Itinerari

In bici da Rossano a Corigliano

Rossano dall'alto

Rossano dall’alto


Rossano Paese o Rossano Vecchia si trova a poco meno di trecento metri sul mare, tra mare limpido e montagne incontaminate. Qui ha inizio la Sila Greca, un tempo luogo importante per l’estrazione della pece, l’antica “vetro resina”, che rendeva sicure le costruzioni navali di epoca romana.
Intorno agli anni 50, con la nascita della stazione ferroviaria, il comune ha cominciato ad espandersi verso la zona costiera, definita Rossano Scalo o Rossano Stazione. Gli abitanti abbandonarono la parte più antica del paese, sviluppando un abitato costituito prevalentemente da edifici moderni e condomini.

Piazza San Bartolomeo, Rossano

Piazza San Bartolomeo, Rossano

Il centro, pieno di storia, arte e artigianato, si presume sia stato fondato dagli Enotri intorno all’XI secolo a.C. Il Caffè della piazza centrale, uno dei Locali Storici d’Italia, mantiene ancora l’arredamento di un secolo fa, con luci gialle soffuse e profumi di dolci in preparazione. Gli anziani si incontrano ancora nelle piazze a chiacchierare, le porte dei medici restano aperte in attesa dei pazienti, il pescatore, rientrato dal mare, vende il pescato della notte sul retro della sua Ape Piaggio.

Per gli appassionati di storia dell’arte è consigliata una visita del centro storico. Il Museo Diocesano custodisce il Codex Purpureus Rossanensis, un manoscritto onciale greco del VI secolo dal valore inestimabile, contenente un evangelario con testi di Matteo e Marco. La piccola chiesetta di San Marco, al pari della gemella Cattolica di Stilo, è considerata uno dei massimi esempi di architettura religiosa bizantina in Calabria. E poi la cattedrale di Maria Santissima Achiropita, nota per l’antica immagine della Madonna Achiropita – non dipinta da mano umana –.

Madonna Achiropita

Madonna Achiropita

Il centro storico ospita più di 100 edifici nobiliari, ma non possiede nessun castello. La sua particolare struttura è una rarità per questa regione, in quanto, durante il medioevo, è continuamente schiava di qualche re. Tra il 540 ed il 1059 Rossano infatti visse una fase di grande splendore sociale, artistico e culturale sotto il dominio dei bizantini. Nel X secolo fu sede dello stratego e si guadagnò il titolo, ancor oggi in uso, de La Bizantina. Le numerose testimonianze artistiche ed architettoniche di quel periodo, le valsero l’appellativo di Ravenna del Sud.

Mappa

Altimetria

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Traccia gps | Mappa kml

Si parte da Piazza Matteotti. Un percorso inizialmente molto impegnativo, che in dieci chilometri dai 270 metri di altitudine mi farà raggiungere oltre i mille metri. Oltrepassando un breve tunnel, in direzione sud-ovest, seguo le indicazioni per la SP188 in direzione Sila. Bastano pochi chilometri per poter godere del panorama sulla bellezza del Mar Jonio e del centro storico di Rossano, che, osservato dalla marina invece, viene coperto dalle orribili costruzioni del boom edilizio degli anni ’70 privo di alcun gusto estetico.

Continuando a pedalare con lo sguardo rivolto verso l’alto – bisogna essere un minimo preparati –, man mano che l’altitudine aumenta la vegetazione fatta di ulivi e castagni lascia spazio, intorno ai 900 metri, a veri boschi di pino. Superati il Seminario, la località Piana dei Venti e contrada Toscanello dopo circa 3 chilometri si arriva all’incrocio che indica l’Abbazia di Santa Maria del Patire (semplicemente conosciuta anche come Patirion). Alcune panchine sul posto invitano le mie gambe al riposo e a contemplare il mare da più di 1000 metri di altitudine.

Santa Maria del Patire

Santa Maria del Patire

Risalgo in sella per un ultimo chilometro in lieve salita e poi un leggero piano che anticipa l’inizio del ristoro, che per un ciclista vuol dire discesa. Le gambe respirano finalmente e il vento in discesa rinfresca il corpo – portare una mantellina vista l’aria fresca di montagna non è una cattiva idea. Percorso qualche altro chilometro, raggiungo il Patirion. Un maestoso impianto monastico in cui si fondono lo stile bizantino, arabo e normanno. Una sosta è obbligatoria. L’edificio si trova a 600 metri sul livello del mare ed è uno dei monasteri basiliani più suggestivi dell’area jonica cosentina. Il silenzio è rotto dal rumore degli alberi mossi dal vento e dall’acqua che sgorga da una fontana che arriva dalle sorgenti della Sila. All’interno della chiesa si conserva un crocifisso ligneo del ‘600 ed un antico pavimento a mosaico del XII secolo, rappresentante alcune figure di animali reali e mitologici.

Mosaico Patirion

Mosaico Patirion

Si riparte tra tornanti e qualche rettilineo in discesa per sette chilometri. Il paesaggio montano ha lasciato nuovamente posto alle colline che si diramano fino alla piana di Sibari. S’imbocca la vecchia SS106 nota agli abitanti del luogo come strada Cantinella. In lieve pendenza si percorrono gli ultimi chilometri di tornanti, seguendo l’andamento naturale del terreno, fino a raggiungere il centro storico di Corigliano, arroccato su un cocuzzolo dove svetta il castello.

Castello di Corigliano

Castello di Corigliano

Se pensate di trovare un posto dove pranzare a fine giugno, sappiate che purtroppo è un’utopia. Molte attività commerciali sono ormai chiuse, nonostante il centro storico sia ancora abitato. Ho un po’ di frutta (comprata lungo il percorso) e qualche barretta energetica da sgranocchiare. L’unico bar aperto non è il massimo dell’accoglienza, il tempo di un succo di frutta e risalgo lungo Via Roma. Passo sotto il Ponte Canale edificato da San Francesco di Paola, che un tempo serviva a trasportare l’acqua nelle tre piazze principali del paese.

Via Roma, Corigliano

Via Roma, Corigliano

Arrivato in cima, all’ingresso del castello, compaiono tre ragazzini in bici che mi scarrozzano per il paese. Dopo pause e ripartenze su e giù per il borgo antico ritorniamo in cima al paese fino al Castello Ducale.

Panoramica del Castello di Corigliano

Panoramica del Castello di Corigliano

La fortezza risale all’XI secolo ed ha subito negli anni diversi restauri ed ammodernamenti. Le stanze maestose accolgono affreschi, personaggi di cera installati e mobili antichi. Dalla torre si riesce a godere di tutta la piana di Sibari: dal faro di Capo Trionto fino a Borgata, frazione nel comune di Roseto Capo Spulico.

Incontri al Castello di Corigliano

Incontri al Castello di Corigliano

Saluto i tre ragazzini, che nel frattempo hanno trasformato gli sguardi sospettosi dei paesani al mio arrivo in spirito di accoglienza tipico calabrese, e mi allontano dal centro storico seguendo le indicazioni della vecchia SS106. Riprendo la stessa strada fatta all’andata per tornare a Rossano, avanzando lungo la piana di Sibari per circa venti chilometri, circondato da agrumeti, frutteti ed uliveti alternati a distese di grano appena imballate. La qualità dei prodotti agroalimentari della piana di Sibari è una vera eccellenza. Se vi trovate a passare da qui non perdetevi, nei periodi di fioritura, le clementine, le pesche, i limoni, le arance, le olive e la liquirizia Amarelli, famosissima ed esportata in tutto il mondo!

Frutteti e uliveti

Frutteti e uliveti

Un’ultima salita, con un dislivello di 250 metri da fare in pochi chilometri, è lo sforzo finale necessario prima di ritornare al centro storico di Rossano. Si conclude così una giornata intensa e faticosa, dove saperi, storia e sapori hanno ripagato la fatica della pedalata.

Alimentari a Rossano

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