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La Strada del Prosecco in bicicletta

La Strada del Prosecco in bicicletta

Ci sono nomi che, anche solo sussurrati, in qualunque angolo del pianeta sono in grado di suscitare reazioni immediate. Molti di questi sono italiani, diversi sono legati al mondo dell’enogastronomia e tra questi, davvero pochi sono in grado di reggere il confronto con il Prosecco.

strada del prosecco

Il Prosecco è un brand riconosciuto a livello mondiale, ma se tutti ne conoscono il sapore, pochi conoscono il suo territorio anche se, come si dice nell’ambiente vitivinicolo, il territorio del prosecco è come l’universo, in continua espansione.

Il Prosecco oggi infatti, può essere prodotto in un territorio assai vasto, che comprende Veneto e Friuli Venezia Giulia: per ottenere il marchio D.O.C. del consorzio occorre l’utilizzo almeno all’85% di uve Glera. Però solamente i produttori di vino della zona compresa tra Conegliano e Valdobbiadene (le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO) possono ottenere il marchio D.O.C.G.

mappa strada del prosecco

Come è noto, la vite predilige terreni collinari e questo rende il territorio del Prosecco particolarmente divertente da un punto di vista ciclistico e, grazie alla presenza di numerose stradine secondarie e strade di servizio sterrate, anche e soprattutto per chi usa le biciclette gravel.

Caratteristica fondante è la presenza di 43 “rive”, ovvero la parte più ripida delle colline che danno il nome ad altrettante zone di coltivazione e di produzione. Questo significa che le uscite in bicicletta qui sanno essere molto divertenti, con salite raramente lunghe, ma che sanno soddisfare anche i ciclisti a cui piace far fatica.

Da un paio d’anni a questa parte questo territorio è inserito all’interno del circuito internazionale “Nova Eroica”, una gara che alterna asfalto e strade bianche per gli amanti del genere. Per maggiori info visita il sito di Nova Eroica Prosecco Hills.

La Strada del Prosecco, partenza e arrivo: Susegana

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Strada del Prosecco

Abbiamo avuto l’opportunità di assaggiarne il percorso con un doppio anello di 65 km e 1.200 metri di dislivello, partenza e arrivo nel comune di Susegana.

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La prima salita arriva dopo pochi km dalla partenza e si arrampica dolcemente, per scaldare le gambe e il resto del corpo fino ad avvistare il castello di Collalto. Da qui una ripida discesa ci porta ad attraversare l’incantevole borgo di Pieve di Soligo e quindi un tratto pianeggiante di una decina di km che diventa presto gravel e si arrampica fino alla località Collagù, tra filari di vigneti.

La discesa qui è molto tecnica e richiede mani ben salde sul manubrio.

follina strada del prosecco

Si pedala tranquilli per un po’ risalendo placidamente il fiume Soligo e, arrivati a Follina, vale la pena fermarsi un attimo per dare una sbirciata all’abbazia e rendersi conto del perché questo sia stato annoverato tra i borghi più belli d’Italia.

strada del prosecco nova eroica gravel

A Mura si abbandona il fiume e si inizia una breve ma ripida salita che attraversa boschi e vigneti e località dal nome suggestivo come Zuel di Qua e Zuel di Là (giuro che non è uno scherzo!). Il premio, appena iniziata la discesa è la vista del centro di Rolle.

La discesa continua fino a Refrontolo e da qui si contano sulle dita di una mano gli strappetti che portano a concludere il giro attraverso gli incantevoli boschi e coltivazioni che rispondono al nome di Borgoluce.

Per quanto sia una bellissima esperienza, limitarsi a pedalare questo scampolo di Marca Trevigiana sarebbe un peccato mortale e può invece valere la pena spendere un’ulteriore giornata per andare per cantine e scoprire in questo modo il miracolo della fermentazione del prosecco in ogni sua versione: brut, extra brut, dry, extra dry o con lieviti aggiunti.

Borgoluce, esperienza in campagna

Il Comune di Susegana è un buon punto di partenza anche per l’esplorazione enogastronomica: qui ha sede la gigantesca società agricola Borgoluce, creazione delle discendenti del principe di Collalto e che interviene su una superficie di 1.000 ettari in cui, oltre alla vigna, vengono coltivati ulivi, noci, nocciole e cereali per nutrire gli allevamenti di bufale da latte.

Nel complesso Borgoluce è presente, oltre a una foresteria con camere e appartamenti immersi nel verde e con vista sul castello di San Salvatore, un’osteria, un hamburgeria particolarmente rinomata con annessa fattoria didattica e un Museo dei Bombardieri del Re, vero e proprio monumento all’idiozia umana che trova nella guerra la propria massima espressione.

La cantina di produzione merita davvero una visita, non solo per scoprire i segreti della produzione del prosecco e concedersi una meritata degustazione, ma anche per ammirare un visionario progetto enologico: per minimizzare l’impatto sul paesaggio e i consumi energetici, la cantina e relativi silos sono stati posizionati sotto terra, al di sotto della vineria.

Scopri di più su Borgoluce e Nova Eroica Prosecco Hills.