Il lago di Ledro e Passo Tremalzo in bicicletta

Il lago di Ledro e Passo Tremalzo in bicicletta

02 Lago di Ledro

Come definire questo meraviglioso giro… impegnativo? No io vorrei trovare un altro aggettivo che meglio descriva come ci si sente in alcuni momenti quando pedalando si fanno solo pochi centimetri alla volta. Ma come al solito il panorama che ci si presenterà ricambierà abbondantemente le fatiche e i sudori.
Decidiamo di essere mattinieri: colazione con vista lago di Ledro e poi si parte dal Museo delle palafitte che espone e valorizza pregevoli resti di un abitato palafittico dell’Età del Bronzo (4000 anni fa circa). Per chi volesse visitare questo interessante Museo l’orario di apertura è dalle 9.00 alle 17.00 con orario continuato, il lunedì come tutti i musei è chiuso. In ogni caso passando lungo il lago in lontananza è visibile il villaggio palafittico.

01 palafitte Ledro

Mappa

Altimetria

altimetria-ledro

Traccia gps | Mappa kml

04 sallita

Il giro prevede 44 chilometri con 1800 metri di dislivello e ad essere ironici lo potremmo definire una passeggiata!
Dal cappuccino e cornetto in pieno relax passiamo ai 15 chilometri di salita su asfalto, pedalata dopo pedalata e poche chiacchiere saliamo. Il nostro gruppo di amici si divide perchè ognuno sale con il proprio ritmo e fiato, ma presto ci ricongiungiamo davanti ad una generosa fontana d’acqua meravigliosamente rinfrescante. Dopo questo “doping naturale”, proseguiamo carichi e pronti ad affrontare altra salita, arrivando ai 1450 metri del Rifugio Garda, da cui inizia lo sterrato.

05 salita

Ai nostri occhi appaiono già dei miraggi i luccichii delle azzurre acque del lago di Garda. Un piccolo antipasto di panorami mozzafiato. Ne faremo una scorpacciata tra un po’ dove non riusciremo a pedalare per più di qualche metro senza fermarci a scattare delle foto.
Eccoci finalmente a Passo Tremalzo! Un luogo ormai mitico forse più all’estero che in Italia, visto il turismo internazionale del Garda Trentino.
Lo sterrato si apre a serpentina: una lunga coda che scende a volte dolcemente a volte vertiginosamente sul lago. È impossibile sbagliare strada, non ci sono bivi, la strada scende imperterrita, e ci sono decine e decine di bikers. A volte il fondo è ghiaioso, specie nei tratti di maggior pendenza con lastre di cemento. Raccomandiamo quindi prudenza sia per il grande salto sottostante sia perché la strada è percorribile anche dalle moto.

07 discesa

Due i colori dominanti: il grigio delle rocce e il blu del lago di Garda, colori che si alternano anche uscendo dalle numerose gallerie scavate nella nuda roccia.
La discesa è meravigliosamente lunga. Arriveremo alla fine stremati di emozioni e anche con le mani e la schiena doloranti, ma ne vale la pena!
Arriviamo a Passo Nota a 1200 metri di quota. In epoca romana rappresentava una via di comunicazione molto importante tra il Garda e la Valle di Ledro, e anche qui ritroviamo i segni della Grande Guerra una targa ci ricorda che qui francesi e austriaci si diedero battaglia. Terreni pregni di storie di vita e di morte da qui numerosi sono i sentieri che si possono intraprendere sia in bici che a piedi e che ci portano a visitare chilometri di vecchie postazioni militari, appostamenti in caverna, piazzole per cannoni.

08 gallerie

Qui ci fermiamo a mangiare al rifugio che era una ex caserma della guardia di finanza; pensiamo di aver terminato la salita e deliziamo il nostro palato mangiando ”polenta cusa”, polenta pasticciata o polenta uta, uno dei piatti tipici della cucina gardesana. Tutti ingredienti tipici del territorio: farina di granoturco integrale, formaggio Garda stagionato, formaggio nostrano piccante, burro di malga e olio extravergine di oliva del Garda. Ottimo piatto per riprendere energia ma non per affrontare le ultime salite. Non resta che stringere i denti fare il carico d’acqua e e affrontare gli ultimi strappi che ci separano dalla cima. Veniamo premiati perché ci lanciamo in un percorso che si sviluppa nel sottobosco che ci regala ancora scorci meravigliosi. La discesa che ci riporterà a Ledro è su selciato cementato perché trattasi di pendenze abbastanza proibitive. Attenzione prima di affrontare questo tratto assicuratevi che i vostri freni siano in ottimo stato altrimenti vi pentirete di aver intrapreso il sentiero.
Percorriamo la ciclabile che ci riporterà stanchi ma estasiati al Lago di Ledro.
Per chi ritenesse, leggendo questo articolo, di non averne abbastanza, può sempre partire da Riva del Garda e proseguire per la Ponale per poi andare verso il Lago di Ledro 64 km con 2400 metri di dislivello! Buona pedalata!

09 panorama Lago di Garda

Note:

La Val di Ledro è un vero paradiso per gli amanti della MTB offre infatti più di 200 chilometri di percorsi segnalati inoltre il fondovalle è attraversato da una ciclabile che dal Lago di Ledro porta al Lago D’Ampola. Molte sono inoltre le strutture bike friendly che potranno ospitarvi le trovate nel sito www.vallediledro.com.

Per chi dovesse fare del cicloturismo Molina di Ledro è una bellissima località dove decidere di passare un po di giorni, in quanto offre sia cultura (Museo delle Palafitte, il Museo Garibaldino e della Grande Guerra nella vicina località di Bezzecca) che possibilità di praticare sport d’acqua come canoa, winsurf e vela.
L’area della Val di Ledro è tutelato dall’UNESCO anche come riserva della Biosfera per la ricca biodiversità.
Se viaggiate in compagnia del vostro cane in località Pur è disponibile una spiaggia con libero accesso agli amici a quattro zampe.

Informazioni

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