Il tratto del Great Divide che da Fernie, Canada, porta a Roosville, cittadina al confine con gli USA, all’inizio segue un tratto di sterrata polverosa frequentata dai camion del trasporto legna. La strada è tanto stretta e così piena di curve che quando si sente un camion arrivare la miglior cosa da fare è fermarsi e togliersi di mezzo, perchè i camionisti avendo la visuale ridotta non hanno il tempo di rallentare.
Dopo qualche decina di chilometri la strada diventa meno frequentata, almeno dagli umani. La fauna qui è talmente tanto abbondante che non è raro incontrare orsi, daini ed alci. Ogni volta che ci fermiamo per pranzare o semplicemente riposare, cerchiamo di fare più rumore possibile per tenere lontani gli orsi, soprattutto le mamme con i loro cuccioli che potrebbero risultare aggressive.
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Lo sterrato in questo tratto è ottimo e pedalabile, le salite non sono mai troppo ripide e la continua vicinanza con fiumi ci evita di dover portare troppa acqua con noi. Solo un breve tratto risulta difficile ed impedalabile, “The Wall” (Il Muro), così viene chiamato perché si tratta di un muro di radici e fango lungo poco più di un chilometro. È talmente verticale e sgarrupato che l’unica opzione è togliere le borse e fare la spola per portare in cima bici e bagagli.
Il bordo terrestre di Roosville è molto tranquillo, forse uno dei meno frequentati. L’ufficiale di frontiera è molto gentile, è del Montana, il primo stato che si incontra venendo dal Canada, e non perde occasione per elencarci le bellezze del posto che proprio non possiamo perderci. Le pratiche di frontiera sono molto veloci, avendo applicato già on-line per l’ESTA. Nessun controllo dei bagagli, solo un timbro del passaporto, una tassa di 6 dollari e siamo già in USA.
Inciso: come italiani non dobbiamo necessariamente applicare per un visto se la permanenza prevista è inferiore ai 90 mesi; è necessario però applicare per l’ESTA (Electronic System for Travel Authorization), ovvero una autorizzazione per viaggiare in suolo americano per 90 giorni. Maggiori informazioni possono essere reperite sul sito ufficiale.
90 giorni sembrano pochi per un paese così vasto, ed effettivamente lo sono, ma se si vuole seguire solo il Great Divide, senza fare detour nei Parchi Nazionali, sono sufficienti. Il tracciato passa vicino molti dei grandi parchi nazionali senza però entrarci dentro per questo decidiamo che in alcuni punti lo lascieremo, almeno per vedere Yellowstone nel nord USA e gli altri parchi nello Utah.
In Colorado inoltre ci attende il quarto passo del nostro progetto, il Mosquito Pass con i suoi 4019 metri, per cui decidiamo che sarà in questo stato che lasceremo il GDMBR per poi traversare verso sud-ovest verso San Diego da dove entreremo via terra in Messico.
Tornando al tratto in Montana. La prima cittadina che si incontra subito dopo il confine è Eureka. A differenza dei molti confini attraversati in Asia, qui non abbiamo la sensazione di entrare in un altro paese. Tutto è esattamente come dall’altro lato della frontiera, stessa lingua, stessi negozi, stesse macchine. All’inizio di Eureka un gigantesco supermercato ci da il benvenuto e ci permette di fare scorte per i prossimi giorni di pedalate.
Il tracciato segue una strada sterrata che affaccia sul Glacier National Park, se non fosse per il fumo degli incendi che da giorni devastano Montana e Alberta, potremmo a vedere i picchi in lontananza. Per fortuna possiamo godere dei posti che la strada attraversa, come il Red Meadow lake e l’Upper Whitefish lake. Due laghi alpini, dove è possibile campeggiare gratuitamente grazie ai campeggi gestiti dalla National Forest. Nel bosco attorno ai laghi, se si capita nella stagione giusta, cespugli di bacche rosse chiamate “huckleberry” possono dare un tocco di sapore e colore alla dieta del ciclista in viaggio.
Proseguendo il tracciato del Great Divide si attraversa il lago WhiteFish e poi l’immenso Flathead, così grande da sembrare più un mare che un lago. Poco prima del lago decidiamo per una deviazione a Kalispell. Città di medie dimensioni del Montana. SUV, Jeep, centri commerciali come città nella città, strade a 6 corsie e tanto tanto traffico. Difficile da gestire dopo giorni nel bosco e nella tranquillità. Da Kalispell proseguiamo ancora verso sud, lungo l’autostrada per ricongiungerci di nuovo con il Great Divide a nord del lago Flathead.
Siamo ai primi di Agosto ed il Montana è martoriato da una serie di grandi incendi, molti divampati proprio lungo la strada del Great Divide. Nei giorni che seguiranno molto del nostro tracciato dipenderà da come svilupperanno gli incendi. Ma questo è niente in confronto a ciò che la popolazione locale deve subire, a volte semplicemente un’evacuazione altre volte la distruzione di tutto ciò che si possiede. Sarà facile per noi cambiare semplicemente itinerario, sarà molto difficile per i locali ricostruirsi una vita.
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