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Trentino: in bici sull’altopiano della Vigolana

Trentino: in bici sull’altopiano della Vigolana

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Ci sono tanti posti vicino a casa che non si conoscono e che spesso nascondono sorprese inaspettate e l’altopiano della Vigolana è proprio uno di questi. L’ho sempre visto di sfuggita dal finestrino della macchina e oggi con mia moglie abbiamo deciso di visitarlo come piace a noi: con la velocità della bici e mettendoci il tempo che decideranno le nostre gambe e la nostra voglia.

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Mappa

Altimetria

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Traccia gps | Mappa kml

Decidiamo di compiere un itinerario alternativo al noto “60km della Vigolana” studiando un percorso ad anello con partenza da Pergine Valsugana (dove spero finiremo il giro in gloria con pizza e birra alla Vecchia Pergine!). Questa cittadina oggi ha circa ventimila abitanti e si è sviluppata fin dai tempi dei romani, che si insediarono al posto degli antichi Reti: è un posto strategico, sulle rive del torrente Fersina, lungo la via Claudia Augusta e a due passi dal lago di Caldonazzo. Il centro storico vale decisamente la pena di essere visitato.

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Lasciato il centro e superata la tangenziale ci troviamo sul versante est della Marzola, una montagna di 1700m molto frequentata dai trentini. Dall’abitato di Susà iniziamo una salita che dolcemente ci condurrà a Bosentino (in circa 10km, con 500m di dislivello positivo), attraverso San Vito e Santa Caterina, altri due paesi molto tranquilli e semplici, con una vista bellissima sul lago di Caldonazzo e la Valsugana. A tratti questo percorso sarà nel bosco, a tratti impegnativo, ma si svolge tutto senza traffico e su asfalto senza difficoltà.

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Attraverso prati e meleti e boschi di faggio raggiungiamo Bosentino, dove dopo una breve pausa caffè iniziamo la parte più impegnativa della giornata, prima di raggiungere il Rifugio Maranza a quota 1100m. La conca tra Bosentino, Valsorda e Vattaro è paesaggisticamente la più bella del percorso, caratterizzata da un’estensione di coltivazioni e prati su dolci declivi. Il tempo sembra farsi improvvisamente minaccioso, quindi diamo una controllatina al meteo, ma sono solo delle nuvole di passaggio.

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Come detto, da Bosentino in poi, per compiere il nostro itinerario serve una buona preparazione fisica, essendo ripida e su sterrato. Prima di raggiungere Vigolo Vattaro, sulla nostra destra possiamo ammirare Castel Vigolo, un maniero del 1200 con qualche parte ricostruita nel Cinquecento, oggi abitato e non visitabile. Iniziamo a salire nel bosco, per un tratto di circa 1km spingiamo la bici, ma la vista sulla valle dell’Adige e Trento ci ripaga della fatica. Il tracciato qui è tutto immerso nel bosco, tra faggi, pini e larici, mentre il sottobosco è ricco di fiori (ciclamini, rododendri, mughetti e orchidee) e in autunno è ricco di funghi porcini e castagne. Siamo ora sul versante occidentale della montagna, abbiamo compiuto la parte più difficile e ci meritiamo una fetta di torta al rifugio Maranza! Totalmente ricostruito recentemente, il rifugio è molto confortevole e oltre al ristorante, dispone di 4 camere.

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Scendiamo su asfalto al passo del Cimirlo e da qui solo un breve tratto sterrato ci conduce a Roncogno e da qui finiamo rapidamente a Pergine. Interessanti spunti per una visita nei dintorni, dispondendo di una giornata in più, sono la Val dei Mocheni e il colle di Tenna che separa i laghi di Caldonazze e Levico. Per gli amanti della montagna, dall’altopiano della Vigolana si innalza maestoso e selvaggio il Becco di Filadonna (2150m).

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