Giro d’Europa in Bici: il regalo più bello

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Quando sei in sella da molto tempo, cambiano tante cose.
Le domande si fanno intense come l’aria d’inverno; per dirla in termini matematici, tiri le somme.
Di risposte invece ne hai trovate tante, tra le esperienze vissute, tra i racconti delle persone incontrate.
Quante vite si incrociano, e quanto è sorprendente instaurare rapporti così ricchi e profondi con gli altri.
Per il resto smetti di pensare alla fatica, alla schiena indolenzita dalle notti in tenda, a tutto ciò che ormai è diventato istintivo.

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Dall’Elba prosegui lungo la Vltava, ti affacci sul Danubio a due passi da Vienna.
Le salite che ti trovi davanti non sono più tali, la strada segue e ormai è lei che ti guida; prende il ritmo delle onde del mare.
Il Danubio è una certezza che conduce verso il Natale, lo risali riscaldato dall’atmosfera calda dei mercatini.
Quei giorni ti guardi allo specchio, rinunciando a tagliarti la barba che è diventata troppo lunga.
Se a maggio vi scrissi di quante cose erano cambiate in me, nei miei comportamenti, nel mio sguardo, beh ora non mi riconosco più.
Era quello che volevo: stupirmi, cambiare radicalmente.

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Sovente ti risvegli da questi pensieri, quelle mattine più terse delle altre, compiacendoti di essere dove sei, con le tue sole forze.
Quello stesso mattino ho attraversato le Alpi Austriache, il sole splendeva ma il freddo faceva dimenticare le mani.
Poi ancora i fiumi mi hanno guidato, dal Mincio che si tuffa nel Po, risalendo il Secchia ormai a due curve da casa.
Il boato, le trombette da stadio, ci sono quasi tutti all’arrivo: l’emozione è fortissima.
Il tuo corpo è tra gli abbracci di tutti e le strette di mano, la tua mente ancora pedala e continuerà per giorni.

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La prima alba dopo il rientro a casa ti svegli stropicciando gli occhi incredulo e ti compiaci di aver realizzato il tuo sogno.
E’ strano risvegliarsi in un mondo che conosci, dove vivevano le tue certezze di un tempo.
Ora non ti servono più, e ti chiedi perché pesava tanto lasciarsele alle spalle i primi chilometri di quel lontano gennaio.

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Realizzi che le vecchie amicizie hanno vissuto un anno di vita del quale tu sai poco o niente e viceversa.
Insieme, con questa convinzione, ci si ritrova per raccontarsi i momenti più belli.
Ci provo anche io ma sono troppi, ho la pelle d’oca al pensiero e gli occhi umidi.
Ma quel sorriso, quello sguardo fermo, non te li toglie più nessuno.

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Il regalo più bello? L’aver trovato me stesso.

Per chi non mi conosce mi chiamo Alain Rimondi, 23 anni compiuti in viaggio, vivo a Bazzano in provincia di Bologna.
Partito il primo gennaio 2013 ho compiuto un largo viaggio per l’Europa in cerca di una sfida per me stesso e molto altro.
Sono tornato a casa il 7 dicembre dello stesso anno dopo 15.000 chilometri percorsi in sella e 15 paesi attraversati.
Su facebook.com/europainbici trovate le mie foto e il diario di viaggio.

Alla prossima avventura!

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