In Repubblica Ceca la prima torre-robot d’Europa per il parcheggio bici
I sistemi di parcheggio automatizzati per biciclette non sono una novità nel continente asiatico: a Tokyo, ad esempio, già dal 2008 è in funzione una torre per il parcheggio sotterraneo dei mezzi. Per la verità innovazioni simili sono già state valutate da alcune amministrazioni europee, in particolare olandesi, che per far fronte al problema del sovraffollamento di due ruote in alcune città, su tutte Amsterdam ed Utrecht, da tempo starebbero pensando ad innovativi sistemi di stoccaggio delle bici, tra cui appunto una particolare torretta alla cui progettazione sta lavorando la società Velominck.
Ma chi ha fatto prima dei colleghi olandesi è la Repubblica Ceca, dove nei giorni scorsi l’azienda Velo, importatrice dal Taiwan di biciclette del marchio Wheeler Bikes, ha comunicato il lancio della prima torre-robot per il parcheggio delle biciclette, presso la stazione ferroviaria di Hradec Králové, una cittadina di centomila abitanti nel nord della Repubblica Ceca.
Si tratta di un sistema in grado di impilare 117 biciclette e, la principale differenza con altre strutture esistenti, ad esempio quella di Tokyo, è che in questo caso le operazioni sono totalmente automatizzate, e non richiedono quindi l’intervento di alcun operatore. Come mostrato in video, la cui velocità di esecuzione dell’operazione è stata volontariamente rallentata, trattandosi di un test, la ruota anteriore è afferrata da due braccia meccaniche (le cui prese sono rivestite da tessuto morbido, per non danneggiare i materiali a contatto), che successivamente ripongono la bicicletta nella sua area di stoccaggio. La bicicletta può essere manovrata dallo strumento anche in presenza di qualche accessorio, come un casco lasciato sul manubrio o delle borse laterali sul portapacchi posteriore.
Tuttavia le reazioni alla presentazione della nuova torre-robot non sono state tutte di approvazione: mentre da una parte Daniel Mourek, vice presidente della ECF, ha detto che “si tratta di una innovazione potenzialmente in grado di cambiare radicalmente, in meglio, il sistema di parcheggio delle bici in Europa“, non è stato dello stesso avviso Dave Holladay, dell’organizzazione inglese CTC, secondo cui il problema principale di questi strumenti è la lentezza delle operazioni di parcheggio, che potrebbe addirittura scoraggiare i ciclisti all’utilizzo del macchinario, rivelandosi quindi un flop per rapporto tra costi e benefici. “3 minuti per un’operazione di parcheggio” – sottolinea Holladay – “sono troppi, più di quanto impiega l’attuale torre automatizzata di Tokyo. Un esperimento simile è stato testato anche a Winterthur, in Svizzera, ma per questo limite non ha registrato il successo sperato“.