Itinerari

Anello nel Teramano: cento chilometri in bici fra Teramo e dintorni

Per la nostra campagna “Dal terremoto alla bici”, un itinerario di circa 100 km nel Teramano

Bicicletta sulla spiaggia

Un anello di un centinaio di chilometri in pieno territorio teramano, uno dei più colpiti dalle calamità naturali che negli ultimi tempi hanno messo a dura prova l’intero Abruzzo. Qui pedaliamo su asfalto e su queste strade non è affatto raro incontrare grupponi che ci dànno forte. In modalità cicloturismo c’è da prenderla certo con più calma, fra le montagne da un lato e il mare dall’altro, con la possibilità a un certo punto anche di scendere sulla costa passando prima per Atri con una visita al paesaggio lunare della Riserva naturale regionale Oasi WWF Calanchi di Atri.

Mappa

Altimetria

profilo altimetrico anello nel teramano

Traccia GPS (.gpx e .kml)

Teramo è città “Interamnia” (inter amnes, tra i fiumi Tordino e Vezzola) e pedalando o passeggiando nel suo centro sono evidenti i resti monumentali della città romana. Tante sono le testimonianze storiche e artistiche come la cattedrale di San Berardo, con le prime fasi costruttive risalenti al 1158. La cucina teramana – come del resto l’intera cucina abruzzese – è molto radicata nelle tradizioni, qui rappresentate dalle “Virtù”: un piatto di legumi, verdure e paste varie fino a diversi tipi di carne e spezie, esaltazione della capacità armonica contadina di creare piatti senza sprechi, fra ciò che rimane dell’inverno e l’estate che si affaccia (e infatti il giorno d’eccellenza per gustare questo piatto è il primo maggio). Vitigni autoctoni teramani sono, per accompagnare (ma non solo le “Virtù”): Montepulciano d’Abruzzo, Montonico, Passerina, Pecorino e Trebbiano d’Abruzzo.

A Basciano è ancora evidente il suo assetto difensivo e arroccato, con porte d’accesso come Porta Penta e l’arrivo a Bisenti è accompagnato dalla vista del campanile della chiesa di Santa Maria degli Angeli. Antichi borghi fortificati sono anche Castiglione Messer Raimondo e Montefino.

Arrivati ad Atri, su una dorsale fra i fiumi Vomano e Piomba, c’è da fermarsi e dedicarsi un po’ alla scoperta della cittadina con i suoi bei vicoli dai fiori ben curati, la storia e la gastronomia. I pazzi per la liquirizia qui possono sbizzarrirsi: in zona c’è lo stabilimento di una marca presente sul territorio dal 1836. Nella cattedrale di Santa Maria Assunta c’è il ciclo pittorico di Andrea De Litio, il più importante pittore del Quattrocento abruzzese.

Ciclo pittorico di Andrea De Litio

Qui l’anello può proseguire o ci si può lasciare andare in discesa verso la costa, fino alla mitica Torre di Cerrano (nel tratto di mare di fronte ci sono i resti dell’antico porto della città di Hatria – cioè Atri – attestato già dall’epoca romana. Le strutture del porto si notano già sulla sabbia).

Proseguendo l’anello, invece, la tappa successiva è Cellino Attanasio con i suoi resti di torri e la chiesa di Santa Maria la Nova e, fra dorsali e crinali, ecco Cermignano e Penna S. Andrea nel cui territorio c’è la Riserva naturale di Castel Cerreto. Si prosegue per chiudere e rientrare a Teramo.

(Si ringrazia Abruzzo promozione turismo per la foto di un particolare del ciclo pittorico di Andrea De Litio e per la traccia)

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