Sassoferrato è un borgo marchigiano stretto tra due meraviglie naturali, il Parco del Monte Cucco e il Parco Naturale Gole della Rossa e di Frasassi. Luoghi rurali dalla natura fresca e intatta, che hanno conservato una spontaneità e al tempo stesso delle infrastrutture moderne e “gentili”, che hanno a loro volta favorito lo sviluppo di un turismo sostenibile, sinergico e intelligente.
Sarà per la mancanza di autostrade (l’unica grande arteria che passa da queste parti è la E45) e di TAV (la linea ferroviaria Roma/Ancona è un normale diretto o regionale veloce), ma questi luoghi sono rimasti tranquilli e integri, quasi nascosti all’impazienza di chi invece ama spostarsi velocemente: in breve, sono ideali per fare cicloturismo a ogni livello.
Le attrattive nella regione sono numerose e più che variegate: in pochi chilometri vengono conservate intere epoche storiche, dall’Età Imperiale a quella dei Comuni medievali, dai tesori architettonici delle abbazie a quelli geologici delle Grotte di Frasassi e delle Gole della Rossa, dal patrimonio naturalistico (flora e fauna) delle riserve naturali a quello eno-gastronomico (e da queste parti si mangia davvero bene).
E oltre a questi punti di interesse turistico tradizionale, una menzione speciale va fatta proprio alle strade marchigiane, che con i loro saliscendi panoramici e le loro curve snodate tra i colli come un serpente diventano esse stesse un’attrattiva per chi ama pedalare in libertà; e se le strade asfaltate già sono poco trafficate, i sentieri nei boschi della zona offrono single track e percorsi tecnici davvero affascinanti e divertenti per gli amanti dell’off-road.
E dato che di varietà ce n’è tanta, ne abbiamo approfittato e siamo andati a provare due facili giri nei dintorni, uno in bici da corsa e l’altro in mountain bike, ospiti della Villa Rustica Le Piagge.
Giro su strada – l’anello dei dintorni di Sassoferrato
lunghezza: 26 km
dislivello in ascesa: 543 m
fondo: strada asfaltata provinciale
Mappa
Altimetria
Una sgambata che in pochi km condensa molta quota accumulata, molti saliscendi e il verde umido dei colli marchigiani: pedaliamo nello sfondo di Windows 95, in una perfezione romantica che pare quasi di contaminare e sporcare coi propri copertoncini.
Il borgo di Sassoferrato ci offre un po’ di pavé e di bianco, coi suoi edifici di pietra viva: ma è un attimo, e poi la campagna si riprende la scena e circonda la strada, che non può far altro che flettersi a destra e a sinistra, in alto e in basso: le pendenze marchigiane non ti danno il tempo di rifiatare con la discesa, che c’è subito una nuova rampa da affrontare.
Ma si tratta di un conto che si paga volentieri in cambio del panorama o dei daini che è possibile incontrare nella vegetazione.
Questo giro attraversa tutte le località satelliti di Sassoferrato passando per strade secondarie poco o per nulla trafficate: partendo da Monterosso passa per Catobagli e Civitalba, dall’altro lato delle Gole della Rossa e di Genga, fin dove si può prolungare il giro per visitare le Grotte di Frasassi e il bellissimo Eremo di Santa Maria Infra Saxa del Valadier; da qui proseguiamo per Colmaiore fino al centro storico di Sassoferrato, sovrastato dall’imponente Rocca Albornoz. Da qui possiamo fare ritorno a Le Piagge passando per Valdolmo e Baruccio, oppure allungare il giro con la scalata di Montelago, dal lato umbro del Parco del Monte Cucco, dove è presente una riserva integrale di daini.
Una variante leggermente più lunga dell’anello prevede il giro delle abbazie della zona, con un percorso tematico di notevole fascino.
Giro in mountain bike: il Doglio Bike Park
lunghezza: 20 km
dislivello in ascesa: 524 m
fondo: sterrato, ghiaia, single track
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Altimetria
Questo itinerario fa parte dei tour guidati e organizzati dal gruppo Amibike di Sassoferrato, che si occupa anche della periodica manutenzione e messa in sicurezza dei suoi sentieri. Si tratta di una facile escursione sul Monte Doglio, un rilievo di circa 800 m che sovrasta Monterosso. Partendo da Le Piagge percorriamo circa 4 km di strade asfaltate secondarie in attesa di mordere lo sterrato con le ruote tacchettate: la leggera salita di questo primo tratto è solo l’antipasto della scalata lungo il sentiero – utilizzato anche per gare e da gruppi MTB come Bike Therapy.
Il bosco si fa folto e orgoglioso del suo silenzio, mentre l’unico rumore che resta è quello del cambio in cerca di rapporti più agili e del fiato che fatica a rompersi.
Guadagnata quota 600, si aprono le prime radure che lasciano trasparire crepacci da una parte e la silhouette del Monte Catria dall’altra, il cugino maggiore del Doglio.
Qui i sentieri hanno nomi di animali, quasi a marcare il legame dei biker con la natura e i legittimi abitanti dei luoghi che attraversano: la Pozza dei Cinghiali, il Sentiero della Volpe, quello della Maiala. Dopo un tratto sassoso, guadagniamo la vetta: il panorama è eccezionale, si domina tutta la valle dalla provincia di Ancona a quella di Pesaro, la pace degli arbusti è il premio della salita.
La discesa presenta qualche punto tecnico da affrontare in fuorisella, ma i saliscendi del bosco sono particolarmente divertenti per gli amanti dell’off road. Il ritorno avviene quasi tutto su tratti sterrati nel bosco, prima di riprendere gli ultimi 2 km di asfalto per tornare alle Piagge passando per Catobagli.
La struttura: Villa Rustica Le Piagge
Sorta su un antico avamposto romano, la base dell’edificio ha più di mille anni e si presenta come un casale rustico totalmente ristrutturato, con travi di legno a vista: dei tempi in cui serviva per presidiare terre di confine ha conservato la posizione felice, addossata sul fianco di una collina, dalla quale si può godere di un panorama d’eccezione.
Gianni è uno che in bici ci va davvero, è una guida certificata Amibike e col suo gruppo organizza escursioni e minicorsi di guida sicura per MTB, anche per bambini: per questo motivo le risorse bike-friendly della sua struttura sono pensate specificamente per il cicloturismo: tre mountain bike utilizzabili gratuitamente, noleggio e-bike, parcheggio bici in garage, attrezzatura per piccole riparazioni, possibilità di organizzare tour guidati nella zona adatti a tutti i livelli, dalle famiglie con bambini agli esperti della mountain bike.
E non ultimi, sauna e bagno turco nel loft della villa e convenzioni con ristoranti nelle vicinanze: perché solo chi fatica sa dare il giusto valore al riposo e alla fame.
Grazie a Diego Sbarra per le foto
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