chi lo conduce.
Sbloccare il motore acquistando kit su siti online, vuol dire far raggiungere alla bicicletta una velocità fino ad arrivare a 45 km/h ma anche di più. Alcuni rivenditori garantiscono modifiche fino a 60 km/h.
Le modifiche all’articolo 50, pertanto, tengono conto della responsabilità di costruttori, assemblatori, grossisti, commercianti al dettaglio e meccanici che si prestano, a vario titolo, a modificare le biciclette elettriche.

Nello specifico, “chiunque fabbrica, produce, pone in commercio o vende velocipedi a pedalata assistita che sviluppino una velocità superiore a quella prevista dal comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.084 a euro 4.339. Alla sanzione da euro 845 ad euro 3.382 è soggetto chi effettua sui velocipedi a pedalata assistita modifiche idonee ad aumentare la potenza nominale continua massima del motore ausiliario elettrico o la velocità oltre i limiti previsti dal comma 1”.

VanMoof V ebike a due ruote motrici
Leggi anche: VanMoof vuole cambiare le regole: in arrivo un’ebike superveloce

Cosa rischia chi conduce la bici modificata

Per legge chi guida una “ebike modificata” è come se stesse utilizzando un ciclomotore non registrato e può rischiare in caso di controllo:

  • fino a 635 euro per la mancanza del certificato di circolazione
  • fino a 3464 euro per la mancata assicurazione del mezzo
  • fino a 332 euro per la guida senza casco.
  • fino a 5100 per la guida senza patente
  • fermo e sequestro della ebike truccata

Quali danni possono insorgere su ebike truccata

Danni ai componenti

Truccare l’ebike, sbloccando il motore della bicicletta, crea un disequilibrio nella capacità di scarica della batteria. Tutte le batterie sono dotate un BMS (battery management system) che garantisce il corretto funzionamento delle celle della batteria: il BMS (per semplificazione) garantisce il lavoro della batteria con una capacità di scarica a regime e una picco. Una bici modificata crea nella batteria una continua richiesta di erogazione a picco della scarica.

Risultato: la batteria si surriscalda facilmente e la vita della batteria si riduce notevolmente.

Ogni motore lavora con determinati RPM (giri motore) che ne garantiscono il corretto funzionamento. Il sistema epicicloidale della trasmissione del motore viene messo a dura prova dalla modifica alla bicicletta. Nei motori geared i giri motore sono di gran lunga superiori rispetto all’ingranaggio finale (perno-pedivelle), con il risultato di un’usura precoce se non addirittura della rottura delle ruote dentate del motore. Vuol dire sostituzione del motore stesso e perdita totale di ogni garanzia.

Usura precoce

Per non parlare di un consumo repentino di pastiglie freno e di rotori che, per le alte velocità richiedono una sostituzione più frequente, oltre ad un accorciamento della vita della trasmissione (catena corona e pignoni) già messa a dura prova dalla pedalata assistita.

Rischi per l’utente finale: salute e sicurezza

C’è un evidente problema di sicurezza per un mezzo a pedalata assistita modificato: a 45 km/h per fermarsi completamente sono necessari all’incirca 16 metri, uno spazio mai sufficiente in situazioni di traffico cittadino, ma anche in piste dedicate alla circolazione delle sole biciclette in caso di frenate repentine e di emergenza per evitare un impatto, oltretutto in quelle situazioni di presenza di ostacoli o pedoni, si rischia davvero di fare danni a se stessi (troppe poche persone oggi usano il casco protettivo in bici) o addirittura di recare un danno ad altre persone.

Gli impianti frenanti, in caso di continue frenate, possono surriscaldarsi e quindi diminuisce la capacità di frenata (potenza frenante).

Gli eccessivi surriscaldamenti portano al rischio di incendio se non addirittura di esplosione della batteria durante l’utilizzo, con il rischio, se va bene, solo di qualche scottatura.

Il consumo delle ruote dentate del motore, porta a una veloce usura del motore fino alla rottura e danno anche di altri componenti del motore stesso come il torsiometro o la scheda madre

Le strategie delle case costruttrici

Per ragioni di sicurezza alcuni produttori montano dei motori che non sono modificabili, con software interni in grado di bloccare il motore, appena lo si utilizza con modifiche apportate. Politica condotta da Bosch e da poco annunciata anche da Shimano su tutta la sua linea.

In sostanza: una bici che nasce muscolare “muore” muscolare: si perde la garanzia del costruttore oltre ad aumentare i rischi (di rottura dei componenti e di sicurezza).
Allo stesso modo truccare l’ebike è vietato/pericoloso e non si devono modificare le bici a pedalata assistita per tutti i motivi sopraesposti.

È per buon senso, prima che per legge.

ebook

Tutto quello che vuoi sapere sulla scelta, manutenzione e meccanica della bicicletta lo trovi tra gli ebook
scarica ora

Commenti

  1. Avatar Niky X1 ha detto:

    diciamo anche che però 25/km per chi la deve suo malgrado usare per lavoro in cui se non consegni non ti pagano ( con consegne che aumentano di giorno in giorno ) la modifica è quasi obbligata … un po come i corrieri e vari padroncini , costretti a correre come pazzi per rispettare consegne che non potresti mai fare rispettando i limiti e il codice della strada . un conto è uno che ci va a passeggio e 25km/h bastano e avanzano , per certi non possono bastare .. sembra quasi lo facciano apposta ( non solo nell’ambito bici ) .. è un cds che va adeguato ai tempi !! poi la sicurezza sta sempre nella testa di chi li guida questi aggeggi .. se faccio i 60 a pedali però nessuno mi dice niente … nemmeno i vigili ( già successo ) .

  2. Avatar Alex ha detto:

    Naturalmente tutti si possono rendere conto che i vari, cosiddetti “rider”, ovvero i fattorini in bici ( non solo loro, ma principalmente loro) utilizzano bici con accelerazione e velocità da motorino; per non parlare delle ruote da piccolo tank che hanno i loro mezzi. Tutto questo genera purtroppo, insieme al loro modo di guidare diciamo un po’ spericolato, una certa avversione e antagonismo urbano indiscriminato verso coloro che utilizzano la bici normale (la vera bici diciamo), che si chiama, se proprio è necessario definirla, bici meccanica pura. Non è un buon contributo, quello dei – cosiddetti – rider, al movimento di liberazione delle città dalle automobili e all’ utilizzo delle bici, che dovrebbero essere un mezzo di trasporto che riporta la pace e l’ armonia nelle caotiche città. Ovviamente il problema di queste bici, che sono in realtà motorini, non riguarda solo i fattorini, non sia mai che qualcuno mi definisca subito un “rassista”, con le esse.

  3. Avatar Gabri ha detto:

    Fatta la legge scoperto l’inganno…. cosa dire di quei “pezzi di ferro” che pesano oltre 40 kg, che se pedali senza assistenza quasi non li sposti, di cui sono piene le nostre città !! Fanno 45/50 Km/h (Testato da sopra a bici corsa muscolare….), se ne vedono in giro a decine… Io le chiamo le bici a “pedalata finta” !!!!

  4. Avatar marco lambertini ha detto:

    L e-bike è stata creata per un aiuto nella pedalata non per correre il gran premio di Imola. Nel modificarla si ha poco rispetto per la propria vita e scarso amore per la pratica del ciclismo e per il prossimo.

  5. Avatar Enrico ha detto:

    In Europa così come nel resto del mondo, non ci sono limiti di velocità differenziati per le biciclette né tantomeno per le ebike. Il limite di velocità per le ebike si riferisce alla velocità massima permessa al motore elettrico di supportale la pedalata. Se uno ha l’allenamento e muscoli per farlo o è in discesa, può andare al massimo della velocità consentita dai limiti della strada che percorre (50/30 Km/h se è in città. Il limite, come molti limiti imposto per legge è arbitrario e fittizio, tant’è che in America è stato fissato a 20 miglia/h (32Km/h).
    Suggerirei a Bikeitalia di evitare di dire stupidaggini sulla presunta pericolosità delle ebike in alternativa alle bici muscolari, che denotano solo un pregiudizio moralistico per nulla supportato dai fatti. Chi sblocca il limite è un’esigua minoranza e lo fa per motivi molto specifici che varrebbe la pena di analizzare puntualmente e non generalizzare tanto per fare un po’ di caciara da bar.
    Suggerirei anche di informarsi meglio sulla diffusione delle ebike in Europa e sui motivi che hanno portato a una così grande diffusione delle city bike a pedalata assistita. La disponibilità delle ebike ha permesso a persone che per vari motivi non riuscirebbero ad utilizzare la bicicletta muscolare, per lo più persone di una certa eta o famiglie con bambini, di ricominciare a circolare in città con un mezzo pratico ed ecologico, lasciando a casa la macchina. Non è forse questo il proposito che un’associazione come la vostra dovrebbe perseguire? O sbaglio.

    1. Avatar Luigi Nalesso ha detto:

      Grazie per il suo contributo. Probabilmente le è sfuggito che l’articolo affronta la modifica delle e-bike, e i rischi che comporta tale modifica, non affronta il tema dei limiti di velocità, indicati solo come conseguenza dello sblocco del motore, e quindi della sua assistenza.
      Gli attenti lettori di BikeItalia.it, sanno che proprio Bikeitalia è la testata giornalistica in Italia che parla bene delle e-bike e le indica come il “futuro” della mobilità, delinando in più occasioni tutti i vantaggi (impatti) che questo tipo di mobilità porterà sulle città, sui benefici diretti alle persone, al commercio, al clima, eccetera.

  6. Avatar Hans ha detto:

    Sì, ma se mi viene addosso una e-bike da 20 km è qualcosa di diverso da un’ investimento di una normale bicicletta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *