Nessun compromesso, un bel romanzo animalista

patpatpat“Non posso dirvi dove mi trovo adesso. Ho spento il cellulare e staccato la batteria. La polizia mi cerca, e anche quelli della banda. Fa niente. Io non torno indietro. Nessun compromesso”. Un’imprecisata città industriale. Cinque ragazzi danno vita a un gruppo animalista: NoCompromise. Uno strabiliante romanzo tra spinte ideali e quotidiana violenza dove la realtà è sempre diversa dai sogni dei protagonisti… Nessun compromesso è il bel romanzo di un amico, scritto tra il 2004 e il 2006 pubblicato con l’Editrice Zona. Ed è anche un piccolo regalo di Natale, visto che l’autore ha deciso di renderlo disponibile gratuitamente in formato pdf.

Silvano, Cesare, Mauro, Francesco e il protagonista principale (che resta senza nome) sono cinque ragazzi sui vent’anni che vivono in una grande città italiana e che danno vita a un gruppo di animalisti radicali ispirato all’Alf, il Fronte di liberazione animale. A guidare il gruppo – che si chiama NoCompromise, niente compromessi, come la (vera) fanzine che sostiene l’Alf – è Cesare, il più vecchio, che ha lasciato gli studi e lavora come cineoperatore. Un ragazzo riservato, quasi misterioso. E’ lui che ha “convertito” gli altri, istruendoli alla guerriglia urbana. Il protagonista – che scrive un diario in prima persona e anche, in parallelo, un manuale di guerriglia che s’intitola Anonima Animalisti, le cui “schede” intervallano il racconto con informazioni su come costruire ordigni o su come condurre una conversazione da vegetariani a tavola – è in pratica il suo braccio destro. Il romanzo descrive il percorso del gruppo, a partire dal primo e ingenuo attentato – contro un negozio di animali, le cui serrature vengono riempite di silicone – in un crescendo di azioni, contro fast food, macellerie, scienziati che compiono esperimenti su animali. Fino ad arrivare a un fatto di sangue, nella notte in cui i ragazzi cercano di liberare un gruppo di pit bull utilizzati da una banda criminale negli incontri clandestini.

“NoCompromise , nessun compromesso è possibile se la violenza ci scandalizza. Le guerre non si curano omeopaticamente, neanche quella dichiarata dagli esseri umani contro gli altri animali. La spinta iniziale che dà origine al racconto di Massimiliano Di Giorgio è la giustizia per gli indifesi, rimboccarsi le maniche in qualche modo, trasformare la rabbia in azione. La rabbia è però una molla pericolosa, che può farci dimenticare la sua origine. Fare giustizia adottando gli stessi metodi di chi si vuole contrastare è una tentazione tanto comprensibile quanto dissennata. Inventare giustificazioni per le proprie azioni, come l’estensione del concetto di nonviolenza alle molotov, è parte di un vortice che ha già creato troppi danni. Fermi, attenzione, di fronte a queste tragedie non c’è spazio per giochi e compromessi. Il rigetto della violenza, contro persone e cose, è un elemento inalienabile della proposta animalista. Non solo il fine si manifesta nei mezzi ma se anche così non fosse appare difficile vedere il valore strategico di una serie di azioni che fanno sentire sicuramente meglio i protagonisti, in alcuni casi gli animali liberati, e nel frattempo creano un’immagine di chi si oppone allo sfruttamento degli animali molto utile a perpetuarne lo sfruttamento in eterno”

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *