
Great Divide Mountain Bike Route
La Great Divide Mountain Bike Route (GDMBR) è un itinerario senza interruzioni per mountain bike situato tra Canada e Stati Uniti, il più lungo al mondo con i suoi 4418 chilometri di tracciato. Il percorso ha preso questo nome poiché si sviluppa lungo la Continental Divide, ovvero quella linea immaginaria che divide il Nord America fra il bacino dei fiumi che sfociano nell’Oceano Atlantico e quelli che sfociano nell’Oceano Pacifico. In passato, questa linea era considerata il confine dello stato della Louisiana francese, territorio della Nuova Francia, un’area del Nord America colonizzata dai francesi tra il XVI e il XVIII secolo.

Continental Divide

Linea di confine del Continental Divide
La GDMBR è stata progettata e realizzata dalla Adventure Cycling Association, la principale organizzazione statunitense di promozione del cicloturismo. Completata una prima volta nel 1997, è soggetta periodicamente a lavori di manutenzione e messa a punto, incluse alcune deviazioni che comportano nuove misurazioni del percorso. L’ultima misurazione, di 2.745 miglia (4.418 chilometri), risale al 2010.
Mappa
Profilo Altimetrico
Partenza e arrivo
Il punto di partenza della Great Divide Mountain Bike Route è Banff, una località canadese nella regione dell’Alberta, mentre l’arrivo è fissato ad Antelope Wells, nello stato del New Mexico, negli USA. Essendo quest’ultima località alquanto remota e priva di adeguati servizi e strutture ricettive, molti bikers decidono di arrivare (o partire, a seconda del verso) a Columbus, sempre nel New Mexico. Situata a soli 3 chilometri da Palomas, uno dei varchi di confine con il Messico, in questa cittadina si trovano due alberghi, un ufficio postale, una banca, un meccanico e alcuni negozi di generi alimentari. La maggior parte dei ciclisti, comunque, tende a percorrere la Great Divide Mountain Bike Route da nord a sud.

Fiume Bow, a Banff
Difficoltà
Il tracciato si addentra nelle aree più isolate delle Montagne Rocciose ed è sterrato nella quasi totalità. Lungo il percorso si distinguono sterrati di vario tipo: pavimentati, singletrack, ricavati da ferrovie dismesse, alcuni dei quali privi di ogni tipo di manutenzione. Anche per questo, la GDMBR è adatta a bikers abbastanza esperti, almeno se si ha intenzione di percorrerla nella sua interezza. Il dislivello totale è di oltre 200 chilometri, mentre il punto più alto che si raggiunge è l’Indiana Pass, in Colorado, con i suoi 3630 metri di quota.
Natura e paesaggi
L’itinerario si mantiene sempre molto a ridosso della Continental Divide, attraversandola per ben 90 volte. Durante il suo corso, la GDMBR passa in alcune zone geografiche molto diverse tra loro, il che la rende molto affascinante per la varietà di paesaggi che si incontrano durante il viaggio: da valli fluviali a boschi di montagna, da praterie aperte a deserti, come quello di Chihuahua, che si incontra sul finire dell’itinerario e prosegue poi fino in Messico. Numerosi i parchi nazionali attraversati, come Glacier, Yellowstone e Grand Teton. Anche la fauna che popola queste aree è decisamente ricca: tra una pedalata e l’altra è possibile incontrare diverse specie di animali selvatici come orsi, alci, cervi, aquile, antilocapre e falchi pescatori. Grazie a queste caratteristiche uniche, nel 2009 la National Geographic Adventure ha inserito la traversata della Great Divide Mountain Bike Route nella classifica delle 100 migliori avventure americane di sempre.

Grand Tetons
Logistica
Non sono molte le grandi città che sorgono nei pressi del percorso, aspetto di non poco conto per chi decidesse di intraprendere questo viaggio vista la disponibilità limitata di beni e servizi nelle poche e piccole località di passaggio. In particolare è consigliabile organizzare bene la logistica, visto che in alcuni tratti le località abitate possono distare più di 150 chilometri tra loro. E’ anche importante attrezzarsi con un proprio kit di manutenzione della mountain bike, un repellente anzi zanzare ed buon kit medico, visto che a seconda di dove ci si trova, ospedali e pronto soccorso possono essere molto lontani dal tracciato. Per gli stessi motivi, anche il campeggio, sebbene per qualcuno non sia la soluzione più confortevole, è da prendere in considerazione vista l’assenza in molte zone di strutture ricettive. Il percorso della Great Divide Mountain Bike Route inoltre è in gran parte non segnalato, per questo è indispensabile avere con sé un gps con la traccia disponibile sul sito della Adventure Cycling Association.
Clima
Sviluppandosi in senso latitudinale, non è possibile fornire un’indicazione univoca sul clima che si incontra lungo la GDMBR, poiché dipende molto dalla singola regione di attraversamento e dalla stagionalità. In generale, essendo un percorso prevalentemente montano, le temperature possono risentire di una certa escursione termica ed essere quindi molto alte di giorno e molto basse di notte. In inverno sono frequenti temporali e nevicate, soprattutto nel pomeriggio, per cui è consigliabile alzarsi di buon mattino e pedalare soprattutto nelle prime ore della giornata. La pioggia può rivelarsi insidiosa soprattutto perché può rendere impraticabile alcuni tratti del percorso in cui è necessario portare la bici a mano. Non costituisce invece un grosso problema il vento, essendo il percorso riparato per buona parte da fitti alberi ad eccezione della regione del Great Basin, in Nevada. In generale i bikers, in particolare quelli che intendono pedalare da nord a sud, prendono parte a questa avventura nei mesi compresi tra giugno e ottobre.
Manifestazioni sportive
Lungo la Great Divide Mountain Bike Route si disputano due gare sportive: la Tour Divide Race e la Great Divide Race, entrambe in autonomia in cui i partecipanti possono pedalare a qualsiasi ora del giorno e non possono contare su alcun appoggio esterno, inclusi pernottamenti in hotel, accesso a negozi e meccanici al seguito. Delle due manifestazioni, la Tour Divide Race segue l’intero percorso mentre la Great Divide Race – la cui più recente edizione risale al 2010 e sembra sia stata l’ultima – segue solo il tratto americano. Il tempo record per completare la Tour Divide è stato di 15 giorni, 16 ore e 14 minuti, fissato nel 2012 da Jay Petervary. La gara, che non prevede tasse di iscrizione né premi né sponsor, inizia solitamente nel secondo fine settimana di giugno.
Il percorso
Immaginando di partire da nord, dal confine statunitense-canadese, la prima località di un certo rilievo che si incontra è Helena, capitale dello stato del Montana, dove i bikers sono immersi in fitti boschi adagiati su ripide montagne. E’ la zona dei parchi nazionali Glacier e Bob Marshall Wilderness, popolati da orsi grizzly, alci e leoni di montagna. Essendo un’area prevalentemente montuosa, è qui che si trovano alcune delle pendenze più impegnative di tutto il percorso, tra cui la famosa salita “thermarest hill”, in cui molti bikers dovranno considerare l’eventualità di scendere dalla bici e fare qualche metro a piedi. L’altra grande città che si incontra in questo primo tratto è Butte, centro minerario dalla forte tradizione operaia.

Helena, Montana
Da Butte a Pinedale, nello stato del Wyoming, si accede ad alcune spettacolari valli di montagna, la vegetazione si dirada e sui pendii si notano boschi alpini ed alcune varietà di salvia. E’ in questo tratto in particolare che viene attraversata diverse volte la Continental Divide, e anche qui come nel Montana non mancano alcune salite impegnative.
Lasciando il Wyoming si accede nello stato dell’Idaho, ma solo per un breve tratto di 72 chilometri, quanti bastano per ammirare alcuni limpidi torrenti di montagna. In questo tratto si pedala lungo una delle ferrovie dismesse che compongono la GDMBR, questa sul lato ovest del Parco Nazionale di Yellowstone. Quindi si attraversa il Wyoming tra Yellowstone e i Parchi nazionali di Grand Teton su una strada panoramica costeggiata da alcuni campeggi e sorgenti calde naturali. Il percorso taglia prima in direzione est e poi di nuovo lungo il lato ovest del Wind River Range. E’ qui che si trova la regione alpina paesaggisticamente più bella di tutto il percorso. Appena a sud di Pinedale, si trova invece uno dei tratti peggiori per quanto riguarda la presenza di zanzare. Dalla località di Lander in poi l’acqua è molto scarsa ed è bene portare con sé rifornimenti a sufficienza. Dopo aver superato le “città fantasma” di South Pass e Atlantic City, si attraversa la Great Basin, una zona desertica quasi totalmente priva di acqua potabile e alberi. Venti imponenti provenienti da nord-ovest soffiano sulla vasta prateria aperta popolata da cavalli selvatici e antilopi. La città di Rawlins, nel Wyoming, segna quindi la fine del deserto.

Great Basin National Park, Nevada
Dal sud del Wyoming si entra nel New Mexico, in una zona montuosa caratterizzata da salite con valichi che sfiorano i 3000 metri, compreso l’Indiana Pass che, come accennato sopra, costituisce con i suoi 3630 metri il culmine verticale della Great Divide Mountain Bike Route. Montagne imponenti, prati alpini e località turistiche dominano quest’area. Valicato l’Indiana Pass, il tracciato si fa più difficile tecnicamente per via della scarsa manutenzione. Anche il clima potrebbe irrigidirsi e le temperature notturne possono essere molto basse. Penetrando nel New Mexico, il paesaggio si fa più secco e, di nuovo, si potrebbe avere qualche difficoltà nel reperire acqua. E’ questo uno dei luoghi più remoti di tutti gli States e, come se non bastasse, i saliscendi si fanno via via più impegnativi. Diverse specie di cactus crescono in quest’area geologica definita “mesa”, un ambiente di tipo arido caratterizzato da formazioni montuose di origine vulcanica con “tetti” piatti e pareti lisce e verticali. La fauna tipica della zona è composta da roditori, lucertole e serpenti. Addentrandosi nello stato del New Mexico, capiterà di sentire i locali parlare in spagnolo, che per via della dominante cultura iberica, da queste parti è più diffuso dello stesso inglese.

New Mexico
Dopo diverse migliaia di chilometri la latitudine è cambiata non di poco, e anche il clima ne risente: sul finire dell’estate, infatti, si potrebbe incorrere in qualche pioggia monsonica che, nel peggiore dei casi, può trasformare il sentiero in un pantano impraticabile. Scendendo lungo il lato est del Gila Wilderness, la prima riserva naturale dichiarata degli Stati Uniti (1924), si può finalmente tirare un sospiro di sollievo, almeno per quanto riguarda le pendenze, le più difficili delle quali ormai sono tutte alle spalle. Dopo un ultimo sprint all’altezza di Silver City, per lo più su sterrato pavimentato, si pedala fino al termine della Great Divide Mountain Bike Route arrivando a Antelope Wells o, in alternativa, a Columbus.

Antelope Wells
bello, bello, bello, bello …condiviso a più non posso.
Grazie grazie…e vedrai che belli anche i prossimi!
ciao Alessandro Micozzi complimenti per la splendida avventura
io sto programmando il mio TD per il 2018 e mi farebbe molto piacere potermi mettere in contatto con uno come te che ha già portato a termine questa esperienza
ti lascio il mio indirizzo mail se mi vuoi contattare
[email protected]