Ciclovia dei Borboni da Napoli a Bari

La “Ciclovia dei Borboni” è un itinerario della lunghezza di 340 km ideato dalla Fiab. Inaugurata il 12 giugno 2010 in occasione della decima edizione della “Bicistaffetta”, collega le città di Bari e Napoli in un percorso coast to coast dall’Adriatico al Tirreno.
Dati i numerosi saliscendi presenti sulla via e il discreto dislivello non è un tracciato consigliato ai neofiti; inoltre bisogna fare molta attenzione alle numerose macchine transitanti sulla strada, specie in prossimità dei centri urbani.
Dai dati ricavati dal sito di Bicitalia possiamo infatti notare come quasi il 25% dell’itinerario si sviluppi lungo strade molto trafficate (>500 veicoli in transito al giorno) e solo l’1% si svolga su pista ciclabile.

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Mappa

Altimetria

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La ciclovia parte dalla stazione centrale di Bari per proseguire lungo la periferia e la zona commerciale della città. Ma prima di abbandonare il capoluogo pugliese vale la pena visitare alcuni dei suoi luoghi simbolo come la basilica di San Nicola, il santo protettore della città e il Castello Normanno-Svevo.
Usciti da Bari si supera la Madonna della Grotta, un santuario creato intorno all VIII secolo raggiungibile girando verso destra all’altezza del sottopassaggio sotto la SP110 [7 km], e si arriva in prossimità di Balsignano.
Qui [11,5 km] si può decidere se proseguire per l’itinerario classico o prendere la variante che passa per Matera.

La “Variante Matera” [153 km in tutto] si presenta meno tortuosa e trafficata rispetto al tragitto principale; corre lungo il confine fra Puglia e Basilicata e fra i paesi lambiti dal percorso il più interessante è proprio quello che dà il nome alla variante. Vale la pena fermarsi per ammirare i famosi Sassi, i due rioni storici del capoluogo lucano, caratterizzati dalle costruzioni realizzate interamente in pietra. In questa zona la Ciclovia dei Borboni incrocia un paio di volte il percorso proposto per Eurovelo 5.

Il tratto principale, come già accennato in precedenza, è caratterizzato dai soliti saliscendi, dal gran flusso di macchine nei pressi di alcuni centri urbani e dall’unico tratto della ciclovia non asfaltato (all’altezza del “Bosco dei Fenici”). Ma ci sono anche tratti più sgombri dove si è “circondati” da meraviglie architettoniche come Castel del Monte [61 km], realizzato sotto il regno di Federico II, e dagli splendidi paesaggi della zona. Siamo infatti nella zona del Parco nazionale dell’Alta Murgia [www.parcoaltamurgia.it], un’area naturale protetta di recente istituzione, realizzata per salvaguardare alcuni esemplari faunistici e floristici dal rischio di estinzione.

Lungo l’itinerario è possibile prendere un’ulteriore variante (la “Variante S. Magno-Spinazzola”) che passa anch’essa all’interno del parco e si andrà a ricongiungere con l’itinerario principale a qualche chilometro da Montemilone [102 km], al confine fra Basilicata e Puglia.

Superata la zona delle Murge, si entra nel Vulture, in Basilicata, in quello che in passato era il territorio principe delle varie bande di briganti che si opponevano al nascente Regno d’Italia. Qui (all’altezza di Venosa [117 km]) l’itinerario principale e la “variante Matera” si riuniscono e la ciclovia non presenterà più ulteriori varianti fino alla fine.
La strada prosegue lungo la SS 93 che consente di raggiungere il paese di Atella [147 km], uno dei centri più importanti a livello regionale per quanto riguarda la produzione di vini e olii.

Un breve tratto di una decina di chilometri ci porta verso il fondo della Valle dell’Ofanto, al confine fra Basilicata e Campania. Qui comincia il tratto irpino della ciclovia, caratterizzato da strade a basso traffico e da numerosi saliscendi, tipici di questa zona collinare. Arrivati ad Avellino [249 km] la strada ricomincia ad essere particolarmente trafficata: si potrà ritrovare un’ultima tranquillità dalle macchine nella zona fra Celzi e Lauro [273 km], ultimo tratto impegnativo dell’itinerario per quanto riguarda le pendenze.

Da qui in poi la strada inizia a declinare fino all’arrivo a Napoli ma tornerà ad essere congestionata dal transito delle macchine ad eccezione del tratto di pista ciclabile che da Pomigliano d’Arco [296 km] conduce alle porte di Napoli. È necessario tuttavia fare attenzione, in quanto la ciclabile versa in uno stato di abbandono.

Da via Nazionale delle Puglie si arriva a Napoli, la capitale del regno borbonico, e punto d’arrivo della “Ciclovia dei Borboni”.
Arrivati a piazza Plebiscito se non si è troppo stanchi e spossati dalla pedalata vale la pena soffermarsi in piazza per ammirare la Basilica di San Francesco di Paola e il Palazzo Reale, una delle quattro residenze usate dai Borboni durante il Regno delle Due Sicilie (le altre sono la reggia di Capodimonte, la reggia di Portici e la celeberrima reggia di Caserta). Nelle vicinanze è possibile visitare anche altri luoghi importanti della città partenopea come la Galleria Umberto I, il Teatro san Carlo e il Maschio Angioino.

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