Il 3 maggio è il bike to work day
Il Giretto d’Italia è diviso in 3 gironi. In quello dei pesi massimi, le grandi città, cercheranno di superarsi Torino, Genova, Milano, Venezia, Verona, Firenze, Roma e Bari. Nella categoria città medie corrono Bolzano, Trento, Padova, Vicenza, Ferrara, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia. Nel gruppo delle più agili, le città piccole, competono Pordenone, Udine, Schio, Monfalcone, Lodi, La Spezia, Carpi, Pisa, Grosseto e Senigallia. Come si può vedere scorrendo i nomi delle città, soprattutto le medio-piccole, a questo primo campionato nazionale della ciclabilità urbana partecipa una sorta di serie “A” delle biciclette. In Italia, infatti, gli spostamenti in bici rappresentano solo il 3,8% del totale mentre in molti dei Comuni del Giretto d’Italia si supera con facilità il 10 o anche il 20%.
Molte città hanno fatto un buon allenamento per il Giretto, finalizzato a convincere anche gli abitanti solitamente motorizzati a utilizzare la bicicletta per andare a scuola o al lavoro, in modo da ingrossare il plotone di quelli che quotidianamente già preferiscono pedalare piuttosto che restare impantanati nel traffico. Così alcune il prossimo 3 maggio riorganizzeranno la viabilità a vantaggio delle due ruote, chiudendo strade o rallentando i mezzi a motore, altre offrono colazioni, premi o revisioni complete delle bici a tutti quelli che passano. Altre ancora fanno lotterie che possono far vincere ai ciclisti urbani viaggi, biciclette o accessori per le due ruote.
Testimonial del Giretto sono i Têtes de Bois, gruppo che ama e insegue la bici sin dall’inizio della propria avventura musicale. Il loro album Goodbike è il frutto di un lungo e approfondito percorso di indagine artistica e dell’esplorazione della realtà e dei luoghi che ruotano intorno alla realtà della bicicletta, in tutte le sue sfumature e declinazioni possibili. Goodbike non è solo la corsa, ma un’economia possibile e sostenibile, un modo di guardare le cose, di aggirarsi nel tessuto urbano, di amare.
Il Giretto d’Italia vuole dimostrare che ci sono già oggi città con percentuali di spostamenti a pedali paragonabili a quelli di capitali europee unanimemente considerate a misura di bici come Copenaghen o Berlino. Esperienze avanzate che potrebbero facilmente essere replicate anche in altre città del Paese dove la bicicletta non si usa affatto o, magari, viene tirata fuori solo nel fine settimana.