Fare cicloturismo in Italia richiede spesso un po’ di programmazione. Mancando percorsi ciclabili organizzati, è necessario usare un po’ di inventiva per disegnare itinerari che siano non solo belli dal punto di vista paesaggistico (questa è una cosa abbastanza semplice nel nostro Paese), ma anche adatti a essere percorsi in bici, evitando quindi per quanto possibile le salite e le strade trafficate. È quanto abbiamo fatto per questo itinerario in bici, che unisce tre bellissime città d’arte (Gubbio, Urbino e Pesaro) passando quasi sempre lungo strade secondarie immerse nella ridente campagna umbro-marchigiana. Il traffico automobilistico fra Gubbio e Pesaro è concentrato soprattutto lungo la Flaminia, mentre i cicloturisti possono passare lungo strade locali che collegano solo piccoli paesi. Si allunga un po’, si fa qualche salitella in più, ma ci si gode molto di più il viaggio, che è lo scopo principale di chi sceglie di fare cicloturismo.
Il percorso è adatto a chiunque abbia un po’ di allenamento. Dovendo valicare l’Appennino, è inevitabile che ci sia qualche salita, ma le due ascese più difficili (10 km al 5,5% di pendenza media, e 6km al 7%) sono nella prima parte del percorso, quando si è più freschi. Il resto del percorso è generalmente in discesa, in quanto si va dagli 850 metri slm del valico appenninico fino a Pesaro, sul mare; le altre salite che si incontrano hanno a volte anche pendenze importanti, ma sono sempre molto brevi. Si tratta di un percorso nel quale l’idea alla base è molto simile a quella dell’itinerario Foligno-Adriatico, che corre un po’ più a Sud: partire dall’Umbria, valicare l’Appennino e arrivare al mare Adriatico. I due percorsi possono anche essere uniti in un anello, pedalando da Pesaro ad Ancona lungo la Ciclovia Adriatica.
Il percorso è lungo circa 127 km, e sicuramente i più allenati potrebbero anche coprirlo in un giorno solo. Il nostro consiglio però è di prendere le cose con calma, dedicando almeno tre giorni al viaggio per visitare le cittadine che si attraversano con l’attenzione che meritano.
Mappa
Profilo altimetrico
Descrizione del percorso
Gubbio è una delle cittadine più belle dell’Umbria. Per arrivarci in bici da altre zone d’Italia, potete sfruttare il treno scendendo alla stazione di Gualdo Tadino, a una ventina di chilometri di distanza. Non fatevi prendere dall’ansia di iniziare a pedalare e visitate Gubbio con calma, magari rimanendoci anche una notte per godere dell’atmosfera creata dai vicoli e dalle piazzette illuminate. Merita anche prendere la cabinovia dal centro città per andare a visitare Sant’Ubaldo, da cui si gode di una bellissima vista sulla città e su tutta la valle circostante.
Si lascia Gubbio in direzione Nord-Ovest, pedalando parallelamente al massiccio del Monte Cucco. All’altezza dell’abitato di Monteleto si abbandona la strada statale, passando sulla SP207, che comincia a descrivere una curva verso nord e poi verso Nord-Est: è il momento di iniziare a salire. Come già accennato, la prima parte della salita è lunga una decina di chilometri, con una pendenza media del 5,5%: distraetevi guardando il variegato paesaggio collinare e vedrete che la salita passerà presto. Si prosegue in discesa, sempre fra moltissime curve, lungo la SP208, immettendosi sulla SP201 per un brevissimo tratto per poi ricominciare la salita dall’altro lato della strada. Questa è più breve anche se un po’ più ripida (6km al 7% di pendenza media); è comunque l’ultima importante salita del percorso: quelle che restano sono tutte molto brevi.
Si procede quasi sempre in leggera discesa, a volte lungo alcune strade statali e provinciali, a volte tagliando per delle stradine locali. Piobbico, posto alla confluenza di più valli, è uno dei paesi più interessanti, abitato fin dai tempi remoti; è sede del Club dei Brutti, un’associazione nata a fine Ottocento volta a far riflettere sull’eccessiva importanza data alla bellezza esteriore nella società contemporanea. Dopo essersi lasciati sulla sinistra la mole del Monte Montiego si prosegue nella campagna marchigiana, sempre in leggera discesa intervallata da brevi salite. Fondamentale seguire con attenzione la traccia gps che forniamo, per non perdersi nel dedalo di strade locali.
Per qualche chilometro si segue il corso del fiume Metauro, al quale Torquato Tasso dedicò un’intera canzone. All’altezza di Fermignano si abbandona il fiume, svoltando verso Nord, e superando una breve salita fino a Urbino.
Anche in questo caso consigliamo naturalmente di fermarsi a lungo: la città ha molto da offrire al visitatore curioso. In periodo Rinascimentale fu tra le città più importanti d’Italia e diede i natali a Raffello.
Uscendo da Urbino si prende la SP423 che porta direttamente a Pesaro. In realtà nella nostra traccia consigliamo di abbandonare questa strada dopo una ventina di km, prendendo la SP26 girando a destra all’altezza della località Bramante. In questo modo si allunga un po’, si deve superare un’altra breve salita, ma si continua a pedalare lungo strade di campagna, evitando la zona industriale di Pesaro. Si procede quindi fra campi coltivati, lungo strade tortuose punteggiate da piccoli e piccolissimi paesini. Si entra nella periferia di Pesaro solamente dopo il sottopassaggio dell’autostrada.
Il centro storico di Pesaro offre numerosi monumenti interessanti, e il mare permette di rilassarsi un po’ dopo tanto pedalare. Restate anche qui almeno una notte per visitare con attenzione la città. Se arrivate d’estate potete anche approfittare dell’occasione per assistere agli eventi della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Da Pesaro, come già accennato, potete proseguire in bici verso sud o verso nord lungo la Ciclovia Adriatica, oppure prendere un treno per ricollegarvi con altre zone d’Italia.
Bellisimo articolo. c’è da fare una precisazione la stazione di gubbio è Fossato di Vico.
Una precisazione: per quale tipo di bici è indicato? Bici da corsa o MTB? Il pezzo fra la SP257 Apecchiese e la SP55 è asfaltato? E’
Scusate ma da Gualdo Tadino a Gubbio com’e’ la strada? vedo che sono 30km lungo la statale.
Facilmente percorribile?
grazie
Fio